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Cronaca

Nascondeva la droga al mercato: arrestato

Disponeva delle chiavi di un magazzino, che usava come deposito, da quando aveva lavorato per un impresa di pulizie per conto del Comune

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Già sorvegliato speciale e noto alle forze dell’ordine per detenzione ai fini di spaccio, ricettazione, danneggiamento, rapina, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, furto, evasione, porto e detenzione abusiva di armi, un 36enne di Gallipoli, Michel Barba è finito nuovamente nei guai con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.


Sotto osservazione da ormai qualche settimana, da quando aveva iniziato a intensificare rapporti con tossicodipendenti e pregiudicati del posto, spesso visti nei pressi o all’interno dell’area mercatale di Gallipoli, nota piazza di spaccio della Città Bella, e poco distante dalla sua abitazione, Barba è stato visto comparire nel piazzale del mercato nella notte ed entrare in un magazzino annesso ai bagni pubblici.


L’uomo infatti disponeva delle chiavi della struttura da quando, fino ad un paio di mesi fa, aveva lavorato per una cooperativa che effettua pulizie per conto del Comune di Gallipoli. Pulizie nella cui “zona di competenza” rientrava anche l’area suddetta.

I carabinieri, quindi, hanno atteso che uscisse dal box e lo hanno prontamente bloccato. Subito l’uomo ha consegnato una dozzina di grammi di hashish suddivisi in tre dosi che aveva nascosto tra i lunghi capelli, convinto che i militari si sarebbero accontentati. Gli uomini dell’Arma hanno invece insistito e, dopo una attenta ed approfondita perquisizione locale, hanno trovato, occultata dietro a quattro grossi bidoni per la raccolta delle acque, una busta della nettezza urbana con all’interno altre buste in plastica contenenti: 1,2kg di marijuana; 2 etti di hashish, 6 grammi di cocaina; due coltelli ed un paio di forbici utilizzati per frazionare la sostanza stupefacente, tutta purissima e pronta per essere confezionata e ceduta.


Cronaca

L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.

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Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.

Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.

Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.

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Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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