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Cronaca

Festival Salento Classica: sabato secondo appuntamento con Accardo che suona Mendelssohn

Domenica fuori programma con “Le voci della Terra” di Milesi e proiezioni della “Pizzica Sinfonica”

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Dopo il grande successo di pubblico che ha salutato il concerto inaugurale di domenica scorsa, il Festival Salento Classica – novità settembrina che vede l’Orchestra Sinfonica Tito Schipa impegnata insieme a Salvatore Accardo, direttore e solista al violino – torna con un doppio appuntamento sabato 14 e domenica 15 settembre, nell’Atrio dei Teatini, alle ore 21. Alla sua prima edizione, il Festival è nato da un’idea del direttore artistico dell’Orchestra Ivan Fedele ed è organizzato da Fondazione Ico Tito Schipa, Provincia di Lecce, Ministero dei Beni Culturali e Comune di Lecce con il sostegno della Camera di Commercio di Lecce. Nel concerto di sabato, il programma sarà per la gran parte dedicato a Felix Mendelssohn-Bartholdy, del quale il celebre musicista napoletano dirigerà ed eseguirà da solista il Concerto in mi min. per violino e orchestra, uno dei più famosi di tutti i tempi, dalla non breve gestazione: ad aprirlo è un assolo della parte solista, fatto assolutamente nuovo per l’epoca in cui il brano fu composto, la metà dell’Ottocento, in pieno periodo romantica. Si tratta di una pagina di grande fascino, che nei tre momenti che si susseguono senza pause unisce il virtuosismo del solista alla brillante e felice scrittura orchestrale. Il secondo brano in scaletta è Moro, lasso dal Sesto libro dei Madrigali di Gesualdo da Venosa (già eseguito dall’Orchestra Schipa durante la stagione estiva), nella trascrizione del compositore pavese contemporaneo Giovanni Albini. Nel brano, si affrontano i temi della morte e della fragilità della vita. In chiusura, dopo l’intervallo, spazio alla Sinfonia n. 4 “Italiana” di Mendelssohn, una delle cinque che lasciò in eredità al mondo quando morì prematuramente all’età di 38 anni. L’opera è figlia di un tanto desiderato “Gran Tour” che l’autore tedesco fece in Italia, dove conobbe Donizetti a Napoli e Berlioz a Roma. La sinfonia trae ispirazione proprio dalle atmosfere che trovò nelle città italiane ed evoca in forme stilizzate, mai popolaresche, riferimenti al folclore locale, come una processione funebre a Napoli o il carnevale a Roma. Venne eseguita per la prima volta a Berlino il 13 maggio 1833 dalla Società Filarmonica di Londra diretta dallo stesso Mendelssohn. Domenica, invece, sempre ai Teatini e sempre alle 21, l’Orchestra – senza Accardo – sarà impegnata in un fuori programma dedicato alla presentazione del disco “Le voci della Terra”, registrato e prodotto dall’etichetta discografica Dodicilune, con la quale è organizzato l’appuntamento in collaborazione anche con la Fondazione Notte della Taranta. Ad inizio serata, infatti, sarà proiettato un video documento di Milesi, registrato durante le prove dell’edizione 2001 del concertone di Melpignano, prima volta in cui venne eseguita la “Pizzica Sinfonica”. Il filmato sarà introdotto da una presentazione di Fedele e ospiti in platea ci saranno le sorelle e il fratello di Milesi.


Diretto da Pasquale Corrado con Vito De Lorenzi solista alla tammorra e Francesco Mangialardo e Sergio Rizzo alle marimbe, il concerto prevede l’esecuzione de Le voci della Terra di Milesi, ribattezzata appunto “Pizzica sinfonica”, seguita da due composizioni di Fedele, ispirate proprio alla musica popolare: Artéteka, Folkdance I per orchestra e Txalapàrta, Folkdance II nella nuova versione per due marimbe e orchestra.  I biglietti possono essere acquistati in prevendita al costo di 12 euro + d.d.p. (ridotti 10 euro + d.d.p.) presso la Cooperativa Theutra  al Castello Carlo V di Lecce, in via XXV Luglio, tutti i giorni dalle ore 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.30 (tel. 0832 246517). Le riduzioni sono riservate a over 65 anni, soci Coop Estense, soci FAI, possessori di Confindustria Lecce Customer Card, previa esibizione di un documento di identità e delle specifiche tessere. Sconti anche per studenti e gruppi organizzati, che si siano preventivamente accreditati presso gli uffici della Fondazione Schipa (Fax 0832 683545 – infoico@provincia.le.it). Il programma completo dei sei concerti è disponibile sul sito www.icolecce.it.

Cronaca

Brucia auto nella notte: incendio sospetto a Matino

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Alle ore 02:00 di questa notte un incendio divampato a Matino ha distrutto una vettura.

Sul posto, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco di Lecce, precisamente in via Verdi.

L’auto è una Mercedes, modello 180, di proprietà di un 36enne.

Grazie alla rapida risposta e all’efficace azione dei Vigili del Fuoco, è stato possibile contenere l’incendio evitando danni ulteriori a persone e beni.

Al momento e’ in corso l’attività investigativa per determinare la natura dell’incendio.

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Cronaca

Tricase: ferisce la nonna e poi sferra calcio in faccia a carabiniere

Ventinovenne del posto arrestato in flagranza per per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali

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I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Tricase hanno arrestato un uomo di 29 anni, del posto, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali.

L’arrestato, nel corso della serata, aveva avuto un accesa discussione per futili motivi prima con la nonna usando violenza fisica e causandole addirittura una distorsione al braccio e poi con la madre oggetto di violenza verbale.

I militari dell’Arma che, allertati dalla madre, sono intervenuti mentre l’aggressore era ancora presso l’abitazione.

Vano il tentativo di calmarlo: in evidente stato di agitazione e non tollerando l’intervento dei Carabinieri, si è scagliato contro uno di loro colpendolo con un calcio al volto.

Sul posto a dar manforte ai colleghi anche i carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo.

Il 29enne è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato.

Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola del capoluogo salentino.

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Cronaca

Tricase Porto: Villa Sauli, che succede?

Nonostante una sentenza esecutiva e inappellabile del Consiglio di Stato che a dicembre ne ha ordinato l’abbattimento l’ecomostro è ancora lì a fare ombra all’antico e prezioso porto. E i tempi potrebbero ancora allungarsi causa altro ricorso al Tar. Vi spieghiamo perché e quali potrebbero essere i possibili scenari

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Che succede a Tricase Porto?

Mentre in altri lidi, vedi Sant’Isidoro a Nardò, hanno già inviato le ruspe per abbattere gli ecomostri nel porto rifugio tricasino, autentico gioiello tanto amato ed osannato, continua a tiranneggiare la famigerata “Villa Sauli”.

Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, pende come una mannaia inesorabile la sentenza, esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, ponendo definitivamente fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri che intraprese una battaglia personale per la sicurezza ed il decoro del Porto di Tricase.

E quindi? Quindi abbiamo scoperto che i tempi potrebbero ancora allungarsi causa l’ennesimo ricorso.

Ma come, direte, la sentenza non era inappellabile?

Si lo era e tale rimane, ci mancherebbe altro!

Quello che è avvenuto è che, all’atto di procedere all’abbattimento, così come ordinato dal Consiglio di Stato, per un eccesso di correttezza e zelo, dal Comune son partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato.

Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, forse un “difetto di notifica”, che ha dato adito ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar.

Difficile, anzi improbabile, secondo il parere di alcuni legali da noi interpellati, mettere mano alla sentenza di abbattimento emessa dal Consiglio di Stato, ma i tempi, come dicevamo, potrebbero allungarsi ed anche di anni.

Il ricorso (iscrizione a ruolo del 22/4/2024 n° 465/2024) è stato già comunicato al Comune di Tricase che, a quanto ci risulta, non si è costituito in giudizio.

I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto, conoscendo le lungaggini di questo tipo di procedure, potrebbero volerci anche 4-5 anni.

Anni durante i quali dovremo continuare a spiegare a chi verrà trovarci, come mai quell’ecomostro domini ancora l’antico porto preso a modello in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e per le pratiche di sviluppo sostenibile di ecosistemi rurali e costieri.

Giuseppe Cerfeda

 

 

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