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Attualità

36 milioni dalla Regione per le Politiche sociali

36 milioni dalla Regione la prima annualità del Piano per le Politiche sociali, ma altri 90 milioni saranno assegnati entro fine anno per infanzia e anziani

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È stato approvato nella Giunta regionale di venerdì 2 agosto 2013 il terzo Piano regionale delle Politiche sociali per il periodo 2013-2015. L’obiettivo del terzo Piano regionale è il consolidamento del sistema di servizi sociali e sociosanitari a livello regionale. “Un consolidamento necessario – commenta l’assessore regionale al Welfare Elena Gentile che passa anche attraverso un maggior grado di omogeneità tra i diversi Ambiti territoriali che, invece, hanno mostrato diverse sensibilità e diversa capacità realizzativa in questi anni appena trascorsi, ponendo concretamente anche il tema della discriminazione tra cittadini, rispetto alle effettive opportunità di accesso ad una rete integrata di interventi e servizi”.


Il consolidamento del sistema di welfare regionale e locale passerà, nel prossimo triennio di programmazione, anche dall’efficiente allocazione delle risorse disponibili. In totale si tratta di oltre 129 milioni di euro tra risorse ordinarie (circa 36 milioni) e fondi aggiuntivi (circa 93,5 milioni di euro) messi a disposizione dal Piano di Azione e Coesione e dal Fondo Sviluppo e Coesione per gli obiettivi sociali. Per la prima volta, infatti, i Comuni pugliesi associati in Ambiti territoriali, sono chiamati a definire un quadro triennale di programmazione con i relativi obiettivi strategici e i principali interventi, con una dotazione finanziaria che, in questa fase, dà copertura alla sola prima annualità, avendo anche la Puglia esaurito l’accantonamento straordinario di fondi nazionali dovuto al ritardo nell’attuazione della riforma del welfare locale tra il 2001 e il 2004. In più, questo nuovo Piano regionale va ad integrarsi con le risorse finanziarie aggiuntive dedicate alle Regioni Obiettivo Convergenza (Piano di Azione e Coesione – Servizi di Cura, Fondo Sviluppo e Coesione – Obiettivi di Servizio, Fondi nazionali per la Carta di inclusione), per potenziare la dotazione dei Fondi Strutturali UE 2007-2013. L’obiettivo è quello di definire una programmazione unica che consenta di dare copertura all’intero sistema degli obiettivi di servizio, siano essi regionali o nazionali. In particolare, i nuovi Piani sociali di Zona costituiranno la cornice di contesto della programmazione sociale in cui valutare la coerenza e l’efficacia dei Piani di Intervento per gli Anziani e per la prima Infanzia, richiesti entro il prossimo 14 dicembre 2013.


Tra le novità introdotte dal Piano regionale appena approvato, la decisa implementazione degli obiettivi di servizio regionali. Tra tutti spicca l’introduzione di precisi obiettivi di servizio nell’area del Contrasto delle povertà, con la attivazione in ogni ambito territoriale di un punto di pronto intervento sociale (mensa sociale, alloggio d’emergenza per adulti senza fissa dimora, banco alimentare, sportello sociale) e con la regolamentazione dei contributi economici in casi di indigenza estrema, per scongiurare clientele e sprechi.


In tutta la Puglia ormai, ci si deve confrontare con un identico paniere di servizi essenziali. Sono sei gli assi portanti della programmazione sociale regionale per il triennio 2013-2015: sostenere la rete dei servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi; contrastare le povertà con percorsi di inclusione attiva; promuovere la cultura dell’accoglienza; sostenere la genitorialità e tutelare i diritti dei minori; promuovere l’integrazione sociosanitaria e la presa in carico integrata delle non autosufficienze; prevenire e contrastare il maltrattamento e la violenza. Rispetto a ciascuna di queste priorità strategiche, si offre nel Piano regionale, la declinazione degli obiettivi specifici di intervento e dei risultati attesi con indicatori puntuali, quando possibile, e Obiettivi di servizio verso cui tendere nel triennio di riferimento.


Sono stati riattivati, inoltre, a partire dall’imminente nuovo anno scolastico, i finanziamenti regionali per le attività di integrazione scolastica e di trasporto scolastico per gli alunni disabili che frequentano le scuole medie superiori, di competenza delle Province.


Sul versante della programmazione partecipata viene introdotto per la prima volta il patto di partecipazione per impegnare reciprocamente i Comuni e tutte le organizzazioni del Terzo Settore e le Organizzazioni Sindacali più rappresentative in tutte le fasi di vita del Piano Sociale di Zona.

Anche il percorso che ha portato alla definizione del terzo Piano regionale delle Politiche sociali è stato condiviso, fin dal suo esordio, con il territorio. Infatti, già a partire dal mese di marzo 2013, si è riunita la Commissione Regionale delle Politiche Sociali (prevista dall’art. 64 della L.R. 19/2006) che nel maggio 2013 ha esaminato la bozza del Piano in quella sede condiviso e migliorato. Intensa è stata l’attività di concertazione e condivisione con incontri mirati: dagli Ambiti, ad ANCI ed UPI, alle OO. SS. regionali, alle organizzazioni del Terzo Settore cui sono stati dedicati incontri di informazione e condivisione organizzati su base provinciale già a partire dal mese di marzo. “Tale lavoro di confronto e condivisione – spiega l’assessore Gentile – è stato messo in atto con il preciso intento di assicurare lo svolgimento di un percorso di programmazione partecipata, capace di attivare gli attori interessati a livello regionale e a livello locale in grado di garantire tempi ragionevolmente brevi per arrivare ad assicurare a tutti i Comuni pugliesi l’erogazione delle risorse finanziarie e le procedure di spesa necessarie per dare continuità dei servizi, e perseguire maggiori livelli di qualità della vita e di potenziamento del sistema di welfare locale e regionale”.


Tra le altre novità, criteri più stringenti sulla composizione dell’Ufficio di Piano, l’organismo tecnico e gestionale della governance a livello locale, e la compartecipazione dei Comuni ai servizi previsti nel Piano sociale di zona.


Mai come ora – conclude l’assessore Gentile – gli Ambiti sono chiamati ad assicurare reali competenze attuative, unica garanzia di risposte concrete offerte alle comunità locali e alla platea dei beneficiari finali. Alle famiglie, ai bambini e ai ragazzi, alle persone più fragili e a rischio di esclusione, ai nostri anziani, dobbiamo guardare sia come persone cui rivolgere attenzioni e cure, sia come opportunità per costruire comunità solidali, contesti urbani connotati da un migliore tessuto sociale e da una migliore qualità della vita”.


Le prime scadenze a 60 giorni dalla pubblicazione del Piano Regionale sul BURP, vedranno i Comuni indire le conferenze dei servizi per l’approvazione dei rispettivi Piani Sociali di Zona: insomma i più solerti avranno il piano di zona approvato e finanziato dalla Regione entro questo autunno.


Attualità

Aggressioni a personale sanitario, riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica

Nell’ambito della riunione saranno oggetto di esame le iniziative già intraprese e sarà aggiornato l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale

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Prosegue incessantemente l’impegno corale di Prefettura, ASL, Forze dell’Ordine, Ordini professionali e Terzo Settore nella prevenzione e contrasto dell’odioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e parasanitario, spesso sommerso, che non solo compromette l’incolumità e la serenità di medici, infermieri e operatori, ma danneggia anche l’intera collettività, minando la fiducia nel sistema di cura e mettendo a rischio la qualità e la continuità dell’assistenza.

Numerose sono state le iniziative sinergiche avviate con l’obiettivo di mitigare il fenomeno, a cominciare dal potenziamento , da parte di ASL, delle misure strutturali e tecnologiche di difesa passiva presso i nosocomi e i punti di continuità assistenziale , tra cui il “sistema tagliacode” ed il ricorso alla vigilanza privata, fino ad arrivare all’attivazione in via sperimentale , su impulso del Prefetto Natalino Manno, della progettualità con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato per il contributo dei volontari al servizio di accoglienza, assistenza ed informazione in favore degli utenti e dei familiari degli stessi presso le sedi dei medici di continuità assistenziale.

Gli esiti delle citate iniziative saranno oggetto di esame nell’ambito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato per domani, mercoledì 3 settembre, alle ore 11,15, alla presenza del Direttore Generale Asl e del 118, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Presidenti degli Ordini professionali dei Medici e degli Infermieri, nonché dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

L’incontro rappresenterà altresì l’occasione per un aggiornamento circa l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale.

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Attualità

Rifiuti dall’auto, tolleranza zero

Per chi li getta dai veicoli in corsa. Plastic Free Onlus plaude alle nuove norme che prevedono multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, anche l’arresto. Consentito come prova l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private

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Plastic Free Onlus accoglie con favore il Decreto-Legge n. 116, entrato in vigore in agosto, che introduce un inasprimento senza precedenti delle sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli.

La nuova normativa non solo prevede multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, l’arresto, ma consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata.

«Si tratta di un passo avanti fondamentale nella lotta contro una delle pratiche più vergognose e dannose per il nostro ambiente e la nostra comunità»,  dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus, associazione dal 2019 nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e rifiuti abbandonati, «l’incremento delle sanzioni deve funzionare da deterrente reale: ci aspettiamo che i trasgressori non restino impuniti ma vengano perseguiti, così da lanciare un messaggio chiaro a tutti e porre fine a questo malcostume».

Il nuovo quadro normativo distingue tra diversi livelli di gravità: dalla sanzione amministrativa fino a oltre mille euro per i rifiuti minori, all’ammenda penale per i rifiuti non pericolosi, fino all’arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare pregio ambientale. Previste anche sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, per le violazioni più gravi, la confisca del veicolo, con particolare attenzione ai mezzi aziendali utilizzati per smaltimenti illeciti.

Plastic Free Onlus ricorda i risultati ottenuti in sei anni di attività: oltre 8.700 appuntamenti di raccolta organizzati, più di 4,6 milioni di chilogrammi di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente, una rete di oltre 1.100 referenti locali e la collaborazione con centinaia di comuni italiani, grazie al progetto “Comune Plastic Free”.

«Da sempre lavoriamo per far comprendere quanto un gesto apparentemente piccolo, come gettare un mozzicone o una bottiglietta dal finestrino, abbia conseguenze enormi sul piano ambientale, paesaggistico e sanitario», prosegue De Gaetano, «questa stretta normativa, unita all’uso intelligente delle tecnologie di videosorveglianza, è la dimostrazione che il cambiamento è possibile se si uniscono sensibilizzazione, impegno civico e strumenti legislativi efficaci».

Con queste nuove disposizioni, Plastic Free auspica un deciso cambio di rotta: più controlli, più responsabilità individuale e una netta riduzione di quei comportamenti incivili che da troppo tempo deturpano le città e la natura.

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Attualità

Lavoro, domanda e offerte

Trentesimo Report di Arpal Puglia: 631 posizioni aperte nel Leccese

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Il 30° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro in crescita per un totale di 184 offerte lavorative e 631 posizioni aperte.

In questo inizio di settembre, il settore con maggiori opportunità è sempre quello turistico con 132 lavoratori ricercati soprattutto lungo la costa ionica. Segue il comparto sanitario e servizi alla persona che propone 113 posti di lavoro.

Bene anche il settore delle costruzioni con 79 posti disponibili, il settore delle telecomunicazioni che presenta 60 opportunità, industria e settore metalmeccanico con 59 e il settore del commercio con 54.

Sale il settore riparazione veicoli e trasporti con 45 lavoratori ricercati,  seguito dal comparto amministrativo-informatico che registra 29 posizioni.

Seguono il settore tessile – abbigliamento – calzaturiero (TAC) con 25 posizioni aperte, il settore agroalimentare con 17 opportunità, il settore pedagogico e istruzione con 6 profili professionali ricercati.

Chiudono il settore delle pulizie e multiservizi, bellezza e benessere, e artigianato, rispettivamente con due, quattro e una posizione aperta.

A completare il panorama occupazionale c’è una posizione riservata agli iscritti alle categorie protette art.18 e quattro posizioni riservate a persone con disabilità, secondo la legge 68/99. Il report segnala, inoltre, cinque tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 30° REPORT ARPAL – AMBITO DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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