Attualità
Calcio, serie A: al Lecce il cuore non basta. E’ crisi?
Rocambolesca partita al Via del Mare contro la Sampdoria, che all’88’ s’impone 3 a 2. I giallorossi rimontano due reti (con Di Michele e Diamoutene), ma la tripletta di Pazzini fa cadere l’imbattibilità casalinga.

Nuvoloni neri s’addensano a Lecce. Se non è una crisi poco ci manca. Soprattutto di nervi, ma anche di risultati. Per i giallorossi un solo punto nelle ultime 5 partite, la Sampdoria gira e rigira il coltello nella piaga, rendendo inutile la vana rimonta, nel secondo tempo, di due reti. La delusione cresce assieme alla rabbia: non certo quello che serviva ai giallorossi, reduci da una settimana turbolenta fatta di chiacchericcio sui possibili torti arbitrali e nervi scoperti in allenamento (un giorno Di Michele contro Diamoutene, l’altro Coppola s’azzuffa con Donati). Di certo la serenità non staziona fra le mura dello spogliatoio salentino, e oggi la sfuriata di Chevanton e le dubbie decisioni di Gava gettano ulteriore (pericolosa) benzina sul fuoco. Contro i liguri arriva anche la prima sconfitta casalinga, mandando all’aria l’inviolabilità del “Via del Mare”. Al saccheggio ci ha pensato Giampaolo Pazzini, autore di una tripletta.
Il team di Di Carlo fa carta straccia della “legge” dello stadio salentino, il Lecce conferma di avere gravi problemi in difesa, dove però sono fuori per infortunio tre centrali (Ferrario, Gustavo e Reginiussen) e il quarto, Fabiano, rientrava solo oggi dopo un lungo stop. Assenze fondamentali, tanto che i salentini incassano tre reti in 90′, quando altrettante ne avevano subite in cinque gare interne. Grosso peso sull’esito della gara ha avuto l’espulsione di Chevanton, seguita poco dopo dal rigore che ha portato al raddoppio gli ospiti (ingenuo il fallo di Grossmuller). Per l’uruguaiano ex Atalanta, che ha tirato la maglia all’indirizzo dell’arbitro, si profila una lunga e pesante squalifica.
Sul prato verde leccese, la gara si sblocca dopo soli 8′, la Sampdoria sfrutta al meglio il primo episodio favorevole per portarsi in vantaggio: Ziegler arriva sin sulla linea di fondo per innescare il pasticciaccio fra Fabiano e Rosati, con il difensore che spazza malissimo, proprio laddove Pazzini è prontissimo ad insaccare. Rapace e spietato l’attaccante della Nazionale, che riporta la sua squadra al gol dopo 368′ di dura astinenza. Dura mazzata per il Lecce, che ci mette un pò a riorganizzarsi prima di rendersi pericoloso con l’assolo di Chevanton (stop a seguire e tiro velenoso che sorvola di pochissimo la traversa) e la buona conclusione da fuori di Bertolacci, su cui Curci risponde presente in tuffo.
I giallorossi lasciano campo alle ripartenze blucerchiate, ma l’episodio che condizionerà tutto il resto del match avviene prima in area doriana, dove Gava non concede un rigore per un tocco di mani di Gastaldello su iniziativa di Chevanton. E, sulla ripartenza degli stessi ospiti, sventola un rosso severissimo sotto il naso del sudamericano (che parecchio aveva protestato per il penalty non concesso), reo di aver steso Ziegler sulla ripartenza. Espulsione alquanto severa, ma per il Lecce piove a dirotto sul bagnato, visto che, poco dopo, l’arbitro di Conegliano concede un rigore a favore degli ospiti, per fallo di Grossmuller su Marilungo appena dentro l’area. Al 40′, dagli undici metri, Pazzini fredda Rosati e raddoppia.
Come una settimana fa ad Udine, sembra una gara chiusa in anticipo per il Lecce, ma i padroni di casa, dopo l’intervallo, tornano in campo un altro spirito, riuscendo spesso a rendersi pericolosi nonostante l’uomo in meno. Ma la Samp può far leva su un ottimo Curci, che dice di no a Di Michele, Fabiano e Mesbah, evidenziando come la squadra ligure abbia abbassato fin troppo il baricentro. Questo permette al Lecce di tornare clamorosamente in partita, prima con il gol d’autore di Di Michele al 72′ (controllo col tacco a eludere Gastaldello e destro chirurgico), poi con la poderosa l’inzuccata di Diamoutene all’83’, che Curci può solo sfiorare, ma non quanto basta per evitare il pareggio. Punteggio momentaneo però, visto che il finale apertissimo premia la Sampdoria, trascinata dalla zampata di Pazzini all’88’, su verticalizzazione rasoterra di Mannini e velo di Dessena. E’ il pugno che stende il Lecce, è la resa per gli stoici uomini di De Canio.
Giorgio Coluccia
I risultati della 13^ giornata:
Brescia-Cagliari 1-2
Catania-Bari 1-0
Cesena-Palermo 1-2
Chievo-Inter 2-0
Genoa-Juve 0-2
Lecce-Sampdoria 2-3
Milan-Fiorentina 1-0 (giocata sabato)
Napoli-Bologna (ore 20.45)
Parma-Lazio 1-1
Roma-Udinese 2-0 (giocata sabato)
Classifica: Milan 29; Lazio 26; Juventus 23, Roma 22; Napoli 21; Inter e Palermo 20; Sampdoria e Chievo 19; Catania, Udinese e Genoa 17; Fiorentina e Parma 15; Bologna e Cagliari 14; Lecce 12; Brescia e Cesena 11; Bari 9.
* Napoli e Bologna una gara in meno
Il programma della 14^ giornata, domenica 28 novembre, ore 15:
Bari-Cesena
Bologna-Chievo
Brescia-Genoa
Cagliari-Lecce
Inter-Parma (ore 12,30)
Juventus-Fiorentina (sabato 27, ore 20,45)
Lazio-Catania
Palermo-Roma (ore 20,45)
Sampdoria-Milan (sabato 27, ore 18)
Udinese-Napoli
Attualità
Olè, un laboratorio per la fruizione sostenibile della costa Otranto – Leuca
Domani presentazione del progetto in Provincia per uno strumento di governance locale, cabina di regia e incubatore di progettualità condivise. Si intende promuovere la rigenerazione dell’attuale sistema della mobilità del tratto costiero e retro-costiero

Pianificare una mobilità lenta e sostenibile lungo il tratto di costa da Otranto a Leuca, per ridefinire insieme alla comunità una nuova idea di fruizione dell’area.
Con questo obiettivo nasce il progetto “Olè”, promosso dalla Provincia di Lecce, con il supporto tecnico di Città Fertile, finanziato dalla Regione Puglia, che sarà presentato a Palazzo Adorno a Lecce, domani, martedì 21 ottobre, alle ore 11.
L’obiettivo è quello di costituire un laboratorio per la fruizione sostenibile della Costa Otranto-Leuca, che possa operare come strumento di governance locale, cabina di regia e incubatore di progettualità condivise.
Il Laboratorio avrà un ruolo centrale per l’attuazione della pianificazione, la promozione e il dialogo tra comunità e istituzioni.
Il progetto, prendendo come riferimento il Piano per Mobilità del Piano di coordinamento del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase, vuole promuovere la rigenerazione dell’attuale sistema della mobilità del tratto costiero e retro-costiero all’interno di un’area che si caratterizza per le sue peculiarità identitarie, paesaggistiche, ambientali e culturali.
Illustreranno tutti i dettagli e le opportunità di “Olè”, interverranno il vicepresidente della Provincia di Lecce Fabio Tarantino, il consigliere provinciale Ippazio Morciano, il dirigente responsabile Roberto Serra, per Città Fertile Rino Carluccio e il presidente del comitato esecutivo del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase Michele Tenore.
“Olè” è un Progetto Integrato di Paesaggio (ai sensi dell’ art. 21 NTA Piano Paesaggistico Territoriale Regionale), finanziato dalla Regione Puglia, Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio, nell’ambito del “Sostegno ai Comuni finalizzato all’implementazione degli strumenti di governance previsti dal Capo III del Titolo II delle NTA del PPTR per l’esercizio delle funzioni di tutela e valorizzazione del paesaggio e per l’attuazione della pianificazione paesaggistica a scala locale”.
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Attualità
Giovani, anziani e agricoltura: «Serve nuovo patto per il Sud»
Dati, analisi e richieste durante la Festa Interregionale dell’Associazione Nazionale Pensionati di CIA. In Puglia 1.214 centenari, tanti vivono nelle aree interne tra eccellenze agroalimentari e abbandono. Lecce e Brindisi le province più “anziane”. Servizi, pensioni, sanità, formazione e ricambio generazionale, il ruolo degli agricoltori, il fenomeno truffe

Sono 945mila, in Puglia, le donne e gli uomini con un’età superiore ai 65 anni.
Rappresentano il 24% della popolazione regionale, che ammonta complessivamente a 3.890.000 abitanti.
L’età media è 46,4 anni, inferiore dello 0,2% rispetto alla media nazionale.
Barletta-Andria-Trani e Foggia sono le province più giovani (rispettivamente 44,9 e 45,5 anni), Lecce e Brindisi quelle più anziane (47,5 e 47 anni).
Nella regione vivono 1.214 centenari, il 5,7% dei 21.211 che vivono in Italia; di questi ben 42 hanno almeno 105 anni.
Gli ultra 85enni pugliesi sono 140mila, pari al 3,6% della popolazione; i bambini da zero a 2 anni, invece, sono soltanto il 2%.
La popolazione anziana è in aumento, il numero dei giovani diminuisce anche a causa di una forte ripresa dell’emigrazione.
La combinazione di questi due dati comporta una serie di conseguenze che impongono un cambiamento radicale per quanto riguarda le politiche socio-sanitarie assistenziali, quelle sulla formazione e il ricambio generazionale in ambito lavorativo, l’esigenza di un nuovo patto intergenerazionale.
È sull’analisi e discussione di questi dati che si è incentrata la “Festa Interregionale ANP-CIA”, l’Associazione Nazionale Pensionati di CIA Agricoltori, che da venerdì 17 a domenica 19 ha riunito a Vieste 600 delegati provenienti da Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e da tutte le province della Puglia.
AREE INTERNE E RURALI
«Serve un nuovo patto per il Mezzogiorno d’Italia. Non solo in Puglia, ma in tutte le regioni del Sud Italia molti anziani vivono nelle aree interne e nelle zone rurali che stanno perdendo progressivamente sempre più abitanti», ha spiegato Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario di CIA Puglia.
«Gli agricoltori che vivono nelle loro campagne sono un presidio del territorio, se ne prendono cura contro fenomeni come il dissesto idrogeologico, producono le eccellenze agroalimentari italiane. Devono essere messi nelle condizioni di continuare a svolgere questo ruolo e di trasmetterlo ai giovani con un ricambio generazionale che contrasti l’abbandono del territorio e l’emigrazione», ha aggiunto D’Amico.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’intervento di Noè Andreano, vicepresidente ANCI Puglia e delegato alle aree interne.
SERVIZI, PENSIONI MINIME, SANITÀ
Nei loro interventi, sia Alessandro Del Carlo, presidente nazionale di ANP-CIA, che Matteo Valentino, vice nazionale e presidente regionale dell’associazione, hanno richiamato l’esigenza di costruire una sanità territoriale più vicina a cittadine e cittadini delle aree interne e rurali.
Alessandro Mastrocinque, presidente nazionale Patronato INAC, ha rimarcato la necessità di aumentare le pensioni minime agricole, «spesso inferiori ai livelli di sussistenza».
Questioni sentite non solo al Sud, ma in tutta Italia, come ha fatto rilevare Cristiano Fini, presidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, intervenuto in remoto.
TRUFFE AGLI ANZIANI
Christopher Rossi, Comandante della Compagnia Carabinieri di Manfredonia, ha presentato “Più sicuri insieme”, campagna contro le truffe agli anziani. In Puglia nel 2024 sono stati registrati 431 truffe contro gli anziani, oltre a più di 18.000 frodi informatiche. Il Maggiore Christopher Rossi ha illustrato le tipologie più frequenti dei raggiri. Bisogna denunciare, ad aver paura e a provare vergogna devono essere i criminali. A tutti può capitare di essere presi di mira o di essere truffati: informarsi, denunciare e collaborare è fondamentale per stroncare questo odioso fenomeno.
PREMIATI
Ciascuna delle cinque delegazioni regionali ha premiato le sue tesserate e i suoi tesserati storici: per la Basilicata, riconoscimento a Mauro Caprioli, storico dirigente della CIA di Lavello; per la Calabria, targa celebrativa a Cesare Cesario; la Sicilia ha premiato Adelina Monici, per aver contribuito con grande continuità alla crescita della CIA; la Campania ha dedicato il premio alla memoria di Alfonso Del Basso, storico presidente dell’organizzazione degli agricoltori.
Da ANP-CIA Puglia riconoscimento a Donato e Giuseppina, per aver condiviso 50 anni con CIA sin dai tempi dell’Alleanza dei contadini.
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Attualità
Elezioni a Tricase, giochi fatti? Ancora no
Certe le candidature dell’uscente Antonio De Donno e di Vincenzo Errico (Tricase Insieme). Fratelli d’Italia insiste con Claudio Pispero. Situazione fluida nel centrosinistra. I possibili scenari

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di Giuseppe Cerfeda
In attesa della definizione delle candidature per le elezioni regionali, proseguono a Tricase incontri e trattative per l’appuntamento, cruciale, con le comunali della prossima primavera.
Premessa d’obbligo: le consultazioni regionali, sia la vittoria finale, quindi il nuovo governatore, che i risultati dei singoli candidati consiglieri, potrebbero in qualche modo influenzare le scelte per candidature e liste anche in sede cittadina.
Partiamo intanto dalle certezze, con le candidature già annunciate dai diretti interessati.
IL SINDACO USCENTE
Sarà sicuramente della partita il sindaco uscente Antonio De Donno.
Dopo le disavventure giudiziarie che hanno coinvolto l’ex assessore regionale Alessandro Delli Noci (e quindi l’impasse che ne è conseguita per il movimento politico CON), resta da verificare quale sarà lo schieramento che sosterrà la ricandidatura del primo cittadino uscente.
Detto che si tratterà comunque di liste civiche, tra le ipotesi in ballo c’è anche quella del sostegno di parte del centrodestra.
FRATELLI D’ITALIA
Non solo gli amministratori uscenti vicini a quell’area politica ma anche coloro che gravitano nel mondo di Forza Italia non escludono affatto taòepossibilità.
Non pare dello stesso parere Fratelli d’Italia che, invece, continua a lavorare, sempre con un occhio alle regionali, alla candidatura di Claudio Pispero.
Dal circolo del partito della Meloni, comunque, non pongono veti assoluti a eventuali evoluzioni e, quindi, a una coalizione di centrodestra che si presenti unita alle elezioni.
Danno, però, zero chance all’eventualità di sostenere il sindaco uscente.
CHE SUCCEDE NEL CENTROSINISTRA?
Situazione in evoluzione anche nel centrosinistra.
Gli ultimi sviluppi indicano come possibile candidato l’oncologo Vincenzo Chiuri (proposto dal Partito Democratico e scelto da una rosa che comprendeva anche Anna Maria Girasoli, proposta da Sinistra italiana, e Dario Martina dal Cantiere civico).
L’obiettivo Campo Largo è stato annunciato da mesi (soprattutto dai Dem), insieme alla volontà di presentarsi uniti ai nastri di partenza.
Sulla questione candidato e unità, al momento, però, le bocche restano cucite, anche perché gli equilibri sembrerebbero fragili.
Da quel che siamo riusciti a sapere, ci sarebbe già una bozza di accordo tra PD, Cantiere civico e Sinistra italiana.
Chi ancora, invece, appare perplesso (eufemismo) è “Tricase, che fare?”.
Il movimento fondato da Giovanni Carità è fermo sulla posizione che prevede le Primarie per la scelta del candidato.
Ma il PD, partito che le ha sdoganate, da quell’orecchio pare non sentirci.
Incontri e dialoghi continuano ma, soprattutto sul versante “Tricase, che fare?”, sono molto pessimisti sulla buona riuscita delle trattative.
Resta, invece, da capire cosa faranno coloro che da tempo sono stati indicati (e hanno dato la loro disponibilità) come candidati.
Cosa farà, ad esempio, Andrea Morciano?
Secondo i soliti bene informati l’ingegnere sarebbe sponsorizzato dall’ex segretario provinciale del PD Ippazio Morciano e dal gruppo che a Tricase ne fa riferimento.
All’interno della coalizione di centrosinistra, al momento, però, non non ci sarebbe una convergenza totale rispetto alla sua candidatura.
FANTAPOLITICA?
C’è anche chi, fedele al motto di andreottiana memoria («A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina»), ipotizza uno scenario (quasi) da fantapolitica.
Secondo tale ipotesi, potrebbe accadere che Chiuri, che ha dato la propria disponibilità solo nell’eventualità di Campo Largo, non confortato dall’auspicata unità di intenti, faccia un passo indietro.
E a quel punto? A quel punto, stretti nei tempi e nelle possibilità, Dem, Cantiere civico e Sinistra italiana potrebbero (dovrebbero?) sostenere Andrea Morciano. Solo fantapolitica? Chissà…
Da noi interpellato, Andrea Morciano ha confermato «la volontà di candidarmi».
Poi ha chiarito: «Non voglio essere fonte di divisione per chicchessia. Centrosinistra? Certo, è la mia comfort zone, l’area a cui appartengo. Vedremo… Di certo sarò contro l’attuale amministrazione».
TRICASE INSIEME
«Confermatissima» la candidatura di Vincenzo Errico a capo del movimento civico “Tricase Insieme”, mentre si sono perse le tracce di Fernando Dell’Abate che, come raccontano le solite gole profonde, in tempi non sospetti, avrebbe avanzato la propria candidatura, trovando la strada sbarrata nel centrosinistra, l’area a cui, da ex socialista, storicamente appartiene.
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