Connect with us

Casarano

Mafia, vietato abbassare la guardia

Casarano non si arrende: si può ancora vivere e lavorare onestamente senza essere costretti ad avere contatti con loschi personaggi, si può costruire casa o aprire un negozio senza dover chiedere permesso a qualche boss o pagare il pizzo

Pubblicato

il

Basta! Arrendiamoci all’evidenza. Casarano è diventata una città mafiosa! Alle prime luci dell’alba di qualche giorno fa, secondo il più classico dei copioni che raccontano i blitz delle forze dell’ordine, i carabinieri hanno eseguito 14 decreti di fermo emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di associazione mafiosa, tentato omicidio, associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga e altre poco nobili accuse che hanno comunque a che fare con il Codice Penale. Evidente a questo punto, come il sole: Casarano è diventata una città mafiosa! Se su 14 arrestati ce ne sono 6 di una città, allora quella città è mafiosa (ovvio, no?).


Le motivazioni parlano di un clan (capeggiato dal famigerato Tommaso Montedoro) che operava, con metodologie mafiose, in tutta una serie di comuni tra cui anche Casarano e quindi, come fare a non dire che Casarano sia diventata una città mafiosa?


E se, con questi semplici fatti, si è dimostrato che Casarano è mafiosa, come non fare l’equivalenza che anche la sua amministrazione degli ultimi 5 anni non lo sia?


Questa volta quindi mi associo ai paladini ed ai portavoce della legalità da tastiera e chiedo formalmente al sindaco Gianni Stefàno di vergognarsi e di ritirarsi dalla campagna elettorale in corso che lo vede tra i quattro candidati.


Come infatti non vergognarsi del fatto che 6 suoi concittadini (su 23mila) operassero con metodologie mafiose? Come non ammettere la sua contiguità con la mafia quando un personaggio (a quanto dicono i ben informati) in odor di malaffare addirittura raccoglieva la monnezza della sua città?


E poi, come fa a non mettere la testa sotto la sabbia per il fatto che Tommaso Montedoro sia nativo di Casarano? Non ci sono per lei scusanti; addirittura un consigliere eletto in una lista che alle passate elezioni appoggiò proprio lei, è stato intercettato in telefonate con un altro boss e poco importa se la Procura non ha trovato nulla di compromettente tanto da chiudere le indagini senza emettere nemmeno un avviso di garanzia nei confronti dell’interessato…


Lei, caro sindaco, si vergogni a prescindere e si reputi il primo cittadino di una città incontrovertibilmente mafiosa! Un tempo, prima di questi suoi cinque anni di mandato, Casarano era una città bella, produttiva, una città denuclearizzata e “di pace” che abbiamo scoperto essere diventata mafiosa proprio in questi ultimi anni. Prima no, prima era un principato libero e sereno, prima di lei, caro sindaco, lasciavamo aperte le porte di casa, i bimbi correvano sereni per le strade e c’era pure il mulino bianco in piazza Diaz (perché prima si chiamava così).


Eppure l’ANSA, nel 2007 così scriveva in un suo dispaccio di agenzia: “Mafia: Salento, arrestato il capo del clan Montedoro. A Corigliano d’Otranto (Lecce) i Carabinieri arrestano

Tommaso Montedoro, capo dell’omonimo clan inserito nella Sacra Corona Unita salentina. L’uomo (…) era ricercato dal novembre 2004, quando fu condannato con sentenza definitiva per traffico di sostanze stupefacenti
”.


Mentre dell’arresto di Augustino Potenza, pizzicato mentre intascava 100mila euro da un imprenditore, che sarebbero dovuti servire per proseguire la sua latitanza,  ne parlava la Gazzetta del Mezzogiorno il 24 ottobre dell’anno prima.

Lo so,  in quegli anni il sindaco era un tale Remigio Venuti e lei non era e nemmeno in Consiglio comunale ma, poco importa, lei si senta responsabile ed a prescindere si vergogni.


Ora però, uscendo dall’esempio volutamente paradossale, cerchiamo di fare delle considerazioni cercando il più possibile, di lasciare da parte i preconcetti e soprattutto le artificiose strumentalizzazioni pre-elettorali.


A Casarano (come nel resto del Salento, come nel resto della Puglia, come nel resto d’Italia) operavano (e forse ancora operano) dei clan di malviventi organizzati come fa la mafia; non è una novità, purtroppo è un qualcosa che accade da decenni; facevano (e forse ancora fanno) affari con la droga, regolano tra di loro i conti a colpi di kalashnikov e cercano di ripulire i loro soldi in attività apparentemente legali.


Ma tutto ciò fa di Casarano una città mafiosa? Ognuno a questo punto può avere le proprie opinioni ma io continuo ad affermare che Casarano non lo sia. Perché si può ancora vivere e lavorare onestamente senza essere costretti ad avere contatti con questi personaggi, si può costruire casa o aprire un negozio senza dover chiedere permesso a qualche boss o pagare il pizzo e questo, obiettivamente, ci fa capire che Casarano mafiosa non lo sia.


Non era mafioso e connivente Remigio Venuti quando ne era il sindaco, così come non lo è adesso Gianni Stefàno.


Si può fare di più? Certo! La Mafia è un pericolo che è sempre e comunque dietro l’angolo e che potrebbe infiltrarsi nel tessuto sociale in qualunque momento. Non bisogna abbassare mai la guardia e stare attenti, collaborando tra cittadini e soprattutto con le forze dell’ordine affinché il malaffare rimanga sempre un problema serio ma chiuso e non diventi mai mafia.


Amiamola dunque questa città e non inzozziamone la faccia con il fango che produce la mafia. Per lavare il suo volto ci vogliono anni di impegno ed onestà da parte di tutti… per sporcare ci si mette invece un attimo, il tempo di un click.


Antonio Memmi


Attualità

Casarano e l’ospedale, il solito film

Come in una commedia pirandelliana, ognuno recita il proprio ruolo, la propria sceneggiatura già scritta e rappresentata. Il destino del “Ferrari” è già segnato

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

di Antonio Memmi

E così a Casarano ci si è svegliati sudati e ci si è accorti che ora vogliono chiudere anche il reparto di rianimazione dell’ospedale “Ferrari”.

È un po’ come quando, la vigilia di Natale, ci si trova tutti insieme a guardare il film “Una poltrona per due” e scorrono i titoli di testa di un film già visto, di cui si conosce trama ed epilogo. Con l’unica differenza che questo film, dalla magistrale regia di Emiliano I, re di tutte le Puglie, non fa ridere come il primo ma provoca solo rabbia e indignazione.

Ed ogni volta che va in onda questo triste e patetico spettacolo, un po’ come in una commedia pirandelliana, ognuno recita il proprio ruolo, la propria sceneggiatura già scritta e rappresentata nelle date degli anni precedenti.

C’è il comunicato stampa dei sindacati che, un po’ come i gabbiani che vanno nell’entroterra quando sta per piovere, sono i primi che hanno il sentore di ciò che ogni volta sta per accadere.

Poi c’è il comunicato dei vari comitati che fanno copia & incolla delle lettere di “rammarico e preoccupazione” e chiedono degli importantissimi tavoli di confronto; quello del sindaco che non può che appellarsi al Diritto alla Salute per i propri cittadini e auspica anch’egli un tavolo di confronto con le autorità sanitarie e quelle regionali; le medesime autorità che si degnano di organizzare questi importantissimi tavoli di confronto con la stessa euforia con cui si va ad una riunione di condominio.

Infine, Lui, il vero artefice di tutto questo circo, il regista neanche tanto oscuro che, dall’alto della sua protervia, nemmeno si degna di sedersi a quei tavoli. Perché Lui, più impegnato a schivare i problemi con la Giustizia, non ha tempo da perdere con Casarano.

E anche questa volta, dopo tutti i reparti già chiusi e ridimensionati, adesso che addirittura si è deciso di metter fine all’importantissimo reparto di rianimazione, il film che va in onda è sempre quello, con i suoi attori e la sua inutilità.

Inutile, perché al tavolo di confronto c’era Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale e quindi facente parte del potere legislativo e non di quello esecutivo della Regione: un po’ come confidarsi con il sacerdote per i soprusi subiti dal Vescovo.

Una sacerdotessa, la Capone, che non è certo arrivata ieri nelle stanze della Regione e che la situazione di Casarano, negli anni, l’avrebbe già dovuta conoscere bene (o almeno ricordarsi delle promesse fatte) e invece si è andati a recitarle le solite litanie.

Inutile perché c’erano quei grandi manager della sanità provinciale: Direttore Generale e Direttrice Sanitaria cioè: proprio coloro che firmano i provvedimenti chiusura!

Che è come chiedere all’Agenzia delle Entrate di chiedere al Ministero di non farci pagare le tasse.

Inutile perché le promesse in campagna elettorale sono veritiere tanto quanto una banconota da 3 Euro (ed in questo caso nemmeno ne hanno fatte) anche se hanno vaneggiato (come sempre) di una fantomatica riorganizzazione della sanità provinciale.

Inutile come le forti urla dell’imprenditore di riferimento di questa città, quell’Antonio Filograna Sergio che non ha paura di definire “bastardata” l’ennesima decisione che sottrae a Casarano (ed a tutto l’hinterland) risorse e conquiste preziose volute e guadagnate da Politici di un tempo che fu.

Certo, encomiabili ed anche un po’ commoventi le iniziative di protesta civile come la Tenda dei Diritti, posizionata in prossimità dell’ingresso del nosocomio e che è un modo per far capire che la cittadinanza non ci sta a questo schifo ma… ormai è troppo tardi!

Sono anni che, dalle colonne di questo giornale, abbiamo descritto la viscida strategia che Emiliano I ed i suoi vassalli stanno attuando ai danni del Ferrari di Casarano.

Una strategia semplice, cinica e viscida appunto, lenta ma inesorabile: chiudere lentamente l’ossigeno ed aspettare la lenta asfissia.

Si cominciò con la mancata nomina dei Primari in sostituzione di coloro che andavano in pensione o che venivano trasferiti; si proseguì non rimpiazzando medici e infermieri (veri eroi che hanno sempre più dovuto farsi il mazzo per cercare di assistere al meglio i pazienti) con il personale sanitario che diminuiva di numero e aumentava sempre più le proprie ore di lavoro con la conseguenza che il livello delle prestazioni degradava man mano (come se la colpa fosse quindi degli operatori e non di chi li lascia in quelle condizioni), generando il malcontento della gente. Situazione che, ovviamente, rende meno problematica la chiusura di un ospedale che “non funziona”.

E poi la lenta chiusura dei reparti, cominciando dai pezzi pregiati (come Chirurgia pediatrica) fino ad arrivare ai giorni nostri, con l’unico sussulto di speranza quando cominciarono i lavori del 4° lotto. Ma si capì subito che era solo un modo per sperperare un po’ di soldi.

Quindi ora è tutto inutile: inutili i patetici tavoli di confronto, inutili i comunicati stampa, inutili le proteste social.

L’ospedale di Casarano chiuderà e verrà costruito un faraonico ospedale dalle parti di Maglie, spendendo 10 volte di più di quanto sarebbe costato adeguare il Ferrari; ma lì ci sono i veri interessi e tutto ciò alla faccia del diritto alla salute di tutti i cittadini che vivono da Casarano a Leuca.

C’è stato un momento, anni fa, in cui ognuno di noi ha avuto in mano l’arma giusta per dare un segnale concreto, per provare a cambiare qualcosa: quella matita che ti danno prima di andare a votare. Ma se Emiliano sta ancora lì è perché qualcuno (più di qualcuno) anche a Casarano e nel basso Salento, lo ha votato e quello stesso qualcuno non ha fatto in modo che Casarano potesse avere uno straccio di rappresentante in Regione. Si sa: “Chi è causa dei suoi mal… pianga sé stesso!”.

Continua a Leggere

Attualità

Gioco online: il Salento contribuisce agli ingenti introiti dello stato

Pubblicato

il

Il mercato del gioco d’azzardo è in grande crescita negli ultimi anni sia a livello nazionale che globale. Tutti gli indicatori segnalano che questo è uno dei comparti che sta avendo uno delle tendenze al rialzo più importanti e significative. Uno dei fattori trainanti è sicuramente l’evoluzione tecnologica che ha permesso di fare un vero e proprio salto di qualità all’intero settore, poiché grazie ai casinò online che riescono ad avere nella propria offerta una vastissima varietà di giochi sono in grado di accontentare i gusti di qualsiasi consumatore di ogni parte del globo.

Questo, sia per chi gioca forte, che per i nuovi giocatori che preferiscono cominciare con un importo più piccolo, e online è facilmente visionabile la lista dei siti con minimo 5€ di deposito.

In Italia la raccolta del gioco ammonta a 131 miliardi di euro nel 2022 (l’ultimo anno in cui si hanno dati completi), in crescita del 19,5% rispetto ai 110 miliardi di euro rispetto al 2021. 

I dati confermano lo spostamento di parte dei giocatori verso il web, anche se la forbice si restringe con la completa riapertura dei negozi a seguito della pandemia. Il retail risale a quota 61,3 miliardi, mentre la raccolta del gioco online ha registrato 70,5 miliardi, il doppio rispetto ai 36,4 miliardi del 2019, anno pre-pandemia.

Anche la spesa – cioè gli incassi depurati delle vincite – tende a tornare ai livelli precedenti al Covid: nel 2022 i giocatori hanno speso oltre 19,6 miliardi di euro, +2% rispetto ai 19,3 miliardi del 2019 e +28% rispetto ai 15,4 miliardi di euro rispetto al 2021. Rispetto al 2019, però, cambia la distribuzione della spesa: il network dei punti vendita “retail” registra un calo complessivo dell’8,7% (da 17,4 a 15,9 miliardi), dovuto soprattutto alla flessione degli apparecchi da intrattenimento slot e videolottery, che nel giro di tre anni perdono il 17% (da 10,2 a 8,5 miliardi).

La ripresa del settore è trainata soprattutto dall’online: la spesa raddoppia nel giro di tre anni da 1,8 a 3,7 miliardi, trainata da poker e casinò – che passano dai 969 milioni del 2019 a 3,7 miliardi – e dalle scommesse, che registrano un aumento dell’89% (1,4 miliardi vs. 783 milioni).

Dal settore anche lo Stato italiano trae un gran beneficio con 10,3 miliardi di euro versati alle Casse dell’Erario, grazie ai quali sono stati erogati servizi indispensabili alla cittadinanza. A livello internazionale, nel 2022, la spesa nel settore del gioco d’azzardo è quasi di 500 miliardi di dollari, in netto aumento rispetto ai 406 miliardi di dollari del 2021.

I numeri del gioco in Puglia

La Puglia è una delle Regioni più importanti per il settore del gioco pubblico in Italia. Il Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sottolinea che questo territorio ha un’offerta di gioco capillare e i propri cittadini hanno una propensione al gioco molto alta e ciò è testimoniato dal fatto che solo la Campania e Lombardia possono contare più apparecchi AWP della Puglia con una spesa relativa al gioco fisico pari a 1 miliardo di euro.

Tuttavia, negli ultimi anni le preferenze dei pugliesi si sono trasferite sul gioco online, con un numero totale di conti che si piazza dietro solo a Lombardia, Campania e Lazio. Infatti, solo nell’ultimo anno in cui sono disponibili i dati ADM sono oltre 400mila i nuovi conti aperti.

Perché l’online prevale sul gioco fisico?

La crescita del settore del gioco è ormai inarrestabile. Il vero punto di forza sembra essere la rete poiché tutte le previsioni indicano che anche i consumatori si stanno indirizzando sempre di più verso l’online. Questo avviene per numerose ragioni: la semplicità nell’accedere ai siti di gioco, l’alta qualità dell’offerta e la totale sicurezza in tema della protezione dei dati personali.

Inoltre, spesso le sale giochi fisiche sono sottoposte a norme restrittive (come la vicinanza da istituti scolastici) che impediscono lo svolgimento naturale dell’offerta. Questi fattori insieme determinano la grande crescita dell’online e del settore descrivendo perfettamente il suo buono stato di salute. Il fattore chiave, secondo molti esperti del settore, sono i bonus, infatti, uno dei più apprezzati è il bonus al primo deposito.

Altri bonus molto apprezzati sono il cashback e i giri gratis che però, molto spesso, sono riservati per i clienti più esperti o più affezionati alla piattaforma. Grazie a questa possibilità, i casinò virtuali hanno la possibilità di attrarre un grande numero di nuovi utenti, cosa che è preclusa ai casinò terrestri.



Continua a Leggere

Appuntamenti

Giornata e Notte dei Musei dell’Università, quelli aperti in Salento

Visita gratuita, ma solo con prenotazione. I Musei oggi affrontano tematiche sociali contemporanee cercando di stabilire un dialogo tra le culture, promuovere le opportunità di apprendimento permanente e favorire i processi di sviluppo del territorio in modo sostenibile nonché le dinamiche di comprensione reciproca e di cooperazione e di pace fra i popoli.

Pubblicato

il

INIZIATIVE DEI MUSEI DI UNISALENTO PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEI MUSEI E PER LA NOTTE EUROPEA DEI MUSEI

Sabato 18 maggio si celebra la Giornata Internazionale dei Musei. Il tema di quest’anno è “Musei per l’Educazione e la Ricerca” e si allinea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (Agenda 2030).

Per l’#IMD 2024 ICOM invita i visitatori ad immaginare un futuro in cui la condivisione della conoscenza superi le barriere, in cui l’innovazione si unisca alla tradizione per costruire un mondo più informato e inclusivo. A questa celebrazione si affianca la Notte europea dei musei, un evento culturale annuale che si svolge in diversi Paesi europei e che prevede l’apertura serale delle istituzioni museali che aderiscono all’iniziativa.

I Musei di Unisalento partecipano agli eventi con una serie di iniziative: Il MUSA (Museo storico-archeologico, via di Valesio, Lecce) sarà aperto dalle 18:30 alle 20:30 e offrirà: – visita guidata al percorso espositivo aperta a tutti: esploriamo insieme la ricchezza di conoscenze svelata dalla ricerca archeologica condotta dell’Università del Salento! (a cura di Grazia Maria Signore, direttrice del Museo);
– laboratorio di archeologia divulgativa per ragazzi e famiglie “Sapiens. La vita nella preistoria”, a cura di Vivarch APS.
La partecipazione è gratuita ma è gradita la prenotazione entro 24 h dall’evento. Info e prenotazioni: cell/whatsapp 328 3280483 – 388 255 5704 – retevivarch@gmail.com – https://vivarch.it/ – Tel. 0832/294253; infomusa@unisalento.it

* * *

Il Museo Diffuso di Cavallino organizza una visita guidata al MUSEO DIDATTICO ARCHEOLOGICO (via Crocifisso c/o Ufficio Anagrafe, Pluscode 8673+P5 Cavallino, Provincia di Lecce) dal titolo “L’area archeologica di Cavallino: dalla Ricerca alla Musealizzazione”.

Durante il percorso i visitatori, guidati dal direttore del Museo Corrado Notario, scopriranno come nasce un Museo e come, dal lavoro di archeologi, storici e ricercatori, si possa ricostruire il passato e la vita delle popolazioni che hanno abitato il nostro territorio prima di noi. Un racconto straordinario e coinvolgente sulle nostre origini e sulle tradizioni che ancora oggi fanno parte del nostro vivere quotidiano.

Il percorso, che avrà inizio alle 10:30, durerà un’ora e mezza. Partenza davanti alla sede del Museo Didattico Archeologico.

Per saperne di più: https://www.icom-italia.org/ – https://www.unisalento.it/musei/museo- diffuso-di-cavallino – è consigliata la prenotazione al numero 3334253408, Lecce 0832 292205; venerdì dalle 9:00 alle 19:00; il sabato e la domenica dalle h. 10:00 alle 13:00) – museodiffusocavallino@unisalento.it

* * *

Il MUSEO PAPIROLOGICO “MARIO CAPASSO” organizza visite guidate e laboratori tematici per scoprire una delle più ricche collezioni di papiri: oltre 350 papiri in scrittura greca, demotica, ieratica, copta, geroglifica, contrassegnati dalla sigla PUL (= Papyri Universitatis Lupiensis), in gran parte ancora inediti e acquistati a partire dagli anni ’90 del secolo scorso dal Centro di Studi Papirologici dell’Ateneo salentino presso antiquari tedeschi, austriaci, inglesi e italiani.

Le visite guidate e i relativi laboratori tematici si svolgeranno in due turni di 90 minuti circa ciascuno: I TURNO – ore 18-19.30: visita guidata e laboratorio “il mestiere dello scriba”; II TURNO – ore 19.30-21: visita guidata e laboratorio “l’arte della tessitura nell’Antico Egitto”.

Numero massimo di partecipanti per turno: 20 – Evento gratuito – Prenotazione obbligatoria per un solo turno fino ad esaurimento dei posti disponibili entro e non oltre il 15 maggio 2024.
Per prenotare e/o richiedere informazioni, inviare una mail all'indirizzo info.museopapirologico@unisalento.it

* * *
La Giornata Internazionale dei Musei (International Museum Day – IMD) viene organizzata ogni anno, a partire dal 1977, da ICOM (International Council of Museums); l’iniziativa mira ad evidenziare l’importanza del ruolo dei Musei come istituzioni al servizio della società e del suo sviluppo, spazi vitali nei quali l’educazione e la ricerca convergono per ampliare la nostra comprensione del mondo.

Il tema di quest’anno, “Musei per l’Educazione e la Ricerca”, sottolinea il ruolo cruciale delle istituzioni culturali nel fornire un’esperienza educativa attiva e coinvolgente, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (Agenda 2030). Per l’#IMD 2024 ICOM invita i visitatori ad immaginare un futuro in cui la condivisione della conoscenza superi le barriere, in cui l’innovazione si unisca alla tradizione per costruire un mondo più informato e inclusivo.

I Musei oggi affrontano tematiche sociali contemporanee cercando di stabilire un dialogo tra le culture, promuovere le opportunità di apprendimento permanente e favorire i processi di sviluppo del territorio in modo sostenibile nonché le dinamiche di comprensione reciproca e di cooperazione e di pace fra i popoli.

La Notte europea dei Musei è promossa, in Italia, dal Ministero della Cultura e prevede aperture straordinarie notturne, visite guidate e/o spettacoli dal vivo in diverse città italiane.

i Video

 

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus