News & Salento
Dai servizi sociali al carcere per ricettazione
Già condannato una volta, ruba fusti d’olio e finisce in carcere
I militari della Stazione di Galatone, nella tarda serata di ieri, Armando Piccinno, 52enne del posto.
Nei confronti dell’uomo è stata effettuata la sospensione dell’affidamento in prova, con conseguente continuazione della pena in carcere, su decisione del Tribunale di sorveglianza di Lecce.
L’uomo, alla fine del mese di aprile del 2014, era stato protagonista di un furto. All’epoca, i militari di Galatone intervennero nell’abitazione di un’anziana signora alla quale erano stati rubati vari fusti d’olio da 50 litri di cui alcuni con ammaccature e segni particolari. La precisa descrizione fornita dalla donna agevolò il loro rinvenimento nella ricerca effettuata dai carabinieri tra i pregiudicati del posto, visti gironzolare intorno a quella abitazione nelle settimane precedenti il furto.
Il resto lo fece un apparato di videosorveglianza, le cui immagini mostravano la targa di uno scooter che nei giorni precedenti passava insistentemente davanti alla casa, come per osservare i movimenti di chi vi abitava. Dallo scooter si è risaliti a Piccinno, legittimo proprietario, in quel momento già sottoposto alla misura dell’affidamento ai servizi sociali per una vecchia condanna.
Nella sua abitazione i carabinieri hanno poi rinvenuto uno dei fusti d’olio da 50 litri rubati in casa dell’anziana signora. Deferito in stato di libertà per ricettazione e fatta l’immediata segnalazione al Tribunale di Sorveglianza, i militari di Galatone hanno in seguito ricevuto da quest’ultimo l’ordine di revoca della misura dell’affidamento ai servizi sociali e hanno immediatamente condotto il 52enne presso il carcere di Lecce.
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Attualità
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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