Attualità
Casarano: anche i medici contro la Centrale
I medici di famiglia ed i pediatri di Casarano hanno sottoscritto un documento di contrarietà alla Centrale a Biomasse “Heliantos 2”, a tutela della salute dei cittadini

I medici di famiglia ed i pediatri di Casarano hanno sottoscritto un documento di contrarietà alla Centrale a Biomasse “Heliantos 2”, a tutela della salute dei cittadini. Hanno voluto consegnarlo alla LILT di Lecce (che fa parte del Comitato Intercomunale “No alla Centrale”). Ecco di seguito il testo.
Noi sottoscritti Medici di Medicina Generale e Pediatri, in merito al progetto della costruzione a Casarano di una CENTRALE ELETTRICA A BIOMASSE DA 25 MW, (“HELIANTOS 2”), sentiamo il dovere professionale e civico di far sentire la nostra voce. PREMESSO
– che naturalmente siamo favorevoli alle energie “pulite”, tratte da fonti quali l’irraggiamento solare ed il vento ;
– che riteniamo invece gli impianti a combustione (specie di grandi dimensioni), come quello che si vuole costruire a Casarano, fonti certe di inquinamento dell’ambiente, a causa dell’immissione continua in atmosfera di sostanze nocive per la salute, sostanze che si depositano al suolo, si infiltrano nelle falde acquifere, vengono quindi assunte dalle piante, dagli animali e dall’uomo;
– che le conseguenze della presenza nell’ambiente di questi fattori di rischio sono nefaste per la salute della popolazione, potendo tali sostanze essere all’origine di gravi patologie, ed in primo luogo i tumori;
– che l’incidenza e la mortalità per cancro – come ognuno può verificare sulla base degli studi ultimamente prodotti dall’Osservatorio Epidemiologico della nostra Regione – sono in costante aumento nel Salento, raggiungendo per certe forme di tumore (vedi il polmone) addirittura tassi superiori a quello nazionale;
– che sempre più risultano colpite dai tumori, come purtroppo siamo costretti a constatare nella nostra pratica quotidiana – fasce di età prima relativamente risparmiate dalla malattia, come i bambini ed i giovani;
ESPRIMIAMO
in qualità di professionisti impegnati a promuovere la salute della popolazione, la nostra più viva preoccupazione per l’eventualità che un simile impianto (come tanti altri simili progettati per il nostro territorio) possa entrare in funzione, aggravando una situazione ambientale e sanitaria già tanto precarie.
Per queste e per tante altre ragioni, DICIAMO “NO” ALLA CENTRALE ED AUSPICHIAMO CHE PREVALGANO IN TUTTI I VALORI DELLA RESPONSABILITA’ E DELLA SOLIDARIETA’.
Casarano, 29 aprile 2010
Dr. Sergio BARONE
Dr. Giovanni LEGITTIMO
Dr. Massimo CILIBERTI
Dr. Antonio MARGARITO
Dr.ssa Angela COSTANTINO
Dr.ssa Sonia MARROCCO
Dr.ssa Patrizia D’APRILE
Dr.ssa Gabriella DEL SORDO
Dr. Giuseppe NEGRO
Dr. Antonio FASANO
Dr. Aurelio RAUSA
Dr. Luigi FATTIZZO
Dr. Antonio RIZZELLO
Dr. Mario FATTIZZO
Dr. Attilio SCHIRINZI
Dr. Luigi FILONI
Dr. Luigi Bruno TOMA
Dr.ssa Daniela FRISENNA
Dr. Marco Giuseppe TORSELLO
Dr. Michele FRISENNA
Dr. Rosario TRULLO
Dr. Giovanni LATO
Attualità
Aggressioni a personale sanitario, riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica
Nell’ambito della riunione saranno oggetto di esame le iniziative già intraprese e sarà aggiornato l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale

Prosegue incessantemente l’impegno corale di Prefettura, ASL, Forze dell’Ordine, Ordini professionali e Terzo Settore nella prevenzione e contrasto dell’odioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e parasanitario, spesso sommerso, che non solo compromette l’incolumità e la serenità di medici, infermieri e operatori, ma danneggia anche l’intera collettività, minando la fiducia nel sistema di cura e mettendo a rischio la qualità e la continuità dell’assistenza.
Numerose sono state le iniziative sinergiche avviate con l’obiettivo di mitigare il fenomeno, a cominciare dal potenziamento , da parte di ASL, delle misure strutturali e tecnologiche di difesa passiva presso i nosocomi e i punti di continuità assistenziale , tra cui il “sistema tagliacode” ed il ricorso alla vigilanza privata, fino ad arrivare all’attivazione in via sperimentale , su impulso del Prefetto Natalino Manno, della progettualità con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato per il contributo dei volontari al servizio di accoglienza, assistenza ed informazione in favore degli utenti e dei familiari degli stessi presso le sedi dei medici di continuità assistenziale.
Gli esiti delle citate iniziative saranno oggetto di esame nell’ambito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato per domani, mercoledì 3 settembre, alle ore 11,15, alla presenza del Direttore Generale Asl e del 118, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Presidenti degli Ordini professionali dei Medici e degli Infermieri, nonché dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.
L’incontro rappresenterà altresì l’occasione per un aggiornamento circa l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale.
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Attualità
Rifiuti dall’auto, tolleranza zero
Per chi li getta dai veicoli in corsa. Plastic Free Onlus plaude alle nuove norme che prevedono multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, anche l’arresto. Consentito come prova l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private

Plastic Free Onlus accoglie con favore il Decreto-Legge n. 116, entrato in vigore in agosto, che introduce un inasprimento senza precedenti delle sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli.
La nuova normativa non solo prevede multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, l’arresto, ma consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata.
«Si tratta di un passo avanti fondamentale nella lotta contro una delle pratiche più vergognose e dannose per il nostro ambiente e la nostra comunità», dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus, associazione dal 2019 nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e rifiuti abbandonati, «l’incremento delle sanzioni deve funzionare da deterrente reale: ci aspettiamo che i trasgressori non restino impuniti ma vengano perseguiti, così da lanciare un messaggio chiaro a tutti e porre fine a questo malcostume».
Il nuovo quadro normativo distingue tra diversi livelli di gravità: dalla sanzione amministrativa fino a oltre mille euro per i rifiuti minori, all’ammenda penale per i rifiuti non pericolosi, fino all’arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare pregio ambientale. Previste anche sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, per le violazioni più gravi, la confisca del veicolo, con particolare attenzione ai mezzi aziendali utilizzati per smaltimenti illeciti.
Plastic Free Onlus ricorda i risultati ottenuti in sei anni di attività: oltre 8.700 appuntamenti di raccolta organizzati, più di 4,6 milioni di chilogrammi di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente, una rete di oltre 1.100 referenti locali e la collaborazione con centinaia di comuni italiani, grazie al progetto “Comune Plastic Free”.
«Da sempre lavoriamo per far comprendere quanto un gesto apparentemente piccolo, come gettare un mozzicone o una bottiglietta dal finestrino, abbia conseguenze enormi sul piano ambientale, paesaggistico e sanitario», prosegue De Gaetano, «questa stretta normativa, unita all’uso intelligente delle tecnologie di videosorveglianza, è la dimostrazione che il cambiamento è possibile se si uniscono sensibilizzazione, impegno civico e strumenti legislativi efficaci».
Con queste nuove disposizioni, Plastic Free auspica un deciso cambio di rotta: più controlli, più responsabilità individuale e una netta riduzione di quei comportamenti incivili che da troppo tempo deturpano le città e la natura.
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Attualità
Lavoro, domanda e offerte
Trentesimo Report di Arpal Puglia: 631 posizioni aperte nel Leccese

Il 30° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro in crescita per un totale di 184 offerte lavorative e 631 posizioni aperte.
In questo inizio di settembre, il settore con maggiori opportunità è sempre quello turistico con 132 lavoratori ricercati soprattutto lungo la costa ionica. Segue il comparto sanitario e servizi alla persona che propone 113 posti di lavoro.
Bene anche il settore delle costruzioni con 79 posti disponibili, il settore delle telecomunicazioni che presenta 60 opportunità, industria e settore metalmeccanico con 59 e il settore del commercio con 54.
Sale il settore riparazione veicoli e trasporti con 45 lavoratori ricercati, seguito dal comparto amministrativo-informatico che registra 29 posizioni.
Seguono il settore tessile – abbigliamento – calzaturiero (TAC) con 25 posizioni aperte, il settore agroalimentare con 17 opportunità, il settore pedagogico e istruzione con 6 profili professionali ricercati.
Chiudono il settore delle pulizie e multiservizi, bellezza e benessere, e artigianato, rispettivamente con due, quattro e una posizione aperta.
A completare il panorama occupazionale c’è una posizione riservata agli iscritti alle categorie protette art.18 e quattro posizioni riservate a persone con disabilità, secondo la legge 68/99. Il report segnala, inoltre, cinque tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.
Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
CLICCA QUI PER LEGGERE IL 30° REPORT ARPAL – AMBITO DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE
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