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Attualità

L’uso smodato dei telefonini fa male!

Portare spesso il cellulare vicino all’orecchio favorirebbe i tumori.

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Per dimostrare il legame tra telefoni cellulari e lo sviluppo del cancro, i ricercatori dell’Università di Tel Aviv hanno studiato la saliva di 20 persone che utilizzano i loro telefoni da 30 a 40 ore al mese. Hanno poi confrontato con quello di persone sorde che non dispongono di un computer portatile o che lo utilizzano solo per mandare SMS.


Secondo le spiegazioni del dottor Hamzani, direttore dell’equipe di ricercatori, un’eccessiva esposizione alle onde elettromagnetiche da cellulare causa dello stress ossidativo sui tessuti delle ghiandole salivari situate nei pressi del luogo in cui l’apparato è posto, che è per l’appunto vicino all’orecchio. Tuttavia, se ci si riferisce alla sua definizione, lo “stress ossidativo” non ha nulla a che fare con lo stress psicologico. Si tratta di un attacco chimico sui costituenti del nostro corpo a causa di un eccesso di radicali liberi. Queste molecole particolarmente dannose, che provengono da l’ossigeno che respiriamo, causano l’ossidazione che distorce la nostra membrana cellulare e il DNA. La conseguenza sarebbero mutazioni genetiche che si sviluppano in tumori.


Portando spesso il cellulare vicino all’orecchio, questo stress ossidativo colpisce le ghiandole salivari. La saliva poi favorirebbe l’avvento di tumori.


Vi è da  specificare che le conclusioni dell’indagine sono tutt’affatto definitive come ha spiegato lo stesso Dott. Hamzani che ha specificato che lo studio da essi effettuato non stabilisce un chiaro nesso causale tra l’uso dei telefoni cellulari e il cancro. Ma, in ogni caso, aiuta a mettere in evidenza che questo uso può avere effetti negativi sulla salute. Per affinare la ricerca, il team ha annunciato che continuerà il suo lavoro su scala più ampia e analizzerà, per esempio, la saliva di una persona prima e dopo l’uso con l’orecchio del suo telefono.


Questa non è la prima ricerca del genere effettuata nel mondo che mostra il rischio dei telefonini.

Sempre in Israele uno studio del Weizmann Institute ha dimostrato che il 50% dei dispositivi telefonici portatili aumenta il rischio di tumori delle ghiandole salivari. Un rischio ancora maggiore se l’apparecchio è sempre posto nello stesso orecchio. Ha inoltre evidenziato: una chiamata per più di dieci minuti può causare cambiamenti chimici nelle cellule cerebrali.


Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che due anni fa, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso la sua Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), aveva alzato il livello di allerta sull’utilizzo dei cellulari. Mentre l’anno scorso ha emesso un documento con il quale ha dichiarato che “non è stato possibile dimostrare un aumento del rischio di cancro al cervello”, tuttavia nel 2011, ha inserito nell’elenco dei fattori più cancerogeni i campi elettromagnetici di frequenza definendoli “come possibilmente cancerogeni”. Ossia ha messo più o meno sullo stesso livello il telefono cellulare con i vapori di benzina. Cioè il “livello 2B”, uno dei cinque livelli di classificazione dell’OMS per le sostanze cancerogene.


Nel processo, il direttore della IARC, Christopher Selvaggio, pur sottolineando la necessità di ulteriori ricerche, ha dato alcuni consigli per ridurre il rischio. Si raccomanda in particolare di evitare il cellulare all’orecchio, preferibilmente utilizzando un kit vivavoce e l’invio di “sms”.Due metodi che riducono dieci volte l’esposizione alle onde elettromagnetiche.


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Tricase: “I lavori in via F.lli Allatini un bel pasticciaccio”

L’intervento dei consiglieri di minoranza Carità, Ciardo e Baglivo

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I consiglieri comunali di minoranza del Comune di Tricase Giovanni Carità, Armando Ciardo, Antonio Luigi Baglivo intervengono con una nota sulla situazione riguardanti i lavori in corso in via Fratelli Allatini.

Capita spesso, soprattutto quando si ricopre il ruolo di Consiglieri Comunali di opposizione, di uscire di casa e scoprire l’apertura di nuovi cantieri pubblici. Raramente capita di essere chiamati alla condivisione di un’idea, di un progetto, di una visione della città. Ovviamente, non è questo il caso dei lavori in via Fratelli Allatini e, a dire il vero, di tanti altri casi, come accaduto di recente per il cantiere di via Lecce.

Preso atto dell’inizio dei lavori in via Fratelli Allatini, per quello che compete al nostro ruolo, abbiamo immediatamente protocollato una interrogazione consiliare in data 21/11/2025 (prot. N. 00023283). L’interrogazione è stata calendarizzata per il Consiglio Comunale del 26/11/2025 e in quella sede discussa. La discussione è agli atti, pubblica e visibile sul canale istituzionale del Comune di Tricase. 

Nel corso del dibattito abbiamo evidenziato le nostre perplessità, facendo spesso riferimento al rispetto del PEBA (Pieno di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), esposto le potenziali criticità e chiesto certezze sulla futura viabilità. Il Sindaco, che ricopre anche il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici, ha risposto illustrando il progetto e dando garanzie sul rispetto del PEBA e sulla realizzazione dell’opera in funzione soprattutto del rispetto dei pedoni.

Questo è quanto avvenuto, nulla di più ma neanche nulla di meno. L’opposizione, che pare essere il problema di Tricase, ha svolto il suo ruolo, per quello che le compete.

Passiamo ora alle valutazione politiche, che poi sono quelle più importanti. L’opera in corso in via Fratelli Allatini parte da lontano, come da lontano vengono le tante criticità di questa nostra città. Come sempre manca una visione realistica e concreta di ciò che serve, ma anche di ciò che non serve e che paradossalmente peggiora la qualità della vita di tutti noi. 

La strada in questione è una delle arterie viarie più importanti di Tricase. E’ situata nel mezzo di un quartiere fatto di uno stretto reticolato di strade parallele e perpendicolari alla stessa. Stradine frutto di una politica disastrosa e che tuttavia fungono anche come parcheggio per i residenti. Persone che li vi abitano e che continueranno ad abitarci. Un quartiere con un’alta densità demografica sul quale insistono anche diverse attività commerciali. 

Preso atto di questo e anche delle difficoltà che l’area sopporta, a nostro parere, sarebbe stato necessario, e forse ancora lo è, soffermarsi sul da farsi con la giusta cautela, senza cedere alla cieca e disastrosa politica del fare tanto per fare.

In conseguenze di queste nostre pubbliche riflessioni e delle ulteriori criticità emerse, in particolare in via Massa e via Micetti, invitiamo il Sindaco, la Giunta e i colleghi di maggioranza ad una riflessione seria, urgente e pubblicasull’intero intervento.

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Con le donne, per le donne a Salve: Salento in Rosa

Da oggi la mostra organizzata dall’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù che sarà intitolato a Renata Fonte. Venerdì 5 convegno con la rettrice di UniSalento Maria Antonietta Aiello, il Commissario della Polizia di Taurisano Federica Mele, l’imprenditrice Tina De Francesco e Viviana Matrangola (figlia di Renata Fonte)

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Il convegnoSalento in rosa: Donne di Coraggio” è l’iniziativa che l’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù organizza nell’ambito della staffetta promossa dalla rete de Il Veliero parlanteDonne coraggio”, nata per celebrare storie di donne visionarie e rivoluzionarie.

Nella Scuola Secondaria di via Rosenberg, oggi si inaugura una mostra (aperta al pubblico fino al 5 dicembre) che presenterà storie, esempi di passione civile e di sfida ai pregiudizi: un’occasione per mettere al centro le donne non solo nella giornata del 25 novembre.

Al termine della mostra, alle ore 10 di venerdì 5 dicembre, quattro figure femminili che si sono distinte nel panorama socio-culturale ed istituzionale si confronteranno e si racconteranno.

Tenacia, talento e impegno nella loro cassetta degli attrezzi, a testimoniare un duro lavoro e anche un bagaglio di esperienze da trasmettere alle nuove generazioni.

Interverranno Maria Antonietta Aiello, (Rettrice dell’Università del Salento), Federica Mele (nuovo Commissario capo di Polizia a Taurisano), l’imprenditrice Tina De Francesco (dell’azienda DFV) e Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte.

A quest’ultima, prima donna vittima di mafia, assassinata più di 40 anni fa per aver difeso quel meraviglioso lembo di costa che grazie a lei oggi è il Parco Regionale di Porto Selvaggio, sarà denominato l’Istituto comprensivo Salve, Morciano Patù.

La conferma arriva dal dirigente scolastico Gianni Sergi: «Intitoleremo la scuola ad una donna salentina che ha pagato col sangue l’amore per la propria terra. La nostra scuola continuerà nel solco del suo esempio a educare al rispetto delle persone, dell’ambiente e della legalità».

Per le nuove generazioni che si affacciano in un mondo sempre più complesso, il convegno, la mostra, il confronto con donne che ce l’hanno fatta possono rappresentare un modello, un faro puntato sui diritti necessari e non negoziabili, che la scuola vuol tenere sempre acceso.

Come sottolinea il Dirigente, «oggi la scuola non può e non deve rimanere neutrale di fronte a queste tematiche. Il nostro Istituto è impegnato quotidianamente non solo nell’istruzione ma anche nell’educazione dei suoi allievi alla cittadinanza attiva, al rispetto e al riconoscimento del valore inestimabile del contributo femminile in ogni ambito della società. Il coraggio di cui parliamo è la forza quotidiana di resistere, di studiare, di lavorare e di credere nei propri sogni».

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Aldo, Giovanni e Giacomo hanno un messaggio per Tricase

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Un simpatico video destinato a Tricase da parte del mitico trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo.

Il messaggio, indirizzato ai tricasini in vista del film Attitudini, in uscita al cinema, è stato recapitato al sindaco De Donno dalla regista della pellicola, Sophie Chiarello, passaporto francese, corsanese d’origine.

Ecco il video in cui il trio ironizza sul nome di Tricase e confida di essere…”culo e camicia” col primo cittadino.

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