Attualità
A Monia Palmieri il Premio internazionale Luigi Centra
La magliese, presentatrice, conduttrice televisiva e direttrice artistica di eventi, premiata per la sua personalità versatile, poliedrica, multiforme, con attitudini naturali verso diverse forme di ispirazione artistica, dalla conduzione al canto, alla recitazione, alla poesia

Un premio prestigioso per la magliese Monia Palmieri , presentatrice, conduttrice televisiva, direttrice artistica di eventi (sito web www.moniapalmieri.it).

Luigi Centra
Le sarà conferito il Premio Internazionale Grandi Artisti “Luigi Centra” (settima edizione).
Un premio prestigioso nato nel 2014 per volere del pittore e scrittore Luigi Centra e del fotografo reporter dei vip Gianfranco Brusegan. Gli artisti premiati riceveranno una statuetta raffigurante la “dea alata” (con il relativo attestato di conferimento del premio), creata e lavorata a mano dallo stesso Maestro Luigi Centra, noto esponente della pop art americana nel mondo e che negli anni 60/70 ha fatto parte della corrente artistica con Mario Schifano, Mimmo Rotella e il fumettista Roy Fox Lichtenstein.
MONIA PALMIERI
Monia, personalità versatile, poliedrica, multiforme, con attitudini naturali verso diverse forme di ispirazione artistica, dalla conduzione al canto, alla recitazione, alla poesia. Alle spalle anni di esperienza vissuta con professionalità, impegno e passione nell’ambito dello spettacolo. Ha presentato programmi televisivi su diverse emittenti TV. Ha presentato Eventi trasmessi sulla RAI, trasmessi su canali della piattaforma SKY ed Eventi anche a carattere nazionale ed internazionale.
Per la sua attività di presentatrice, conduttrice televisiva e direttrice artistica di Eventi il 19 gennaio 2013, al Teatro Paisiello di Lecce, ha ricevuto il premio “Lions Premio Donna Talento”, manifestazione culturale organizzata dal Distretto della Puglia “Lions Club International Distretto 108 AB”.
Dal 14 dicembre 2006 è socio benemerito dell’A.N.F.I. (Associazione Nazionale Finanzieri D’italia), qualifica conferitole dalla Presidenza Nazionale dell’A.N.F.I. con sede a Roma “per la fervida attività svolta in favore dell’Associazione”.
Nel 2021 ha condotto varie puntate del programma “Diario di note” sull’emittente tv regionale Studio 100. Ha condotto Eventi trasmessi sulla RAI come le sue conduzioni a Roma, negli anni 2005 – 2006 – 2007 all’Auditorium Parco della Musica di Roma e nel 2009 al Petruzzelli di Bari, dei concerti della Banda Musicale della Guardia di Finanza, tutti trasmessi su RAI 1. Nel 2007 ha condotto il concerto con Michele Mirabella.
Del 2006 è la co-conduzione del collegamento, dalla provincia di Vercelli, all’interno del programma “Stelle e note di Natale” trasmesso su RAI 2 con la direzione artistica del M° Vince Tempera.
Gli anni 2003, 2004 e 2005 l’hanno vista conduttrice nell’ambito dell’evento “Lecce Art Festival” con la direzione artistica di Patrizia Bulgari, di cui nel 2004 e 2005 vengono trasmessi “speciali” su RAI 1. Nel 2004 intervista in inglese il cantante Michael Bublè. L’intervista è inserita all’interno dello speciale del “Lecce Art Festival”, trasmesso su RAI 1.
Ha condotto anche Eventi trasmessi su canali della piattaforma Sky.
Varie esperienze con emittenti televisive locali e regionali per la conduzione di programmi televisivi, anche in diretta, di varia natura.
Ha condotto manifestazioni, anche a carattere nazionale ed internazionale, di vario genere: kermesse di moda e bellezza, spettacoli di danza e ballo, concorsi musicali e festival anche di musica jazz, concerti di bande e fanfare militari, concerti lirico-sinfonici, cerimonie di premiazione, serate di beneficienza, eventi sportivi ed altro ancora.
Ha condotto in teatri e location italiani quali, per citarne alcuni, il Teatro San Carlo di Napoli, il Palazzo del Cinema del Lido di Venezia, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Bellini di Catania e il Palamontepaschi (Parco Fucoli) di Chianciano Terme.
Dal 2006 ha curato la Direzione Artistica di alcuni Eventi con il conferimento di Incarichi di Direzione Artistica, di Eventi culturali e di intrattenimento, da parte di Enti. Tra questi ricordiamo che è stata Direttrice Artistica, dal 2006 al 2012, di n° 7 edizioni dell’Evento “Maglie Sotto Le Stelle” organizzato dalla Pro Loco Maglie Unpli; nell’anno 2009 e nel 2010 è stata Direttrice Artistica della manifestazione “Premio Targa Santa Cesarea Terme” organizzato dall’Amministrazione Comunale di Santa Cesarea Terme – Assessorato al Turismo e allo Spettacolo; nel 2015 e nel 2012 è stata Direttrice Artistica dell’Evento “Premio Cavour”, per la promozione del territorio in una prospettiva di Unità, organizzato dall’Amministrazione Comunale di Sogliano Cavour – Assessorato alla Cultura.
Nel 2011 recita una parte nella Docu-Fiction dal titolo “In-Tessere Libertà” scritta e diretta da Massimo Fersini, ambientata presso l’Istituto di riabilitazione dei Padri Trinitari di Gagliano del Capo (Le) – Leucasia Film Produzione.
Ha una grande passione per il canto e dall’11 al 16 novembre 2002 frequenta a Sanremo, presso il Teatro Del Mare, in qualità di Finalista Regionale delle selezioni organizzate in Puglia, lo Stage Nazionale dell’Accademia della Canzone di Sanremo.
Monia è anche autrice di poesie e prosa in versi ed ha pubblicato il volume dal titolo “Vivere dentro”, edito da Edizioni Del Grifo di Lecce. Con questa sua pubblicazione nel 2000 partecipa alla VI Rassegna Nazionale degli Editori – Città di Campi Salentina per un incontro con l’autore.
GLI ALTRI PREMIATI
Giovedì 4 giugno Monia sarà premiata con la bellissima “dea alata”, che sarà conferita anche a:
- EDOARDO DE ANGELIS, cantautore e paroliere. Ha collaborato con molti tra i più grandi nomi della canzone d’autore italiana; ha scritto per Lucio Dalla, De Gregori, Venditti, Baglioni e tanti altri. La sua prima canzone è Lella, un evergreen cantato da oltre 70 artisti;
- ANTONELLA PONZIANI, attrice e regista. L’ultima musa di Federico Fellini. Ha lavorato con i migliori registi italiani e stranieri. Ha vinto il Premio di Donatello, il Ciak D’oro ed altri premi. L’ultimo suo film, nel 2021 ha vinto al Festival internazionale di Calcutta con il titolo “BLU 38”;
- gam, cantautore, chitarrista, polistrumentista, produttore. Ha collaborato con molti artisti internazionali tra i quali Peter Godwin (autore di David Bowie e Stevie Winwood) – Mary Setrakian (cantante di Broadway e vocal coach di Nicole Kidman, Michael Bolton, etc.). Ha suonato con Vinni Colaiuta (batterista di Sting) e tante altre star internazionali. Prima del covid ha eseguito più di 170 concerti tra Stati Uniti, Spagna, Francia e Portogallo;
- Discografia – MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) – Presidente Giordano Sangiorgi. Il MEI esiste da più di 25 anni. Ha lanciato gruppi e artisti indipendenti fra gli ultimi Diodato, Colapesce, Di Martino e Maneskin. Ritirerà il premio il responsabile del Coordinamento Massimo Della Pelle;
- JEAN MARIE BENJAMIN, compositore e direttore d’orchestra, regista, scrittore. Ha diretto film e documentari. Sceneggiatura, regia, musiche e produttore del film “Ci alzeremo all’alba” (2019). È l’autore dell’Inno ufficiale dell’UNICEF (Ode to the Child), creato a Roma nell’aprile 1984 (Coro e Orchestra della RAI di Roma, trasmesso in Eurovisione);
- MASSIMILIANO PAZZAGLIA, attore di molte fiction, tra cui “Il Maresciallo Rocca” con Gigi Proietti, “Don Matteo” e tante altre;
- GIANLUCA MAGNI, attore poliedrico, ha lavorato con Nino Manfredi, Giancarlo Giannini, registi quali Zeffirelli, Tinto Brass, Samperi, Bolchi. Ha lavorato nelle serie tv “Bello delle donne 3” e “Incantesimo”;
- SERGIO PIZIO, scrittore e sceneggiatore film. Ha pubblicato i libri “La piccola Sofia”, “I paesaggi dell’anima” e “Contro il tempo”;
- ANDREA MISURACA, attore di molti film, ultimo “DELITTO A PORTA PORTESE”
- FRANCO VITELLI, scultore. Proprio a Roma ha avuto la possibilità di frequentare la galleria Farnese che riproduceva oggetti antichi. Ha viaggiato in Tunisia, Grecia e Egitto dove ha parlato dell’artista Folco Quilici. E’ uno scultore che dalla pietra crea stupefacenti figure come dicono vari critici.
- PATRIZIO PELIZZI – attore di cinema, teatro e serie tvcome Distretto di polizia 7 e 10 – Un posto al sole – Incantesimo. Ha lavorato con molti registi tra i quali Pupi Avati e Volpari. A settembre uscirà il suo ultimo lavoro “Dante” con Sergio Castellitto.
L’Evento sarà trasmesso sui seguenti canali della piattaforma SKY 882-892-898-925-948 e sui seguenti canali del digitale terrestre: canale HBBTV 123-166 CARPE DIEM.
Nel corso della serata, condotta dal presentatore Danilo Daita, direttore e produttore di riprese televisive, saranno consegnati anche gli attestati di “Menzione D’onore” alla ballerina Naomi Messina, alla cover Spazio Vasco, a DJ Umberto Sax, al Rettore e fondatore del Museo Centra Antonio Centra, all’attore Luciano Iafrate, alla pittrice Bruna Rotondi, allo scultore Mosaicista “Musivarius” Mariano Laureti ed alla truccatrice Cast Cinena Blentina Tafaj.
Attualità
Via alle ispezioni della cavità in zona Puzzu a Tricase

Sono iniziate stamani le ispezioni del pozzo rinvenuta nel borgo antico di Tricase, in zona Puzzu, la scorsa settimana (leggi qui)
A calarsi sono i componenti del Gruppo Speleologico Tricase. Restituiranno tutte le informazioni utili che emergeranno sulla cavità, a partire anche dall’esatta profondità, stimata in circa 25 metri al momento del ritrovamento, avvenuto durante i lavori di riqualificazione del centro storico.
Per le vie del centro cittadino intanto stamattina è rimbalzata la falsa notizia secondo cui qualcuno sarebbe caduto accidentalmente nel pozzo. Nulla di vero: trattasi appunto delle operazioni ispettive avviate nella giornata odierna.
La locale Protezione Civile ed una ambulanza sono sul posto preventivamente, pronte a intervenire in caso di necessità.
Le foto




Approfondimenti
Sotto un cumulo di rifiuti e pannelli
Con la Civiltà dei consumi si è passati da comunità che tendevano a conservare e utilizzare la gran parte degli oggetti ad una collettività in cui gli oggetti si rinnovano in continuazione

È da anni ormai che da più parti si lamenta che nel Salento sta crescendo il cumulo di rifiuti industriali con grave inquinamento per l’ambiente.
Né meno semplici sono i problemi connessi alle discariche dei rifiuti comunali, a prescindere dalle discariche illecite che non mancano.
Ma non basta.
A tutto questo si deve aggiungere la consistente presenza di pannelli solari e pannelli fotovoltaici in tutto il territorio, sul cui smaltimento è difficile prevedere; una presenza peraltro favorita dalla debole strategia nell’affrontare la Xylella fastidiosa.
Gli effetti della diffusione del batterio insieme alla decrescita della coltivazione delle campagne hanno condotto alla desertificazione di gran parte del Salento con la conseguenza che la distesa di olivi secolari è stata sostituita da quella di pannelli fotovoltaici, mentre nella incantevole striscia di mare che va da Otranto a Santa Maria di Leuca si propone con forza la realizzazione di un gigantesco parco eolico offshore.
Senza entrare nei dettagli, è chiaro che va manifestandosi uno scenario che una volta si sarebbe definito apocalittico e che in fondo è tale. Si tratta allora di cercare di comprendere cosa sta affettivamente accadendo.
Il punto chiarificatore da tenere in massimo conto è lo sviluppo della tecnologia.
Chi è anziano sa molto bene cosa è accaduto a partire dagli anni ‘60 del secolo scorso con la fascinosa affermazione della società dei consumi, la quale, però, ha fatto venir meno ogni sostenibilità.
L’usa e getta è divenuta una realtà sempre più frequente e la diffusione del materiale in plastica, in particolare, è diventata inarrestabile con tutti i problemi che nel tempo si sono manifestati, rivelandosi una fonte di inquinamento drammatico nelle acque (dai laghi agli oceani) e negli stessi viventi, poiché frammenti di plastica di dimensioni di pochissimi millimetri si trovano ormai nei corpi dei viventi.
E il discorso si potrebbe ampliare estendendolo ai pannelli solari e fotovoltaici dismessi, ai tanti oggetti che quotidianamente buttiamo via.
Si può e si deve essere diligenti nella gestione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, ma il problema dello smaltimento permane.
Per dirla in breve, si è passati da comunità che tendevano a conservare e utilizzare la gran parte degli oggetti (si pensi alle vecchie brocche e agli utensili di terracotta) ad una collettività in cui gli oggetti si rinnovano in continuazione.
SOCIETÀ DEI CONSUMI
È chiaro che tutto questo corrisponde all’affermazione di una società del consumo sotto la spinta della scienza e della tecnica; è la società del capitalismo avanzato con tutti i suoi indubbi vantaggi, ma con la conseguente produzione di rifiuti che sono ormai difficilmente smaltibili.
L’artificiale non si dissolve nella natura come invece avveniva per l’antica spazzatura e ciò genera la diffusione non solo delle grandi discariche, ma di un inquinamento sempre più pericoloso. Ed è un fenomeno che ovviamente non riguarda solo il Salento, ma si estende in tutte le parti del mondo, soprattutto in quelle più industrializzate.
Così il 5 giugno è stata dichiarata dall’ONU “Giornata mondiale dell’ambiente” e quest’anno tale giornata è dedicata alla lotta all’inquinamento da plastica.
Sotto tale profilo, essendo un processo legato alla funzionalità e alla comodità – espressioni appunto della tecnologia – esso appare invincibile in quanto è difficile qualunque ritorno al passato, a società che possono essere giudicate arcaiche. Certo, è lecito e doveroso cercare di ricorrere a dei rimedi. Non si può rimanere inerti di fronte a dei guasti che mettono discussione la salute e la stessa continuità della vita.
Per poter porre rimedio ai pericoli in corso sarebbe auspicabile la produzione di oggetti smaltibili e inoltre di maggior durata.
LA LOGICA DEL MERCATO
Gli strumenti di cui ci serviamo dovrebbero essere più durevoli.
E ciò è sicuramente fattibile, anche se va contro la logica del profitto propria della realtà industriale, la quale richiede invece il rapido consumo di ogni prodotto e un continuo rilancio in un mercato che continuamente si rinnova.
La logica del mercato, insomma, impone una produzione sempre nuova e di breve durata. Una produzione apparentemente o realmente più funzionale, ma che va oltre la tutela dell’ambiente.
E qui il discorso si potrebbe estendere al processo di cementizzazione che diventa sempre più esteso a discapito della permanenza della flora e della fauna, con palazzi destinati peraltro ad avere una minore durata nel tempo.
Come si vede, quello che deve essere messo in primo luogo in discussione non è tanto il problema della discarica in una determinata località o di un hub energetico, quanto quello della natura del “progresso” ossia di uno sviluppo della vita quotidiana connesso ai frutti della tecnologia e ad un numero considerevole di lavoratori che vive producendo (e utilizzando) tali frutti. È, per ricordare un’immagine classica, il serpente che si mangia la coda: siamo asserviti a ciò che produciamo e di cui non sappiamo fare a meno, nonostante la consapevolezza che rischiamo di autodistruggerci.
COSA POSSIAMO FARE
Quello che al momento possiamo fare è prendere consapevolezza di tale situazione e richiedere la produzione di materiali sostenibili e di lunga durata. Non è un andare controcorrente, perché è in gioco la qualità e la possibilità stessa della vita. È realistico che non si possa bloccare o modificare tutto da un momento all’altro, ma l’intelligenza umana deve indirizzare con serenità e decisione verso tale cammino e il compito della classe dirigente dell’immediato futuro è farsi carico di tutto questo, mentre la diffusione di tale messaggio deve essere fatta propria, senza nessun impeto che sarebbe controproducente ed inutile, da tutti coloro che sono addetti alla promozione della cultura.
Attualità
«La mafia salentina è sempre viva»
Intervista a Francesco Mandoi, ex magistrato salentino già Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo presso la Direzione Nazionale Antimafia: «Vi spiego tutto»

di Sefora Cucci
“Né eroe né guerriero. Ricordi e sfide di un magistrato” (Besa editrice). Questo il titolo del libro di Francesco Mandoi, ex magistrato salentino che è stato Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo presso la Direzione Nazionale Antimafia, in libreria dal 25 aprile.
Da allora, il suo autore è coinvolto in un tour di presentazione e divulgazione che sta facendo il giro dell’intera Puglia, toccando moltissimi paesi, ad esempio Molfetta, Castellaneta, Cutrofiano, Manduria, Lecce, Novoli, Nardò, Trepuzzi e Ugento.
Una vita spesa al servizio dello Stato. «Il destino ha voluto che potessi fare il mestiere che amavo e grazie al mio lavoro posso dire di aver raggiunto, come sosteneva Primo Levi, “la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra”», dichiara il dott. Mandoi, che abbiamo intervistato.
Lei rifiuta l’etichetta di magistrato antimafia. Perchè?
«Non amo quella definizione perché la magistratura, nella sua essenza, non è mai stata né pro né contro qualcosa. La giustizia non dovrebbe essere partigiana e un magistrato non è e non deve essere un militante. Aggiungere l’aggettivo “antimafia” rischia di creare una grande confusione, perché il più delle volte viene utilizzato quasi per fini retorici, politici o mediatici. Sembra quasi indicare implicitamente che esista una categoria di magistrati “speciali” che svolgono un lavoro più nobile o significativo rispetto ad altri. Chi combatte la mafia non lo fa per vanità, ma per dovere. Etichettare qualcuno come “antimafia” non solo isola quel magistrato dal contesto più ampio della giustizia, ma sminuisce il valore del lavoro degli altri. Sono sempre più convinto che la lotta alla mafia non ha bisogno di eroi solitari, ma di una società consapevole e unita».
Dalla recente relazione DIA relativa al 2024 emerge che i clan storici del Salento continuano ad esercitare il controllo sul territorio. Quali armi allora?
«Ho letto con sincera preoccupazione i dati emersi i quali, non fanno altro che raffermare la mia idea che la SCU non è mai finita nel nostro territorio. Anzi, molto più correttamente dovremmo parlare di mafia salentina perché nel corso del tempo ha assunto vari nomi; perché sa, la mafia è camaleontica ed è in grado di adattarsi a qualunque scenario, mantenendo sempre gli stessi obiettivi. Alle attività tipiche (estorsione, spaccio, riciclaggio, ecc.) se ne aggiunge un’altra, altrettanto preoccupante: quella relativa al controllo delle attività turistiche».
Cosa possiamo fare?
«Denunciare e sensibilizzare. Questi non sono due verbi vuoti ma si caricano del significato che diamo loro: mettere la pulce nell’orecchio delle forze dell’ordine è possibile, purché ci sia fiducia nelle istituzioni. Dobbiamo stimolare alla collaborazione. Cosa serve? Uomini, mezzi, collaborazione, credibilità nello Stato e soprattutto recuperare la fiducia nei confronti delle Istituzioni che in questo momento storico va via via perdendosi. Occorre recuperare quella fiducia perché si sta diffondendo una cultura del ‘chi me lo fa fare?’ che è l’anticamera della cultura dell’omertà».
Le recenti riforme sulla giustizia e i disegni di legge qualificano una situazione in cui, da più parti, è stato lanciato un allarme al pericolo di lesione dello stato di diritto. Lei cosa ne pensa?
«Il pericolo è estremamente reale. Sono molto preoccupato. Il rapporto tra cittadino e Stato si deve basare sulla fiducia. Se questa viene a poco a poco minata, quanta credibilità rimane? Il rischio è di mettere in crisi lo stato di diritto perché la gente non crede. É scettica. E scetticismo si riscontra verso i recenti atti, pensiamo al decreto sicurezza, ormai legge. Al di là di possibili profili di illegittimità costituzionale, mi sembra fatto solo per ragioni demagogiche. E se si è scelta questa strada, significa che l’80% della legge serve solo a livello demagogico».
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