Tricase
Tricase, ecco perchè Coppola si ricandiderà
Verranno a chiederci “il voto” (parenti ed amici): ci compreranno anche questa volta “cu ’na posce de fiche” o visto il conto salato da pagare alla fine, chiederemo per tempo il menù?
Siamo a due mesi dal giorno delle elezioni, si voterà probabilmente l’11 giugno, e la campagna elettorale a Tricase non solo non è partita, ma non accenna neanche a scaldarsi. A differenza di altre realtà, dove oramai i giochi sono fatti, qui da noi tutto è avvolto da una malcelata reticenza. Eppure, a due mesi dal traguardo, si dovrebbero conoscere tutti i candidati, i loro programmi e le soluzioni che propongono alla città ed ai cittadini. Ad oggi sono 3 i nomi certi: Carlo Chiuri, Pasquale Santoro e Francesca Sodero. Si aspetta di conoscere quale sarà la posizione del partito di maggioranza, il PD, e del sindaco uscente, Antonio Coppola, che nonostante abbia più volte sostenuto che non si ricandiderà (per scelte personali), visto il parapiglia ed il vento che spira da quelle parti, aspetta solo un minimo cenno per “gettare l’asso” e raccogliere tutto.
Eppure, questi personaggi in cerca d’autore, dovrebbero, dicevo, parlare di programmi, di sviluppo, di trame future, capire se l’amministrazione uscente in questi anni di governo ha portato un beneficio alla città, se i dati giocano a favore o contro, disquisire se quello che è stato promesso in campagna elettorale sia stato realizzato, oppure no. Parlare di numeri, insomma. Ad esempio, iniziando dal commercio, le aziende attive nel 2012 a Tricase erano 1.308, dopo 5 anni, ed una lenta flessione, al 31.12.2016, erano 1.277. Quindi, un saldo negativo del -2,5%. Ha inciso solo la crisi? Le attività produttive hanno fatto abbastanza?
Altri dati sensibili ed importanti sono gli avviamenti per azienda (tutte le persone chiamate a lavorare anche solo per brevi periodi di tempo e magari più volte in un anno dalla stessa azienda, come gli stagionali) che si sono registrati nell’arco degli stessi anni. Partiamo dal 2102, dove registriamo 1.718 avviamenti da parte di 509 aziende; nel 2013 una decisa flessione: 1.519 avviamenti e 435 aziende; nel 2014, 1.509 e 445 aziende; nel 2015 aumentano gli avviamenti e le aziende, 1.518 e 465; per replicare poi nel 2016 con un incremento di avviamenti, 1.683, e un decremento di aziende scese a 443. Nel complesso un saldo negativo del -2,2% per gli avviamenti, e un altro saldo negativo per le aziende –15%. Tante le domande da porsi: le politiche anticrisi adottate dall’amministrazione non sono state adeguate? Non hanno saputo attrarre/creare nuove opportunità? La zona industriale non è adeguata e sfruttata a sufficienza? Le attività commerciali non hanno saputo fare squadra?
Nel campo turistico, invece, se prendiamo come riferimento il 2009, anno in cui non si parlava ancora di crisi, gli arrivi a Tricase erano 4.654, pari a 17.041 presenze. Dal 2012, anno in cui si è toccato il picco più basso con 3.550 arrivi e 11.413 presenze, si è passati, in un crescendo rossiniano di arrivi e presenze, anno dopo anno a: 4.185 nel 2013, 5.513 nel 2014, 6.853 nel 2015. Non sono disponibili ancora i dati completi del 2016, che sembrano essere in crescita. Ci sarebbe da chiedersi: sono state le politiche dell’amministrazione a portare beneficio? O più semplicemente si registrano più arrivi grazie all’incisività dell’Ospedale Panico, un ribollir di tini continuo, o l’apertura di strutture ricettive prima inesistenti (leggasi Callistos, B&B ed altre)? O la scaltrezza nel saper cogliere iniziative portate avanti da altri (tipo Alba in Jazz, organizzata da Locomotive Jazz di Soleto)? E ancora: questo raddoppio di presenze si è tramutato in maggiore ricchezza? Più commercio, più strutture che lavorano e danno lavoro sul territorio? Maggiore crescita di siti culturali restaurati e quindi fruibili per la cittadinanza? Più vendita di immobili ai turisti, ecc.?
Altro spunto di discussione sono le concessioni edilizie rilasciate nello stesso lasso di tempo. Sappiamo tutti quanto siano importanti e come siano il volàno per posti-lavoro e ricchezza.
Ebbene, partiamo dall’anno 2012 quando i permessi per costruire erano stati 243. Nel 2013 c’era stato un netto calo, 228 permessi, e poi un deciso recupero nel 2014, con 256 licenze. Nel 2015 si registrava ancora una leggera flessione, con 245 licenze, per passare poi ad un tracollo, nel 2016, con 194 concessioni edilizie ed un saldo negativo, nel periodo 2012-2016, del -25,5%. E poi la popolazione: a Tricase nel 2012 risiedevano 17.599 abitanti, siamo passati oggi a 17.851, solo un non percettibile cambiamento; quella che è cambiata, invece, è l’emigrazione. Anche qui la curva è stata sussultoria: nel 2012 erano 225 i tricasini emigrati all’estero o in altri Comuni, nel 2013 aumentano a 240, per poi assestarsi a 194 nel 2014 e registrare un continuo incremento fino ai giorni nostri: 214 nel 2105 e 217 nel 2016. E siamo quasi ritornati al 2012, anno di crisi piena.
Queste sono solo alcune riflessioni che giro ai nostri “personaggi in cerca d’autore”, ai consiglieri ed ai cittadini. Ai primi: siete pronti a confrontarvi su questi numeri, a fare squadra, a “perire per la causa” propagandata in campagna elettorale, ad essere riconoscenti anche con chi non vi ha votato e lavorare per loro?
Ai consiglieri di maggioranza e di opposizione ed ai futuri assessori: saprete essere obiettivamente sinceri sul da farsi e ricambiare il patto di riconoscenza di chi vi ha scelto e votato? Riuscirete ad essere anche bastian contrario, a non agire a “guinzaglio corto”, a non avere paura della libertà, che vi obbligherà a prendere delle decisioni che, immancabilmente, comporteranno dei rischi? Ai tricasini, che tanto sanno, poco fanno, ma tutto criticano: anche a questo giro di valzer verranno a chiederci “il voto” (parenti ed amici), ci compreranno anche questa volta “cu ’na poscia de fiche” o visto il conto salato da pagare alla fine, chiederemo per tempo il menù?
Luigi Zito
Attualità
Centrosinistra tricasino spaccato: la posizione di “Tricase, che fare?”
La presidente Sonia Sabato: “Avevamo fermamente ribadito la necessità delle primarie. Avevamo chiesto più ampia e democratica partecipazione”
Era primavera, lo scorso mese di aprile, quando il centrosinistra di Tricase si annunciava definitivamente riunito con queste parole: “Insieme per un percorso collettivo. Pronti a raccogliere la sfida del futuro”.
Firmatari di questo patto d’unità erano il PD cittadino, Cantiere Civico, Alleanza Verdi-Sinistra Tricase e Tricase, che fare?.
Otto mesi dopo, il fronte non è più lo stesso. Manca all’appello “Tricase, che fare?”, gruppo politico presieduto da Sonia Sabato e rappresentato in consiglio comunale da Giovanni Carità, Armando Ciardo ed Antonio Luigi Baglivo.
Proprio queste quattro firme oggi diffondono un comunicato per chiarire la loro posizione all’interno del valzer di centrosinistra. Lo fanno nel weekend caldo del PD che, dopo l’annuncio da parte del circolo cittadino della candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco per le prossime amministrative, ha registrato le dimissioni dal partito del consigliere comunale Minonne e le critiche dapprima del consigliere regionale Stefano Minerva (cui poi lo stesso Partito Democratico ha risposto) e poi di un altro potenziale candidato: Andrea Morciano.
Ecco quindi la nota a firma della presidente Sonia Sabato. Un intervento col quale “Tricase, che fare?” prende la parola proprio per far chiarezza su questo percorso di riunificazione del centrosinstra tricasino azzoppato, ed oggi finito sotto i riflettori.
La nota
Sollecitati ad intervenire sulle ultime vicende politiche che interessano la nostra città, crediamo necessario solo chiarire che per il nostro modo di intendere e praticare la politica, non riteniamo opportuno e, soprattutto, corretto entrare nel merito delle personali e libere scelte di alcune componenti del centrosinistra cittadino. Chi ha deciso di percorrere una strada lo ha fatto liberamente, come altrettanto liberamente noi abbiamo scelto di non condividerla.
La nostra storia è sotto gli occhi di tutti, eletti per stare all’opposizione lì siamo rimasti, con coerenza e trasparenza, da sempre distanti da vincoli clientelari, ingerenze esterne e trasformismi vari.
Che sarebbe stato necessario passare dallo strumento delle primarie è stato dal nostro gruppo fermamente e costantemente ribadito. Come da sempre abbiamo chiesto di lavorare ad una più ampia e democratica partecipazione.
Ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci rattrista, apprendere dalla stampa che anche altri, solo oggi, siano del nostro stesso parere. Preso atto di questo, ribadiamo per la premessa fatta, che noi mai entreremo nelle vicende interne di altri partiti o rappresentanze. Chi compie una scelta è libero di farla e di portarla avanti in piena coscienza, ma anche nella piena assunzione di responsabilità.
Auspichiamo, per quello che può servire, che nell’agire di tutte le parti politiche ci sia sempre l’obbiettivo finale di un impegno sano, lungimirante e coraggioso per il futuro della nostra città e del nostro territorio.
Attualità
Elezioni a Tricase, Andrea Morciano: “Perché non fare le Primarie”?
“Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo”
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Continua il dibattito (ottimismo) intorno alla candidatura del centro sinistra o parte di esso.
Così, dopo l’ufficialità da parte del circolo cittadino del Partito Democratico, sinistra italiana e Cantiere civico della candidatura di Vincenzo Chiuri vengono fuori tutti i contrasti interni e i diversi malumori evidentemente covati e mai risolti.
Sulla vicenda ora interviene anche colui che da tempo era indicato come candidato “in pectore“: Andrea Morciano.
Di seguito il suo intervento sull’intera.
“Leggere un comunicato attraverso il quale una parte della coalizione di centrosinistra di Tricase – orfana, ad oggi, del sostegno dell’Associazione Tricase, che fare? (che conta il Gruppo consiliare più numeroso in Consiglio comunale con Giovanni Carità, Antonio Baglivo e Armando Ciardo, NdR) – ufficializza la candidatura a sindaco del dott. Vincenzo Chiuri, vantando un percorso partecipato di confronto e di valutazione di un progetto politico condiviso, lascia estremamente titubanti, non di certo per valutazioni legate alla figura del candidato, ma per le modalità con cui è stata effettuata e comunicata la scelta.
Sostenere che ci siano stati tavoli di confronto tra tutte le forze e associazioni di centrosinistra non corrisponde al vero, dal momento che numerosi cittadini appartenenti alle stesse aree politiche non sono stati mai invitati al dibattito sulla valutazione di un ipotetico candidato sindaco né tantomeno sono stati coinvolti in questioni più ampie su programmi elettorali e nuovi visioni sul futuro della città.
E questo posso sostenerlo a ragion veduta dal momento che, avendo negli scorsi mesi dichiarato in maniera trasparente la mia disponibilità a guidare un progetto politico alternativo all’amministrazione uscente, gli amici e i concittadini che si stanno impegnando insieme a me nella costruzione dal basso di un nuovo progetto politico, si muovono esattamente nella stessa zona politica rivendicata dalle forze sostenitrici del dott. Chiuri, essendo alcuni tesserati PD, altri provenienti dalle associazioni di centrosinistra tra cui lo stesso Cantiere Civico.
È evidente che il comunicato escluda a priori il loro parere visto che la proposta, oltre che giungere dai pochi rappresentanti delle parti, non è stata nemmeno condivisa.
A sostegno di ciò anche il comunicato del consigliere in quota PD Francesco Minonne.
È evidente che il Centro Sinistra unito di cui si parla è, oggi, pura utopia.
Sono state effettuate scelte azzardate, partite da prese di posizione personali in direzione contraria più che verso un obiettivo di bene comune, e questo potrebbe portare ad ulteriori frammentazioni, rovinando ancor di più la situazione già abbondantemente minata del nostro paese.
Non sarebbe allora stato meglio giungere ad una selezione del candidato usando uno strumento più democratico come le primarie, mettendo davvero in gioco tutte le forze afferenti all’area politica in questione?
Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo.
A nome del folto gruppo di concittadini con cui stiamo condividendo da tempo una forte volontà di lavorare per un concreto cambiamento ribadisco che la Città di Tricase merita un vero percorso partecipato ed allargato ad un sempre maggiore numero di interlocutori, liberi nelle scelte e inclini al confronto, avendo come obiettivo comune un’idea di una Tricase rinnovata e non di una semplicistica costruzione tenuta in piedi dalla volontà di pochi e travestita da una finta aura di democrazia.
Rimbocchiamoci le maniche e raccogliamo le idee, a breve le comunicazioni sui prossimi incontri a cui chiederemo massima partecipazione”.
Andrea Morciano
Attualità
Elezioni a Tricase, il PD insiste: “Strada tracciata”
I Dem tricasini: “In completa autonomia e condivisione è stato elaborato il documento contenente le caratteristiche del candidato sindaco, e senza che vi fosse necessità di ricorrere alla convocazione di tavoli provinciali”
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Difficile districarsi tra correnti interne, ingerenze “esterne“ e polemiche al contorno.
Fatto sta che arriva la nuova presa di posizione da parte del Circolo cittadino del Partito democratico. E questo avviene dopo l’annuncio del candidato sindaco Vincenzo Chiuri e le conseguenti dimissioni dal PD del consigliere comunale Francesco Minonne e la “bacchettata” ai dem tricasini da parte dell’ex presidente della provincia e ora consigliere regionale del PD Stefano Minerva.
“Prendiamo atto delle due note inviate alla stampa, a distanza di poche ore l’una dall’altra, da parte del consigliere comunale Francesco Minonne e da parte del consigliere regionale Stefano Minerva”, la premessa dal Circolo cittadino dei Democratici, “Desta molto stupore la nota di Minonne, il quale, sin dalla passata primavera, in diverse circostanze, aveva già avuto modo di chiarire la propria posizione a tutti gli iscritti del partito, dichiarando una certa vicinanza ad un probabile candidato, verso il quale lo lega un forte legame di amicizia, autoescludendosi da qualsiasi percorso politico intrapreso da parte del PD cittadino unitamente alle altre componenti tricasine del centro sinistra.
Pertanto, riteniamo del tutto incomprensibile e strumentale aver presentato una nota stampa, immediatamente dopo la pubblicazione del nostro comunicato. Il consigliere” prosegue la nota, “sottolinea una mancata condivisione, dal momento che la sua posizione era ormai nota a tutti gli iscritti del partito e “praticata” alla luce del sole.
Per questa nuova esperienza politica, non ci resta che augurare al Consigliere Minonne di trovare il tempo, che finora non ha avuto e che ha penalizzato il partito in seno all’assise consiliare, per espletare al meglio le funzioni”.
Poi i Dem passano alla nota del consigliere Minerva: “Ribadiamo quanto già detto nel comunicato stampa: da due anni a questa parte abbiamo portato avanti un processo di confronto approfondito, che ha permesso di giungere ad una sintesi ampia e credibile – prima nel Partito Democratico e poi con gli alleati di Coalizione – attorno a un progetto politico condiviso con lealtà e senso di responsabilità, non solo in grado di superare le divisioni del passato, ma anche di offrire una visione chiara ed unitaria per il futuro della nostra Città”.
@Se il consigliere Minerva avesse letto la nota stampa nella sua interezza” aggiungono, “non gli sarebbe sfuggito l’appello alla coesione e all’unità del centrosinistra tricasino, lontano dalle frammentazioni e personalismi del passato e, soprattutto, tenendo a bada le incursioni di chi, come già accaduto, vuol “dirigere” la comunità democratica di un paese che non gli appartiene”.
“Apprezziamo il suo invito a tenere sempre aperta la porta del campo progressista”, si legge ancora, “ma riteniamo riduttivo il richiamo a documenti di coalizione dello scorso aprile, perché a distanza di sei mesi, la vita politica di Tricase è naturalmente proseguita in completa autonomia, come in completa autonomia e condivisione è stato elaborato il documento contenente le caratteristiche del candidato sindaco, e senza che vi fosse necessità di ricorrere alla convocazione di tavoli provinciali”.
“A Tricase c’è un partito vivo, partecipato e coeso”, insistono dal circolo tricasino, “così come viva e partecipata è la coalizione che si è formata e che continua a riscontrare l’adesione di persone, movimenti e associazioni interessate al progetto. La strada è tracciata, e di questo ne siamo davvero orgogliosi”, concludono i Dem tricasini, “vi aspettiamo giovedì 11 dicembre alle ore 19, presso le Scuderie di Palazzo Gallone”.
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