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Attualità

Bonus Facciate: in 13 andranno a processo

Gli imprenditori salentini coinvolti. Avrebbero beneficiato dei bonus erogati senza effettuare i lavori. Le accuse sono: associazione per delinquere, fraudolenta percezione di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio. Il processo si terrà il prossimo 7 ottobre

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La Procura ha inviato a 13 imprenditori salentini, un decreto che dispone il giudizio immediato nell’ambito del procedimento della maxi-frode nell’ambito dei Bonus Facciate, su cui erano scattati gli arresti a febbraio.


Il processo si terrà il prossimo 7 ottobre, ma gli imputati, per cui il pm Simona Rizzo conferma l’evidenza della prova, possono chiedere di essere ammessi a riti alternativi.


Gli imprenditori sono: Marcello Monsellato, 47 anni, di Presicce-Acquarica; Andrea D’Ospina, 44 anni, di Racale; Massimo Giannelli, 50 anni, di Racale; Alessio Greco, 29 anni, di Castrignano del Capo; Donato Lezzi, 40 anni, di Copertino; Giacinto Maffei, 51 anni, di Solofra (Avellino); Andrea Marotta, 47 anni, di Gallipoli; Michele Romano, 53 anni, di Castrignano del Capo; Luigi Rossetti, 49 anni, di Melissano; Monica Sansò, 49 anni, di Racale; Celestino Andrea Scarlino, 37 anni, di Melissano; Michele Scognamiglio, 40 anni, di Napoli; Antonio Talema, 24 anni, di Racale.


LE INDAGINI


Le indagini sono state condotte dai finanzieri di Lecce. 71 le persone coinvolte, secondo l’accusa la gran parte dei quali beneficiari dei bonus erogati senza effettuare i lavori.


Le ipotesi di reato elevate sono a vario titolo: associazione per delinquere, fraudolenta percezione di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio.


Secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero stati documentati lavori mai eseguiti per percepire i bonus statali.


I capitali sarebbero stati reinvestiti all’estero, per lo più in Lituania, per poi rientrare in Italia attraverso varie forme.

Le difese sono sostenute anche dagli avvocati Francesco Fasano, Luigi e Roberto Rella, Flavio Fasano, Giacinto Mastroleo, Raffaele Benfatto, Giorgio e Silvio Caroli, Giancarlo Zompì, Antonio Manco, Giuseppe Fersini.


COME FUNZIONAVA


Secondo le ricostruzioni degli inquirenti era stato messo in piedi un vero e proprio sistema.


Al sarebbe stato il seguente: al vertice Marcello Monsellato, di Presicce-Acquarica, titolare di uno studio di consulenza, esperto nei meccanismi di funzionamento del circuito bancario, finanziario e fiscale.


Per raggiungere lo scopo sarebbero state reclutate persone, per lo più nullatenenti, alcune con precedenti, affinché mettessero a disposizione la propria identità digitale, tramite Spid, e dichiarassero di aver effettuato lavori di restauro delle facciate delle abitazioni.


Solo nel Salento sarebbro stati mossi capitali per circa 20 milioni di euro. Agli inquirenti risultano andati all’incasso  4 milioni ora sottoposti a sequestro.


I capitali erano girati in conti correnti aperti all’estero, soprattutto in Lituania (dove è partita la segnalazione) ed anche nel Regno Unito (Londra) e in Cina.


Attualità

Uova di tartaruga sul lido, zona in sicurezza in attesa dell’arrivo dei piccoli

Mamma Caretta Caretta ha depositato le uova su un lido a Pescoluse; il locale WWF ha provveduto a recintare la zona in attesa della schiusa che dovrebbe avvenire tra fine agosto e inizio settembre

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A Pescoluse, marina di Salve, sul Lido L’Arena bagnanti hanno assissitito allo spettacolo di una Caretta Caretta intenenta a depositare le sua uova sulla sabbia.

Lasciata tranquilla mamma tartaruga mentre faceva il suo e hanno avvertito il locale WWF che ha provveduto a mettere in sizurezza con un’apposita recinzione la zona in attesa dell’arrivo dei piccoli.

La schiusa dovrebbe avvenire entro 45 giorni da calcolare a partire dal 18 luglio data in cui la tartaruga ha depositato le uova.

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Attualità

Recuperati in mare pezzi di artiglieria del XVII e XVIII secolo

Quelli recuperati dai sommozzatori erano già stati oggetto di verifiche nelle scorse settimane e di un attento monitoraggio da parte dell’Ufficio Locale Marittimo di Ugento

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Importante ritrovamento nello specchio d’acqua salentino in prossimità della marina ugentina.

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce ha diretto le operazioni di documentazione e di recupero di alcuni pezzi di artiglieria risalenti ai secoli XVII-XVIII.

Le attività, regolamentate dall’ordinanza della Capitaneria di Porto di Gallipoli, sono state effettuate dalla società ASPS Archaeo Services grazie al supporto della Guardia di Finanza, Sezione operativa navale di Gallipoli, II Nucleo Sommozzatori di Taranto.

I reperti, individuati e prontamente segnalati e monitorati da un residente nelle immediate prossimità del luogo di ritrovamento, erano già stati oggetto di verifiche nelle scorse settimane e di un attento monitoraggio da parte dell’Ufficio Locale Marittimo di Ugento, tempestivamente informato del ritrovamento.

Il recupero, oltre a scongiurare il rischio di danneggiamenti e trafugamenti, ha consentito l’acquisizione di dati

che saranno oggetto di un prossimo approfondimento, e ancora una volta evidenzia gli ottimi risultati raggiunti

grazie alla sinergia tra Enti e alla doverosa ma non scontata collaborazione dei cittadini.

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Attualità

Parlami di Gaza, Melpignano ha scelto di esserci

Domani, mercoledì 30 luglio, dalle 21, al palazzo Marchesale di Melpignano, serata intensa e necessaria con unas mostra itinerante che dà voce al popolo palestinese, tra diaspora e resistenza e racconta la Palestina di ieri, oggi e domani

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Approda nel Salento un evento che unisce arte, memoria e impegno civile.

Domani, mercoledì 30 luglio, dalle 21, al palazzo Marchesale di Melpignano, una serata intensa e necessaria: “Parlami di Gaza”, mostra itinerante che dà voce al popolo palestinese, tra diaspora e resistenza e racconta la Palestina di ieri, oggi e domani.

Un momento di testimonianza viva, per guardare oltre il silenzio e ascoltare la Palestina attraverso i racconti di chi ne porta ancora le ferite sulla pelle.

Le fotografie di Ahmad Jarboa, infermiere e fotografo sfollato dopo aver perso casa nei bombardamenti israeliani, offriranno uno sguardo potente sulla bellezza martoriata di Gaza.

La sua assenza fisica sarà colmata dalla forza delle immagini: scatti intimi, profondi, che attraversano dolore e speranza.

Darà voce all’anima spezzata di una terra Mervat Alramli, sceneggiatrice e scenografa nata nell’ospedale Al Shifa, oggi raso al suolo: interpreterà quattro testi scritti di suo pugno, tra cui “Tracce ed Aria”, dedicato alla memoria di un’infanzia rubata.

Le sue parole, cariche di nostalgia e dignità, saranno accompagnate dalla musica struggente di Mohammed Abusenjer, giovane musicista palestinese sopravvissuto all’ultimo genocidio e recentemente arrivato in Italia.

Con il suo oud, tra brani tradizionali e improvvisazioni, guiderà il pubblico in un viaggio sonoro attraverso la resistenza e la resilienza.

«Come giovani palestinesi di Gaza, in diaspora e non abbiamo deciso di continuare a farci portavoce di una ferita aperta da più di 77 anni. Attraverso l’arte e la musica, contribuiremo a smascherare il progetto di pulizia etnica in atto da parte dell’occupazione sionista. È ora di decolonizzare il pensiero occidentale, ricostruire Gaza e sostenere la sua popolazione», sostengono i tre artisti.

L’iniziativa, promossa da attivisti palestinesi in collaborazione con realtà italiane solidali, è anche occasione concreta per sostenere Gaza.

Durante l’evento sarà possibile acquistare le cartoline tratte dalle fotografie di Jarboa.

Melpignano sceglie così di esserci: dando spazio all’arte, alla verità, alla memoria.

«Perché», come sottolinea la sindaca di Melpignano Valentina Avantaggiato, «il genocidio non si combatte con l’indifferenza, ma con la scelta di ascoltare, raccontare e restare umani».

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