Attualità
A Casarano l’unico assembramento è dei luoghi comuni
Al funerale di ‘ndilli. Polemiche inutili e strumentali hanno seguito il cordoglio del mondo ultras per la scomparsa di Riccardo, uno di loro da 40 anni
In una foto divenuta virale e scattata solo qualche settimana fa, è consegnato ai posteri il centro di Lecce gremito di gente che va a fare shopping nonostante le restrizioni anticontagio.
Se ne è parlato, qualcuno ha avuto modo di ridire sull’opportunità o meno di fare assembramenti e la cosa è finita lì.
È ovviamente solo un esempio di centinaia (purtroppo) di assembramenti che, contravvenendo alle disposizioni del Governo in materia di prevenzione dal Covid, comunque si verificano in ogni parte d’Italia e l’effetto è sempre il medesimo: un’immagine sui social, una decina di utenti che si indignano e ne discutono e via a guardare le notizie… del calciomercato!
Poi succede che l’assembramento si verifichi a Casarano, in occasione oltretutto di un evento luttuoso che ha colpito un po’ tutti, e soprattutto gli ambienti Ultras di cui Riccardo, a tutti noto come ‘ndilli, faceva parte da almeno 40 anni.
Il mix perfetto per tirarne fuori una notizia.
Sì, perché “stranamente” (complice l’atteggiamento della stampa e delle TV locali), le cose che per gli altri sono normali, a Casarano diventano notizia.
Non so se qualcuno ha infatti notato che tutte le notizie di cronaca nera (arresti, indagini ecc.) purché effettuate dalla Compagnia dei Carabinieri di Casarano, partono sempre con il nome della città in evidenza, anche se magari gli arresti o i fatti riguardano i paesi limitrofi (e lo si scopre solo dopo aver letto l’articolo) ma intanto, nei motori di ricerca, un altro punto negativo a Casarano è stato assegnato.
Ma torniamo al fatto recente. I funerali di ‘ndilli hanno inevitabilmente raccolto decine e decine di persone (non solo gli ultras) lungo tutto il percorso e, seguendo un po’ gli usi di queste occasioni, sono stati anche organizzati momenti di ostentazione di cordoglio anche abbastanza appariscenti, come striscioni, fumogeni e fuochi d’artificio e questo, inevitabilmente ha creato un po’ di assembramento che si sarebbe potuto e dovuto certamente evitare.
Il focus non è tanto questo (anche se nei funerali di Maradona prima e di Paolo Rossi poi, non si sono contati in fondo molti rimproveri agli assembramenti che si sono verificati), quanto piuttosto l’accanimento mediatico nei confronti di una categoria di persone.
Certo, lo stereotipo è bello che confezionato e disponibile pret-a-porter: ultras = gente violenta, livello culturale ai minimi termini, probabilmente con problemi con la giustizia e sicuramente dal carattere rozzo.
Di conseguenza, attaccare loro ed i loro comportamenti, sia sulla stampa che nei commenti, è oltremodo facile e quasi scontato perché è molto più semplice fermarsi all’esteriorità delle cose piuttosto che cercare di capirle. Ma da queste colonne ci piacerebbe dare anche qualche elemento in più su questa descritta gentaglia.
Certo, tra le centinaia di Ultras c’è sicuramente chi personifica lo stereotipo descritto ma gli Ultrà di Casarano (e del Casarano) sono anche uomini e donne (significativa anche la presenza femminile) che sono stimati professionisti, commercianti conosciuti, appartenenti alle Forze dell’Ordine ed alle Forze Armate, sanitari, onestissimi operai, piccoli imprenditori, artigiani stimati…
Sono coloro che ogni anno, da almeno una decina d’anni, collaborano con l’associazione Centro Storico e montano in piazza la tenda della solidarietà dove, senza accettare soldi, si preoccupano di raccogliere beni di prima necessità per i più bisognosi; membri degli Ultras contribuiscono a mantenere vive le tradizioni natalizie sacrificando giorni di festa per andare a suonare la zampogna in giro o ad organizzare incontri per parlare della pericolosità della droga; sono anche coloro che periodicamente hanno organizzato e portato a termine raccolte di fondi per consentire viaggi sanitari della speranza a vari concittadini…
Il tutto su una base comune che è solo apparentemente la mera passione per la squadra di calcio ma che in realtà nasconde la vera passione che è l’amore per la propria città (soprattutto in questi tempi in cui vanno più di moda i detrattori che i sostenitori).
Ognuno di noi, da piccolo, dopo aver mangiato una caramella “Rossana”, avrà sicuramente guardato attraverso la carta rossa trasparente che la conteneva ed avrà visto il mondo tutto di quel colore.
Allo stesso modo, al giorno d’oggi, si indossano soltanto gli occhiali delle apparenze e ci si ferma lì, pensando che il mondo sia davvero solo quello che si vede attraverso di essi; ebbene, se provassimo a togliere quegli occhiali, vedremmo anche i bravi ragazzi che si nascondono dietro quella scorza dura degli ultras ed impareremmo ad apprezzarli per quello che sono in realtà e non solo per qualche cazzata che fanno la domenica pomeriggio.
Antonio Memmi
Attualità
Tricase: “I lavori in via F.lli Allatini un bel pasticciaccio”
L’intervento dei consiglieri di minoranza Carità, Ciardo e Baglivo
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I consiglieri comunali di minoranza del Comune di Tricase Giovanni Carità, Armando Ciardo, Antonio Luigi Baglivo intervengono con una nota sulla situazione riguardanti i lavori in corso in via Fratelli Allatini.

Capita spesso, soprattutto quando si ricopre il ruolo di Consiglieri Comunali di opposizione, di uscire di casa e scoprire l’apertura di nuovi cantieri pubblici. Raramente capita di essere chiamati alla condivisione di un’idea, di un progetto, di una visione della città. Ovviamente, non è questo il caso dei lavori in via Fratelli Allatini e, a dire il vero, di tanti altri casi, come accaduto di recente per il cantiere di via Lecce.
Preso atto dell’inizio dei lavori in via Fratelli Allatini, per quello che compete al nostro ruolo, abbiamo immediatamente protocollato una interrogazione consiliare in data 21/11/2025 (prot. N. 00023283). L’interrogazione è stata calendarizzata per il Consiglio Comunale del 26/11/2025 e in quella sede discussa. La discussione è agli atti, pubblica e visibile sul canale istituzionale del Comune di Tricase.
Nel corso del dibattito abbiamo evidenziato le nostre perplessità, facendo spesso riferimento al rispetto del PEBA (Pieno di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), esposto le potenziali criticità e chiesto certezze sulla futura viabilità. Il Sindaco, che ricopre anche il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici, ha risposto illustrando il progetto e dando garanzie sul rispetto del PEBA e sulla realizzazione dell’opera in funzione soprattutto del rispetto dei pedoni.
Questo è quanto avvenuto, nulla di più ma neanche nulla di meno. L’opposizione, che pare essere il problema di Tricase, ha svolto il suo ruolo, per quello che le compete.
Passiamo ora alle valutazione politiche, che poi sono quelle più importanti. L’opera in corso in via Fratelli Allatini parte da lontano, come da lontano vengono le tante criticità di questa nostra città. Come sempre manca una visione realistica e concreta di ciò che serve, ma anche di ciò che non serve e che paradossalmente peggiora la qualità della vita di tutti noi.
La strada in questione è una delle arterie viarie più importanti di Tricase. E’ situata nel mezzo di un quartiere fatto di uno stretto reticolato di strade parallele e perpendicolari alla stessa. Stradine frutto di una politica disastrosa e che tuttavia fungono anche come parcheggio per i residenti. Persone che li vi abitano e che continueranno ad abitarci. Un quartiere con un’alta densità demografica sul quale insistono anche diverse attività commerciali.
Preso atto di questo e anche delle difficoltà che l’area sopporta, a nostro parere, sarebbe stato necessario, e forse ancora lo è, soffermarsi sul da farsi con la giusta cautela, senza cedere alla cieca e disastrosa politica del fare tanto per fare.
In conseguenze di queste nostre pubbliche riflessioni e delle ulteriori criticità emerse, in particolare in via Massa e via Micetti, invitiamo il Sindaco, la Giunta e i colleghi di maggioranza ad una riflessione seria, urgente e pubblicasull’intero intervento.
Attualità
Con le donne, per le donne a Salve: Salento in Rosa
Da oggi la mostra organizzata dall’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù che sarà intitolato a Renata Fonte. Venerdì 5 convegno con la rettrice di UniSalento Maria Antonietta Aiello, il Commissario della Polizia di Taurisano Federica Mele, l’imprenditrice Tina De Francesco e Viviana Matrangola (figlia di Renata Fonte)
Il convegno “Salento in rosa: Donne di Coraggio” è l’iniziativa che l’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù organizza nell’ambito della staffetta promossa dalla rete de Il Veliero parlante “Donne coraggio”, nata per celebrare storie di donne visionarie e rivoluzionarie.
Nella Scuola Secondaria di via Rosenberg, oggi si inaugura una mostra (aperta al pubblico fino al 5 dicembre) che presenterà storie, esempi di passione civile e di sfida ai pregiudizi: un’occasione per mettere al centro le donne non solo nella giornata del 25 novembre.
Al termine della mostra, alle ore 10 di venerdì 5 dicembre, quattro figure femminili che si sono distinte nel panorama socio-culturale ed istituzionale si confronteranno e si racconteranno.
Tenacia, talento e impegno nella loro cassetta degli attrezzi, a testimoniare un duro lavoro e anche un bagaglio di esperienze da trasmettere alle nuove generazioni.
Interverranno Maria Antonietta Aiello, (Rettrice dell’Università del Salento), Federica Mele (nuovo Commissario capo di Polizia a Taurisano), l’imprenditrice Tina De Francesco (dell’azienda DFV) e Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte.
A quest’ultima, prima donna vittima di mafia, assassinata più di 40 anni fa per aver difeso quel meraviglioso lembo di costa che grazie a lei oggi è il Parco Regionale di Porto Selvaggio, sarà denominato l’Istituto comprensivo Salve, Morciano Patù.
La conferma arriva dal dirigente scolastico Gianni Sergi: «Intitoleremo la scuola ad una donna salentina che ha pagato col sangue l’amore per la propria terra. La nostra scuola continuerà nel solco del suo esempio a educare al rispetto delle persone, dell’ambiente e della legalità».
Per le nuove generazioni che si affacciano in un mondo sempre più complesso, il convegno, la mostra, il confronto con donne che ce l’hanno fatta possono rappresentare un modello, un faro puntato sui diritti necessari e non negoziabili, che la scuola vuol tenere sempre acceso.
Come sottolinea il Dirigente, «oggi la scuola non può e non deve rimanere neutrale di fronte a queste tematiche. Il nostro Istituto è impegnato quotidianamente non solo nell’istruzione ma anche nell’educazione dei suoi allievi alla cittadinanza attiva, al rispetto e al riconoscimento del valore inestimabile del contributo femminile in ogni ambito della società. Il coraggio di cui parliamo è la forza quotidiana di resistere, di studiare, di lavorare e di credere nei propri sogni».
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Attualità
Aldo, Giovanni e Giacomo hanno un messaggio per Tricase
Un simpatico video destinato a Tricase da parte del mitico trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo.
Il messaggio, indirizzato ai tricasini in vista del film Attitudini, in uscita al cinema, è stato recapitato al sindaco De Donno dalla regista della pellicola, Sophie Chiarello, passaporto francese, corsanese d’origine.
Ecco il video in cui il trio ironizza sul nome di Tricase e confida di essere…”culo e camicia” col primo cittadino.
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