Attualità
Copertino: maltempo e polemiche
Passata l’emergenza maltempo e ritornati a una situazione di quasi “ordinaria normalità”, fioccano le polemiche per la cattiva gestione di una situazione meteorologica preannunciata.

di Massimo Alligri
Passata l’emergenza maltempo e ritornati a una situazione di quasi “ordinaria normalità”, a Copertino fioccano le polemiche per la cattiva gestione di una situazione meteorologica preannunciata. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di cittadini in preda al panico che, durante l’ultimo temporale della scorsa settimana, hanno ripetutamente provato a chiamare il comando di Polizia Municipale ottenendo per tutta risposta il segnale di telefono staccato. Comprendiamo sicuramente che le pattuglie dei vigili urbani fossero in giro per la città ad adempiere ai loro compiti, ma effettivamente, mettendosi nei panni dei malcapitati che hanno avuto la casa allagata e non sapevano a chi rivolgersi, questa situazione ha creato non pochi disagi, mettendo ancora una volta in evidenza alcune lacune di carattere organizzativo. Non solo. Da ciò che ci è stato riportato, pare che alcune situazioni abbiano avuto dei risvolti al limite del tragicomico. Sembra che un cittadino abbia chiamato i vigili urbani per segnalare che un palo della linea telefonica, abbattuto dal forte vento, si era posto di traverso lungo la sede stradale, risultando pericoloso per la viabilità perché non visibile dalle autovetture. Ebbene, sempre da quanto ci è stato riferito, pare che i vigili urbani interpellati abbiano detto di non poter intervenire e di chiamare la Telecom! Ad un altro cittadino che lamentava l’allagamento della propria casa, un amministratore comunale pare che gli abbia risposto di non poter pare nulla finché piove! Mentre si sta ritornando alla normalità, le critiche e le lamentele sulla gestione di questa emergenza meteo non sono tardate a farsi sentire. Viene spontaneo pensare che le cause di disagio dei cittadini siano dovute solo in parte alla perturbazione, mentre hanno contribuito in modo determinante interventi tardivi e, in alcuni casi, mancate decisioni da parte degli organi preposti. Critiche e lamentele che sono state palesate anche in Consiglio comunale da parte dei consiglieri di minoranza Maria Rosaria Ruberti e Fernando Nestola che, tramite un’apposita interrogazione scritta, hanno chiesto lumi al primo cittadino Giuseppe Rosafio. Nel particolare, viene chiesto al Sindaco di informare tutti i cittadini in merito alle risorse assegnate (circa 70mila euro) dal Programma Operativo FESR Puglia 2007-2013 in riferimento alla realizzazione degli interventi relativi al rafforzamento delle strutture comunali di Protezione Civile. “La nostra città ha bisogno di essere informata e formata in riferimento al piano di emergenza comunal”, affermano Ruberti e Nestola, “poiché è necessario divulgare la cultura della protezione civile. Nella nostra città vi sono tre associazioni di Protezione Civile e, se è vero come è vero, che esse sono una risorsa indispensabile per tutti i cittadini, cosa fa l’amministrazione per migliorare l’efficienza di tutte queste risorse umane disponibili in forma volontaria? Come vengono distribuiti i fondi assegnati per la Protezione Civile della nostra città? Quanto è stato speso fino ad oggi, quali mezzi ed attrezzature sono state acquistate e, soprattutto, come e da chi saranno utilizzate tali e attrezzature? Dove è stato ubicato il Centro Operativo Comunale e in che modo saranno impegnate e interessate le associazioni di Protezione Civile presenti sul territorio?”. Una serie di interrogativi dai quali si evince una carenza non solo strutturale e organizzativa, ma anche comunicativa. Pare, infatti, che l’interrogazione in questione sia stata fatta due consigli comunali addietro, e che non sia mai stata discussa perché, a quanto ci è dato di sapere, molti consiglieri (se non tutti) non l’hanno mai ricevuta. Di contro c’è da dire anche che sarebbe troppo facile in questi momenti così difficili con un’ondata eccezionale di maltempo che ha avuto delle proporzioni imprevedibili, scaricare tutte le colpe di quello che sta accadendo in città sul sindaco Rosafio. È troppo facile e troppo comodo. Per il cronista sarebbe anche occasione troppo ghiotta prendersela con “l’uomo solo al comando”. Invece no. Le lamentele che abbiamo ascoltato di qualche consigliere di minoranza sembrano un copione scontato e risaputo. Non meraviglia più di tanto. Capita così da anni. La pioggia è sempre l’occasione per mettere a nudo le difficoltà organizzative della gestione amministrativa. Casomai con il sindaco e con i suoi più stretti collaboratori bisognerebbe aprire subito un confronto serio oggi sul piano emergenze e sul piano di protezione civile. Perché l’impressione diffusa è che l’attuale piano di emergenza comunale sia inadeguato ai bisogni della città. Quanti mezzi e quanti uomini dispone il Comune per il piano di emergenza? E su quanti ne può contare in caso di emergenza come questa? E poi tante altre cose, come ad esempio la priorità nella pulizia delle strade. Certamente il sindaco, che è un avvocato, può solo coordinare ma non si può sostituire ai tecnici in queste decisioni. Esiste un organo preposto che è l’assessorato alla protezione civile, esiste un comando di polizia municipale al quale è devoluta la gestione delle emergenze, esistono le associazioni di protezione civile che sono il braccio operativo. Esistono anche delle precise responsabilità civili e penali che, ognuno per la parte di propria competenza, farebbe bene a ricordare. All’opposizione si può rimproverare l’inopportunità del momento nel polemizzare, ma certamente non il diritto dovere di chiedere il conto dei risultati non ottenuti. Certamente dopo quello che è capitato in giro per l’Italia, qualcosa va rivisto e anche presto. A questo punto qualche legittimo interrogativo ce lo poniamo anche noi. Dobbiamo aspettare la tragedia prima di iniziare ad adottare qualche misura di prevenzione? Ci deve per forza scappare il morto come è già accaduto in passato a Lecce? Ma al di là delle polemiche e delle provocazioni, Copertino torna alla vita di tutti i giorni, con la speranza che in futuro eventi come quello dei giorni scorsi siano gestiti meglio e con un senso di maggiore responsabilità nei confronti della cittadinanza.
Attualità
Parcheggi a Tricase Porto, il PD chiede accesso agli atti
Il Partito Democratico di Tricase in una nota: «Se il 3 maggio il sindaco parlava di quattro valutazioni già in corso, come mai siamo arrivati al 16 giugno e a Tricase Porto non si vede nessun nuovo parcheggio?»

Il Partito Democratico ha protocollato l’accesso agli atti «che ci consenta di capire qual è la realtà dei fatti e di avere notizie certe circa tempistiche e modalità di esecuzione dei progetti di iniziativa privata eventualmente presentati».
L’annuncio sulla pagina Facebook del PD di Tricase dove si fa riferimento ad un articolo apparso sulle nostre colonne: «Era il 3 maggio», si legge, «quando, sul periodico “il Gallo”, il sindaco di Tricase annunciava che – con riferimento alla mancanza di aree da destinare a parcheggio nelle marine – “sono già arrivate le prime risposte di alcuni e con altri siamo in fase di colloquio per esaminare la fattibilità delle proposte. Al momento sono già quattro le valutazioni in corso”. Una domanda ci sorge spontanea: se il 3 maggio il sindaco parlava di quattro valutazioni già in corso, come mai siamo arrivati al 16 giugno e a Tricase Porto non si vede nessun nuovo parcheggio? Eppure, le istanze eventualmente presentate, secondo il bando, dovevano essere valutate singolarmente o a gruppi entro 15 gg dalla data di arrivo».
Intanto «inizia la stagione estiva e le nostre marine non son pronte e le multe sono già arrivate ai cittadini alla ricerca di aree dove sostare per godersi le bellezze del nostro mare. Basta scendere a Tricase Porto», conclude la nota del PD, «per osservare con i propri occhi quale sia la situazione: inconcludenza, approssimazione e chiacchiere».
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Attualità
Strada litoranea invasa dalla vegetazione, la Provincia ha avviato le operazioni di sfalcio
Destinati 150mila euro solo per il quadrante Ovest che parte da Otranto e arriva fino a Morciano di Leuca. Sulla questione “velocità” lungo la litoranea si aspetta il Sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa “Otranto Santa Maria di Leuca”, progetto già finanziato che prevede l’installazione di videocamere di sorveglianza che fungeranno da inibitori

Non appena pubblicato l’articolo relativo alle multe comminate alle auto in sosta, ieri, sulla litoranea tra Tricase e Marina di Andrano, in cui si rimarcava la necessità di ripulire le banchine delle strade dalla vegetazione e di far rispettare i limiti di velocità vigenti, siamo stati contattati dalla Provincia.
Ci hanno informato che «sono già state avviate le attività di sfalcio nel cosiddetto “Quadrante Sud Ovest”, quello che va da Otranto fino a Morciano di Leuca».
Operazioni partite proprio da Otranto e che quindi giungeranno nei prossimi giorni anche sul litorale tricasino.
La Provincia ha comunicato che, «nonostante le esigue riorse e, nonostante abbia in carico la gestione di oltre 2mila chilometri di arterie stradali», ha destinato «solo per il suddetto “Quadrante Sud Ovest”, la somma di 150mila euro per lo sfalcio della vegetazione, nei pressi delle banchine stradali»
Sia ben inteso, “banchine stradali”, con la precisdazione che, quindi, «verrà ripulito solo il tratto che interferisce con la viabilità, il resto, quello più lontano è demanio marittimo e quindi di competenza dei Comuni».
Riguardo ai limiti di velocità lungo la Litoranea, la Provincia ci ha aggiornato sul Sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa “Otranto – Santa Maria di Leuca“, «già finanziato per 22milioni di euro (a valere su fondi CIS) e in stato avanzato di progettazione».
Quel progetto oltre alla riqualificazione dell’intera litoranea prevede anche «l’installazione di videocamere di sorveglianza che fungeranno da inibitori per chi scambia quella strada per una pista di velocità».
Attualità
Marcello Gemmato al Centro Ilma
Il Sottosegretario alla Salute: «Opera eccezionale voluta e sostenuta dalla popolazione salentina, sarà la casa della prevenzione dei tumori con servizi gratuiti per tutti»

Il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato si è recato in visita al “Centro Ilma”, l’Istituto multidisciplinare per la lotta ai tumori che la LILT di Lecce con il suo fondatore, l’oncologo Giuseppe Serravezza, ha realizzato alle porte di Gallipoli in un’area di sette ettari di cave dismesse, esclusivamente grazie dalle donazioni della popolazione salentina.
Il Centro si occuperà di erogare servizi gratuiti nei seguenti settori: Ricerca applicata sulle cause ambientali del cancro, Diagnosi precoce, Riabilitazione fisica e Sostegno psicologico, Assistenza socio-sanitaria domiciliare ai pazienti terminali, Divulgazione scientifica.
«Una realtà eccezionale, frutto dell’intuizione del prof. Serravezza, sarà la Casa della Prevenzione. Mi piace pensare che esistano uomini, donne, medici, professionisti che si spendano così per gli altri», ha detto il Sottosegretario Gemmato che ha visitato tutti i Dipartimenti della grande struttura ormai in fase di completamento.
«Apprezzo davvero», ha aggiunto, «lo straordinario Volontariato e lo spirito solidaristico che contraddistingue l’azione della Lilt di Lecce. Rilancio sull’importanza della Prevenzione, su cui il nostro Ministero sta lavorando tanto e continua ad investire. L’attenzione dei vertici nazionali è massima su questo tema che ha come cornice la sostenibilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale».
Alla visita, hanno partecipato, tra gli altri, il deputato Antonio Gabellone, il direttore generale dell’Asl di Lecce Stefano Rossi con la responsabile degli Screening oncologici Elisabetta De Matteis, la consigliera Titti Cataldi per il Comune di Gallipoli e il sindaco di Casarano Ottavio De Nuzzo.
«Ringraziamo il Sottosegretario per aver voluto toccare con mano questa nostra importante realtà, sicuramente unica nel panorama nazionale, il sogno del dottore Serravezza, condiviso e sostenuto da tutti noi, di offrire alla cittadinanza tutta un ‘ospedale per sani’, come lui stesso lo definisce, dove in primis si lotterà per non far ammalare le persone, attraverso la Ricerca applicata sulle cause, che sono intorno a noi, la Divulgazione scientifica e i Dipartimenti Ambiente e Salute, Alimentazione e Stili di vita», sottolineano il presidente della Lilt di Lecce, Simonetta Pepe, e il responsabile del Comitato tecnico-scientifico, l’oncologo Carmine Cerullo, «Ci auguriamo che il Ministero possa essere concretamente al nostro fianco e sostenere questo progetto straordinario, le cui attività di ricerca sono già iniziate con il Progetto Geneo ed Extra-Geneo per lo studio della genotossicità dei suoli, che ha coinvolto ben 52 Comuni della nostra provincia. I servizi offerti nel campo della Prevenzione primaria e secondaria andranno ad affiancarsi ed integrarsi con quelli erogati dalla Asl di Lecce, così come già avviene come già avviene nei 36 Ambulatori di Prevenzione Lilt attivi in provincia, l’Assistenza domiciliare oncologica che Lilt eroga in 5 Distretti socio-sanitari, e nei Centri di Orientamento Oncologico (C.Or.O) ove sono presenti quotidianamente i volontari Lilt».
«Doveroso ricordare», sottolineano Pepe e Cerullo, «che la struttura, oggi patrimonio di tutti i cittadini che l’hanno fortemente voluta e sostenuta, è stata progettata e realizzata grazie al lavoro volontario e all’impegno di tantissimi professionisti del territorio, ringraziamo per tutti l’ingegnere Flaviano Giannone cui è affidata la Direzione Lavori. Siamo ora alla fase della dotazione tecnologica per la quale occorrono ulteriori risorse al fine di poter mettere in funzione al più presto il Centro e offrire servizi fondamentali alla cittadinanza, che andranno ad integrarsi e a supportare la rete dei servizi socio-sanitari del nostro SSN, con cui da sempre collaboriamo. È un progetto che oggi più che mai riteniamo fondamentale per arginare le disuguaglianze sanitarie e andare incontro alle esigenze crescenti di tanta parte della popolazione che purtroppo spesso rinuncia a curarsi. Per cui continuate a sostenerci, anche attraverso il 5 per mille a Lilt Lecce. Il vostro aiuto è fondamentale per continuare ad erogare i servizi gratuiti e sostenere i progetti Lilt di Educazione alla Salute che oggi coinvolgono oltre 70 scuole del territorio».
Il Centro Ilma è un progetto “di iniziativa popolare” realizzato da Lilt Lecce in seguito ad un protocollo d’intesa con Regione Puglia, Provincia di Lecce, Università del Salento e Comune di Gallipoli, e finanziato grazie alle sole donazioni ed al senso solidaristico dei salentini.
I servizi erogati saranno gratuiti come tutte le attività svolte dalla Lilt di Lecce da oltre 30 anni sul territorio provinciale.
Testimonial d’eccezione del “Centro Ilma” sono i Premi Oscar Helen Mirren e Taylor Hackford, i quali hanno realizzato due video-messaggi a sostegno dell’Istituto diffusi da tempo sui media e tramite i canali social e web Lilt Lecce.
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