Appuntamenti
Da Miggiano e Montesano a Modena, Storie in Cammino
Dal 3 al 6 giugno l’Istituto comprensivo partecipa alla VII Conferenza dell’Associazione di Public History (AIPH) e presenterà il progetto “Riflettiamo sulla guerra, la prigionia e i diritti umani preservando la memoria degli IMI di Miggiano e Montesano Salentino”, realizzato in rete con i rispettivi comuni, il Centro Studi Relazioni Atlantico-Mediterranee e il Comitato “Pietre d’inciampo”. Tra gli Internati Militari Italiani vi erano 70 soldati nativi di Miggiano e Montesano Salentino che rifiutarono di combattere al fianco dei nazifascisti

Si terrà a Modena la settima Conferenza Nazionale dell’Associazione di Public History (AIPH) con il tema “Storie in Cammino”, alla quale parteciperanno numerosi studiosi, professionisti e studenti presentando i loro studi e progetti ed offrendo validi spunti per l’evoluzione in Italia della Public History, disciplina che mira a rendere la storia accessibile e rilevante per un pubblico ampio e non solo del settore.
Con lo scopo di valorizzare il territorio e la memoria locale coinvolgendo la comunità, sviluppare le competenze storiche, sociali e relazionali degli studenti, la Scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo di Miggiano parteciperà, per la prima volta, alla Call per attività e progetti delle scuole “Fare storia insieme!”.
Sarà presentato il progetto “Riflettiamo sulla guerra, la prigionia e i diritti umani preservando la memoria degli IMI di Miggiano e Montesano Salentino”, realizzato in rete con i rispettivi Comuni, il CeSRAM (Centro Studi Relazioni Atlantico-Mediterranee) e il Comitato “Pietre d’inciampo”. Gli oltre 650mila Internati Militari Italiani (IMI), che dall’8 settembre 1943 fino alla primavera del 1945, furono trasferiti negli Stalag del Terzo Reich per essere impiegati come forza lavoro nell’economia bellica tedesca, furono costretti a sopravvivere in condizioni disumane, senza alcuna tutela e con razioni alimentari insufficienti.
Tra gli IMI c’erano circa 70 soldati nativi di Miggiano e Montesano Salentino che rifiutarono di combattere al fianco dei nazifascisti, rimanendo leali verso la Patria e verso i valori di libertà, divenendo i protagonisti di una Resistenza silenziosa e taciuta.
È anche grazie a loro, e a tutti coloro che rifiutarono di aderire alla Repubblica Sociale Italiana e di imbracciare le armi per l’asse nazifascista, che oggi l’Italia è una Repubblica democratica.
Gli studenti della Scuola secondaria di Miggiano hanno deciso di dare voce agli IMI locali, raccogliendo e divulgando le loro storie.
Hanno scavato nel passato e recuperato le testimonianze di alcuni discendenti, la figlia dell’IMI miggianese Donato Bortone e la pronipote del marinaio Domenico Calati e, soprattutto, hanno intervistato i due concittadini I.M.I. ancora in vita: Rocco Surano e Donato De Pascalis.
«Testimonianze che non devono cadere nell’oblio», sottolinea il dirigente scolastico Gianni Sergi, «i nostri allievi si stanno impegnando affinché la storia locale venga valorizzata a livello nazionale e si possa celebrare la nuova “Giornata in memoria degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda Guerra mondiale”, istituita con la Legge n. 6 del 13 gennaio 2025».
«Siamo particolarmente soddisfatti per essere stati selezionati dall’apposita Commissione dell’UNIMORE che, a seguito di un accurato esame dei vari progetti presentati, ha valutato positivamente la nostra proposta», aggiunge il dirigente scolastico, «conferendoci l’onore di aprire con i nostri lavori la VII Conferenza nazionale dell’AIPH. Siamo convinti del contributo che la Public History può dare per la crescita delle comunità: nello specifico siamo contenti di poter far conoscere da vicino il prezzo della libertà e il valore della resistenza non armata, affinché il sacrificio di questi uomini non venga dimenticato».
Prima di congedarsi, Gianni Sergi rivolge «un doveroso ringraziamento a Donato Coluccia, Presidente dell’ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati) e Direttore del Museo Nazionale dell’Internamento di Padova, che ha fornito un prezioso contributo nella ricerca delle fonti».
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Appuntamenti
Voci, volti, immagini per ricordare via D’Amelio
Tricase, a distanza di 33 anni dalla strage che strappò alla vita il giudice Paolo Borsellino e 5 agenti della sua scorta, accoglie un momento d’incontro che mira non solo a tenere viva la memoria, ma anche a pretendere da ciascuno, come singolo e come comunità, uno sforzo quotidiano nel contrastare la violenza criminale

A distanza di 33 anni, la strage di via D’Amelio continua a farci riflettere.
La morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta ha colpito nel profondo l’anima dell’intero Paese, che ancora attende che sia raccontata tutta la verità su quanto accadde.
Responsabilità, impegno, coraggio di costruire una società più libera e giusta: sono questi i valori fondamentali che sgorgano dal ricordo di quella strage e dal sacrificio di servitori e servitrici dello Stato.
Ciascuno, negli anni, ha maturato un racconto personale di quel triste giorno della nostra Repubblica, che dipende dalla propria sensibilità, dalle esperienze vissute e dall’orizzonte che ci troviamo davanti.
Nasce da qui l’idea di un evento per ricordare quel triste giorno e le sue vittime. Il Comune di Tricase con Pari associazione culturale organizza per sabato 19 luglio un incontro in cui amministratori e amministratrici; operatori e operatrici culturali; artisti e artiste, leggeranno un proprio pensiero originale su via D’Amelio e sull’eredità culturale di Paolo Borsellino, dando luogo a un incontro e a uno scambio di riflessioni che aiuti non solo a tenere viva la memoria, ma anche a pretendere da noi, come singoli e come comunità, uno sforzo quotidiano nel contrastare la violenza criminale.
Gli scritti, le suggestioni e le immagini saranno poi raccolti in un unico taccuino, che sarà successivamente messo a disposizione di tutti e tutte.
Durante la serata, Elena Sansò curerà una performance artistica sul tema.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Antonio De Donno e della vicesindaca Francesca Longo, parteciperanno alla serata: Dario Melissano, già componente della scorta di Giovanni Falcone; Monica Accogli, sindacalista FILCAMS-CGIL; Matteo Cosi, consigliere comunale di Montesano Salentino; Sandra Musarò, docente del Comprensivo “Via Apulia” di Tricase (che accompagnerà una delegazione di studentesse e studenti); Lucia Ricchiuto, con una delegazione del Kitri Ballet; Federica Francesca Ricchiuto, Presidente del Consiglio Comunale di Specchia; Luigi Cossa, Presidente Kairos ODV; una rappresentanza di Gynnika Sport di Miggiano.
Appuntamento presso l’atrio di Palazzo Gallone, a partire dalle ore 20.
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L’Albero della Via Crucis di Matino
In mostra i lavori preparatori dell’imponente Via Crucis realizzata da De Filippi per il muro perimetrale del locale cimitero nuovo. Il sindaco Toma: «Segno della continuità tra arte, spiritualità e identità del territorio»

“L’Albero della Via Crucis” è la mostra di Fernando De Filippi, artista di rilievo internazionale e protagonista della scena contemporanea italiana.
De Filippi esporrà le suggestive sale del palazzo marchesale Del Tufo di Matino da domani (inaugurazione dalle ore 20) e saranno visitabili fino al 2 agosto.
La mostra, curata da Salvatore Luperto e Anna Panareo, propone i lavori preparatori dell’imponente Via Crucis realizzata da De Filippi per il muro perimetrale del cimitero nuovo di Matino.
Un ciclo di quattordici stazioni in ceramica invetriata con lunetta a tutto sesto (di 240 cm x 120) completate da due lastre quadrate raffiguranti Cristo risorto. Il progetto nasce da una riflessione profonda sui temi del sacrificio, della rinascita e della memoria collettiva, utilizzando il linguaggio grafico e simbolico dell’albero come elemento centrale.
Le opere esposte, caratterizzate da una raffinata tecnica incisoria e da una potente carica emotiva, saranno ospitate fino al 2 agosto al MACMa (Museo d’Arte Contemporanea di Matino), che torna oggi ad abitare lo spazio urbano e culturale del paese in una nuova veste espositiva.
Il sindaco Giorgio Salvatore Toma sottoline l’importanza dell’iniziativa: «Accogliere ancora una volta Fernando De Filippi a Matino è per noi motivo di orgoglio e segno della continuità tra arte, spiritualità e identità del territorio. “L’Albero della Via Crucis” è un’opera che parla alla coscienza collettiva e restituisce al nostro palazzo marchesale il ruolo di luogo vivo di cultura e riflessione. Invito tutta la cittadinanza e i visitatori a lasciarsi coinvolgere dalla forza simbolica di questo progetto».
L’iniziativa del Comune di Matino intende offrire al pubblico un’occasione di riflessione sul senso della sofferenza, della redenzione e dell’identità culturale, attraverso l’esperienza estetica dell’arte contemporanea.
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Alessano
Alessano: è stata una esibizione di cavalli e cavalieri ricca ed emozionante
L’esibizione degli Amici del Murgese ASD, di Alessano, si è svolta con successo e ha registrato una buona affluenza di pubblico…

Le aziende raccontano (pubbliredazionale)
L’esibizione del 13 luglio scorso, degli Amici del Murgese ASD, di Alessano, si è svolta con successo e ha registrato una buona affluenza di pubblico.
L’evento si è aperto con un numero emozionante: gli allievi più piccoli, affiancati dai più esperti, hanno dato vita a una coreografia con slalom, dimostrando affiatamento e spirito di squadra.
La seconda esibizione ha visto protagonisti quattro allievi recenti, che si sono espressi con eleganza seguendo il ritmo della musica. A sorprendere il pubblico è stata anche l’entrata scenica di quattro allievi più esperti, che sono intervenuti al galoppo, arricchendo il numero con energia e dinamismo.
Subito dopo, una giovane puledra di soli due anni, che ha seguito la sua addestratrice in completa libertà. Insieme, hanno eseguito una serie di esercizi pensati per mostrare quanto un cavallo, anche in giovane età, possa sviluppare fiducia e serenità grazie a un legame autentico con chi lo guida.
La quarta esibizione è stata presentata dal presidente dell’associazione insieme a sua figlia: entrambi hanno montato due imponenti stalloni, dimostrando perfetta sintonia e capacità di lavoro congiunto. La quinta esibizione ha avuto come protagonista un giovane stallone alla sua prima esperienza davanti al pubblico.
Nonostante ciò il cavallo ha dimostrato grande sicurezza e affiatamento con il suo cavaliere, confermando la bravura del binomio e il lavoro svolto insieme fino a questo momento. Nella sesta esibizione, due sorelle hanno conquistato il pubblico con una sequenza precisa e armonica di esercizi, tra barriere, circoli e stop, muovendosi in perfetta coordinazione.
A seguire, un momento più leggero con l’asinello Pippo che, sulle note di Lo chiamavano Trinità, ha ricreato la celebre scena del film, strappando sorrisi e applausi a grandi e piccoli.
Tra i momenti più particolari, una coreografia con sette cavalieri: un cavallo, inizialmente montato a pelo, è stato successivamente lasciato completamente solo e libero al centro del campo, rimanendo perfettamente immobile mentre gli altri, a tempo di musica, si muovevano armoniosamente intorno a lui. A chiudere l’evento in bellezza i cavalieri più esperti, che hanno portato tutta la loro esperienza e passione.
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