News & Salento
Cassa integrazione: -41%
Con 2,6 milioni di ore autorizzate nel 2016 in provincia di Lecce netto il calo rispetto ad un anno fa. Giannetto (Uil): “Effetto solo delle riforme sugli ammortizzatori sociali”
Il bilancio 2016 sulla cassa integrazione nella provincia di Lecce ci consegna 2,6 milioni di ore autorizzate, con un calo del 41 per cento rispetto al 2015 (4,4 milioni). La diminuzione riguarda tutte le gestioni: -55,9% ordinaria, -32,6% straordinaria e -11,1% in deroga.
Nello specifico, da gennaio a dicembre 2016 sono state autorizzate: 821mila466 ore di cig ordinaria, 1,6 milioni di cig straordinaria e 164mila ore di cig in deroga. Il calo è in linea con il trend regionale (-25,6%) e nazionale (-14,8).
Nel mese di dicembre 2016, tuttavia, in provincia di Lecce si è registrato un aumento del 4,6% delle richieste rispetto a novembre. L’aumento ha riguardato la sola gestione straordinaria, passata da zero a 110mila536 ore; in calo, invece, sia la cig ordinaria (-26%), sia quella in deroga (-88,7%). Complessivamente, a dicembre sono state autorizzate 177mila308 ore contro le 169mila586 di novembre.
Secondo il 12° Rapporto della Uil – Servizio Politiche del Lavoro che ha elaborato i dati Inps, a livello pugliese la cassa integrazione nel 2016 ha contribuito a salvaguardare 14mila190 posti di lavoro, ben 4mila892 in meno rispetto al 2015 (19mila082).
“Che il decremento avutosi nel 2016 sia riconducibile ad una ripresina economica sembra difficile sostenerlo stante lo stato di stagnazione economica in cui versa il nostro territorio”, commenta il segretario generale della Uil di Lecce, Salvatore Giannetto.
“Ben più attendibile”, spiega Giannetto, “sembra essere, purtroppo, l’effetto prodotto dalle recenti riforme degli ammortizzatori sociali (Fornero e Jobs Act) che, nel 2016, hanno visto la combinazione della progressiva scomparsa della deroga e un aumento dei costi per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Oltre a tali causali, sempre nel 2016, si è assistito anche ad un fermo amministrativo, in particolare riguardante la cassa integrazione ordinaria, che ha condizionato, ritardandola, la concessione delle richieste di integrazione salariale anche per periodi di oltre 6 mesi”. Non solo. “Rispetto alla diminuzione nel 2016 della cassa integrazione in deroga, – prosegue Giannetto – ha contribuito oltre alla diminuzione delle risorse e dei periodi indennizzabili (max 3 mesi), anche l’introduzione del nuovo Fondo di integrazione salariale (Fis) istituito dal d.lgs 148/2015 i cui possibili beneficiari sono tutti i datori di lavoro (imprenditori e non) che hanno più di 5 dipendenti e che non rientrano nel campo di applicazione di Cigo e Cigs. Pur essendo questo nuovo strumento già entrato a regime dal 1 gennaio 2016, ancora non si hanno dati certi di quante aziende (anche per grandezza dimensionale) stiano versando al nuovo Fondo, di quanti siano i lavoratori interessati e quante ore di integrazione salariale siano state richieste, non essendo stati ufficializzati i dati dall’Inps”.
“La Uil”, evidenzia ancora il segretario Gprovinciale, “da tempo ha segnalato le numerose criticità nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali come riformati dal Jobs Act, chiedendo alla politica ed ai Governi, di prendere atto della necessità di rivedere alcune delle norme che regolano la cassa integrazione e modificare ciò che sta producendo forti tensioni sociali. La piccola modifica sulla cassa integrazione straordinaria, dedicata solo ad alcune realtà particolari (le aree di crisi complesse), è stata un intervento necessario ma non risolutivo. Per queste ragioni – conclude – pensiamo che si debba prendere atto che il nostro Paese e il suo sistema produttivo, necessitano, nel campo delle integrazioni salariali, di strumenti flessibili che evitino il rischio licenziamenti e permettano alle imprese di mantenere la propria forza lavoro e le grandi professionalità che vi operano, anche con sospensioni temporanee”.
Appuntamenti
Passeggiata tra la cartapesta e le chiese di Galatina. Oggi
E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio per una passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta
Attualità
”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo
Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
-
Cronaca4 settimane fa
Mortale nella notte a Salve: perde la vita 22enne
-
Castrignano del Capo3 settimane fa
Caduta in bici a Leuca: ciclista finisce in Rianimazione
-
Appuntamenti3 settimane fa
Monsignor Carmelo Cassato oggi avrebbe compiuto 100 anni
-
Cronaca2 settimane fa
Tragedia a Tricase Porto: 15enne muore in mare
-
Cronaca3 settimane fa
Tricase, Largo Santa Lucia: commercianti contro «l’inciviltà di alcuni cittadini»
-
Appuntamenti4 settimane fa
Renata Fonte, domani 40 anni dalla scomparsa
-
Cronaca4 settimane fa
Alto impatto a Porto Cesareo
-
Cronaca4 settimane fa
Ancora uno schianto fatale nel basso Salento: muore 32enne