Connect with us

Attualità

Immigrazione, la Puglia svelata

Tre macro-tendenze nerl nuovo dossier presentato ad Unisalento: i processi di stabilizzazione iniziati almeno dalla fine degli anni Novanta, le modifiche dei flussi migratori e i processi di esclusione o inclusione differenziale che condizionano la vita di una parte dei migranti presenti in regione

Pubblicato

il

La casa, il lavoro e la scuola sono pilastri fondamentali di una società che voglia dirsi inclusiva e multiculturale.


Sono stati questi i temi attorno ai quali si è sviluppata la presentazione dell’ultima edizione del dossier statistico sull’immigrazione curato dal Centro Studi e Ricerche Idos, svoltasi all’Università del Salento.


A poco più di un mese dal referendum che mira a riformare le modalità di acquisizione della cittadinanza per i migranti residenti in Italia, la presentazione del Dossier (curato da Antonio Ciniero dell’Università del Salento e della Redazione Regionale Idos) si propone come un’occasione di confronto e di approfondimento a beneficio di tutto il territorio.


IL DOSSIER SULLA PUGLIA


La lettura dei dati relativi alla presenza dei cittadini stranieri residenti in Puglia permette di mettere in luce almeno tre macro-tendenze.


La prima riguarda i processi di stabilizzazione iniziati almeno dalla fine degli anni Novanta.


La seconda rimanda alle modifiche che i flussi migratori hanno conosciuto da quasi quindici anni a questa parte, quando nel 2011 è iniziata a cambiare la composizione e la dinamica dei flussi migratori diretti in Italia a seguito delle crisi internazionali.


La terza macro-tendenza è quella relativa ai processi di esclusione o inclusione differenziale che condizionano la vita di una parte dei migranti presenti in regione


 STABILIZZAZIONE DELLE PRESENZE


Provenienze nazionali e distribuzione sul territorio


In Puglia risiedono 149.477 cittadini stranieri, pari al 3,8% della popolazione regionale.


La provincia che ne concentra il maggior numero è Bari con il 30,2%, segue Foggia con il 23,6% e Lecce con il 18,7%, l’11,3% vive in provincia di Taranto e meno del 10% nelle province di Brindisi (8,7%) e della BAT (7,4%).


A dare conto della stabilizzazione delle presenze sono, in particolare, i dati relativi alla cittadinanza dei migranti: tra i 7 gruppi nazionali più numerosi, infatti, 5 vantano uno storico radicamento sul territorio; si tratta dei romeni, degli albanesi, dei marocchini, cinesi e senegalesi.


I dati sui permessi di soggiorno sottolineano ulteriormente i processi di stabilizzazione.


Più della metà (il 51,5%) dei 91.649 soggiornanti è in possesso di un permesso di lungo periodo.


I FIGLI DEI CITTADINI STRANIERI


Le presenze nelle scuole e l’accesso alla cittadinanza


Nell’anno scolastico 2012/2013 erano 16.329 gli studenti stranieri iscritti nelle scuole pugliesi, la loro incidenza sul totale degli studenti era pari al 2,5% e circa un terzo era nato in Italia.


Dieci anni dopo, nell’anno scolastico 2022/2023, gli studenti stranieri sono aumentati di circa 4 mila unità, sono 20.330, e più della metà (10.627) è nato in Italia.


Le acquisizioni di cittadinanza


Un ultimo dato significativo rispetto alla stabilizzazione delle presenze è quello relativo alle acquisizioni di cittadinanza: i nuovi italiani nel 2023 sono stati 3.757, di cui 1.729, il 46,0% del totale, nella provincia di Bari.

COMPOSIZIONE DEI FLUSSI


I dati riguardanti le motivazioni di rilascio dei permessi di soggiorno a termine e quelli relativi ai primi rilasci sono rilevatori delle modificazioni che hanno interessato la composizione dei flussi migratori in ingresso sul territorio regionale.


Se fino al 2022 le motivazioni lavorative e quelle famigliari erano state sempre preponderanti tra i motivi di rilascio dei pds a termine, nel 2023, per la prima volta, le motivazioni legate alle forme di protezione sono divenute maggioritarie registrando una quota record del 41,3% sul totale, mentre quelle lavorative sono scese al 27,0% e quelle familiari al 24,0%.


Se si prendono in considerazione i dati relativi ai permessi rilasciati per la prima volta nel 2023, questa inversione di tendenza appare ancora più accentuata.


Le motivazioni legate alla protezione salgono al 42,2%, quelle familiari si attestano sul 28,2%, mentre quelle legate al lavoro scendono al 16,5%.


DINAMICHE DI ESCLUSIONE E INCLUSIONE DIFFERENZIALE


I dati relativi ai settori di inserimento lavorativo e alle condizioni di lavoro restituiscono importanti informazioni rispetto alle dinamiche di esclusione sociale e inclusione differenziale.


Secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, gli occupati stranieri in Puglia sono il 4,4% dei 1.292.600 occupati pugliesi.


Come da anni sottolineano gli studi in materia, uno dei maggiori problemi per i lavoratori stranieri non è tanto quello di trovare un lavoro, quanto quello di essere confinati in occupazioni marginali del mercato del lavoro, spesso caratterizzate da precarietà, scarse possibilità di crescita occupazionale, pericolosità, salari bassi e, non ultimo, alta incidenza infortunistica.


I dati registrati in regione rispetto all’occupazione dei cittadini stranieri sono particolarmente emblematici di ciò ed evidenziano una più accentuata segmentazione del mercato del lavoro pugliese rispetto al resto del Paese.


Con riferimento alla tipologia di impiego emerge, infatti, la maggiore concentrazione dei cittadini stranieri nelle posizioni meno qualificate, visto che il lavoro manuale è svolto quasi dalla metà dei lavoratori stranieri (il 47,6% contro l’11,6% degli italiani); rispetto alla media nazionale, in Puglia si registrano ben 17,6 punti in più per gli stranieri e 3,5 in più per gli italiani.


Il lavoro manuale specializzato è svolto dal 16,5% dei lavoratori stranieri e dal 25,7% degli italiani; anche in questo caso è significativo lo scarto con il dato nazionale, che vede impiegato in un lavoro manuale specializzato il 31,7% dei lavoratori stranieri.


Maggiormente in linea con la media nazionale è invece il dato relativo ai lavori di impiegato, addetto alle vendite e ai servizi personali; tale condizione riguarda il 31,9% dei lavoratori stranieri e il 31,3% degli italiani.


Infine, è occupato come dirigente o in professioni intellettuali e tecniche il 4,0% dei lavoratori stranieri (il dato nazionale è pari a più del doppio: 8,7%) e il 31,4% degli italiani (38,6% a livello nazionale).


IL LAVORO AUTONOMO, SEGNALI INCORAGGIANTI


Più incoraggianti i dati sul lavoro autonomo, che restituiscono una certa capacità di “fare impresa” dei cittadini stranieri, sviluppata, spesso, come reazione alla mobilità bloccata nel mercato del lavoro dipendente. A fine 2023 sono 22.146 le imprese gestite da immigrati in Puglia, il 5,8% del totale delle imprese regionali. Si tratta di attività economiche dinamiche, che crescono più di quelle italiane. Le imprese “immigrate”, infatti, sono cresciute dell’1,7% rispetto all’anno precedente e del 14,8% tra il periodo 2018-2023. Nello stesso periodo le imprese italiane sono diminuite rispettivamente dell’1,5% e dell’1,0%.


Nel 76,3% dei casi le imprese sono guidate da cittadini nati in Paesi non Ue, mentre le donne sono il 26,3% dei titolari, una percentuale di 2 punti superiore rispetto al dato medio nazionale. Bari è la provincia in cui si ha un maggiore tasso di femminilizzazione del lavoro autonomo (29,9%).


La provincia con la maggiore propensione al lavoro autonomo è quella di Lecce, che concentra il 40,1% delle imprese “immigrate”, seguita dalle province di Bari (25,1%), Foggia (14,1%), Taranto e Brindisi (entrambe con il 10,3%).


📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui



Attualità

Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto

Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni

Pubblicato

il

Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.

La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.

Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.

La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.

L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.

Continua a Leggere

Attualità

Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

Pubblicato

il

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
Continua a Leggere

Attualità

Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

Pubblicato

il

“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti