Cronaca
Santabarbara nella casa di campagna: arresto a Sogliano Cavour
I Carabinieri con tanto di metal detector hanno rinvenuto fucili, pistole e proiettili. In manette Salvatore Blago, 36enne del posto
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Maglie, hanno arrestato Salvatore Blago trentaseienne di Sogliano Cavour, ritenuto responsabile di detenzione abusiva di armi e munizioni, ricettazione e detenzione di arma clandestina.
Durante la perquisizione, eseguita anche presso l’abitazione di campagna, sono stati rinvenuti un fucile calibro 12 a canne mozze, giustapposto, con matricola interna presente mentre le altre matricole abrase; due fucili semiautomatici calibro12 con matricola abrasa, di cui uno con la canna mozzata; nonché una pistola Beretta calibro 22 con matricola abrasa ed il caricatore contenente otto colpi più una scatola da trentaquattro colpi dello stesso calibro. Sempre nel corso delle ricerche sono stati sequestrate anche quaranta cartucce calibro 12 e dieci colpi calibro 9 parabellum.
Il materiale era sotterrato nelle aree di pertinenza della casa di campagna, avvolto in buste di cellophane. I carabinieri hanno impiegato anche un metal detector, grazie al quale è stato rinvenuto anche un estrattore in metallo, solitamente utilizzato per estrarre i nottolini di avviamento delle autovetture al fine di asportarli.
Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato e sarà sottoposto ad accertamenti dal personale specializzato del Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma sia per stabilirne la provenienza che per verificare se le armi siano state utilizzate per compiere azioni criminali, quali rapine o atti intimidatori, anche alla luce di recenti fatti di cronaca che hanno interessato la Provincia di Lecce.
L’arrestato, su disposizione del Pubblico Ministero Antonio Negro, della Procura della Repubblica di Lecce, è stato condotto nella Casa Circondariale di Lecce e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Cronaca
Scontro frontale sulla SS275, morta una donna
La vittima era alla guida di una Fiat 600. Fatale l’impatto con un furgone Mercedes Citan
Uno scontro tra due auto sulla SS 275 è risultato fatale per Anna Maria Fanciullo, 68 anni, di Surano.
L’impatto è avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi sulla Maglie-Leuca, in direzione sud, nei pressi di Scorrano, sulla strada a due corsie.
La vittima era alla guida di una Fiat 600 quando, per cause ancora in fase di accertamento, si è scontrata frontalmente con un furgone, un Mercedes Citan.
La donna stando ai primi rilievi sarebbe deceduta sul colpo.
L’uomo alla guida del Mercedes invece ha riportato ferite lievi e per questo è stato soccorso dal personale del 118 intervenuto sul posto.
Sul luogo dello scontro anche i carabinieri della sezione radiomobile di Maglie, cui spetta il compito di ricostruire la dinamica dell’accaduto.
Necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Maglie, che hanno dovuto estrarre il corpo della vittima dalle lamiere dell’utilitaria e mettere in sicurezza l’area.
Per qualche ora la strada è rimpasta chiusa al traffico per consentire tutte le operazioni.
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Attualità
Comitato “No Burgesi”, lettera aperta ai candidati delle Regionali
In vista delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre , il Comitato No Burgesi ha inviato una lettera aperta a tutti i candidati delle varie liste elettorali, chiedendo una presa di posizione chiara e concreta sulla gestione dei rifiuti in Puglia e, in particolare, sulla vicenda della discarica di Burgesi.
La lettera denuncia la delibera regionale n.130 dell’11 febbraio 2025, che autorizza nuovi conferimenti di rifiuti nel sito di Burgesi, già da 35 anni sotto osservazione per gravi forme di inquinamento ambientale e sanitario. Il Comitato, sostenuto da oltre 40 associazioni locali, chiede ai candidati di impegnarsi pubblicamente per:
- annullare la delibera n.130 e ogni suo effetto;
- chiudere definitivamente la discarica di Burgesi;
- avviare la bonifica del sito.
Il Comitato invita tutti i candidati, in particolare quelli salentini, a comunicare agli elettori una posizione chiara sul Piano Regionale dei Rifiuti Urbani (PRGRU), affinché il voto sia davvero consapevole e orientato al bene comune del territorio e della comunità salentina.
LA LETTERA
Cronaca
Sversava rifiuti in una cava, incastrato dalle telecamere
I carabinieri forestali denunciano imprenditore edile. Sequestrata vecchia cava trasformata in discarica in località “Boncore” tra Nardò e Porto Cesareo
I Carabinieri Forestali del Nucleo di Gallipoli, dopo approfondite indagini con l’aiuto di telecamere, hanno individuato il responsabile di abbandoni e smaltimenti abusivi di rifiuti sul ciglio di una cava dismessa, in località “Boncore” dell’agro di Nardò, non lontano da Porto Cesareo.
I rifiuti speciali scaricati nella cavità erano costituiti per la maggior parte da scarti di demolizioni e ristrutturazioni edili, compresi rottami di rubinetterie, plastiche, ferro, sanitari fuori uso, materassi, cartoni, resti di mobilio e anche batterie.
Le immagini delle telecamere, posizionate dai militari, hanno permesso di risalire alla proprietà dell’autocarro che effettuava gli scarichi abusivi, realizzando una vera e propria discarica, e pertanto è stato deferito alla Procura della Repubblica di Lecce il titolare di una impresa edile.
All’ imprenditore sono stati contestati i reati di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti, con smaltimento non autorizzato e realizzazione di discarica abusiva.
Tutta l’area di cava trasformata in discarica, della superficie di circa 1.300 metri quadri, è stata sottoposta a sequestro preventivo, per evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione di abuso e degrado ambientale
I Carabinieri Forestali continuano a vasto raggio, anche con l’uso di telecamere, droni e sorvoli da elicottero, l’azione di contrasto al “rifiuto selvaggio”, quindi alla gestione illecita di rifiuti, attraverso il contrasto al trasporto e smaltimento abusivo, responsabili dello stato di degrado di diverse aree del territorio salentino.
Si ricorda che la gravità del fenomeno, anche in altre regioni italiani, ha indotto il legislatore a decretare un inasprimento delle pene contenute nel Testo Unico.
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