Attualità
Attività a tutto campo della Guardia di Finanza provinciale
E’ stato scoperto dalle Fiamme Gialle leccesi un agricoltore che senza alcuna autorizzazione vendeva la propria merce nelle aree di alcuni Comuni del sud Salento.
E’ stato scoperto dalle Fiamme Gialle leccesi un agricoltore che senza alcuna autorizzazione vendeva la propria merce nelle aree di alcuni Comuni del sud Salento. In particolare, i Finanzieri hanno fermato un autocarro carico di prodotti ortofrutticoli destinati alla vendita in un Comune del magliese. Da immediati approfondimenti, i Militari hanno potuto rilevare che il conducente del mezzo, un agricoltore della zona, esercitava l’attività di commercio ambulante di frutta e verdura senza possedere i prescritti titoli autorizzativi e senza rilasciare alcun documento fiscale. Infatti, l’uomo vendeva i prodotti che acquistava direttamente da un centro di distribuzione ortofrutticolo della zona. Nei confronti dell’ambulante sono stati compilati i relativi atti di contestazione di violazioni amministrative con l’irrogazione di una sanzione pecuniaria che può variare da un minimo di 2.582,00 fino ad un massimo di 15.493,00 euro. Inoltre, le irregolarità fiscali emerse sono state oggetto di specifica segnalazione alla competente Agenzia delle Entrate per i conseguenti provvedimenti sanzionatori previsti dalla legge Tributaria in attesa di definire la misura dell’evasione fiscale perpetrata. La merce trasportata, pari a 997 chilogrammi, è stata sottoposta a sequestro amministrativo e, previo accertamento della genuinità da parte delle Autorità Sanitarie, su indicazione dell’Autorità Comunale del luogo, è stata devoluta in beneficenza ad un Istituto ecclesiastico.
Melissano: avvocato evade onorari per oltre 25mila euro
Un avvocato di Melissano ha nascosto al Fisco onorari per circa 25 mila euro, con l’omesso versamento dell’Iva di oltre 3mila euro ed una base imponibile sottratta ai fini Irap per ulteriori 13 mila euro. I Finanzieri del Comando Provinciale di Lecce, nell’ambito di una verifica fiscale, hanno scoperto che il professionista aveva omesso di presentare la dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2006, non versando le imposte dovute nelle casse dell’Amministrazione Finanziaria e risultando di fatto “evasore totale”. L’attività ispettiva ha portato gli investigatori a riesaminare tutti i rapporti professionali intrattenuti dal legale con i propri clienti, ricostruendo i compensi conseguiti e non dichiarati, sia per l’anno in cui sono stati nascosti i compensi al Fisco che per le altre annualità d’imposta in cui risultavano presentate le dichiarazioni. Il legale ispezionato è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate, per il recupero delle imposte relative ai compensi percepiti nell’esercizio dell’attività professionale.
Nardò: una denuncia per calunnia e falso
Un 50enne di Nardò è stato denunciato alla Procura della Repubblica dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Lecce, per il reato di calunnia e falso. L’attività investigativa trae origine da una denuncia di smarrimento di quattro assegni bancari presentata da un salentino. L’uomo si era presentato presso il Comando delle Fiamme Gialle e aveva denunciato lo smarrimento degli assegni senza precisare la data ed il luogo. Le indagini hanno però permesso di accertare che in realtà gli assegni non erano mai stati smarriti, ma erano stati utilizzati dallo stesso per pagare i lavori per la realizzazione di un prefabbricato in legno presso la propria abitazione. Infatti, poco tempo prima, l’uomo aveva commissionato a una ditta salentina l’installazione di un prefabbricato in legno, ultimato il quale, aveva consegnato quattro assegni post-datati, tratti dal proprio conto corrente bancario, per l’ammontare complessivo di 4.000 euro, ben sapendo che sul proprio conto corrente non vi era tale disponibilità di denaro. Pertanto l’uomo, prima che il titolare della ditta esecutrice dei lavori potesse incassare gli assegni, ha pensato di presentare una denuncia simulando lo smarrimento dei titoli emessi. Il tentativo però è stato smascherato dai Finanzieri, che hanno denunciato alla locale Autorità Giudiziaria il cinquantenne salentino con l’accusa di calunnia e falso.
Scoperti lavoratori “in nero”
I Finanzieri della Tenenza di Casarano hanno concluso due verifiche fiscali rispettivamente nei confronti di un operatore turistico ed un’impresa edile. L’attività di verifica, scaturisce da precedenti controlli ispettivi eseguiti nel corso dell’anno dagli stessi militari che, nell’ambito della all’economia sommersa, con particolare attenzione alla repressione del fenomeno legato al cosiddetto “lavoro nero”, hanno individuato i 3 lavoratori, di cui uno di età inferiore a 16 anni, intenti a prestare la loro opera presso la società verificata senza che fossero stati mai dalla stessa regolarmente assunti. L’intervento dei militari nei confronti delle imprese ha consentito di riscontrare, anche attraverso le rilevazioni effettuate nei libri contabili ufficiali, confermato dalle dichiarazioni rese dagli stessi dipendenti, il vincolo di subordinazione esistente tra il lavoratore ed i titolari dell’impresa. Il titolare dell’impresa turistica, che ha impiegato manodopera minorile, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Lecce, insieme ai genitori del ragazzo, come previsto dalla normativa in materia di sfruttamento del lavoro minorile. Il fatto è stato segnalato anche all’INPS, all’INAIL e alla Direzione Provinciale del Lavoro per l’applicazione delle sanzioni, nonché all’Agenzia delle Entrate per i profili di interesse fiscale.
Attualità
Acido cianidrico nei Sapori Amaretti alle mandorle della Colussi
Sono stati rilevati valori troppo alti di acido cianidrico. Non possono essere esclusi seri rischi per la salute. Sconsigliato il consumo
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Colussi SpA Milano ha emesso un richiamo dei suoi Sapori Amaretti alle mandorle in confezioni da 175 g con date di scadenza 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.
L’azienda afferma che negli amaretti sono stati riscontrati livelli elevati di acido cianidrico e non possono essere esclusi rischi per la salute.
Nello specifico si tratta di due lotti delle confezioni da 175 gr Lotto L355122 1 e L355237 1 con scadenza rispettivamente del 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.
Le altre date di scadenza e gli altri prodotti del marchio “Sapori”, non sono interessati dal richiamo.
Gli amaretti interessati dal richiamo sono prodotti da Colussi S.p.A. con sede legale in via G. Spadolini n° 5, nella città metropolitana di Milano.
L’acido cianidrico (HCN) o cianuro di idrogeno, chiamato anche acido prussico, è una tossina naturale con elevata tossicità acuta, caratterizzata dall’inibizione della respirazione cellulare.
Ciò può causare un’intossicazione acuta con sintomi quali convulsioni, vomito e mancanza di respiro, che possono portare a paralisi respiratoria fatale.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto incriminato, di non consumare gli articoli interessati e di restituirli, non aperti o anche già aperti, al rispettivo punto vendita.
Il prezzo di acquisto verrà rimborsato, anche in assenza di scontrino.
Chi abbia assunto questa sostanza e successivamente manifesti sintomi gravi o persistenti dovrà consultare un medico.
Non è consigliabile, invece, un trattamento medico preventivo in assenza di sintomi.
Attualità
“Campagna pubblicitaria…stonata”: la segnalazione da Ruffano
Un nostro lettore commenta un manifesto apparso in queste settimane in paese: “Uso improprio del volto femminile, per di più estrapolato da un film drammatico che narra di una patologia”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera giunta in Redazione da un nostro lettore di Ruffano che segnala un uso improprio del volto femminile su una campagna pubblicitaria che solleva, quantomeno, delle perplessità.
Segnalo la comparsa, più o meno dal 10 novembre scorso, di un manifesto pubblicitario affisso nei pressi del parco di via Torino, sulla strada che collega Ruffano a Montesano.
Tale manifesto pubblicitario dovrebbe riguardare la vista con conseguente controllo e acquisto di occhiali ma il claim, “vedere è un piacere”, viene associato ad un’immagine di una donna in evidente stato di godimento sessuale quindi l’associazione con il vedere e la vista in generale viene messo in secondo piano.
A parte l’azzardo di tale associazione, la donna presente sul manifesto fa parte a sua volta di un manifesto cinematografico, relativo al film “Nymphomaniac” del regista Lars von Trier, ed è l’attrice anglo-francese Charlotte Gainsbourg.
Si tratta di un film dal taglio drammatico che tratta di una patologia seria di cui soffre la protagonista. Non so se l’agenzia pubblicitaria si è resa conto dell’accostamento di tale immagine ma rimane il fatto che si è fatto un uso improprio del volto femminile in questione con un’espressione intima e chiaramente sessuale.
Si sarebbero potute usare molte altre metafore per esprimere l’importanza della vista e dei controlli periodici.
Inoltre, vorrei sottolineare la scorrettezza dell’allusione, escludendo dall’ipotetico piacere ad esempio i non vedenti. Il responsabile della ditta pubblicizzata (che non è di Ruffano, NdR), cui ho personalmente rivolto le mie perplessità, ha affermato, udite udite, che la “modella” non è uguale all’attrice del film. Giudicate voi (seguono foto).


Attualità
Olio d’oliva: «Servono strumenti di regolamentazione di mercato»
Italia Olivicola e CIA, appello al Governo per interventi che garantiscano un funzionamento ordinato e trasparente del mercato. Plauso alla GdF, all’ICQRF Puglia e Basilicata e all’Agenzia delle Dogane per maxi operazione antifrode
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Italia Olivicola e CIA Agricoltori Italiani, a pochi giorni dai positivi riscontri del tavolo olivicolo nazionale, tornano sulla questione olio d’oliva e lo fanno a 360 gradi, partendo da una questione basilare.
«Abbiamo espresso apprezzamento per gli impegni assunti dal Governo riguardo al potenziamento dei controlli», sottolinea Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, «occorre che, tuttavia, come previsto dai regolamenti comunitari, si possa procedere allo stoccaggio privato dell’olio».
Il mondo dell’olio di oliva italiano ha bisogno di stabilità e tranquillità durante la campagna olearia: Italia Olivicola e CIA, dunque, chiedono al governo di valutare l’attivazione di strumenti di regolamentazione di mercato.
«Le tensioni che si stanno registrando nelle ultime settimane nuocciono al settore», aggiunge Sicolo, «il comparto ha bisogno di calma e prospettive economico-finanziarie certe nel momento del massimo sforzo produttivo. Gli strumenti normativi per garantire una stagione ordinata dell’olio esistono e vanno messi in campo”.
L’articolo 167 bis del regolamento (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1308/2013 stabilisce che, al fine di migliorare e stabilizzare il funzionamento del mercato comune degli oli d’oliva, nonché delle olive da cui provengono, gli Stati membri produttori possono stabilire norme di commercializzazione per la regolamentazione dell’approvvigionamento.
«Il ritiro temporaneo dal mercato di quantitativi di extravergine nazionale», continua Sicolo, «può prevenire fibrillazioni e garantire che i flussi commerciali siano mantenuti ordinati e senza scossoni, a beneficio dei produttori e dei consumatori».
Da tempo Italia Olivicola chiede che, oltre a misure emergenziali, il comparto possa avere strumenti che garantiscano che il mondo della produzione non venga finanziariamente strozzato durante la campagna olearia, perturbando il mercato, disorientando i consumatori nazionali e internazionali.
«A questo proposito, voglio esprimere il mio plauso e ringraziamento alla ICQRF Puglia-Basilicata, alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Dogane per la maxi operazione tra il porto di Bari e la provincia di Lecce col sequestro di 14mila litri di olio extravergine non tracciato», conclude Sicolo, «oggi dobbiamo pensare a misure di emergenza ma guardando avanti, già pensiamo a come tutelare il reddito dei nostri agricoltori da forti oscillazioni del mercato e dei prezzi, proteggendo così la stessa immagine dell’oro verde, bandiera del Made in Italy».
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