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Attualità

Allarme truffe adozioni internazionali di bambini

Quando dietro a queste speranze si nasconde il lucro ed il profitto riteniamo opportuno riportare la massima attenzione perché storie come queste non si verifichino più

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Il Natale è anche questo. Raccontare storie di speranza per chi come in quest’occasione di festa cerca un po’ di serenità, magari costruendo una famiglia e poi trova delusione e sconforto. Perché l’adozione di un bimbo bisognoso, magari di un Paese poverissimo è gesto nobile e d’amore come il significato della Natività. Ma quando dietro a queste speranze si nasconde il lucro ed il profitto, o addirittura la frode allora, come “Sportello dei Diritti, riteniamo opportuno riportare la massima attenzione perché storie analoghe a quelle di una trentina di coppie italiane, non si verifichino più.


Dicevamo di questi coniugi di diverse zone d’Italia che sono arrivati a sborsare sino a diecimila euro, oltre ad altre spese, dopo aver avviato l’iter per l’adozione internazionale di bambini dell’ex Repubblica Sovietica del Kirghizistan e che alla fine si sono rese conto di essere state letteralmente frodate da intermediatori locali senza scrupoli.


È noto, che l’adozione internazionale richiede una lunga trafila burocratica a seguito di una serie di esami degli aspiranti genitori e tempi d’attesa lunghi, spesso lunghissimi ma che in molti casi specie se ci si affida alle procedure regolari giungono ad esito positivo. Nei casi in questione, tutte le coppie si erano affidate, come prassi alle procedure previste dalla Commissione adozioni, che è ente di promanazione governativa, ed avevano inoltrato le istanze al referente nello stato indicato, il quale dopo alcuni mesi, aveva provveduto a spedire le fotografie dei bimbi da adottare.


Una delle coppie truffate, ha rivelato di essere partita per il Kirghizistan, in particolare a Bishkek sede di un orfanotrofio, dopo aver predisposto tutte le cose necessarie per due bimbe: dai vestitini ai giocattoli e persino la cameretta per la casa in Italia. Una volta giunti presso la sede dell’orfanotrofio, aver preso contatto con le bambine ed averle ospitate nello stesso albergo per ben una settimana, si presenta il mediatore locale, che pretende 1.500 euro in contanti, nonostante la procedura richiedesse la tracciabilità dei pagamenti puntualmente pagati anche perché questi soggetti senza scrupoli approfittano della condizione psicologica dei genitori adottivi pronti a tutto pur di portare in patria con i figli assegnati. Poco dopo si arriva al saldo in loco e così per un totale di diecimila euro per ogni bimbo a seguito di rogito rigorosamente in cirillico innanzi al notaio del luogo, per l’avvenuto completamento dell’iter che diventa effettivo dopo un mese dopo il quale un giudice omologa l’adozione. Chiaramente il mese diventano due e poi tre, finché i genitori adottivi si accorgono di essere stati truffati, perché anche l’intermediario non è più rintracciabile. Peraltro, a seguito di controlli incrociati si è venuti a scoprire che i responsabili dell’orfanotrofio assegnavano i medesimi bambini a diverse coppie.

Alla luce di tali fatti, realmente accaduti e che segnano profondamente le speranze di uomini e donne che sognano di creare una famiglia, ritengo, opportuno che tutti i genitori che ambiscono ad adottare un bambino da un paese straniero prestino la massima attenzione prendendo piena cognizione dell’iter da seguire che è individuabile e verificabile sul sito della  Commissione per le Adozioni Internazionali (http://www.commissioneadozioni.it/IT.aspx?DefaultLanguage=IT).


Giovanni D’Agata


Attualità

Tricase: la mensa scolastica in consiglio comunale, domande e risposte

Individuata la ditta che gestirà il servizio fino al 31 dicembre. Giovanni Carità (“Tricase, che fare?”): «Restano aperte e irrisolte tante questioni». Ritornano i consiglieri comunali tra i membri del prossimo Comitato Mensa Comunale

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Questione mensa comunale a Tricase: come annunciato da queste colonne l’argomento sarebbe stato all’ordine del giorno del consiglio comunale svoltosi rieri grazie ad un’interrogazione del gruppo di opposizione “Tricase, che fare?”.

Nel corso dell’assise comunale, il sindaco Antonio De Donno, che detiene la delega ai Servizi Sociali, ha riferito come il Dirigente del Settore gli avesse da poco comunicato, in via ufficiosa, tramite messaggio telefonico, la chiusura della trattativa per individuare la ditta che gestirà il servizio.

Al che, si sono accavallate le domande, visto anche l’argomento caldo.

È il consigliere Giovanni Carità, componente del gruppo di minoranza che ha presentato l’interrogazione consiliare (insieme a Antonio Baglivo e Armando Ciardo) a riportare domande e risposte.

«Fino a quando? Dal 15 ottobre al 31 dicembre, per un totale di 54 giorni»:

«Quale criterio è stato adottato? Ci è stato risposto che il criterio è stato quello della miglior offerta dato dal rapporto servizio offerto/costi. Noi crediamo che corrisponda a quello con l’offerta più bassa, magari saremo felicemente smentiti».

«Quando partirà il nuovo bando per la gestione completa e continuata del servizio? Ci è stato confermato che al momento siamo in alto mare».

Per Giovanni Carità, «tre semplici domande, tre risposte che lasciano aperte e irrisolte tante questioni».

Sul futuro immediato aggiunge: «Cosa faremo noi? Come è nostro modo fare, attendiamo gli atti scritti, le determinazioni pubblicate e ufficiali. Appena le avremo diremo la nostra. Al momento non c’è ancora nulla di certo. L’unica certezza è il ritorno dei consiglieri comunali tra i membri del prossimo Comitato Mensa Comunale. Per la minoranza sarà il nostro Armando Ciardo. Noi siamo sempre attenti e vigili. Ci auguriamo che anche i genitori lo siano giorno per giorno».

Intanto, conclude il consigliere di opposizione, «ieri è stato un giorno buono per la democrazia. Tanta partecipazione di pubblico in consiglio comunale non si vedeva da decenni».

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Attualità

Treni e aerei: pugliesi spennati e isolati

Più economico volare da Bari a New York piuttosto che andare a Roma! In treno, anche con Freccia Rossa, da Lecce a Roma, non ci metteremo mai meno di 8 ore e 20’, al netto di ritardi, sempre possibili quando c’è Trenitalia di mezzo

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Mentre ci si ostina a parlare di ponte sullo Stretto, vi segnaliamo l’ennesimo paradosso dei trasporti italiani che, questa volta assume i contorni della satira, seppur involontaria.

La Puglia è ormai isolata da settimane a causa di continui tagli, ritardi e cancellazioni nel settore ferroviario e si trova a dover fare i conti con una realtà tanto assurda quanto sconfortante: per raggiungere Roma da Bari in aereo, oggi, si spende più che volare oltreoceano fino a New York.

A lanciare l’allarme, negli ultimi giorni, è stato il sindaco di Bari, Vito Leccese, che in una lettera inviata direttamente al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha scritto: «Se i collegamenti ferroviari non ripartono e i voli restano a questi prezzi, tanto vale consigliare ai pugliesi di fare un weekend a Manhattan piuttosto che a Montecitorio. Costa meno ed è più suggestivo».

Secondo i dati raccolti dagli uffici comunali baresi, un biglietto Bari–Roma nelle prossime settimane potrebbe arrivare a sfiorare i 400 euro, mentre un Bari–New York, con largo anticipo e qualche offerta, si trova anche a 350 euro.

La sproporzione, che ha scatenato l’ironia sui social, è diventata simbolo di un isolamento sempre più pesante per la Puglia.

Abbiamo provato anche noi a simulare per sabato prossimo, 27 settembre, un viaggio, questa volta da Lecce a Roma.

Abbiamo scoperto che in treno, anche con Freccia Rossa, non ci metteremo mai meno di 8 ore e 20’ al netto di ritardi, sempre possibili quando c’è Trenitalia di mezzo.

E sempre con uno o due cambi, arrivando anche a metterci 10 ore e 30 minuti.

E a prezzi non certo contenuti, anzi!

In aereo da Brindisi, con i voli low cost, a meno che non si accetti di viaggiare di notte a orari improbabili, ci occorreranno almeno 182 euro!

Sui social si scherza amaramente: «Se devo spendere tanto, almeno mi prendo un hot dog a Times Square invece che un panino a Termini»; un gruppo di studenti universitari ha già lanciato l’hashtag #MejoNYCheRoma, che in poche ore ha fatto il giro del web.

Dal Ministero, intanto, nessun commento.

Troppo concentrati su altro: c’è il ponte sullo stretto da fare…

Giuseppe Cerfeda

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Appuntamenti

Aeronautica: un salentino al comando a Galatina

Il Col. Fabrizio Beccarisi, originario proprio di Galatina, subentrerà al Colonnello Roberto Ambra nell’incarico di Direttore del 10° Reparto Manutenzione Velivoli

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Si svolgerà domani, mercoledì 24 settembre, all’interno dell’hangar Nord dell’Aeroporto “F. Cesari” di Galatina, la cerimonia di avvicendamento alla Direzione del 10° Reparto Manutenzione Velivoli.

Il Colonnello Fabrizio Beccarisi (nella foto in alto), galatinese, sostituirà l’uscente Colonnello Roberto Ambra.

La cerimonia sarà presieduta dal Brigadiere Generale Roberto Lo Conte, Comandante della 2^ Divisione del Comando Logistico dell’Aeronautica Militare.

Il 10° Reparto Manutenzione Velivoli è l’Ente dell’Aeronautica Militare Italiana che produce capacità operativa per le flotte di competenza.

In particolare: assicura il supporto tecnico-logistico sui Sistemi d’Arma T-339 in tutte le sue versioni, inclusa quella utilizzata dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale, T-345, T-346, alianti e sulle Barriere d’Arresto per garantirne la massima efficienza; esercita le funzioni attribuite su delega dal Comando Logistico relativamente alla gestione tecnica, logistica ed amministrativa sui sistemi predetti ed alla sola gestione tecnico-amministrativa sul Sistema T-260; addestra il personale specialista alla manutenzione sui sistemi d’arma T-339,T-346 e sulle Barriere d’Arresto e rilascia la Licenza di Manutentore Aeronautico (MAML); opera nell’ambito di una sinergica integrazione all’interno della Base di Galatina e del contesto salentino per garantire elevata utilità complessiva al sistema Paese.

Il Colonnello Roberto Ambra, Direttore uscente, durante il suo intenso periodo di comando ha permesso al Reparto di gestire con successo l’incremento della produzione di ore volo del velivolo T-339.

Contestualmente, è stato assicurato il costante supporto alla Pattuglia Acrobatica Nazionale, sia durante la trasferta in Nord America (NAT 24) sia nelle stagioni in Italia.

Nel corso del suo mandato, nonostante le criticità legate alla vetustà della flotta T-339, il Reparto è riuscito sempre a mantenere un numero di velivoli disponibili sufficiente a sostenere il numero di ore volo da produrre.

Il Colonnello Fabrizio Beccarisi, originario di Galatina, proviene dai Corsi Regolari dell’Accademia Aeronautica, è laureato in Ingegneria Aerospaziale ed ha conseguito la qualifica di Ingegnere Sperimentatore di Volo.

Nel corso della carriera ha prestato servizio presso il Reparto Sperimentale di Volo del Comando Logistico, l’agenzia NETMA di Hallbergmoos e alla Direzione Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità dove ha svolto importanti incarichi nell’ambito di diversi programmi di sviluppo della Forza Armata.

 

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