Attualità
Il miracolo della schiusa
Che meraviglia a Pescoluse. Questa stagione è già stata ribattezzata come la “Stagione dei Record”. In attesa delle ulteriori schiuse preventivate, ad oggi oltre 2700 piccoli esemplari hanno già raggiunto il mare

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Esperienza unica, palpitante, adrenalinica, emozionante.
Ho riunito una serie di aggettivi, per descrivere quanto accaduto durante la mia attività di monitoraggio del nido (il numero 10) delle tartarughe marine.
Apparentemente una serata ordinata e silenziosa.
In solitaria, nei pressi della porzione di spiaggia definita.
Proprio lì, a Pescoluse (marina di Salve), rimontano accesi i ricordi dell’ultima estate trascorsa con/da il mio cane Ugo.
Oltre a ciò, per far fluire rettilinee le ore da impiegare, mi sono immerso nella lettura.
Precisamente lo studio e documentazione di questi piccoli rettili.
Di poi, improvvisamente e fulminee, tante, tantissime testoline fare capolino da sotto la sabbia.
Immaginario simile ad una eruzione vulcanica di Caretta caretta.
In un primo momento, l’inquinamento luminoso ha rappresentato un serio e minaccioso ostacolo.
Difatti, il primo pericolo vitale per le neonate tartarughe è rappresentato proprio dalla luce artificiale proveniente dalle strade ed anche dall’illuminazione notturna degli stabilimenti balneari.
Questo perchè, appena emerse dalla sabbia, le tartarughine, istintivamente, si dirigono verso il punto più luminoso.
Difatti, non è stato agevole opporsi al loro esodo, in direzione contraria al loro habitat.
Parevo trovarmi in sala parto, alla ricerca di qualche infermiere in mio supporto.
Spiritosaggine a parte, segnalo ringraziandoli per il determinante intervento, una coppia di coniugi turisti provenienti da Bari ed il loro bambino, Mattia: bravissimo e sensibile all’evento animale verificatosi. Educare i bambini al rispetto per ogni creatura vivente, li renderà adulti migliori.
Grazie anche allo staff del ristorante “Lu Postu Vecchio”, per avermi fornito un secchio utile a raccogliere le tartarughe fuggitive.
Mente lucida e sangue freddo, abbiamo posto in essere una ottima collaborazione di squadra.
Nel mentre, la spiaggia ha iniziato a riempirsi di curiosi, meravigliati da un avvenimento particolare, quale la schiusa.
Fondamentale, nonché rassicurante l’intervento di Piero, direttore del CRTM di Calimera. Persona abile e capace.
E di taluni membri della Seaturtle Watcher, bravissimi!
In loro presenza, si è proceduto all’introduzione in mare di settanta esemplari Caretta caretta.
Un momento coinvolgente ed emozionante.
Questa stagione è già stata ribattezzata come la “stagione dei Record”.
In attesa delle ulteriori schiuse preventivate, ad oggi oltre 2700 piccoli esemplari hanno già raggiunto il mare.
Buona vita, piccoline!
Francesco Bello
Attualità
Uova di tartaruga sul lido, zona in sicurezza in attesa dell’arrivo dei piccoli
Mamma Caretta Caretta ha depositato le uova su un lido a Pescoluse; il locale WWF ha provveduto a recintare la zona in attesa della schiusa che dovrebbe avvenire tra fine agosto e inizio settembre

A Pescoluse, marina di Salve, sul Lido L’Arena bagnanti hanno assissitito allo spettacolo di una Caretta Caretta intenenta a depositare le sua uova sulla sabbia.
Lasciata tranquilla mamma tartaruga mentre faceva il suo e hanno avvertito il locale WWF che ha provveduto a mettere in sizurezza con un’apposita recinzione la zona in attesa dell’arrivo dei piccoli.
La schiusa dovrebbe avvenire entro 45 giorni da calcolare a partire dal 18 luglio data in cui la tartaruga ha depositato le uova.
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Attualità
Recuperati in mare pezzi di artiglieria del XVII e XVIII secolo
Quelli recuperati dai sommozzatori erano già stati oggetto di verifiche nelle scorse settimane e di un attento monitoraggio da parte dell’Ufficio Locale Marittimo di Ugento

Importante ritrovamento nello specchio d’acqua salentino in prossimità della marina ugentina.
La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce ha diretto le operazioni di documentazione e di recupero di alcuni pezzi di artiglieria risalenti ai secoli XVII-XVIII.
Le attività, regolamentate dall’ordinanza della Capitaneria di Porto di Gallipoli, sono state effettuate dalla società ASPS Archaeo Services grazie al supporto della Guardia di Finanza, Sezione operativa navale di Gallipoli, II Nucleo Sommozzatori di Taranto.
I reperti, individuati e prontamente segnalati e monitorati da un residente nelle immediate prossimità del luogo di ritrovamento, erano già stati oggetto di verifiche nelle scorse settimane e di un attento monitoraggio da parte dell’Ufficio Locale Marittimo di Ugento, tempestivamente informato del ritrovamento.
Il recupero, oltre a scongiurare il rischio di danneggiamenti e trafugamenti, ha consentito l’acquisizione di dati
che saranno oggetto di un prossimo approfondimento, e ancora una volta evidenzia gli ottimi risultati raggiunti
grazie alla sinergia tra Enti e alla doverosa ma non scontata collaborazione dei cittadini.
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Attualità
Parlami di Gaza, Melpignano ha scelto di esserci
Domani, mercoledì 30 luglio, dalle 21, al palazzo Marchesale di Melpignano, serata intensa e necessaria con unas mostra itinerante che dà voce al popolo palestinese, tra diaspora e resistenza e racconta la Palestina di ieri, oggi e domani

Approda nel Salento un evento che unisce arte, memoria e impegno civile.
Domani, mercoledì 30 luglio, dalle 21, al palazzo Marchesale di Melpignano, una serata intensa e necessaria: “Parlami di Gaza”, mostra itinerante che dà voce al popolo palestinese, tra diaspora e resistenza e racconta la Palestina di ieri, oggi e domani.
Un momento di testimonianza viva, per guardare oltre il silenzio e ascoltare la Palestina attraverso i racconti di chi ne porta ancora le ferite sulla pelle.
Le fotografie di Ahmad Jarboa, infermiere e fotografo sfollato dopo aver perso casa nei bombardamenti israeliani, offriranno uno sguardo potente sulla bellezza martoriata di Gaza.
La sua assenza fisica sarà colmata dalla forza delle immagini: scatti intimi, profondi, che attraversano dolore e speranza.
Darà voce all’anima spezzata di una terra Mervat Alramli, sceneggiatrice e scenografa nata nell’ospedale Al Shifa, oggi raso al suolo: interpreterà quattro testi scritti di suo pugno, tra cui “Tracce ed Aria”, dedicato alla memoria di un’infanzia rubata.
Le sue parole, cariche di nostalgia e dignità, saranno accompagnate dalla musica struggente di Mohammed Abusenjer, giovane musicista palestinese sopravvissuto all’ultimo genocidio e recentemente arrivato in Italia.
Con il suo oud, tra brani tradizionali e improvvisazioni, guiderà il pubblico in un viaggio sonoro attraverso la resistenza e la resilienza.
«Come giovani palestinesi di Gaza, in diaspora e non abbiamo deciso di continuare a farci portavoce di una ferita aperta da più di 77 anni. Attraverso l’arte e la musica, contribuiremo a smascherare il progetto di pulizia etnica in atto da parte dell’occupazione sionista. È ora di decolonizzare il pensiero occidentale, ricostruire Gaza e sostenere la sua popolazione», sostengono i tre artisti.
L’iniziativa, promossa da attivisti palestinesi in collaborazione con realtà italiane solidali, è anche occasione concreta per sostenere Gaza.
Durante l’evento sarà possibile acquistare le cartoline tratte dalle fotografie di Jarboa.
Melpignano sceglie così di esserci: dando spazio all’arte, alla verità, alla memoria.
«Perché», come sottolinea la sindaca di Melpignano Valentina Avantaggiato, «il genocidio non si combatte con l’indifferenza, ma con la scelta di ascoltare, raccontare e restare umani».
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