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Tricase è Arte tra musica e teatro
Tre eventi a partire da questa sera qunado sul palco di piazza Cappuccini saliranno Riccardo Pit De Santis, Lorenzo Marzo e Salvatore Cafiero; domani sera Nell’Arena Quartet & The Blue Note Vibes; venerdì il teatro con “Uomini Straordinari”, Piccoli attori per grandi storie

Quello che inizia oggi è un trittico importante per Tricasèmia che propone tre eventi n tre giorni, tutti ospitati da piazza Pisanelli, nell’ambito di Tricase è Arte, quest’anno dedicata a Musica è Teatro
Si parte con il botto questa sera in piazza Pisanelli dove andrà in scena Rolls Noyze – Psycho Rock Blues in concerto con Riccardo Pit De Santis, Lorenzo Marzo e Salvatore Cafiero (nella foto in alto – già chitarrista di Raf, Gianluca Grignani, Eros Ramazzotti). Energia pura sul palco!
Si proseguirà domani sera (dalle 22), con un viaggio tra jazz e atmosfere raffinate grazie alla maestria coinvolgente di Nell’Arena Quartet & The Blue Note Vibes.
Quella di venerdì 18 luglio (sipario alle 21) sarà una serata dedicata al teatro con “Uomini Straordinari” e Piccoli attori per grandi storie: i bambini portano in scena le vite di chi ha cambiato il mondo.
Gli eventi sono patrocinati dalla Città di Tricase.
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Questa sera
domani sera (giovedì 17 luglio)
Venerdì 18 luglio
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Torna il Caloma Festival a Casamassella
Un appuntamento nato per valorizzare l’identità del territorio e trasformarlo in uno spazio di immaginazione condivisa, tra installazioni, performance, laboratori e concerti

Dal 25 al 27 luglio 2025, il borgo di Casamassella ospita la seconda edizione del Caloma Festival, una rassegna che intreccia arti visive, spettacolo dal vivo, musica, paesaggio e relazioni di comunità. Un appuntamento nato per valorizzare l’identità del territorio e trasformarlo in uno spazio di immaginazione condivisa, tra installazioni, performance, laboratori e concerti. Il festival si sviluppa tra le piazze del borgo e i sentieri della Fondazione Le Costantine, sotto la direzione artistica di Katia Manca e Francesca Guida.
Il programma si apre il 24 luglio con un’anteprima alle ore 20, presso la Red Lab Gallery con l’artista Claudia Losi che propone un incontro dal titolo Tutti i punti che siamo / Studi preparatori.
Il 25 luglio, alle 19, si apre ufficialmente il festival con una presentazione in piazza Vittorio Emanuele II, mentre nel borgo prendono vita i primi interventi artistici: in via Marconi 4, ECCOM presenta Scuciture. Interventi artistici, un omaggio alla vita fatta di grandi cose e piccole realtà, attraverso il lavoro fotografico di Alessia Rollo che parte dal mondo immaginato e disegnato di Grazia Cariddi e il lavoro di Juan Sandoval, Limmu biografico, che raccoglie dati, nomi e memorie legate alle pratiche rituali – religiose e sociali – della comunità locale, restituendo una narrazione stratificata. Sempre in via G. Marconi 4, si inaugura Selvatica. Visioni di paesaggio, a cura dell’associazione Oikos con opere e contributi di Grazia Cariddi, Enrica Ciurli e Marta Valiani. Il lavoro si inserisce nel percorso di ricerca sviluppato dalla stessa associazione attraverso la mappa di paesaggio e di comunità di Casamassella: uno strumento visivo e narrativo che restituisce lo spazio fisico, sociale e culturale del territorio. Tra i contributi in mostra quelli di Grazia Cariddi, novant’anni, che ha vissuto la vita come si tesse una tela e per la prima volta le sue opere escono dalla dimensione privata per incontrare il pubblico.
Tra gli appuntamenti anche lo spettacolo teatrale “Digiunando davanti al mare” con la regia di Fabrizio Saccomanno per Principio Attivo Teatro e “Mascarimirì cantano li Ucci”, concerto a cura di Arra Produzioni che rilegge in chiave contemporanea il patrimonio della musica tradizionale salentina. A chiudere la prima giornata, alle ore 22 in Piazza Vittorio Emanuele II, prima il concerto di Daniele Sepe, uno dei più geniali musicisti della scena italiana, e a seguire quello di Antonio Castrignanò, tra le voci più autorevoli e visionarie della scena musicale del Sud Italia. Due interpreti d’eccezione del dialogo tra suoni popolari e ibridazioni contemporanee in un evento a cura di Oikos
Sabato 26 luglio, la seconda giornata del Caloma Festival si svolge interamente presso la Fondazione Le Costantine, tra boschi, agrumeti, apiari e luoghi di memoria e lavoro. È qui che il festival costruisce una delle sue esperienze più intime e stratificate, in un susseguirsi di azioni artistiche, spettacoli itineranti, installazioni e performance a cielo aperto.
Si comincia alle 19.00 con La voce degli alberi, spettacolo itinerante a cura di Principio Attivo Teatro, pensato per famiglie e bambini dai 5 anni in su, che invita a scoprire il paesaggio come spazio narrante e abitato. Contemporaneamente, nel Bosco Piccolo, prende vita Scattacore, performance sonora di Arra Produzioni con Giovanni Amati e Matteo Scatigna, un omaggio rituale al tamburo nella pizzica della Murgia.
Alle 19.30, Scuciture, a cura di ECCOM, apre il percorso artistico diffuso, una vera e propria mostra en plein air che attraversa gli spazi della fondazione. Tra le opere in dialogo con il paesaggio: Nel dubbio della sera, la mostra fotografica di Claudia Pajewski, nel bosco Giorni Felici di Giuseppe De Mattia, una riflessione sull’arte tessitoria e sui corredi familiari parcellizzati, un lavoro che unisce diversi pezzi e crea una tovaglia, ispirata alle tradizionali tavole di San Giuseppe, per attivare un convivio di comunità, Numine le sculture e la proiezioni video, dal titolo Campionario da cui emergono diverse immagini dell’Archivio storico De Viti De Marco, di Raffaele Fiorella presso la Casa Di Ora, e Cantico dell’assenza, installazione di Alice Padovani che abita l’agrumeto e l’apiario come luoghi di soglia tra il visibile e l’invisibile.
Alle 20.45, alle spalle del Laboratorio della Fondazione, Claudia Losi presenta la performance Tutti i punti che siamo, azione poetica che parte da alcuni disegni e riflette sui legami, la memoria corale e il ricucire collettivamente gli strappi.
A chiudere la giornata, alle 21.30, un concerto che riunisce musicisti e musiciste provenienti da percorsi diversi ma capaci di fondersi in un’unica trama sonora. In apertura Samuel Mele insieme a Clara Blavet, Fabio Moschettini e a seguire Mauro Tre, Stefano Rielli, Marco Girardo e Anna Cinzia Villani. Una formazione aperta, multiforme, che unisce strumenti, voci, elettronica e tradizione, dando vita a un set originale, vibrante, a tratti improvvisato, che restituisce la ricchezza e la libertà espressiva dell’intera giornata.
Domenica 27 luglio, il Caloma Festival si diffonde per l’intero borgo di Casamassella e ritorna alla Fondazione Le Costantine, costruendo una geografia mobile fatta di cammini, installazioni, spettacoli, restituzioni collettive e musica. Alle 18.30, nella quiete della Fondazione, si apre Movimento Arcaico, azione guidata da Francesca Portone che unisce corpo, respiro e ascolto nella relazione con il paesaggio. A seguire, alle 19.00, il reading teatrale itinerante Nel vento del tempo, con Alessandra Crocco e Alessandro Miele per Ultimi Fuochi Teatro e Principio Attivo Teatro, invita il pubblico a camminare tra gli alberi, restituendo parola e voce ai luoghi, agli istanti, alle memorie.
Alle 19.30, nel borgo presso la Red Lab Gallery, prosegue il lavoro di Claudia Losi con Tutti i punti che siamo / Studi preparatori, mentre alle 20.00 tornano Scuciture, gli interventi artistici a cura di ECCOM con Alessia Rollo e Juan Sandoval, e Selvatica. Visioni di paesaggio, mostra collettiva a cura di Oikos che restituisce l’esito della mappatura partecipativa del territorio, con i contributi di Grazia Cariddi, Enrica Ciurli e Marta Valiani.
Alle 20.15, in Piazza Emanuele Vittorio II, va in scena Casamassella: nel paese che ti somiglia, documentario partecipato a cura di Teresia Film, con il coinvolgimento di Gianni De Blasi, Davide Barletti, Corrado Punzì e Paolo Pisanelli, esito di un workshop che ha coinvolto abitanti, sguardi esterni, archivi domestici e piccoli racconti quotidiani. Alle 21.00, in via Madonna della Scala, prende forma Suck My Iperuranio, spettacolo di Giovanni Onorato con la regia e drammaturgia di Riccardo Fazi, a cura di Index, che mescola parola, visione e ironia distopica in una performance dirompente e disarmante.
A concludere la serata e l’intero festival, alle 22.00, il grande concerto finale sempre in Piazza Vittorio Emanuele II con i Calibro 35, riconosciuti a livello internazionale come uno dei progetti più potenti della scena alternativa italiana, composto da Tommaso Colliva, Massimo Martellotta, Enrico Gabrielli e Fabio Rondanini e a seguire i Mundial. I primi presentano il loro nuovo EP Jazzploitation, un’irruzione spregiudicata e geniale nel mondo del jazz rivisitato alla maniera Calibro. I secondi, trio pugliese composto da Carmine Tundo, Roberto Mangialardo e Alberto Manco, danno vita a un set coinvolgente dove suoni ancestrali, storie popolari e campionamenti elettronici si fondono in una narrazione musicale che parla di radici e visioni future.
Parallelamente all’aspetto musicale, grande rilievo è riservato anche alla ricerca artistica e visiva, con installazioni e opere site-specific capaci di dialogare con i luoghi e attivare nuovi sguardi sul territorio. Tra gli artisti coinvolti in Scuciture, a cura di ECCOM, figurano nomi di rilievo nazionale e internazionale come Giuseppe De Mattia, Raffaele Fiorella, Sead Kazanxhiu, Claudia Losi, Alice Padovani, Claudia Pajewski, Alessia Rollo e Juan Sandoval: un nucleo variegato di autori e autrici che attraversano linguaggi e tecniche diverse — dalla fotografia all’installazione, dall’archivio alla scultura — restituendo una visione stratificata e partecipata del contemporaneo su cui riflettono, lavorano da quasi un anno.
Durante tutte le giornate del festival, sarà possibile inoltre visitare il Mercato Agricolo e Artigianale a cura di Salento Km0, degustare i prodotti dell’Orto del Borgo a cura delle Cooperative San Gaetano e Karadrà, esplorare le proposte di street food del Comitato Cittadino Santi Medici e scoprire una selezione di vini e birre artigianali curata da Bluebeat Lecce.
Dichiara il sindaco di Uggiano La Chiesa, Andrea De Paola: “Un festival che vuole dare spazio all’incontro, alla partecipazione e alla creatività, con attività culturali e ricreative che uniscono le persone e fanno nascere nuove connessioni. Il festival nasce con l’obiettivo di promuovere l’incontro, la partecipazione e la creatività, attraverso un ricco programma di attività culturali e ricreative pensate per favorire la coesione sociale, valorizzare le diversità e rafforzare il senso di comunità. L’evento si inserisce nel più ampio progetto “Casamassella – Borgo delle Tessitrici”, finanziato nell’ambito del PNRR – Attrattività dei Borghi Storici, volto alla rigenerazione culturale, sociale ed economica del territorio, attraverso la valorizzazione del patrimonio immateriale e delle tradizioni locali”.
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Incognito a Otranto
La gloriosa band inglese in Salento. Ritmi esplosivi e groove irresistibile con il leader Jean Paul “Bluey”Maunik. Venerdì 18 luglio il concerto nel Fossato del Castello per il Ghironda Summer Festival

Il nome non inganni, non passa certo inosservati quegli scalmanati degli Incognito, la band inglese che va pronunciata con l’accento sulla seconda «i».
La formazione inglese che ha aperto la strada all’acid jazz ed è guidata da Jean Paul Bluey Maunik, il musicista britannico, originario delle Mauritius, rimasto unico componente sempre attivo all’interno del gruppo, è attesa in Puglia venerdì 18 luglio (start 21,30), nel Fossato del Castello Aragonese, per uno special event del Ghironda Summer Festival, rassegna che anche quest’anno ospita artisti di respiro internazionale (biglietti su Vivaticket).
Gli Incognito, con la loro musica coinvolgente, gli arrangiamenti ineccepibili ricchi di fiati e percussioni e un groove irresistibile sempre più orientato al contemporany r&b, vantano una ventina di album, l’ultimo dei quali, Into You, è uscito alla fine del 2023 preceduto dal singolo Keep Me in The Dark.
Il progetto presenta i classici paesaggi sonori della band, che negli anni Novanta esplose con la cover Don’t You Worry ‘Bout a Thing di Stevie Wonder e una serie di dischi di grande successo.
Tra l’altro, l’ultimo nato in casa Incognito ha sancito l’ingresso in formazione delle cantanti Natalie Ducan e Cherri V accanto alla voce di Tony Momrelle.
Into You segna anche il debutto nella band del chitarrista solista Charlie Allen, sempre in primo piano in tutto l’album, nel quale spicca il groove di Nothing Makes Me Feel Better.
Nell’ultimo decennio la scrittura degli Incognito è diventata più profonda, senza però mai staccarsi dalle radici jazz-funk, come dimostrano anche gli album immediatamente precedenti il più recente, vale a dire Amplified Soul, In Search of Better Days e Tomorrow’s New Dream, uscito poco prima della pandemia.
È stato proprio durante i lockdown a causa del Covid che è nato Into You, del quale Bluey dice: «Voleva essere un regalo speciale per i nostri fan e per gli amanti della musica di tutto il mondo».
E così è stato. Il sound ancora fresco della band risulta perfettamente in linea con la nuova scena londinese del soul e del nu-soul.
A distanza di quasi mezzo secolo, la storia degli Incognito rimane un’avventura tipicamente britannica.
Con la serie di hit da Top 10 sfornate in tutti questi anni e le tante collaborazioni con artisti leggendari, da George Benson allo stesso Stevie Wonder, da George Duke a Al Jarreau, Marcus Miller e Paul Weller, Bluey Maunick si è guadagnato un posto tra i grandi del soul mondiale, facendo in modo che gli Incognito mantenessero fede alla loro idea musicale, ovvero quella di un sound non solo da ballare ma anche da ascoltare, capace pertanto di conciliare la raffinatezza del jazz con il calore e la sensualità sonora del soul-funk.
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Manifestə a Cutrofiano
Giovedì 17 luglio una serata con l’attrice Isabella Nefar e il fotografo Davide Tiezzi tra cinema, immagini, musica e diritti

Una serata speciale tra immagini, cinema e musica per riflettere su sguardi, stereotipi e libertà con la partecipazione dell’attrice iraniana Isabella Nefar e del fotografo Davide Tiezzi.
Giovedì 17 luglio (ore 20| ingresso libero | info 3295697491) a Cutrofiano appuntamento con Manifestə, un evento promosso dalla locale Pro Loco, con il contributo e il patrocinio della Commissione per le Pari Opportunità contro la discriminazione e le disuguaglianze del Comune di Galatina e dell’assessorato alla Cultura del Comune di Cutrofiano.
Alle 20, nelle sale del Museo della Ceramica e Biblioteca Comunale, sarà inaugurata la mostra “Fermo Immagine. Ritratti di donne dal mondo oltre gli stereotipi“, del fotografo di viaggio Davide Tiezzi, a cura della Commissione per le Pari Opportunità di Galatina.
«Ho voluto donare queste fotografie perché è ancora necessario parlare di lavoro femminile in Cina, Vietnam, Uzbekistan come in Italia. Piccole storie quotidiane raccolte in oltre quindici anni di viaggi, racchiuse in alcuni scatti per celebrare la forza e la fierezza di donne di ogni età», spiega l’autore degli scatti, «con questa mostra vogliamo contribuire a scardinare stereotipi di genere così radicati nella società, da rendere indispensabile un’azione di consapevolezza da parte di ciascuna persona», aggiunge l’avvocata Elvira Licchetta, presidente della Commissione. «L’iniziativa, che definisco un viaggio nei racconti di viaggi, ha un significato profondo: valorizza il patrimonio culturale, sociale e storico femminile nel mondo, ponendo l’accento sulla centralità del vissuto delle donne e colmando lacune nella conoscenza delle vere politiche di genere», conclude l’avvocata AnnaMaria Congedo, assessora alle Pari Opportunità del Comune di Galatina.
Alle 20,30, nell’atrio di Palazzo Filomarini, sarà proiettato il film “Leggere Lolita a Teheran” di Eran Riklis, tratto dal celebre romanzo autobiografico di Azar Nafisi.
Al termine della visione, l’attrice iraniana Isabella Nefar – premiata insieme al cast alla Festa del Cinema di Roma, dove il film ha ricevuto anche il Premio del Pubblico – dialogherà con Davide Tiezzi e Maria Lucia Colì.
«ATTENZIONE SULLA DIFFICILE CONDIZIONE DELLE DONNE NEL MONDO»
«Questa serata è un’occasione per porre l’attenzione sulla difficile condizione delle donne nel mondo», afferma l’assessora alla Cultura del Comune di Cutrofiano, Alessandra Blanco, «le donne hanno sempre occupato una posizione subordinata rispetto a canoni e codici stabiliti dagli uomini. In Iran i loro diritti sono fortemente limitati. Basti ricordare Masha Amini, la giovane curda arrestata perché non indossava correttamente il velo e morta in custodia della polizia».
Il film racconta la storia della professoressa Azar Nafisi, che in un Iran sempre più oppresso dal fondamentalismo si riunisce in segreto con sette ex studentesse per leggere i grandi classici della letteratura occidentale. In quello spazio intimo e protetto, le donne condividono sogni, paure e desideri, trovando nella lettura un rifugio e un atto di resistenza. Leggere Lolita a Teheran celebra il potere salvifico della letteratura e la forza dell’amicizia femminile, offrendo uno sguardo intenso e profondo sulla condizione delle donne in un contesto repressivo.
«Il nostro Ente ha un’anima femminile: la maggior parte delle componenti, incluso il direttivo, è formata da donne», sottolinea Marta De Donatis, segretaria della Pro Loco di Cutrofiano.
«L’evento è il risultato di una rete viva e collaborativa che coinvolge il Comune, il Museo della Ceramica e il gruppo delle tessitrici cutrofianesi, custodi di tradizioni e saperi del territorio».
La serata si concluderà con un accompagnamento musicale dal vivo a cura di Gigi Russo e Gianfranco Villanova, del progetto Imperfetto Prossimo.
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- Isabella Nefar
- Fermo immagine (Davide Tiezzi)
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