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News & Salento

Lavoro: tutti in fila per il… sussidio

Ci sono “uomini di 60 anni candidati al corso di babysitter o donne in età avanzata senza alcuna specializzazione in fila per il corso di riparatori per telefoni cellulari

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Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un vero e proprio assalto ai Centri per l’impiego della Provincia: impiegati e dirigenti parlano di “file chilometriche”. A Casarano addirittura sono stati chiamati i carabinieri, la gente era esasperata ed anche in altri Centri per l’Impiego sono state segnalate tensioni e polemiche. Il motivo? Tutti vogliono avere accesso al programma “Mi formo e lavoro”.

Si tratta di corsi di formazione che durano in media 210 ore e per i quali ogni partecipante dovrebbe percepire sei euro all’ora (2 euro e cinquanta se già percepiscono un sostegno al reddito). 1.260 euro che fanno gola a molti anche perché, per partecipare a questi corsi, non vi sono vincoli di età, sesso o titolo di studio.


Così, come ci è stato fatto notare da alcuni dipendenti, ci sono “uomini di 60 anni candidati al corso di babysitter o donne in età avanzata senza alcuna specializzazione in fila per il corso di riparatori per telefoni cellulari”.

Le file interminabili sono dovute, oltre al grosso numero di aspiranti, anche al cosiddetto patto di servizio, che comporta circa un’ora di colloquio e una laboriosa compilazione di documenti.

Tantissimi disoccupati hanno cominciato a mettersi in fila sotto il sole già tre mesi fa e continuano ancor oggi sotto la pioggia. I corsi sono stati promossi dagli Enti di Formazione ma ancora non si sa quando e come saranno effettuati questi corsi.


In più i Centri per l’Impiego sono di recente passati dalla competenza provinciale a quella regionale: vi è un disegno perché diventino agenzia regionale ma al momento sono nel limbo. Praticamente figli di nessuno.

Come si può ben capire è il caos più totale ed anche i dipendenti sono alle stremo delle forze: non c’è personale per rispondere a tutte le domande. E, a quanto pare, non ci sono i soldi per far accedere tutti al servizio.

Molti enti hanno chiuso le iscrizioni perché hanno già superato le 300 persone previste per i corsi. “I Centri dovrebbero smaltire le file e dovrebbero inviare tramite mail la documentazione, accorciando così i tempi per il colloquio, ma i computer sono obsoleti e le connessioni lente. Nei Centri per l’impiego salentini non siamo ancora arrivati nel nuovo millennio”, punta il dito Silvio Astore, direttore del Centro per l’Impiego di PoggiardoMaglie.


Tantissima gente si rivolge a noi”, prosegue Astore, “ci ritroviamo sul banco degli imputati ma non è colpa nostra se abbiamo carenze di organico, mezzi obsoleti e ci manca anche la carta per le fotocopie. Non c’è personale per rispondere a tutte le domande. Connessione impossibile e mancanza di impiegati non sono certo cose da poco”.

Inoltre il lavoro delle profilazioni e dei patti di servizio”, secondo il direttore del CPI di Poggiardo – Maglie, “è inutile perché le risorse non coprono nemmeno il 5 per cento delle richieste degli enti di formazione. Il disordine è generale ed il personale è sottoposto ad uno stress psicofisico indegno per la tensione giornaliera che si è creata. L’assessore Leo si sta attivando per pianificare tutto con tanto impegno, ma senza il conforto dei funzionari non ce la farà”.

Silvio Astore allarga poi il discorso sul momento in generale che stanno vivendo i Centri per l’Impiego: “Da luglio la Regione Puglia provvede ai nostri stipendi ma nulla è stato fatto per il cosiddetto contratto decentrato: in pratica, non ci sono riconosciute le indennità per le mansioni organizzative che pure vengono svolte con grande senso di responsabilità rischiando ognuno di noi sulla propria pelle”.


Appuntamenti

Passeggiata tra la cartapesta e le chiese di Galatina. Oggi

E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio per una passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta

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Galatina è una città d’arte a tutto tondo. Molte sue chiese custodiscono, come scrigni, opere in cartapesta dei maggiori maestri leccesi dalla fine del settecento ai giorni nostri.
E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio, a partire dalle 17,30, per circa un’ora di passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta.
La “Passeggiata tra la Cartapesta di Galatina” è una delle prime iniziative pubbliche di “Incartheart”, progetto finanziato dal bando Luoghi Comuni della Regione Puglia, assessorato alle Politiche Giovanili, in coprogettazione con il Comune di Galatina.
Il progetto, oltre alla gestione dell’immobile di corso Porta Luce (ex casa museo del tarantismo), prevede anche attività laboratoriali e culturali di promozione e diffusione dell’arte cartapestaria sul territorio.
E l’iniziativa di sabato 27 rientra proprio in quest’ottica.
Appuntamento, come detto, alle 17,30, presso la sede del progetto per poi visitare le opere che si trovano nella Chiesa di San Luigi, nel Santuario della Madonna della Luce e nella Chiesa di Santa Maria della Grazia (collegio), il tutto per un’ora di immersione nella cartapesta galatinese.
Partecipazione gratuita ma prenotazione obbligatoria al numero 3388126831 (anche whatsapp) oppure messaggio in privato su Instagram o Facebook sulle pagine del progetto.
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Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

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E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
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Attualità

Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare

Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»

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È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.

Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.

L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.

La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.

Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».

Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.

Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.

Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.

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