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Attualità

Una firma per l’ospedale dei bambini

La salute dei bambini è nelle tue mani: firma la petizione per realizzare una struttura pediatrica specializzata

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Alcuni di noi hanno vissuto da vicino l’angoscia di una nascita prematura, di un ricovero in terapia intensiva per una patologia pediatrica complessa, del dover “scappare” fuori regione per la salvezza del proprio bimbo.


Tria Corda Onlus è un’associazione fatta da genitori che ad un certo punto si sono chiesti: Perché? Perché dover sempre intraprendere“viaggi della speranza”? Perché non poter rimanere nella propria terra per curare i nostri bambini? Tria Corda vuole realizzare nel Salento un ospedale pediatrico a misura di bambino.


Dai dati ISTAT si evince che nelle province di Lecce e Taranto quasi 5 bambini su mille muoiono prima di festeggiare il loro primo compleanno, che le cose vanno un po’ meno peggio nella provincia di Brindisi, ma che si è ancora molto lontani dai risultati delle regioni centro-settentrionali, dove il valore di questo indicatore si attesta tra il 2 e il 3 per mille.


La proposta di Tria Corda, recepita da un Protocollo d’Intesa con la Regione Puglia, prevede la creazione a Lecce di un Ospedale Pediatrico del Salento, una struttura specialistica di secondo livello che opererebbe come centro di riferimento per le strutture pediatriche di primo livello presenti nelle ASL di Lecce e in stretto collegamento con la pediatria del territorio. Oltre a riqualificare l’offerta per ridurre la mobilità passiva e le aree a maggior grado di inappropriatezza, si avrebbe cura di sviluppare la formazione e la ricerca biomedica, tenendo alti gli standard di umanizzazione delle cure. Sarebbero attivati anche tutti quei servizi (biblioteca, ludoteca, audioteca e servizi informatici) che assicurano al bambino la regolarità della sua vita di relazione.


Tria Corda da tempo dà voce alle aspettative e alle speranze del Salento, ad un interesse vitale per un territorio mobilitato. Chiede adesso alla rete un contributo di solidarietà per vincere l’inerzia e la diplomazia dei rinvii, dando la sveglia alle voci influenti e ai decisori istituzionali. Per restituire priorità alla cultura sociale della vita, incominciando dai bambini malati e indifesi.

Abbiamo tracciato un viaggio e una meta che, fiduciosi, affidiamo alla vostra partecipazione e condivisione.


CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE!


Sito web: www.triacordaonlus.it


Pagina Facebook: www.facebook.com/triacordaonlus


Attualità

Casarano, polemiche continue sui lavori e il Sindaco risponde per le rime

il commento di Antonio Memmi: “A pagarne le conseguenze peggiori, i commercianti che, in un periodo storico ritenuto di rilancio (favorito anche da un’economia industriale che sembra viaggiare sempre più sicura e da turisti in grado di portare nuovi capitali), si son visti precludere ogni speranza dall’impossibilità fisica di raggiungere i propri esercizi commerciali”…

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Ottavio De Nuccio: «Minoranze assetate di commenti acchiappa-like sui social»

Dei cantieri senza fine di Casarano abbiamo chiesto conto al sindaco Ottavio De Nuccio che rassicura: «Con la fine di questa torrida estate ripartono a vele spiegate i lavori programmati per la riqualificazione di Piazza San Domenico e delle strade del Borgo Antico («dopo l’intervento sulla condotta idrica da parte di Acquedotto Pugliese»); procedono i lavori di ristrutturazione complessiva dei Giardini “William Ingrosso” e di realizzazione della rotatoria in Piazza Umberto I, insieme ai cantieri avviati per l’efficientamento energetico del Mercato Coperto e per la costruzione del nuovo Asilo Nido comunale in Zona Industriale».
Il primo cittadino ricorda come siano «decine i cantieri avviati, grazie ai finanziamenti ottenuti dalla mia amministrazione dagli avvisi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dei Fondi Europei di Sviluppo e Coesione».
«Quella che stiamo mettendo in atto a Casarano», sottolinea, «è la più consistente opera di rigenerazione urbana dal dopoguerra ad oggi: negli ultimi dieci anni sono state riqualificate tutte le piazze cittadine ed il centro storico sta cambiando volto: grazie a questo lungimirante lavoro, compresa la ristrutturazione dei maestosi palazzi storici e la ribasolatura delle stradine del borgo antico, Casarano dal punto di vista urbanistico ed architettonico, sarà finalmente al passo con tante altre cittadine».
Sui ritardi ammette: «Come in ogni situazione in cui si interviene per lavori di ristrutturazione e riqualificazione i disagi sono inevitabili: l’amministrazione però, insieme ai tecnici, e alla disponibilità dell’Acquedotto Pugliese, ha anticipato i lavori di sostituzione delle condotte idriche delle principali arterie cittadine, impedendo così di effettuare nuovi scavi e altri lavori dopo la rigenerazione. 
Un’amministrazione che programma fa anche questo: preserva il patrimonio nel tempo, a maggior ragione se riqualificato».
Il sindaco poi annuncia: «Al termine dei cantieri, nei prossimi mesi, potremmo programmare una serie di interventi per la promozione del territorio, il ripopolamento del centro storico, e dare forte impulso alle attività connesse al turismo, oltre ad attuare una politica di detassazione per incentivare lo sviluppo economico del centro urbano. Intanto, negli ultimi mesi abbiamo dato avvio alle attività per l’apertura della nuova biblioteca comunale che si insedierà a Palazzo D’Elia. Dopo tanti anni di assenza, anche Casarano avrà una biblioteca a disposizione di tutti. Questi sono solo alcuni degli interventi in corso d’opera, che una volta ultimati faranno di Casarano una cittadina all’avanguardia».
Sulle polemiche deflagrate in questi giorni taglia, infine Ottavio De Nuccio taglia corto: «Siamo impegnati a programmare i lavori ed il futuro, non rispondiamo alle critiche pretestuose delle minoranze, assetate di commenti acchiappa-like sui social, nella consapevolezza che al termine dei lavori tutta la comunità apprezzerà i risultati degli sforzi di oggi».
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CASARANO COME LA FABBRICA DI SAN PIETRO

di Antonio Memmi

Vergogna, imbarazzo, rabbia, sdegno… apri i social cercando notizie da Casarano e le parole che più frequentemente incontri sono queste.
Mai come in questo periodo, infatti, i commenti sullo stato in cui versa questa città sembrano essere unanimi e ampiamente ripetuti. Protagonista, questa volta, è “progetto Casarano” (una delle tante associazioni politiche che nascono, tanto a destra, quanto a sinistra, quando cominciano le grandi manovre propedeutiche alle elezioni) ed imputa all’amministrazione in carica lo stato di ristagno economico e commerciale casaranese.
Certo, i toni sono forti: parla appunto di “vergogna”, di “pressappochismo”, di “incapacità ed incompetenza” e chiude con la chiara minaccia (dai toni non certo violenti ma assolutamente di confronto politico) di una fine certa alle prossime elezioni.
Fermandoci a questa semplice lettura potrebbe quindi apparire come uno dei primi proclami elettorali. Una più attenta analisi dei contenuti, invece, porta alla luce tutta una serie di verità che sono, purtroppo per questa città, semplicemente innegabili.

Qualsiasi lavoro pubblico di abbellimento urbano è positivo ed è normale che, come quando si hanno le maestranze in casa, ci siano momenti di disagio che, però, preludono al risultato finale di un lavoro migliorativo. Questi benedetti lavori, però, devono anche necessariamente avere dei tempi razionalmente accettabili, altrimenti ognuno di noi quelle maestranze le caccerebbe a pedate da dentro casa anche a lavori non ultimati.

Il cuore di Casarano è letteralmente paralizzato da oltre un anno per dei lavori di basolatura della pavimentazione mentre, anche se avessero piazzato almeno 5 basoli al giorno, oggi avrebbero dovuto terminare.
In via Pellegrino ed in via Ugo Bassi (pieno centro storico) i residenti hanno terminato anche gli appellativi da utilizzare: gli hanno divelto la strada togliendo i vecchi basoli e li hanno lasciati così… senza una strada percorribile e con le prime piogge che hanno peggiorato la situazione.

A pagarne le conseguenze peggiori, i commercianti che, in un periodo storico ritenuto di rilancio (favorito anche da un’economia industriale che sembra viaggiare sempre più sicura e da turisti in grado di portare nuovi capitali), si son visti precludere ogni speranza dall’impossibilità fisica di raggiungere i propri esercizi commerciali.

A completare il poco lusinghiero quadro il riavvio delle scuole e tutto il caos a contorno dovuto all’impossibilità della circolazione stradale. Si sa, fare l’amministratore seduto sul divano di casa è facile come fare il critico sportivo al bar, ma qualche considerazione è d’obbligo. Quando ho ristrutturato casa mia, ho pattuito con mesciu Luigi l’importo ed i tempi di realizzo e, nonostante fossi sicuro della sua professionalità, nel contrattino semplice semplice, fu messa la clausola di una cifra di penale per ogni giorno di ritardo dei lavori.

Sicuramente un bando pubblico è più complesso ma… un qualcosa di simile è stato mai pensato? Ancora: che senso ha mettere dei costosissimi basoli in un’area non destinata a diventare isola pedonale?
Non avremmo fatto prima a rifare (in due giorni) l’intero manto stradale con un’economica e veloce colata di asfalto? Qual è la progettualità che c’è dietro questi lavori degni ormai della fabbrica di San Pietro?
La stessa che ha portato a realizzare qualche metro di pista ciclabile, restringendo una delle rare strade larghe disponibili?O quella che smuove quelle (tristissime e rinsecchite) fioriere in centro, utili solo a confondere gli automobilisti?

Non sappiamo ancora quando questi lavori realmente termineranno, ma sarebbe bello vivere almeno il Natale in un ambiente che non sia un cantiere e magari con degli addobbi e delle iniziative, da parte dell’amministrazione, in grado di attirare gente e ripagare (almeno in minima parte) le perdite economiche dei commercianti e di fiducia di tutti i casaranesi.
Un gesto per chiedere scusa alla cittadinanza, perché forse è davvero arrivato il momento.
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Una giovane ruffanese premiata alla Camera dei Deputati

Oltre alla pergamena di premiazione i giovani hanno ricevuto una borsa di studio a copertura totale, per fruire gratuitamente del master online esclusivo della Fondazione Italia USA in “Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy”…

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Il 18 settembre scorso, presso la Camera dei Deputati di Roma, alcuni giovani ragazzi salentini hanno ricevuto il riconoscimento Premio America Giovani, fra i tanti spicca anche il nome di una ragazza di Ruffano Elena Maraschio.

La Fondazione Italia USA promuove il Premio America Giovani al talento universitario, un riconoscimento per le neolaureate e i neolaureati meritevoli delle università italiane.

Affiancato al Premio America, lo storico riconoscimento destinato alle più prestigiose personalità di chiara fama internazionale, il Premio America Giovani vuole valorizzare ogni anno 1000 talenti del nostro Paese con percorso universitario di eccellenza in discipline di interesse della Fondazione, per sostenerli concretamente nel loro ingresso nel mondo del lavoro globale e delle sfide internazionali.

Oltre alla pergamena di premiazione, che è stata consegnata in una cerimonia ufficiale a Roma presso la Camera dei Deputati, i giovani hanno ricevuto una borsa di studio a copertura totale, per fruire gratuitamente del master online esclusivo della Fondazione Italia USA in “Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy”.

Le vincitrici e i vincitori del Premio America Giovani, che hanno partecipato alla cerimonia di premiazione nel Parlamento italiano, sono selezionati dalla Fondazione Italia USA, tramite la banca dati delle università italiane, tra le neolaureate e i neolaureati con un piano di studi afferente gli interessi della Fondazione e sulla base di diversi parametri indicativi del loro talento accademico come, tra l’altro, il punteggio di laurea, l’età di conseguimento del titolo, la media degli esami, la data della sessione di laurea, il curriculum studiorum e altre valutazioni comparative. Non sono possibili autocandidature.

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Francesca Franza è la nuova segretaria generale della Flc Cgil Lecce

Classe ’66, la sindacalista è originaria di Racale. Insegnante di Scienze Giuridiche ed economiche presso l’Istituto d’istruzione superiore De Viti De Marco di Casarano. Iscritta alla Cgil dal 2010, quando ancora era una docente precaria. Per tre anni nel Centro studi e ricerche “Fondazione Di Vittorio”..

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Francesca Franza è la nuova segretaria generale della Flc Cgil Lecce. L’Assemblea generale provinciale del sindacato – che tutela i lavoratori della conoscenza: scuola, università, ricerca, Afam, formazione professionale – ha votato all’unanimità la proposta formulata dalla segretaria generale nazionale, Gianna Fracassi, alla presenza del segretario generale regionale di categoria, Ezio Falco, e del segretario generale della Cgil Lecce, Tommaso Moscara. Franza succede a Rosa Savoia, che ha rassegnato le dimissioni dopo aver raggiunto la pensione.

Lavorerà in sinergia con i componenti della segreteria provinciale, Giovanna Occhilupo e Antonio Ligori.

Classe ’66, la sindacalista è originaria di Racale. Insegnante di Scienze Giuridiche ed economiche presso l’Istituto d’istruzione superiore De Viti De Marco di Casarano. Iscritta alla Cgil dal 2010, quando ancora era una docente precaria. Per tre anni nel Centro studi e ricerche “Fondazione Di Vittorio”, entra nella Segreteria provinciale nel 2015.

Nel corso degli ultimi anni, sotto la guida di Rosa Savoia, la Flc Cgil Lecce ha incrementato il numero degli iscritti e, rispetto alle precedenti tornate elettorali, ha ottenuto importanti risultati alle ultime elezioni per le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) in tutti i comparti.

Campagne per i diritti, per il lavoro, per la sicurezza dei lavoratori, mantenendo sempre correttezza, professionalità e lealtà: continueremo a lavorare sui nostri punti di forza”, ha spiegato Franza.

Ora il nostro bellissimo gruppo va trasformato in una squadra in grado di operare e lavorare in maniera sinergica. La nostra presenza nei luoghi di lavoro, la preparazione sindacale e la professionalità dovranno essere punto di riferimento per iscritti e non iscritti.

Ci attendono impegni fondamentali, in particolare le elezioni Rsu e la campagna referendaria per un lavoro più giusto, tutelato, sicuro e stabile, ma anche per abrogare la legge sull’autonomia differenziata.

Inoltre, continueremo a puntare sulla formazione sindacale e sulla competenza del nostro ufficio legale, che in questi anni ha ottenuto importanti risultati: dall’attribuzione anche ai precari della card docenti al riconoscimento per intero ai fini economici degli anni preruolo. E cercheremo di creare una rete interconnessa, senza escludere il coinvolgimento delle Camere del lavoro comunali, delle Zone Inca e dei compagni dello Spi (sindacato dei pensionati, ndr)”.

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