Andrano
Castiglione d’Otranto: l’asino che cura
Il progetto vuole trasformare due punti di debolezza (disabilità e marginalità rurale) in un’esperienza forte di welfare e innovazione sociale, rigenerando i valori immateriali umani, ed anche ambientali

“L’asino che cura” mira a rifondare la relazione uomo- animale, per agevolare, in particolare, la socializzazione di persone affette da disturbo psichico e minori a rischio. Intende farlo formando correttamente i volontari nella gestione del rapporto con l’asino, animale che si presta, grazie alla sua mansuetudine, ad attività assiste con finalità di tipo ludico-ricreativo e di socializzazione.
Il progetto, sostenuto dal Csv Salento, è ideato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, con il supporto della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo e la collaborazione di Isde Lecce, Auser Ponte Andrano-Castiglione, coop. Casa delle Agriculture, Gus e Oikos.
Il corso, articolato in lezioni teoriche e laboratori pratici, si terrà dal 13 al 16 dicembre a Castiglione d’Otranto (frazione di Andrano), nelle sedi associative. È necessaria l’iscrizione preventiva al corso (che non rilascia crediti formativi) entro oggi, lunedì 10 dicembre, perché i posti sono limitati per esigenze organizzative (per iscriversi, contattare tel/whatsapp: 348/5649772).
La formazione è affidata a docenti altamente qualificati: Patrizia Ponzio, ricercatrice del Dipartimento di Scienze veterinarie di UniTorino, coadiutore dell’asino afferente al Centro Referenza Nazionale per gli IAA (Interventi assistiti con animali); Claudia Mariani, dottoranda di ricerca presso UniTeramo, esperta in gestione, avvicinamento, approccio e trattamento degli equidi; Augusto Carluccio, preside della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo; Maurizio Caputo, medico veterinario e dottorato UniTeramo; Maria Lucia Santoro, pediatra, referente provinciale per il settore Ambiente della Federazione italiana Medici Pediatri e per il Creis (Centro ricerca europeo per l’innovazione sostenibile), medico Isde (associazione medici per l’ambiente); Rosario Surano, psicomotricista funzionale formatosi presso Isfar Post-Università delle Professioni di Firenze, team teach e tecnico del comportamento rbt.
La formazione per i volontari serve non per sconfinare in campo sociosanitario, ma per promuovere il miglioramento della qualità della vita di diversamente abili e la corretta interazione uomo-animale, che com’è noto costituisce fonte di conoscenza, di stimoli sensoriali ed emozionali. Tra l’altro, il Comitato nazionale per la bioetica annovera la Pet Therapy fra le “co-terapie”, che si affiancano alle terapie riabilitative accreditate e rappresentano “un’ipotesi di lavoro che attende adeguate verifiche con metodologia scientifica”. Proprio per questo è cruciale la collaborazione con Isde ai fini di un monitoraggio degli effetti sui beneficiari del percorso intrapreso. Importante è, poi, il coinvolgimento attivo degli anziani (con la collaborazione di Auser), memoria storica del rapporto con gli asini nel contesto salentino e agevolatori di inclusione sociale.
L’innovazione del progetto
“L’asino che cura” è un progetto che si intende realizzare nell’ambito di una delle linee d’azione principali di Casa delle Agriculture, “La terra che cura”, che raccoglie le attività di inclusione sociale di soggetti deboli portate avanti dall’associazione attraverso strumenti e metodi propri del contesto rurale di riferimento. “La terra che cura” ha già prodotto, ad esempio, un protocollo d’intesa con le cooperative sociali L’Adelfia e Harka, favorendo l’inclusione nella società dei loro assistiti con disabilità psichiatrica e disturbo dello spettro autistico.
Nel corso delle attività già svolte, ci si è accorti che serve affinare la formazione dei volontari in questo campo, poiché gli asini si prestano al ruolo di facilitatori della comunicazione in quanto portatori di straordinaria affettività, capaci di condivisione emotiva. Lo si è appreso sul campo: Casa delle Agriculture è affidataria, infatti, di tre esemplari di asini di Martina Franca, concessi dalla Regione Puglia proprio ai fini di un impiego in ambito sociale.
L’innovazione del progetto sta nel voler creare un modello inedito di inclusione in aree rurali, il cui mondo è caratterizzato da forme di solidarietà, reciprocità e mutuo aiuto, in cui l’agricoltura ha da sempre svolto anche una funzione sociale. È noto che la reputazione delle comunità rurali si è alimentata anche della capacità di dare valore e dignità alle persone in condizioni di dipendenza o portatrici di singolari particolarità, tra cui i disturbi mentali. Anche nei contesti urbani, si è spesso tentato di rimediare al disagio mentale attingendo dalle risorse del mondo rurale. “L’asino che cura” vuole trasformare due punti di debolezza (disabilità e marginalità rurale) in un’esperienza forte di welfare e innovazione sociale, rigenerando i valori immateriali umani, ma anche ambientali, che oggi sono alla base anche della riscoperta della ruralità.
Nell’ambito del corsi previste anche lezioni riservate solo a volontari stranieri, con traduzione in inglese e arabo; le altre lezioni sono tenute in lingua italiana.
Andrano
Un abbraccio al mare
L’associazione A-Mare guida una giornata di bellezza e speranza a Marina di Andrano. Esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana. L’immagine più potente: sub non vedenti si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi

Ci sono gesti che non fanno rumore, ma che sanno farsi sentire nel profondo.
Gesti che parlano il linguaggio del cuore, della cura, dell’impegno autentico.
Quella vissuta oggi a Marina di Andrano è stata molto più di una semplice pulizia dei fondali: è stata un’esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana.
A guidare questa intensa giornata è stata l’associazione A-Mare, punto di riferimento per chi crede che l’ambiente marino non sia solo un paesaggio da ammirare, ma un bene prezioso da proteggere.
Con passione, competenza e uno spirito contagioso, l associazione A-Mare ha saputo coinvolgere un’intera comunità, trasformando un’iniziativa ecologica in un momento di rinascita condivisa.
Accanto a loro, con entusiasmo e dedizione, gli studenti dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase – indirizzo Nautico: ragazzi che hanno scelto di sporcarsi le mani per ripulire il mare, ma che in realtà lo hanno fatto per seminare qualcosa di molto più grande – responsabilità, consapevolezza, futuro.
In acqua, tra la luce filtrata dalle onde, una scena che resterà impressa in chiunque l’abbia vista: sub non vedenti, guidati da istruttori ASBI Albatros, si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi.
Un gesto di straordinaria potenza simbolica, che ha emozionato e fatto riflettere.
Perché quando l’inclusione si unisce all’impegno, si crea bellezza. Autentica.
Fondamentale il supporto di tante realtà locali: la Pro Loco, il Comitato Porto, il Comune di Andrano e anche la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza, presenti per garantire sicurezza e sorveglianza durante tutta l’operazione.
Un lavoro di squadra, un’unione di forze che ha mostrato cosa può nascere quando si collabora per il bene comune.
Quella di oggi non è stata soltanto una giornata ecologica. È stata una storia da raccontare.
Un abbraccio collettivo a un mare ferito, ma ancora capace di accogliere e restituire emozioni.
È stata una promessa: che la bellezza può tornare, se scegliamo di costruirla insieme.
A Marina di Andrano, il mare ha sorriso.
E con lui, chi ha creduto che anche il più piccolo gesto, fatto con il cuore, possa cambiare il mondo.
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Andrano
Puliamo Andrano
La comunità si riunisce per la pulizia dei tratturi, dei fondali e delle coste a Marina di Andrano: un gesto concreto d’amore per il mare

Una giornata all’insegna dell’impegno, della sensibilità ambientale e dell’inclusione in programma alla Marina di Andrano, dove cittadini, studenti, istituzioni e associazioni si uniranno per dare vita alla pulizia di tratturi, fondali e costa.
Domenica 1° giugno, alle 8,30, presso il parcheggio del Typhoon in Via del Mare. Chiuque può dare il proprio contrinubto e unirsi alla comitiva. Il kit necessario prevede guanti da giardinaggio e sacchi per la raccolta rifiuti
L’evento, promosso dall’associazione A-Mare in collaborazione con l’IISS Don Tonino Bello di Tricase – Tecnico Nautico, il Comitato Porto, la Pro Loco di Andrano, e numerose altre realtà locali patrocinate dal Comune di Andrano, vuole accendere i riflettori sull’importanza della tutela dell’ambiente marino, troppo spesso vittima silenziosa dell’incuria e dell’inquinamento.
Nella splendida cornice naturale della marina, tra il profumo della salsedine e il rumore delle onde, volontari di ogni età si meteranno all’opera per restituire bellezza e dignità alla costa.
Un momento di straordinaria intensità anche per la partecipazione di alcuni sub non vedenti, accompagnati da personale specializzato: un’immagine potente, simbolo di una comunità che si muove all’unisono, abbattendo barriere fisiche e culturali.
La Guardia Costiera e la Guardia di Finanza offriranno il loro supporto operativo e simbolico, sottolineando l’importanza della sinergia tra cittadini e istituzioni per la salvaguardia del territorio.
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Andrano
Dieta Mediterranea e Scienza a Castiglione d’Otranto
Domani la presentazione del libro della prof.ssa Vincenza Gianfredi, tra le scienziate più citate al mondo. A seguire degustazione di mieli in abbinamento a formaggi e aperitivo tra gli orti

La sana alimentazione come arma fondamentale nella lotta al cancro: è il cuore dell’appuntamento “Dieta mediterranea: la salute come stile di vita”, organizzato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino e in programma sabato 17 maggio, alle ore 18, presso il Vivaio dell’inclusione “L.Russo” in via Vecchia Lecce a Castiglione d’Otranto.
Ospite d’eccezione è la prof.ssa Vincenza Gianfredi, docente universitaria e medico specialista in sanità pubblica, coautrice, assieme a Daniele Nucci, di “Dieta Mediterranea. Viaggio tra scienza, tradizione e sapori antichi, alla scoperta del segreto della longevità” (Gribaudo, 2024).
Ad aprire l’incontro saranno i saluti di Donato Nuzzo, presidente della cooperativa agricola Casa delle Agriculture, e di Simonetta Pepe, presidente Lilt Lecce. Durante la presentazione del libro, Vincenza Gianfredi dialogherà con Jolanda De Nola, contadina e membro del direttivo della Lega Tumori di Lecce, e con Paola Medici, sociologa e componente del direttivo di Casa delle Agriculture.
Seguirà lo speciale laboratorio “Mieli: riconoscere, assaggiare, abbinare”: Ivan A.Botrugno, apicoltore dell’apiario didattico “La Corte della Regina” di Castiglione, farà approcciare i partecipanti alle tecniche per riconoscere un miele e ai suoi utilizzi in sostituzione degli zuccheri raffinati. Si faranno assaggiare alcuni mieli biologici monoflora (in particolare di agrumi, coriandolo, castagno) e il millefiori, anche in abbinamento ad alcuni formaggi come primosale e stagionati. “Il miele – spiega Botrugno – è diventato ormai un alimento così semplice e allo stesso tempo così complicato. Gli usi quotidiani sono i più diversi: non un semplice dolcificante, il più delle volte è l’alimento che fa la differenza. Pertanto conoscerne le caratteristiche delle varietà più note ci aiuta nel consigliare gli abbinamenti”.
In chiusura, aperitivo mediterraneo tra gli orti estivi, i frutteti e l’oliveto del Vivaio dell’inclusione.
L’evento, promosso anche da Fondazione Dieta Mediterranea, rientra nella rassegna “Fare del cibo la propria medicina”, nell’ambito del progetto “Sempreverdi”, vincitore dell’Avviso pubblico per la realizzazione di progettualità volte alla promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute, promosso da ARESS, l’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale.
Partner strategico di Casa delle Agriculture è Lilt Lecce, da sempre in prima linea per la prevenzione primaria dei tumori: “Lo ribadiamo da tempo – rimarca la presidente Simonetta Pepe – combattere il cancro non può e non deve più essere soltanto un problema sanitario. Informare, educare, far circolare le informazioni scientifiche (contrastando le fake news) su tutto ciò che riguarda la lotta al cancro è fondamentale”.
VINCENZA GIANFREDI, TRA LE SCIENZIATE PIÙ CITATE AL MONDO: “DIETA MEDITERRANEA PATRIMONIO CULTURALE VIVO”
La Professoressa Vincenza Gianfredi è una docente universitaria e medico specialista in sanità pubblica. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Sanità Pubblica presso l’Università di Maastricht.Attualmente, la Prof.ssa Gianfredi, presso l’Università degli Studi di Milano, guida e partecipa a progetti di ricerca che esplorano l’impatto della dieta mediterranea sulla prevenzione delle malattie croniche e sulla promozione della salute pubblica. È inoltre membro attivo di varie associazioni professionali, tra cui l’European Public Health Association e la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica.
L’expertise e l’impegno della Prof.ssa Gianfredi le hanno valso il riconoscimento come una delle scienziate più citate al mondo, secondo uno studio della Stanford University. È membro del board scientifico della Fondazione Dieta Mediterranea e riveste il ruolo di developer delle Linee Guida Nazionali Italiana sulla Dieta Mediterranea.
“La Dieta Mediterranea – dice Gianfredi – è un patrimonio culturale vivo, fatto di relazioni, stagioni, memoria e cura, insomma, un vero e proprio stile di vita capace di coniugare gusto, salute e sostenibilità. Per scrivere questo libro abbiamo intervistato donne e uomini ultraottantenni, testimoni autentici di un tempo in cui il cibo rappresentava molto più del semplice nutrimento: era memoria, identità culturale e momento di condivisione. Accanto a queste testimonianze, trovano spazio le esperienze di giovani imprenditori locali che, con entusiasmo e visione, stanno rivisitando la tradizione mediterranea, dimostrando come essa possa trasformarsi in una leva concreta per uno sviluppo economico sostenibile e radicato nel territorio. Presentarlo qui, nella mia regione, ha per me un significato speciale: è un ritorno alle origini, un atto di riconoscenza verso chi mi ha insegnato che mangiare bene significa vivere meglio, insieme. Sarà un piacere poter dialogare intorno a un tema così importante che tiene insieme la salute umana e la sostenibilità ambientale, economica e alimentare”.
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