Connect with us

Attualità

Calcio, serie A: proibitiva trasferta per il Lecce

I giallorossi, con vari problemi di formazione, chiudono il loro 2010 con la partita al “San Paolo”, sul difficile campo del quotato Napoli. Si gioca domenica 19 dicembre, dalle ore 15.00.

Pubblicato

il

Ultimo impegno di questo 2010 per il Lecce di De Canio. Poi spazio a regali e panettoni, la sosta natalizia farà da padrona sulla serie A. E arrivederci al giorno dell’Epifania, quando al “Via del Mare” arriverà il Bari per il derby tanto atteso. Nel frattempo la 17^ giornata metterà di fronte i salentini e il quotato Napoli di Mazzarri, protagonista d’un periodo a dir poco favorevole. Per i partenopei, oltre al secondo posto in classifica, è arrivato il passaggio del turno in Europa League, ottenuto nel corso della settimana. Il che potrebbe aver succhiato un spicchio d’energie agli azzurri, che però potranno ugualmente fare affidamento su un’ottima rosa e uno stadio tanto stracolmo quanto entusiasta. Per i padroni di casa, disposti a puntare su Hamsik ma soprattutto sul bomber Cavani, non ci sarà l’infortunato Lavezzi (al suo posto Sosa). Oltre agli squalificati Pazienza, Cannavaro, Aronica e Campagnaro.


I salentini proveranno a trarre beneficio da queste assenze, ma anche De Canio dovrà rinunciare a pedine importanti. Infatti, a causa di problemi fisici, non stati convocati Di Michele, capitan Giacomazzi e Munari (oltre alle defezioni difensive che vedono fuori causa Ferrario, Giuliatto e Reginiussen). Il tecnico leccese sembra orientato a disporre i suoi con un cauto 4-4-1-1, lanciando il ritrovato Piatti alle spalle dell’unica punta Ofere (ancora panchina per Corvia). Al centro Coppola è in ballottaggio con Grossmuller, mentre il pacchetto difensivo è confermato in blocco rispetto alle ultime uscite. Questo il probabile “undici” iniziale: Rosati, Donati, Gustavo, Fabiano, Brivio, Vives, Coppola, Olivera, Mesbah, Piatti, Ofere. Arbitro del match sarà Celi di Campobasso.


Giorgio Coluccia


Il programma della 17^ giornata, domenica 19 dicembre, ore 15:



Bari-Palermo


Catania-Brescia


Cesena-Cagliari (sabato 18, ore 18)


Chievo-Juventus


Fiorentina-Inter

Lazio-Udinese (ore 12,30)


Milan-Roma (sabato 18, ore 20,45)


Napoli-Lecce


Parma-Bologna


Sampdoria-Genoa (ore 20,45)


 


Classifica: Milan 36; Lazio, Napoli, Juventus 30; Roma, Palermo 26; Sampdoria, Inter, Udinese 23; Genoa 21; Cagliari, Chievo 20; Bologna, Fiorentina 19; Parma, Catania 18; Lecce, Brescia 15; Cesena 12; Bari 10.


* Bologna penalizzato di un punto


Attualità

Campagna antincendio: il prezioso contributo delle Guardie Ambientali d’Italia

Il Coordinamento Provinciale di Lecce al lavoro per tutelare il patrimonio boschivo, in collaborazione con la Polizia Locale di Ruffano e le autorità competenti

Pubblicato

il

Le Guardie Ambientali d’Italia – Coordinamento Provinciale di Lecce, guidate dal dirigente dott. Davide Rizzello, sono attive sul territorio per le operazioni di vigilanza e pattugliamento nell’ambito della campagna antincendio boschivo (AIB).

Fin dall’inizio della stagione estiva, le guardie stanno monitorando costantemente il territorio grazie all’ausilio di droni dotati di telecamere termiche. Un’attenzione particolare è rivolta alle Serre Salentine, aree a elevato rischio incendi, dove il controllo aereo consente l’individuazione tempestiva di focolai e movimenti sospetti, contribuendo a scoraggiare e individuare eventuali piromani.

Tali attività vengono svolte in stretta collaborazione con la Polizia Locale di Ruffano e le autorità preposte, con l’obiettivo di tutelare il patrimonio naturale, prevenire disastri ambientali e garantire la sicurezza dei cittadini.

Le Guardie Ambientali d’Italia rinnovano l’appello alla cittadinanza a collaborare, segnalando ogni attività sospetta o situazione di pericolo.

Continua a Leggere

Attualità

Ayman, salentino d’Egitto. Arrivato in Salento dopo 12 giorni di mare…

È in Italia da 10 anni, tutti trascorsi a Tricase. Vi è arrivato da solo quando era ancora minorenne, appena ragazzino, dopo un viaggio che lo ha visto separarsi dal suo Paese, l’Egitto, e dalla sua famiglia….

Pubblicato

il

Tutto da Zero. L’arrivo da minore straniero non accompagnato, l’integrazione e poi il sogno: “Qualcosa che posso condividere con la comunità che mi ha accolto
_______________________________________________________________________
Il nome è già un assaggio della storia che stiamo per raccontare: la pizzeria “Tutto da zero” di Ruffano è una nuova attività che cela molto più del semplice sogno di chi ha lavorato alla sua apertura.

Ayman, il titolare, ha 25 anni.

Il nome ne “tradisce” le origini, ma l’impeccabile parlata salentina spiazza chi ancora non lo conosce. È in Italia da 10 anni, tutti trascorsi a Tricase. Vi è arrivato da solo quando era ancora minorenne, appena ragazzino, dopo un viaggio che lo ha visto separarsi dal suo Paese, l’Egitto, e dalla sua famiglia.

Ayman, torniamo indietro nel tempo. Cosa ricordi dei tuoi 15 anni?

«È l’età alla quale ho lasciato il mio villaggio, Asyut, nel sud dell’Egitto, in cerca di un futuro. In Egitto, soprattutto da dove vengo io, le opportunità sono pochissime. Andare via è stata un’esperienza che non si dimentica: dopo essermi separato dai miei affetti, ho affrontato 12 giorni di viaggio in mare, su una barca, fino alla Calabria. Da lì sono stato trasferito in una comunità per minori stranieri non accompagnati a Tricase. È stato un passaggio duro, fatto di paura e speranza. Ma è anche lì che è iniziato tutto per me».

Che tipo di percorso hai affrontato una volta arrivato a Tricase?

«Un percorso lungo, difficile, ma ricco. All’inizio era tutto nuovo: la lingua, le persone, le abitudini. Ma ho trovato educatori e operatori che mi hanno aiutato tanto. Ho iniziato a frequentare l’istituto alberghiero e, già a 17 anni, ho cominciato a lavorare nella ristorazione.

Il primo impiego è stato in una pizzeria di Tricase, come lavapiatti. Da lì ho voluto imparare tutto: come si impasta, come si stende una pizza, come si gestisce una cucina. Lavorare mi ha messo in contatto con tante persone e mi ha fatto sentire parte della comunità.

Oggi parlo perfettamente l’italiano, faccio anche da mediatore linguistico e, cosa più importante, ho costruito relazioni vere: ho una compagna con cui condivido la vita e, da due anni, ho qui anche mio fratello maggiore che lavora con me».

E adesso sei titolare della tua pizzeria. Come è nato il progetto “Tutto da Zero”?

«Quello della pizzeria è più di un nome, è la mia storia. Sono arrivato qui senza nulla, ho imparato appunto tutto da zero, e da zero riparto, ma con un bagaglio enorme fatto di esperienza, passione e voglia di fare.

Era da tempo che pensavo di aprire qualcosa di mio: volevo dimostrare a me stesso di saper mettere in pratica ciò che ho imparato e creare un luogo dove la gente potesse stare bene, mangiare bene, sentirsi accolta».

È una sfida grande

«Certo, ma sono pronto. Volevo qualcosa che potessi condividere con la mia famiglia, con mio fratello, con la comunità che mi ha accolto. È un modo per restituire un po’ di ciò che ho ricevuto. E ogni giorno mi alzo con l’idea di fare meglio, di offrire qualcosa di buono, non solo da mangiare».

Lorenzo Zito

Continua a Leggere

Attualità

La denuncia di una signora: “A Leuca coacervo della cafonaggine”

Ho superato il perimetro transennato e sono stata immediatamente avvicinata da un soggetto che, senza nemmeno qualificarsi e parlando con una educazione da scaricatore di porto (con tutto rispetto per la categoria) ha esordito dicendo…

Pubblicato

il

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

In occasione della “Serata Eventi” promossa dal Comune di Castrignano del Capo in collaborazione con la Proloco di Leuca, avevo deciso di partecipare alla serata dedicata alla rappresentazione teatrale che, come ogni anno, si svolge presso Piazza Asti, a Leuca.

Il manifesto che pubblicizza tale evento non parla, assolutamente, di eventuali biglietti da acquistare per godere della visione degli spettacoli.

Giunta sul posto, ho potuto notare che i posti a sedere destinati al pubblico erano stati ben sistemati e, udite udite, transennati, lasciando solo un piccolo varco d’ingresso dove era stato posizionato un tavolino con un’addetta che, bloccando ogni avventore, lo costringeva ad acquistare un biglietto per una riffa. 

Ai piedi del tavolino era stato posizionato un cartoncino, peraltro mezzo lacerato (volutamente? in modo che si leggesse e non si leggesse?) con su scritto appunto “RIFFA“.

Al momento di entrare, mi sono rifiutata di partecipare alla riffa e non ho voluto comprare il biglietto. 

Ho superato il perimetro transennato e sono stata immediatamente avvicinata da un soggetto che, senza nemmeno qualificarsi e parlando con una educazione da scaricatore di porto (con tutto rispetto per la categoria) ha esordito dicendo che se avessi voluto assistere allo spettacolo mi sarei dovuta portare la sedia da casa! Ma si può!?!?

Nello stesso istante si è avvicinato un membro della Proloco (non so che ruolo abbia nel direttivo ma è un uomo che mastica “abbastanza” il diritto) il quale, con voce stentorea in modo da essere ascoltato da tutti, come se stesse emanando una sentenza, si è rivolto al suo collega dicendo: “Non ti preoccupare, lascia stare la Signora che faccia quello che vuole, tanto i pensieri che possiamo rivolgere nei suoi confronti ce li teniamo per noi!” dimostrando di provare disprezzo per la mia scelta, quella, cioè, di voler assistere allo spettacolo senza versare l’obolo!

Quindi, l’uomo del diritto, afferrandomi per il polso (un gesto deplorevole) mi ha invitata ad uscire, usando le testuali parole: “Per soli 2 euro!!!! A questo punto io mi sento autorizzato a metterti alla porta!

Questi sono i membri del direttivo della Proloco di Leuca, persone che non si contraddistinguono certo per correttezza, educazione e, soprattutto per il rispetto della dignità altrui! Nella circostanza una donna.

Di fatto hanno usato questo escamotage (escamotage termine francese che indica un gioco di destrezza o inganno elegante) della riffa per autofinanziarsi e per eludere il pagamento di eventuali obblighi fiscali, ma la verità e che non possono, ASSOLUTAMENTE, pretendere un obolo che non è obbligatorio! 

Se così fosse dovrebbe essere ben pubblicizzato e non nasconderlo nei manifesti e pretenderlo sul posto!

Per questo voglio denunciare la censurabile condotta dei membri della Proloco che pubblicamente, a voce alta e con toni disdicevoli, hanno giudicato il mio comportamento solo perché, legittimamente, mi sono rifiutata di versare l’obolo.

Faccio notare, inoltre, che, secondo la legge sulla trasparenza (e il membro della proloco che è uomo di diritto lo dovrebbe ben sapere!) nessun pagamento può essere preteso (a gran voce peraltro) se prima non è stato ben comunicato ai partecipanti e quindi ben pubblicizzato.

E poi, rimarco quanto sia stata più grave l’aggressione verbale e fisica (ribadisco sono stata afferrata per il polso) da parte di coloro che dovrebbero difendere i diritti altrui ed invece li calpestano abbondantemente.

Lettera firmata 

—————————————————————————-

Sempre più spesso negli ultimi anni succede, nel nostro beneamato Salento, che, amministrazioni di ogni colore si arrabattino come possono, per offrire aggratis, estati salentine brillanti e scoppiettanti, ricche di premi e cotillion, con concerti, sagre, sfilate, eventi, ecc. 

E’ di qualche giorno fa, infatti, una interrogazione al Consiglio regionale pugliese, in cui si chiedeva come mai, un Comune barese con meno 6.000 abitanti, potesse permettersi un cartellone estivo ricco di eventi, concerti e appuntamenti vari che, a pagarli sul mercato, ci sarebbero voluti almeno centomila euro.

Ebbene, lì sembra sia intervenuta la Mano Santa di qualche Politico che, come Nostro Signore, davanti alla moltitudine degli astanti ha provveduto a moltiplicare concerti e spettacoli vari.

Ma non tutti hanno Santi in Paradiso e, poiché quasi ogni Comune deve fare i conti con squinternati bilanci e carenze di fondi, sfodera, con la calura, fantasiose trovate, da Mago Zurlì, o si accontenta di mettere in spolvero, ad ogni inizio stagione, le kermesse delle associazioni locali che, volentieri, si prestano a tale gioco.  

Per questo non mi stupisco di fronte a fantasiose trovate, stagionati raggiri bonari, di felliniana memoria; ma fatta la tara di ogni  situazione, mi chiedo e chiedo ai signori tirati in ballo: Non sarebbe più elegante (e da adulti) dichiararsi senza fondi e chiedere correttamente un prezzo se la pièce è tale richiederlo?  

Siamo certi che a questa domanda non mancheranno di risponderci i diretti interessati e che, come le serie su Netflix, ne vedremo delle belle negli altri episodi.

Luigi Zito

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti