Attualità
I MalfAttori, le nuove maschere salentine
Intervista esclusiva a Gian Paolo, Sabina, Sergio e Roberto, quattro ragazzacci che portano in scena pregi e difetti dei salentini

Gian Paolo Viva di Racale, Sabina Blasi di Melpignano, Sergio Orlanduccio di Castrignano dei Greci e Roberto Rovito di Ugento, quattro ragazzacci che portano in scena virtù, pregi e difetti dei salentini.
Assistendo allo spettacolo dal ritmo veloce e dinamico dei MalfAttori, composto da spassosi sketch che raccontano in modo sarcastico ed esagerato episodi della vita di tutti i giorni, rigorosamente made in Salento, difficile non lasciarsi andare a salutari risate.
Fedeli alla commedia dell’arte possiamo tranquillamente ritenerli le nuove maschere salentine. In occasione del Carnevale abbiamo voluto conoscere da vicino quello che possiamo definire un nuovo fenomeno comico, intervistando i componenti del gruppo.
Malfattori da malefactororis, derivato da di malefacere o male facere, vale a dire “agire male”. Non vivete certamente violando la legge ma siete comunque una banda di… “MalfAttori”. Com’è nata l’idea del nome?
«Si è vero, deriva dal latino ed è proprio per quello che l’abbiamo scelta (risata generale, Ndr). Scomponendo la parola malfattori ne deriva mal-fa-attori: ci è piaciuto che ci fosse la parola attori nel suo interno e poi con un po’ di autoironia abbiamo pensato “a chi fa male l’attore”: Mal-Fa-l’attore!».
Pregi e difetti di ognuno di voi?
«Abbiamo solo difetti per quello siamo comici! Trovare i pregi sarebbe impresa quasi impossibile. Va bè… siamo quattro persone normalissime come tante altre nella vita quotidiana».
Le vostre gag raccontano in modo sarcastico episodi della vita di tutti i giorni e sono ovviamente legati a doppio filo al Salento. Da cosa traete ispirazione?
«Dalla vita quotidiana. Quando rappresentiamo i nostri personaggi le persone rivedono amici, parenti, vicini di casa che hanno già visto. Credo sia questa la chiave del nostro successo. Il bello del teatro è proprio questo e ci tengo a dire che noi rappresentiamo i nostri personaggi non fingendo mai, perché il teatro non si finge ma si rappresenta».
Se invece pensiamo ad altri attori o gruppi teatrali c’è qualcuno che vi ha influenzato in modo particolare?
«Si, il Trio Marchesini-Solenghi-Lopez. Siamo stati attratti da questo mondo proprio dai loro sketch e dal loro modo di essere e di recitare».
Il vostro spettacolo assume toni, ritmi e cambiamenti funamboleschi, determinati da un continuo gioco all’improvvisazione dei personaggi/attori. È sbagliato definirvi delle moderne maschere salentine?
«Tutt’altro! Ci rifacciamo molto alla commedia dell’arte che con le maschere giuocano tanto».
Ci sono dei personaggi fissi nel vostro spettacolo? A chi siete particolarmente legati?
«Ognuno di noi quattro ha il suo. Gian Paolo la vecchietta, Sabina la badante, Roberto il carabiniere e Sergio la macchietta del facilone del paese. Comunque è importante sempre tenere a mente che non facciamo ridere di noi ma attraverso noi. Questa è la regola che non bisogna dimenticare mai».
A Carnevale ogni scherzo vale?
Ridere fa bene al cuore e alla mente, in pratica fa bene alla salute. Vi sentite un po’… dottori?
«In molti ci confidano che siamo un po’ una terapia per il loro spirito e quando le persone stanno bene per noi è il massimo, ci sentiamo di aver raggiunto il nostro scopo. È la benzina per poter andare avanti».
Avete in programma delle date per i prossimi mesi?
«Si, stanno arrivando piano piano, stiamo definendo le tappe e non vediamo l’ora di ricominciare. Molti ci chiedono se non ci stanchiamo a fare tante serate… Proprio no! Facciamo un lavoro che ci piace e, come dice il detto, ed è vero, fai quello che ti piace e non lavorerai neanche un giorno. Siamo felici e non certo per i soldi, che sono importanti ma non sono tutto. A lungo andare, i risultati scemerebbero se fosse tutto fondato solo su questioni venali. Ad animarci è soprattutto la passione per quello che facciamo».
La pandemia vi ha privato a lungo del contatto con il pubblico. Com’è stato tornare a recitare tra la gente?
«Dobbiamo dire che nei primi tempi, avere un po’ di riposo, staccare la spina, non è stato male. Ci è piaciuto poter riassaporare anche noi la vita di famiglia che quasi avevamo dimenticato.
Poi abbiamo avvertito la mancanza del contatto con il pubblico, del rumore degli applausi e delle risate. È stata dura. Ritornare a recitare è invece stata un’iniezione di adrenalina pura, un risveglio degli ormoni della felicità».
Se vi chiedessi una battuta su mascherine di protezione e/o green pass?
«Lasciamo stare… maschere ne indossiamo tante e tutti i giorni, durante la nostra vita. Quando ci hanno imposto quella chirurgica ci sarà potuto anche sembrare superfluo ma quella, forse, è la meno pesante di tutte».
Qual è il vezzo salentino sul quale vi divertite di più ad infierire con i vostri sketch?
«Più che vezzo, ci piace giocare con le differenze generazionali, mettendo a confronto i modi di pensare e agire tra le diverse generazioni».
Le prossime date dei MalfAttori: sabato 5 marzo, al Cavallino Bianco di Galatina; martedì 8, per la festa della donna, al Ristorante L’Aragosta di Castro; sabato 12, al Teatro Illiria di Poggiardo; giovedì 17, al Food and Pop di Gallipoli e venerdì 25, alla Cava di Novoli.
Giuseppe Cerfeda
Appuntamenti
Aeronautica: un salentino al comando a Galatina
Il Col. Fabrizio Beccarisi, originario proprio di Galatina, subentrerà al Colonnello Roberto Ambra nell’incarico di Direttore del 10° Reparto Manutenzione Velivoli

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Si svolgerà domani, mercoledì 24 settembre, all’interno dell’hangar Nord dell’Aeroporto “F. Cesari” di Galatina, la cerimonia di avvicendamento alla Direzione del 10° Reparto Manutenzione Velivoli.
Il Colonnello Fabrizio Beccarisi (nella foto in alto), galatinese, sostituirà l’uscente Colonnello Roberto Ambra.
La cerimonia sarà presieduta dal Brigadiere Generale Roberto Lo Conte, Comandante della 2^ Divisione del Comando Logistico dell’Aeronautica Militare.
Il 10° Reparto Manutenzione Velivoli è l’Ente dell’Aeronautica Militare Italiana che produce capacità operativa per le flotte di competenza.
In particolare: assicura il supporto tecnico-logistico sui Sistemi d’Arma T-339 in tutte le sue versioni, inclusa quella utilizzata dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale, T-345, T-346, alianti e sulle Barriere d’Arresto per garantirne la massima efficienza; esercita le funzioni attribuite su delega dal Comando Logistico relativamente alla gestione tecnica, logistica ed amministrativa sui sistemi predetti ed alla sola gestione tecnico-amministrativa sul Sistema T-260; addestra il personale specialista alla manutenzione sui sistemi d’arma T-339,T-346 e sulle Barriere d’Arresto e rilascia la Licenza di Manutentore Aeronautico (MAML); opera nell’ambito di una sinergica integrazione all’interno della Base di Galatina e del contesto salentino per garantire elevata utilità complessiva al sistema Paese.
Il Colonnello Roberto Ambra, Direttore uscente, durante il suo intenso periodo di comando ha permesso al Reparto di gestire con successo l’incremento della produzione di ore volo del velivolo T-339.
Contestualmente, è stato assicurato il costante supporto alla Pattuglia Acrobatica Nazionale, sia durante la trasferta in Nord America (NAT 24) sia nelle stagioni in Italia.
Nel corso del suo mandato, nonostante le criticità legate alla vetustà della flotta T-339, il Reparto è riuscito sempre a mantenere un numero di velivoli disponibili sufficiente a sostenere il numero di ore volo da produrre.
Il Colonnello Fabrizio Beccarisi, originario di Galatina, proviene dai Corsi Regolari dell’Accademia Aeronautica, è laureato in Ingegneria Aerospaziale ed ha conseguito la qualifica di Ingegnere Sperimentatore di Volo.
Nel corso della carriera ha prestato servizio presso il Reparto Sperimentale di Volo del Comando Logistico, l’agenzia NETMA di Hallbergmoos e alla Direzione Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità dove ha svolto importanti incarichi nell’ambito di diversi programmi di sviluppo della Forza Armata.
Alessano
Sea & Rivers, Puglia e Salento Plastic Free
Sabato 27 e domenica 28 settembre volontari in azione per la tutela di mari, fiumi e corsi d’acqua. Oltre 260 eventi in tutta Italia. In Salento appuntamenti ad Alessano, Campi Salentina, Casarano, Cutrofiano, Guagnano, Taurisano e Castro

Torna l’onda blu dei volontari Plastic Free: sabato 27 e domenica 28 settembresi svolgerà in tutta Italia “Sea & Rivers”, il grande evento dedicato alla tutela di mari, fiumi e corsi d’acqua,promosso da Plastic Free Onlus, con il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e in collaborazione con MINI Italia.
Saranno ben 28 gli appuntamenti in Puglia, uno dei numeri più alti a livello nazionale, distribuiti tra sabato e domenica, grazie all’impegno della rete capillare di referenti territoriali e all’entusiasmo dei volontari.
«Il nostro è ormai un appuntamento ricorrente e siamo felici di vedere coinvolti un numero sempre maggiore di referenti», dichiara Luigi Schifano, referente regionale Plastic Free Puglia (è di Castro, NdR), «ancora più importante è poter contare sulla collaborazione di amministrazioni comunali, associazioni locali e volontari: un segnale concreto della crescente sensibilità ambientale del nostro territorio. Il nostro obiettivo resta quello di non dover più intervenire, perché significherà che non ce ne sarà più bisogno. La strada è ancora lunga, ma il percorso che stiamo seguendo è quello giusto.
Sabato 27 settembre si terranno iniziative di clean up ad Alessano, Bisceglie, Francavilla Fontana, Campi Salentina, Putignano, Fasano, Bitonto, Laterza, Gravina in Puglia, e in Castellana Grotte, dove è prevista una passeggiata ecologica.
A Monopoli si svolgerà invece una raccolta mozziconi.
Domenica 28 sarà una giornata di mobilitazione ancora più ampia.
Nella provincia di Lecce sono previste attività a Casarano, Cutrofiano, Guagnano, Taurisano e Castro (passeggiata ecologica).
«In un momento storico in cui i mari stanno soffocando sotto il peso dei nostri scarti, Sea & Rivers rappresenta un grido collettivo di speranza e di azione», dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus, «le nostre iniziative dimostrano che invertire la rotta è ancora possibile. In appena sei anni, abbiamo organizzato più di 8.800 appuntamenti in Italia, rimuovendo oltre 4,6 milioni di chili di plastica e rifiuti. Ora è il momento di fare ancora di più».
Al centro dell’azione di Plastic Free c’è la lotta alla plastica: secondo le previsioni, entro il 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci, con conseguenze devastanti per la biodiversità marina e per la stessa catena alimentare umana.
Si stima che l’80% della plastica presente nei mari provenga da fonti terrestri, in particolare dai fiumi, che ogni anno riversano tra 1,15 e 2,41 milioni di tonnellate di rifiuti plastici.
In Italia, un monitoraggio condotto su 12 fiumi ha rivelato che l’87% dei rifiuti fluviali contiene plastica, di cui oltre il 38% è plastica monouso.
Non si tratta solo di un problema visibile e ambientale. Studi scientifici recenti hanno rilevato la presenza di microplastiche e nanoplastiche nel sangue, nei polmoni, nel latte materno e nei tessuti umani, a conferma della pervasività di un’emergenza che riguarda non solo l’ambiente ma anche la salute pubblica.
Anche quest’anno MINI Italia rinnova il suo supporto all’iniziativa con il progetto “MINI for the Planet”, che esprime l’impegno concreto del brand per la salvaguardia dell’ambiente, condividendo con Plastic Free i valori di responsabilità e partecipazione attiva.
«Invitiamo tutti i cittadini, le famiglie, le associazioni, le scuole e le imprese a unirsi a noi», aggiunge De Gaetano, «basta andare su www.plasticfreeonlus.it/eventi, scegliere l’appuntamento più vicino e iscriversi gratuitamente. Ogni singola azione conta, ogni persona può fare la differenza. Il nostro Pianeta ci sta chiedendo aiuto: è tempo di rispondere».
Plastic Free Onlus è un’associazione di volontariato nata nel 2019 con l’obiettivo di informare e sensibilizzare cittadini e istituzioni sul pericolo dell’inquinamento da plastica. In pochi anni è diventata una delle realtà più attive in Italia in ambito ambientale, grazie a una rete capillare di referenti territoriali, progetti educativi nelle scuole, collaborazioni istituzionali e campagne di pulizia in tutto il Paese.
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Attualità
Lavori da remoto? Ecco tutta la tecnologia che ti serve nel 2025
Vediamo insieme gli strumenti indispensabili per rendere il lavoro da remoto davvero produttivo, sicuro e – perché no – anche più piacevole

Il lavoro da remoto non è più un esperimento nato durante la pandemia: è diventato la normalità per milioni di professionisti. L’ufficio, oggi, può essere ovunque – una baita di montagna, un bar nel centro città o il tavolo della cucina. Ma per sfruttare davvero libertà e flessibilità, serve un kit tecnologico intelligente, capace di semplificarti la vita e proteggerti dalle insidie digitali.
Vediamo insieme gli strumenti indispensabili per rendere il lavoro da remoto davvero produttivo, sicuro e – perché no – anche più piacevole.
VPN: il passe-partout digitale di cui non puoi fare a meno
In un mondo in cui i caffè diventano sale riunioni e gli aeroporti uffici improvvisati, la VPN gratis resta lo strumento numero uno. Non si tratta solo di connessioni criptate: pensa a una VPN come al tuo scudo digitale.
Che tu stia inviando documenti riservati da un coworking o leggendo email sul Wi-Fi dell’hotel, una VPN crea un tunnel privato che tiene lontani occhi indiscreti e hacker. E non solo: ti permette anche di aggirare restrizioni geografiche, dandoti accesso a strumenti e piattaforme fondamentali ovunque ti trovi.
In breve? La VPN è il compagno di viaggio che ti serve sempre.
Produttività smart o caos digitale? La scelta è tua
Ogni giorno spuntano nuove app che promettono miracoli. Ma attenzione: riempire il tuo laptop di strumenti inutilizzati non ti renderà più produttivo.
La strategia giusta è scegliere con criterio:
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Calendari intelligenti che incastrano riunioni tra fusi orari senza mille email.
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Trello o ClickUp per gestire i progetti in squadra.
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Notion, la piattaforma tutto-in-uno amata da chi vuole ordine e chiarezza.
E ricordati: meno è meglio. Spesso un’app leggera e ben fatta batte sistemi complessi e pieni di funzioni superflue. A questo aggiungi uno storage cloud aziendale affidabile: così i tuoi file saranno sempre al sicuro e accessibili, senza intoppi.
Benessere e concentrazione: i veri alleati del lavoro da remoto
Non tutti gli strumenti utili al lavoro da remoto sono software professionali. Alcuni ti aiutano a restare concentrato e in salute:
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Krisp, che elimina i rumori di fondo durante le call.
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Playlist e suoni ambientali che trasformano le ore di focus in momenti davvero produttivi.
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Piccole pause di mindfulness che ti proteggono dal burnout digitale.
E non dimenticare l’ergonomia: un supporto per il laptop, un poggiapolsi o un poggiapiedi regolabile possono sembrare dettagli, ma sul lungo periodo fanno la differenza tra lavorare bene e lavorare soffrendo.
Un toolkit su misura per te
Il segreto del lavoro da remoto nel 2025 è semplice: non esiste una soluzione universale. Il tuo kit tecnologico deve rispecchiare le tue esigenze. Sicurezza dei dati, strumenti che ti fanno risparmiare tempo e piccoli accorgimenti che migliorano il benessere: questo mix è la vera formula vincente.
Essere sicuri – scegliere cosa serve davvero e cosa no – è la chiave per lavorare meglio, ridurre lo stress e godersi al massimo i vantaggi del lavoro da remoto. Perché l’ufficio, ormai, è dove decidi tu.
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