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Cronaca

Lesioni personali e violenze: arrestato stalker recidivo

Già in arresto in precedenza per gli stessi reati nei confronti di un’altra donna, torna agli arresti Giovanni Assenzio, originario di Salice Salentino

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Arriva da Vernole l’ultima triste storia di violenza di genere.


Inizia tutto qualche mese fa: l’estate scorsa una donna si è presentata presso la caserma dei Carabinieri del posto, raccontando di aver avuto una relazione sentimentale e di convivenza con Giovanni Assenzio, 35enne originario di Salice Salentino.


Giovanni Assenzio, 35 anni

Giovanni Assenzio, 35 anni


Tale relazione si è interrotta per il comportamento reiteratamente violento dell’uomo. La donna riferisce ai militari di una serie di violenze di cui è vittima, tra cui la sottrazione di un telefonino, aggressioni fisiche e imposizioni di rapporti sessuali.


La vittima, esasperata dalle continue prevaricazioni e violenze consumate soprattutto tra le mura domestiche, ad un certo punto avrebbe trovato la forza di ribellarsi, decidendo di recarsi in Caserma a denunciare i soprusi del compagno. Quest’ultimo però, a metà tragitto, riesce a bloccare la vettura della donna e, per impedirle di denunciarlo, la colpisce con un pugno allo stomaco, costringendola alle cure presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.


La donna, tuttavia, riesce a denunciare i fatti ai carabinieri, i quali iniziano ad indagare per riscontrarli. Configurata l’ipotesi delittuosa, viene informata l’Autorità Giudiziaria che dispone degli approfondimenti investigativi. Nel corso di questi accertamenti, i carabinieri rilevano che Assenzio già in passato aveva assunto analoghi atteggiamenti nei confronti di un’altra donna, venendo arrestato.

Questo fatto, appreso dalla nuova compagna di Vernole,  ha contribuito a fare incrinare il loro rapporto ed a farla ribellare alla condizione di sopraffazione, in presenza di un crescendo di atti persecutori e violenze.


Il pubblico ministero Massimiliano Carducci ha ottenuto la misura cautelare dal Giudice per le indagini preliminari Antonia Martalò e Assenzio Giovanni è stato arrestato nel pomeriggio di ieri.


Dovrà ora rispondere del reato di atti persecutori (stalking), lesioni personali aggravate, furto aggravato e violenza sessuale aggravata.


I carabinieri di Vernole lo hanno condotto presso la sua abitazione d’origine e sottoposto ai domiciliari.


Cronaca

Brucia auto nella notte: incendio sospetto a Matino

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Alle ore 02:00 di questa notte un incendio divampato a Matino ha distrutto una vettura.

Sul posto, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco di Lecce, precisamente in via Verdi.

L’auto è una Mercedes, modello 180, di proprietà di un 36enne.

Grazie alla rapida risposta e all’efficace azione dei Vigili del Fuoco, è stato possibile contenere l’incendio evitando danni ulteriori a persone e beni.

Al momento e’ in corso l’attività investigativa per determinare la natura dell’incendio.

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Cronaca

Tricase: ferisce la nonna e poi sferra calcio in faccia a carabiniere

Ventinovenne del posto arrestato in flagranza per per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali

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I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Tricase hanno arrestato un uomo di 29 anni, del posto, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali.

L’arrestato, nel corso della serata, aveva avuto un accesa discussione per futili motivi prima con la nonna usando violenza fisica e causandole addirittura una distorsione al braccio e poi con la madre oggetto di violenza verbale.

I militari dell’Arma che, allertati dalla madre, sono intervenuti mentre l’aggressore era ancora presso l’abitazione.

Vano il tentativo di calmarlo: in evidente stato di agitazione e non tollerando l’intervento dei Carabinieri, si è scagliato contro uno di loro colpendolo con un calcio al volto.

Sul posto a dar manforte ai colleghi anche i carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo.

Il 29enne è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato.

Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola del capoluogo salentino.

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Cronaca

Tricase Porto: Villa Sauli, che succede?

Nonostante una sentenza esecutiva e inappellabile del Consiglio di Stato che a dicembre ne ha ordinato l’abbattimento l’ecomostro è ancora lì a fare ombra all’antico e prezioso porto. E i tempi potrebbero ancora allungarsi causa altro ricorso al Tar. Vi spieghiamo perché e quali potrebbero essere i possibili scenari

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Che succede a Tricase Porto?

Mentre in altri lidi, vedi Sant’Isidoro a Nardò, hanno già inviato le ruspe per abbattere gli ecomostri nel porto rifugio tricasino, autentico gioiello tanto amato ed osannato, continua a tiranneggiare la famigerata “Villa Sauli”.

Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, pende come una mannaia inesorabile la sentenza, esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, ponendo definitivamente fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri che intraprese una battaglia personale per la sicurezza ed il decoro del Porto di Tricase.

E quindi? Quindi abbiamo scoperto che i tempi potrebbero ancora allungarsi causa l’ennesimo ricorso.

Ma come, direte, la sentenza non era inappellabile?

Si lo era e tale rimane, ci mancherebbe altro!

Quello che è avvenuto è che, all’atto di procedere all’abbattimento, così come ordinato dal Consiglio di Stato, per un eccesso di correttezza e zelo, dal Comune son partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato.

Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, forse un “difetto di notifica”, che ha dato adito ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar.

Difficile, anzi improbabile, secondo il parere di alcuni legali da noi interpellati, mettere mano alla sentenza di abbattimento emessa dal Consiglio di Stato, ma i tempi, come dicevamo, potrebbero allungarsi ed anche di anni.

Il ricorso (iscrizione a ruolo del 22/4/2024 n° 465/2024) è stato già comunicato al Comune di Tricase che, a quanto ci risulta, non si è costituito in giudizio.

I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto, conoscendo le lungaggini di questo tipo di procedure, potrebbero volerci anche 4-5 anni.

Anni durante i quali dovremo continuare a spiegare a chi verrà trovarci, come mai quell’ecomostro domini ancora l’antico porto preso a modello in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e per le pratiche di sviluppo sostenibile di ecosistemi rurali e costieri.

Giuseppe Cerfeda

 

 

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