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Attualità

Casarano, elezioni: faccia a faccia…. con la rete

Finalmente è cominciata la campagna elettorale. Teoricamente e formalmente era già cominciata alcune settimane fa ma bisogna ammettere che, sino ad ora, si era svolta piuttosto in sordina: qualche faccione dai manifesti, le solite visite porta a porta nelle case come i venditori di cerotti e nessun vero fuoco incrociato fra i candidati che sembravano aver scelto il fioretto piuttosto che la sciabola.

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Cetto La Qualunque, spassoso personaggio "sopra le righe" ideato da Antonio Albanese


Finalmente è cominciata la campagna elettorale. Teoricamente e formalmente era già cominciata alcune settimane fa ma bisogna ammettere che, sino ad ora, si era svolta piuttosto in sordina: qualche faccione dai manifesti, le solite visite porta a porta nelle case come i venditori di cerotti e nessun vero fuoco incrociato fra i candidati che sembravano aver scelto il fioretto piuttosto che la sciabola. A cercare di movimentare un po’ questo clima piuttosto soporifero, ci ha pensato un “faccia a faccia” fra tutti i candidati organizzato da un giornale locale all’interno del chiostro comunale. Le buone intenzioni della vigilia non sono state però confortate dai fatti perché  probabilmente è venuto meno proprio il vero spirito di ogni incontro faccia a faccia e cioè ascoltare ed anche “vedere” quali sono le posizioni dei candidati sui vari argomenti postigli dal moderatore ma a condizione che ciò accada “senza rete”, senza la possibilità cioè che il candidato sappia in anticipo le domande che sta per ricevere per evitare che poi fornisca le classiche risposte di comodo. E questo è invece quello che è accaduto se è vero, com’è vero, che addirittura qualcuno le risposte la ha addirittura lette. Ma non tutto è da “buttare” di quest’incontro che ha avuto il merito, suo malgrado, di essere il classico sasso gettato nello stagno di una calma surreale. Innanzitutto a far notizia, prima ancora che il dibattito cominciasse, è stata l’assenza di uno dei protagonisti principali nella corsa alla poltrona di primo cittadino e cioè Gianni Stefano che ha preferito non sedersi accanto ai propri avversari di questo contendere. La sua assenza però, al di là delle giustificazioni scontate, non si è ben capito a cosa possa esser stata dovuta: probabilmente ad una sorta di avversità al confronto diretto ma, come abbiamo detto, i rischi erano piuttosto mitigati dal sapere in anticipo le domande ed allora non rimane che sospettare che tale assenza sia stata dovuta alla più classica “soffiata” che ha anticipato a Stefano quella che sarebbe stato il vero e proprio sasso lanciato questa volta da Attilio De Marco che, prove alla mano, ha dimostrato che almeno le prime pagine del programma politico di Stefano, sono il frutto del più classico dei “copia-incolla” di altri tre programmi (tutti del PDL) sparsi in giro per l’Italia. Che i programmi elettorali non fossero poi dei best seller pregni di originalità, lo avevamo già detto nell’articolo di qualche giorno fa ma che addirittura fossero dei prodotti da scaffale generati in serie, ha sorpreso un po’ tutti. Ovviamente da lì in poi si sono scatenati gli interventi e gli attacchi, guardando (e leggendo) i quali, si rimane quantomeno perplessi non tanto per il loro prevedibile e scontato contenuto quanto piuttosto perché sembrano tutti scritti da politici irreprensibili che sono arrivati a Casarano, provenienti da Marte, solo un mese fa e che, per dar credito a ciò che dicono, attaccano senza ritegno le amministrazioni precedenti facendo finta che “quei” personaggi che popolavano i precedenti gruppi dirigenti, oggi fossero emigrati a loro volta su Marte e non fossero invece presenti anche in questa competizione elettorale quasi equamente distribuiti fra le liste. Se si va infatti ad analizzare nel dettaglio, l’unica lista davvero libera da “collegamenti” con il passato è quella di SEL che questo fatto se l’è ripromesso prima della compilazione delle liste stesse. Per il resto, non solo in tutte le altre liste, chi più o chi meno, ci sono volti già conosciuti del passato amministrativo di Casarano (che a detta di tutti hanno causato l’attuale stato fallimentare dei conti) ma si sono anche “mischiati” meglio di come avrebbe potuto fare un bravo croupier da casinò. Mentre infatti Marcello Torsello da sinistra è passato a destra ed ora appoggia Stefano, Bartolomeo ha lasciato il PDL ed ora appoggia De Marco e se ha lasciato un po’ perplessi l’atteggiamento di Piergiorgio Caggiula che ha salutato i compagni di tante battaglie di SEL per legare il logo dell’IDV alle sorti anch’esso di De Marco, fanno decisamente molto scalpore le indiscrezioni che da più parti vorrebbero uno storico del PD come Crudo, addirittura già Presidente del Consiglio ed ufficialmente non impegnato nell’agone elettorale, molto vicino alle posizioni di Stefano. Tutto ciò senza neanche voler immaginare cosa accadrà fra qualche settimana quando bisognerà decidere con chi allearsi per i ballottaggi che sembrano oramai alquanto inevitabili. Dopo tanto parlare di una nuova politica non ci resta quindi che prendere atto che la strada finora intrapresa sembra proprio ripercorrere sentieri già visti. In fondo, l’uomo è “un essere che si abitua a tutto”…

Antonio Memmi


Attualità

Khady Sene a Salve

Il coraggio di non arrendersi: trasformare le sfide in opportunità: la prima donna immigrata in Italia a ricoprire il ruolo di direttrice di una Caritas diocesana domattina farà visita a ragazzi e ragazze dell’Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù

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È donna, italiana, di origini senegalesi, Khady Sene, la nuova direttrice della Caritas diocesana di Foggia-Bovino, nominata dall’arcivescovo Giorgio Ferretti.

Domattina, alle 9,30, sarà ospite presso l’Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù (nell’aula magna della sede centrale di via Rosenberg), per incontrare gli studenti e testimoniare «il coraggio di non arrendersi, per trasformare le sfide in opportunità».

E lei di coraggio ne ha avuto tanto: arrivata in Italia a 20 anni ha dovuto fin da subito rimboccarsi le maniche, ricominciare a studiare, ripartendo dalle medie, fino a laurearsi in finanza e marketing.

Nel frattempo, per 10 anni, Khady si è impegnata come volontaria nelle mense e come operatrice sociale.

A soli 31 anni è oggi la prima donna immigrata in Italia a ricoprire il ruolo di direttrice dell’ente ecclesiastico.

Un esempio di donna che non si è arresa, che ha creduto in una missione: stare accanto agli ultimi.

E lo fa, Kadhy, in un luogo martoriato dal caporalato e dallo sfruttamento dei migranti nei campi.

«In un presente segnato da sofferenze e incertezze, è difficile immaginare un futuro luminoso. Tuttavia, anche in tempi come i nostri, essere contaminatori di pace diventa un dovere», ha dichiarato la nuova direttrice al magazine Vita.

«Mentre i “potenti” bombardano, c’è una collettività che lotta quotidianamente per dare voce a una comunità violata, che presta il proprio volto a una giusta causa, difendendo i diritti di tutti» ha ribadito Khady Sene, ricevendo il “Premio donna per la pace” dal Comune Monteleone di Puglia.

Il dirigente scolastico Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù accoglie la nuova direttrice Caritas: «Siamo convinti che l’incontro con Kadhy Sene rappresenti un momento prezioso per offrire ai nostri studenti una prospettiva diretta sulle sfide del territorio e sull’importanza di essere un aiuto concreto nella comunità. L’obiettivo è quello di consolidare il messaggio di forza, resilienza e responsabilità sociale. Ascoltare la sua testimonianza significa educare al cuore della cittadinanza attiva: comprendere le realtà di fragilità e imparare che, a tutte le età, possiamo e dobbiamo fare la nostra parte per un mondo più giusto e inclusivo. L’appuntamento di domani», conclude Gianni Sergi, «si pone in stretta continuità con l’iniziativa tenutasi là scorsa settimana che ha celebrato figure femminili di forte impatto sociale e civile».

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Gagliano del Capo: piante d’ulivo gratis

Distribuzione gratuita di piante resistenti alla Xylella Fastidiosa per il recupero del paesaggio agrario olivicolo. Chi sono i destinatari e cosa fare per usufruirne

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«Salviamo il nostro paesaggio olivicolo. Reimpianta o crea nuovi oliveti con piante resistenti»: il Comune di Gagliano del Capo promuove un progetto per il recupero e la valorizzazione del paesaggio olivicolo. Distribuirà gratuitamente piante d’ulivo resistenti alla Xylella Fastidiosa.

Ne beneficeranno i proprietari di terreni agricoli nel territorio comunale.

Per reimpianti: terreni con piante compromesse dalla Xylella.

Per nuovi impianti: terreni agricoli non vincolati dal PPTR Puglia.

È prevista la distribuzione da 20 a 50 piante gratuite per ogni richiedente che riceverà: piante certificate esenti da Xylella fastidiosa; Cultivar resistenti (Leccino o Favolosa); piante di 18-24 mesi, pronte per l’impianto; targa identificativa comunale da affiggere sul fondo.

Per partecipare bisognerà compilare il modulo di domanda, allegare documenti richiesti (identità, visura catastale, foto/PPTR) e presenta la domanda entro il 30 dicembre alle 12.

La domanda potrà essere presentata: a mano presso Ufficio Protocollo Comunale (in piazzetta del Gesù) il lunedi, mercoledì e venerdì  dalle 9 alle 12 (solo il martedì dalle 16,30 alle 18,30); via PEC, indirizzando all mail a protocollo.gaglianodelcapo@pec.rupar.puglia.it; per posta, indirizzando la missiva a Comune di Gagliano del Capo, Piazzetta del Gesù 73034 Gagliano del Capo (LE).

La consegna delle piante sarà effettuata dal 20 febbraio al 15 marzo 2026; obbligatorio affiggere sul fondo la targa comunale  (sanzione € 50,00 se non affissa); messa a dimora entro 2 mesi dalla consegna (controlli comunali dopo 60 giorni dalla consegna)

Informazioni e modulistica su www.comune.gaglianodelcapo.le.it (Sezione: Amministrazione Trasparente); telefono 0833798311; mail ambiente@comune.gaglianodelcapo.le.it

L’iniziativa, promossa dal consigliere con delega all’agricoltura Mario Profico, è finanziata dal Comune di Gagliano del Capo con una dotazione finanziaria di 8mila euro.

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Attualità

Tricase e Lecce fra i migliori ospedali, secondo l’Agenas

Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse. Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti…

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Su 1117 ospedali pubblici e privati, valutati su 6 aeree cliniche, 15 hanno raggiunto dei risultati e livello “alto” e “molto alto” ed è migliorata, secondo l’Agenas (agenzia nazionale servizi sanitari), l’assistenza negli ospedali italiani nel 2024.

Migliorano certo, ma evidenziano anche una forte discrepanza fra Nord e Sud.

Dal 2012, AGENAS sviluppa il Pne, finalizzato alla valutazione degli esiti delle prestazioni assistenziali e delle procedure medico-chirurgiche nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.

Tale osservatorio, il Pne, regolamenta gli standard relativi all’assistenza ospedaliera e, per tale valutazione, quest’anno ha utilizzato 218 indicatori: 189 per l’assistenza ospedaliera (67 di esito/processo, 101 di volume e 21 di ospedalizzazione); 29 per l’assistenza territoriale, valutata in termini di evitata ospedalizzazione, esiti a lungo termine e accessi impropri al Pronto Soccorso.

Sono stati analizzati separatamente otto ambiti clinici: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologico, gravidanza e parto e classificati gli standard di qualità in alto/molto alto, medio, basso/molto basso.

Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse.

Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti.

La prima, fra le strutture citate in ambito cardiocircolatorio, per gli interventi su valvole cardiache, spicca come un livello molto alto, la Casa di Cura Città di Lecce.

La seconda, con un’altra importante valutazione fra gli ospedali salentini, come migliore ospedale per i tumori rientra, con un livello molto alto, l’Ospedale Cardinale Panico di Tricase.

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