Attualità
De Cagna e Pappadà, Maestri Artigiani di Maglie e Specchia
La Regione Puglia assegna il titolo ad Antonio Pappadà Ramaio di Specchia ed a Giuseppe De Cagna di Maglie per le luminarie

Valorizzare, promuovere e sostenere l’artigianato: si è svolta con questo obiettivo, questa mattina presso la Fiera del Levante, la giornata dedicata all’artigianato e alle eccellenze pugliesi con un doppio appuntamento: la consegna degli attestati per il conferimento del titolo nove Maestri artigiani e la presentazione del volume “Puglia Fare è Sapere – Eccellenze dell’artigianato artistico regionale”.
Il titolo di Maestro artigiano è un riconoscimento nato con la Legge regionale 19 giugno 2018 n. 26 “Disciplina dell’apprendistato e norme in materia di Bottega scuola” attraverso la quale la Regione Puglia ha voluto promuovere e favorire, d’intesa con le associazioni di categoria del comparto dell’artigianato, progetti di valorizzazione e recupero dei mestieri dell’artigianato artistico, tradizionale e dell’abbigliamento su misura.
Tra gli obiettivi principali quello di incoraggiare il ricambio generazionale attraverso il trasferimento di competenze, lo sviluppo di produzioni di nicchia, l’innovazione tecnologica di processo e prodotto e l’interscambio di competenze per ridare slancio e nuova linfa a mestieri che rischiano di scomparire.
Alla presenza dei presidenti di Confartigianato, CNA, Casa Artigiani e Clai, l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, ha consegnato l’attestato a 9 artigiani, tra cui i salentini Giuseppe De Cagna di Maglie per la progettazione, realizzazione e posa in opera di luminarie artistiche e Antonio Pappadà di Specchia per lavori di ramaio e calderaio.
«È un momento molto favorevole per il nostro artigianato», ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico Delli Noci, «finalmente, inizia a ricevere grandi apprezzamenti in giro per il mondo. Per questa ragione, la Regione Puglia è al lavoro per rispondere efficacemente a due esigenze: da una parte tutelare e incentivare l’artigianato anche attraverso misure specifiche di sostegno, dall’altra valorizzarlo in un contesto internazionale, come abbiamo fatto in occasione della nostra partecipazione a Expo Dubai e come intendiamo fare anche attraverso la promozione della pubblicazione presentata oggi».
Il Maestro Antonio Pappadà

Pappadà con la famiglie a l’assessore Delli Noci che gli ha consegnato il riconoscimento
Antonio Pappadà, artigiano della lavorazione del rame di Specchia, ha ottenuto dalla Regione Puglia – Dipartimento Sviluppo Economico – Sezione Attività Economiche, Artigianali e Commerciali, il titolo di “Maestro Artigiano” per l’Attività “Lavori di ramaio e calderaio (lavorazione a mano)” del Settore “VI – Metalli comuni”,
La Commissione Regionale per l’Artigianato Pugliese, ha assegnato il titolo dopo aver esaminato la descrizione dell’esperienza professionale, dei risultati e dei riconoscimenti ottenuti da Antonio Pappadà, deliberando all’unanimità l’attribuzione del titolo.
Specchia, già annovera altri “Maestri Artigiani”: Giuseppe Zippo per l’attività di “Produzione di pasticceria, cacao e cioccolato, confetteria e altri prodotti dolciari”; Agostino Branca (originario di Specchia, con attività a Tricase) per la “Produzione di ceramica, gres, terrecotte, maiolica e porcellana artistica o tradizionale” e Dario Taras (originario di San Pietro Vernotico, con laboratorio a Specchia) per il “Restauro”.
Antonio Pappadà, nato nel 1969, sin da ragazzo ha svolto l’attività di stagnino a Specchia, si è avvicinato alla bottega del padre, affascinato dal rame e dai primi rudimenti a questo mestiere il cui ricordo si perde nella memoria dei tempi. Con l’auspicio che la tradizione continui, con Antonio sono tre le generazioni di Pappadà, prima di lui: il nonno e il padre.
Pappadà quotidianamente crea e ripara oggetti in rame e lamiera zincata, realizzando lampade in rame, ferro e lamiera zincata, cimentandosi, rigorosamente lavorando a mano, anche nella realizzazione di vari tipi di lanterne, usando solo rame puro nativo e stagno puro vergine, effettuando anche il restauro di: pentole, padelle, casseruole, caldaie in rame, spiritiere, scaldini, padelle in rame e rivestite internamente con lo stagno, bracieri, lanterne, imbuti, secchi, comignoli, vasche…. utilizzando la lamiera di ferro dolce, duttile quando deve piegare l’oggetto per dargli la forma che si desidera.
Nell’attuale panorama in cui prevalgono super tecnologie e materiale sintetico, Antonio Pappadà reinterpreta quest’arte conservando metodi e sistemi di lavorazione antichi, riportandone a noi la memoria negli utensili di utilizzo quotidiano e in ninnoli da esporre in salotto. L’esperienza e la maestria, il gioco delle forme, permettono a Pappadà di dare vita ad oggetti originali e caratteristici in cui l’assenza di ostacoli visivi convoglia lo sguardo nella ricercatezza dei particolari.
Da anni, l’attività artigianale di Antonio Pappadà, ha richiamato l’attenzione dei mass media nazionali, con la realizzazione di servizi televisivi e giornalistici: “Alle falde del Kilimangiaro” (RAI 3), “Sconosciuti” (RAI 3), “Voglia di Sud” (TeleNorba), “La Domenica del Villaggio” (Rete 4) “Terre del Salento” (TeleRama) e “Sereno Variabile”(RAI 2). I periodici: “In Viaggio” – Cairo Editore, “Living In” – Edizione “Idea Books”, nella pubblicazione “Abitare in Salento” e “Famiglia Cristiana”.
Ai tempi in cui l’acqua potabile non arrivava ancora nelle abitazioni, il lavoro dello stagnino consisteva principalmente nella realizzazione delle grondaie e delle pluviali che portavano l’acqua piovana alle cisterne. Era un saldatore che girava per le strade dei paesi, portava tutto il materiale che gli serviva per il lavoro su un carretto o in un sacco, si fermava in un angolo appartato, aspettava le massaie che gli portassero secchi, padelle e pentole bucate o consumate da aggiustare e da ristagnare con cura. Finita la raccolta del materiale da riparare, lo stagnino incominciava il suo paziente lavoro. In poco tempo, i vari utensili ricomparivano dalle sue mani competenti nuovi e splendidi ed erano pronti per essere riusati nei lavori domestici.
Attualità
Strada litoranea invasa dalla vegetazione, la Provincia ha avviato le operazioni di sfalcio
Destinati 150mila euro solo per il quadrante Ovest che parte da Otranto e arriva fino a Morciano di Leuca. Sulla questione “velocità” lungo la litoranea si aspetta il Sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa “Otranto Santa Maria di Leuca”, progetto già finanziato che prevede l’installazione di videocamere di sorveglianza che fungeranno da inibitori

Non appena pubblicato l’articolo relativo alle multe comminate alle auto in sosta, ieri, sulla litoranea tra Tricase e Marina di Andrano, in cui si rimarcava la necessità di ripulire le banchine delle strade dalla vegetazione e di far rispettare i limiti di velocità vigenti, siamo stati contattati dalla Provincia.
Ci hanno informato che «sono già state avviate le attività di sfalcio nel cosiddetto “Quadrante Sud Ovest”, quello che va da Otranto fino a Morciano di Leuca».
Operazioni partite proprio da Otranto e che quindi giungeranno nei prossimi giorni anche sul litorale tricasino.
La Provincia ha comunicato che, «nonostante le esigue riorse e, nonostante abbia in carico la gestione di oltre 2mila chilometri di arterie stradali», ha destinato «solo per il suddetto “Quadrante Sud Ovest”, la somma di 150mila euro per lo sfalcio della vegetazione, nei pressi delle banchine stradali»
Sia ben inteso, “banchine stradali”, con la precisdazione che, quindi, «verrà ripulito solo il tratto che interferisce con la viabilità, il resto, quello più lontano è demanio marittimo e quindi di competenza dei Comuni».
Riguardo ai limiti di velocità lungo la Litoranea, la Provincia ci ha aggiornato sul Sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa “Otranto – Santa Maria di Leuca“, «già finanziato per 22milioni di euro (a valere su fondi CIS) e in stato avanzato di progettazione».
Quel progetto oltre alla riqualificazione dell’intera litoranea prevede anche «l’installazione di videocamere di sorveglianza che fungeranno da inibitori per chi scambia quella strada per una pista di velocità».
Attualità
Marcello Gemmato al Centro Ilma
Il Sottosegretario alla Salute: «Opera eccezionale voluta e sostenuta dalla popolazione salentina, sarà la casa della prevenzione dei tumori con servizi gratuiti per tutti»

Il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato si è recato in visita al “Centro Ilma”, l’Istituto multidisciplinare per la lotta ai tumori che la LILT di Lecce con il suo fondatore, l’oncologo Giuseppe Serravezza, ha realizzato alle porte di Gallipoli in un’area di sette ettari di cave dismesse, esclusivamente grazie dalle donazioni della popolazione salentina.
Il Centro si occuperà di erogare servizi gratuiti nei seguenti settori: Ricerca applicata sulle cause ambientali del cancro, Diagnosi precoce, Riabilitazione fisica e Sostegno psicologico, Assistenza socio-sanitaria domiciliare ai pazienti terminali, Divulgazione scientifica.
«Una realtà eccezionale, frutto dell’intuizione del prof. Serravezza, sarà la Casa della Prevenzione. Mi piace pensare che esistano uomini, donne, medici, professionisti che si spendano così per gli altri», ha detto il Sottosegretario Gemmato che ha visitato tutti i Dipartimenti della grande struttura ormai in fase di completamento.
«Apprezzo davvero», ha aggiunto, «lo straordinario Volontariato e lo spirito solidaristico che contraddistingue l’azione della Lilt di Lecce. Rilancio sull’importanza della Prevenzione, su cui il nostro Ministero sta lavorando tanto e continua ad investire. L’attenzione dei vertici nazionali è massima su questo tema che ha come cornice la sostenibilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale».
Alla visita, hanno partecipato, tra gli altri, il deputato Antonio Gabellone, il direttore generale dell’Asl di Lecce Stefano Rossi con la responsabile degli Screening oncologici Elisabetta De Matteis, la consigliera Titti Cataldi per il Comune di Gallipoli e il sindaco di Casarano Ottavio De Nuzzo.
«Ringraziamo il Sottosegretario per aver voluto toccare con mano questa nostra importante realtà, sicuramente unica nel panorama nazionale, il sogno del dottore Serravezza, condiviso e sostenuto da tutti noi, di offrire alla cittadinanza tutta un ‘ospedale per sani’, come lui stesso lo definisce, dove in primis si lotterà per non far ammalare le persone, attraverso la Ricerca applicata sulle cause, che sono intorno a noi, la Divulgazione scientifica e i Dipartimenti Ambiente e Salute, Alimentazione e Stili di vita», sottolineano il presidente della Lilt di Lecce, Simonetta Pepe, e il responsabile del Comitato tecnico-scientifico, l’oncologo Carmine Cerullo, «Ci auguriamo che il Ministero possa essere concretamente al nostro fianco e sostenere questo progetto straordinario, le cui attività di ricerca sono già iniziate con il Progetto Geneo ed Extra-Geneo per lo studio della genotossicità dei suoli, che ha coinvolto ben 52 Comuni della nostra provincia. I servizi offerti nel campo della Prevenzione primaria e secondaria andranno ad affiancarsi ed integrarsi con quelli erogati dalla Asl di Lecce, così come già avviene come già avviene nei 36 Ambulatori di Prevenzione Lilt attivi in provincia, l’Assistenza domiciliare oncologica che Lilt eroga in 5 Distretti socio-sanitari, e nei Centri di Orientamento Oncologico (C.Or.O) ove sono presenti quotidianamente i volontari Lilt».
«Doveroso ricordare», sottolineano Pepe e Cerullo, «che la struttura, oggi patrimonio di tutti i cittadini che l’hanno fortemente voluta e sostenuta, è stata progettata e realizzata grazie al lavoro volontario e all’impegno di tantissimi professionisti del territorio, ringraziamo per tutti l’ingegnere Flaviano Giannone cui è affidata la Direzione Lavori. Siamo ora alla fase della dotazione tecnologica per la quale occorrono ulteriori risorse al fine di poter mettere in funzione al più presto il Centro e offrire servizi fondamentali alla cittadinanza, che andranno ad integrarsi e a supportare la rete dei servizi socio-sanitari del nostro SSN, con cui da sempre collaboriamo. È un progetto che oggi più che mai riteniamo fondamentale per arginare le disuguaglianze sanitarie e andare incontro alle esigenze crescenti di tanta parte della popolazione che purtroppo spesso rinuncia a curarsi. Per cui continuate a sostenerci, anche attraverso il 5 per mille a Lilt Lecce. Il vostro aiuto è fondamentale per continuare ad erogare i servizi gratuiti e sostenere i progetti Lilt di Educazione alla Salute che oggi coinvolgono oltre 70 scuole del territorio».
Il Centro Ilma è un progetto “di iniziativa popolare” realizzato da Lilt Lecce in seguito ad un protocollo d’intesa con Regione Puglia, Provincia di Lecce, Università del Salento e Comune di Gallipoli, e finanziato grazie alle sole donazioni ed al senso solidaristico dei salentini.
I servizi erogati saranno gratuiti come tutte le attività svolte dalla Lilt di Lecce da oltre 30 anni sul territorio provinciale.
Testimonial d’eccezione del “Centro Ilma” sono i Premi Oscar Helen Mirren e Taylor Hackford, i quali hanno realizzato due video-messaggi a sostegno dell’Istituto diffusi da tempo sui media e tramite i canali social e web Lilt Lecce.
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Attualità
Serie C, Casarano da leggere
Presentati “Dietro la porta” di Gabriele Marra e “Al primo colpo di Antonio Scarangella. cresce intanto l’attesa in città pre il tirono tra i professionisti. Iscrizioen completata e “Capozza” pronto

di Giuseppe Lagna
Nel Chiostro di Palazzo dei Domenicani, sede del Comune di Casarano, al termine della presentazione del libro “Dietro la porta” di Gabriele Marra, è intervenuto il presidente del Casarano Calcio, Antonio Filograna Sergio, a ringraziare l’autore, come anche Antonio Scarangella, presente in platea, per il suo voluminoso “Al primo colpo“.
Ambedue le opere dei due tifosi rossoazzurri, centrate sulla recente vittoria del campionato, stanno a dimostrare l’entusiasmo palpabile in città, per il ritorno in serie C, dopo un “purgatorio” di ben ventisette anni.
Con un forte applauso il presidente ha poi dichiarato quanto già noto: “Il Casarano Calcio è ufficialmente iscritto in serie C per il campionato 2025-2026!“.
Ma quanto lavoro!
Lungo e complesso è stato l’iter burocratico, ma, nonostante difficoltà incontrate, la documentazione è stata presentata con due giorni di anticipo sulla scadenza del 6 giugno e la stessa ha superato successivamente il dettagliato esame della CO.VI.SOC.
Ugualmente lo stadio Capozza, in simbiosi tra l’amministrazione comunale e la società, in meno di un mese è stato adeguato alle richieste della Lega Pro, attraverso una serie di lavori interni ed esterni.
Ora non resta che attendere le ufficialità del mercato, che prenderà il via il primo luglio, per conoscere con certezza la composizione della nuova rosa, fatta di conferme e acquisti, su cui circolano già numerose voci.
Sempre il patron Antonio Filograna Sergio nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto intendere di metter su una formazione che faccia ben figurare il Casarano nel palcoscenico ricco di formazioni blasonate, secondo il suo pensiero di “sognatore, ma sempre con i piedi ben piantati a terra“.
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