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Cronaca

Caccia al killer: ricerche allargate ai Balcani

Cataldo Motta ammette: “Non è esclusa l’ipotesi che si sia allontanato via mare”

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Nessun esito dalla caccia a Fabio Perrone, il killer di Trepuzzi sfuggito alla polizia penitenziaria venerdì scorso nell’ospedale di Lecce.


Mentre un centinaio di agenti lo cerca in ogni angolo della Puglia, in particolare tra Trepuzzi e Casalabate, il procuratore Cataldo Motta ammette: “Non abbiamo ritrovato l’auto rapinata con la quale si è allontanato“.


La Toyota Yaris, che sembrava fosse stata recuperata a Casalabate nel weekend, potrebbe essere ancora in possesso del “Triglietta”. Una evoluzione che però potrebbe avere un preciso significato: Perrone potrebbe essere solo e non aver appoggi, come in un primo momento si ipotizzava.


Fabio Perrone

Fabio Perrone

Per questo la caccia all’auto è ancora tra i primi punti in cima alla lista degli obiettivi delle forze dell’ordine. Nella ricostruzione, va preso in considerazione il fatto che, solitamente, i detenuti non conoscono nè data nè ora delle loro visite mediche. Proprio per scongiurare il rischio che possano coordinare un progetto di fuga con complici fuori dal carcere. Questo, assieme al fatto che l’auto targata DR651NH non è ancora stata rintracciata, lasciano propendere, col passare delle ore, per l’ipotesi di fuga improvvisata o solitaria.


Si teme pertanto che Perrone possa essersi allontanato via mare. Sono stati pattugliati tutti i principali porti, nei giorni scorsi, senza esito. Il timore palesato dal procuratore Cataldo Motta è proprio che “si possa essere imbarcato con la vettura, che altrimenti credo sarebbe già saltata fuori. Su una nave invece, chi controlla se un’auto è stata rubata o meno?“.


Mentre le ricerche si allargano dunque anche ai Balcani e gli interrogativi attorno all’evasione crescono, sale anche la tensione tra Trepuzzi e Casalabate. Il primo, è un paese quasi militarizzato dai posti di blocco. Nel secondo, il trafficato mercato settimanale è stato un flop. Il timore, tra la gente, di ritrovarsi al centro di una scena come quella vissuta da molti al “Vito Fazzi”, è alto. Specialmente in considerazione del fatto che Perrone, condannato all’ergastolo, ha poco da perdere.


Cronaca

L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.

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Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.

Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.

Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.

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Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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