Attualità
Lavoro in Puglia, fabbisogni occupazionali e sfide per il futuro
ARPAL Puglia presenta il primo rapporto sul mercato del lavoro regionale: strumento fondamentale per orientare le politiche attive del lavoro verso percorsi formativi utili all’ingresso nel mercato del lavoro
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L’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro – ARPAL Puglia ha presentato, il Primo Rapporto ARPAL – Il mercato del lavoro in Puglia: Caratteristiche, dinamiche e fabbisogni occupazionali 2025-2028“.
Il report, curato dal prof. Gianfranco Viesti (Cerpem-Centro Ricerche per il Mezzogiorno di Bari), offre un’analisi approfondita e inedita del panorama occupazionale pugliese, fornendo strumenti essenziali per orientare le politiche del lavoro e i percorsi di istruzione e formazione.
I COMMENTI
«Sono felice di presentare dati occupazionali che ci mettono in linea con le grandi regioni del nord e di aver dotato la Puglia di uno strumento di precisione, elaborato da ARPAL Puglia, per collocare i lavoratori secondo le esigenze delle imprese, una vera e propria bussola socio economica per tutti gli attori istituzionali e per le famiglie, che non ha precedenti in altre parti d’Italia», ha dichiarato il presidente Michele Emiliano, «merito alla nostra agenzia per le politiche attive del lavoro e al suo management di aver rivoluzionato in positivo il ruolo dei centri per l’impiego, in favore di imprese e cittadini, con il compito ulteriore di colmare sempre di più il divario di genere e le disuguaglianze tra i nord e i sud della Puglia, con un occhio attento a ripopolarla con i corridoi lavorativi, dimostrando che senza immigrazione regolare non c’è futuro e a breve interi comparti produttivi potrebbero bloccarsi per carenza di forza lavoro, come il rapporto ARPAL certifica».
«La presentazione dei dati contenuti nel rapporto sui fabbisogni occupazionali in Puglia di Arpal rappresenta un momento di consegna dei risultati ottenuti dal lavoro svolto con attenzione ed efficacia in questi anni oltre che un momento di riflessione strategica sul futuro del nostro mercato del lavoro», ha evidenziato l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Sebastiano Leo, «anche grazie all’istituzione dell’Osservatorio regionale si conferma come sia essenziale approfondire le dinamiche occupazionali e le esigenze in evoluzione delle imprese per poter traghettare il futuro. I numeri ci raccontano un aumento importante dell’occupazione e del Pil regionale, frutto di scelte strategiche significative. Ora però puntiamo sulle certezze, perché questa crescita si traduca in un’occupazione solida, supportata da una formazione mirata e adeguata e al passo con i tempi. Il lavoro svolto da ARPAL Puglia offre uno spaccato puntuale e aggiornato per politiche attive più efficaci in cui, nonostante la crescita, bisogna continuare a lavorare per allineare domanda e offerta di competenze, a trainare le donne, a rafforzare le competenze legate alla transizione digitale e ambientale».
«Il primo rapporto ARPAL sui fabbisogni occupazionali rappresenta uno strumento prezioso per l’Agenzia per le politiche attive del lavoro della Regione Puglia e per tutti gli attori del sistema regionale, famiglie comprese, offrendo una base analitica solida per disegnare interventi mirati, promuovere una crescita occupazionale più inclusiva e qualificata in Puglia, orientare gli aspiranti lavoratori a studi che concilino le vocazioni personali con i possibili esiti occupazionali futuri», ha affermato il direttore di ARPAL Puglia Gianluca Budano, «serve un incrocio domanda-offerta più preciso e il rapporto è la bussola socioeconomica di questo servizio, costruito attraverso Centri per l’impiego guidati da dati concreti sui fabbisogni occupazionali. Solo così possiamo orientare efficacemente i cittadini e collegarli a percorsi formativi realmente utili all’ingresso nel mercato del lavoro»
«Spesso le istituzioni lavorano bene, ma in maniera isolata. È indispensabile unire strumenti e risorse, lavorare insieme e rendere i servizi più accessibili sia alle imprese sia ai cittadini in cerca di occupazione. Le imprese pugliesi sono in gran parte micro e piccole: crescono i contratti e gli occupati, ma non cresce il PIL né aumentano le ore lavorate. Questo significa che troppo spesso si tratta di lavori poco qualificati, a basso reddito e con un forte ricorso al part-time involontario, soprattutto femminile», ha sottolineato la presidente della Camera di Commercio Bari e Unioncamere Puglia Luciana di Bisceglie, «al Sud solo il 36,9% delle donne è occupato, venti punti percentuali in meno rispetto al Centro-Nord. Un divario che dobbiamo colmare con urgenza. Questo abisso occupazionale si traduce anche in un divario nei redditi pro capite, contribuendo ad allargare ancora di più la distanza economica tra Nord e Sud».
ANALISI INNOVATIVA E QUADRO DETTAGLIATO
Il rapporto si distingue per la sua metodologia innovativa, che integra e coordina dati provenienti da Istat, Excelsior-Unioncamere (con elaborazioni ad hoc dell’Istituto Tagliacarne per la Puglia nel 2024) e INPS (con elaborazioni ad hoc dei dati delle Comunicazioni Obbligatorie-INPS forniti da ARPAL).
Questa integrazione permette di superare le difficoltà derivanti dalle diverse fonti e di fornire un quadro estremamente dettagliato dei flussi di assunzione e dei fabbisogni occupazionali per specifiche professioni e territori, molti dei quali mai analizzati in precedenza. L’obiettivo principale è supportare ARPAL nella pianificazione e attuazione delle proprie attività e verificare la capacità del sistema educativo e formativo regionale di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.
CRESCITA, DISPARITÀ E SFIDE
Il quadro che emerge è complesso: la Puglia ha registrato un forte aumento dell’occupazione post-Covid, toccando un milione e 300mila occupati a fine 2024, con un rallentamento nel 2024.
Nonostante ciò, il mercato del lavoro pugliese presenta ancora significative debolezze rispetto alla media nazionale, con tassi di attività e occupazione inferiori, un elevato peso di contratti non standard (tempo determinato e part-time involontario) e un marcato divario di genere a svantaggio delle donne.
In Puglia, infatti, le donne rappresentano una parte significativa dei 350mila “occupabili” (definiti da Istat come disoccupati espliciti o forze di lavoro potenziali).
Si osservano forti differenze territoriali interne alla regione, con la provincia di Bari che mostra tassi di attività e occupazione più elevati, e una maggiore presenza di professioni qualificate, mentre altre province come Taranto e Foggia presentano tassi più bassi e una maggiore sbilanciamento verso professioni meno qualificate.
La struttura settoriale degli occupati pugliesi è diversa dalla media italiana, con un peso maggiore di agricoltura, edilizia e commercio, e inferiore per l’industria in senso stretto e i servizi avanzati. La dimensione media delle imprese pugliesi è particolarmente bassa, influenzando la composizione delle qualifiche professionali richieste: quasi metà dei contratti offerti riguardano imprese con 10 addetti o meno.
COSA CERCANO LE IMPRESE?
Il rapporto evidenzia un crescente disallineamento (mismatch) tra domanda e offerta di lavoro.
Nel 2024, il 42% dei contratti offerti dalle imprese pugliesi ha incontrato difficoltà di reperimento dei candidati, un dato leggermente inferiore alla media nazionale ma in forte aumento rispetto al passato. Le cause principali sono la mancanza di candidati, l’inadeguata preparazione professionale e, in misura minore, le condizioni contrattuali poco attrattive
Le professioni più richieste, in termini di numero di contratti, sono quelle a modesta qualifica (commessi, camerieri, personale per le pulizie, autisti di camion, muratori, cuochi, baristi, magazzinieri non qualificati).
Tuttavia, emerge anche una significativa domanda per professioni a maggiore qualifica, con difficoltà di reperimento particolarmente elevate per i dirigenti e gli operai specializzati, ma anche per professioni ad elevata specializzazione e tecniche.
Tra queste ultime spiccano medici, farmacisti, informatici, ingegneri, tecnici della gestione di processi produttivi e tecnici in campo ingegneristico.
Nel settore artigiano e industriale, la richiesta si concentra su idraulici, elettricisti, saldatori e addetti alla produzione alimentare e di calzature.
ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO
Il rapporto analizza in dettaglio le assunzioni a tempo indeterminato, che nel 2024 sono state circa 43mila secondo Excelsior e 61mila secondo l’Osservatorio INPS (69.000 includendo il settore pubblico dai dati Comunicazioni Obbligatorie-ARPAL).
Questo evidenzia la vivacità del mercato, seppur con la prevalenza di contratti a termine o part-time (quest’ultimo pari a circa la metà delle assunzioni totali e al 40% di quelle a tempo indeterminato).
Le assunzioni a tempo indeterminato sono più elevate per le professioni qualificate, come ingegneri (quasi un migliaio tra le varie specializzazioni), progettisti del software (oltre 700), infermieri e riabilitativi (oltre 1.200).
Anche tra gli operai specializzati, vi è una significativa richiesta a tempo indeterminato per muratori, carpentieri, idraulici, elettricisti, meccanici riparatori e autisti di mezzi pesanti (quasi tremila).
Nel settore dei servizi, spiccano le posizioni a tempo indeterminato per i servizi di pulizia (3.300) e magazzinieri (1.300).
L’analisi dei dati Comunicazioni Obbligatorie-ARPAL permette di geolocalizzare i fabbisogni a livello provinciale, mostrando come Bari concentri la maggior parte delle professioni a elevata specializzazione, mentre altre province come Foggia e la BAT presentano un peso maggiore di operai specializzati e professioni meno qualificate.
PROSPETTIVE PER IL TRIENNIO
Le previsioni indicano per la Puglia una crescita occupazionale contenuta nel 2025-26, stimata intorno alle diecimila unità all’anno.
I fabbisogni occupazionali complessivi sono stimati in circa 40mila unità all’anno, principalmente legati alla necessità di sostituzione di personale in uscita dal mercato del lavoro, in particolare quello anziano (il 7,3% dei dipendenti privati pugliesi aveva più di 59 anni nel 2022).
Infine, il rapporto sottolinea la necessità di un’azione concertata su tre grandi ambiti.
Politiche industriali: per incrementare le capacità produttive e la dimensione delle imprese, in particolare in settori a maggior valore aggiunto, e quindi la domanda di lavoro qualificato.
Politiche sociali: per fornire servizi che consentano alle donne di entrare nel mercato del lavoro, riducendo l’enorme gap di genere.
Politiche di istruzione e formazione: per accrescere professionalità e competenze dei cittadini, favorendo l’occupabilità e colmando il disallineamento tra competenze richieste e disponibili.
CLICCA QUI PER COSULTARE LA VERSIONE INTEGRALE DEL RAPPORTO SUL MERCATO DEL LAVORO REGIONALE
L’ARPAL
L’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro della Puglia nasce con la Legge regionale n. 29 del 29 giugno 2018 e ha come obiettivo prioritario la più̀ ampia inclusione nel mondo del lavoro.
Gestisce i Centri per l’impiego; favorisce l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, in sinergia con imprese e privati accreditati; promuove l’integrazione delle persone con disabilità e fragilità; supporta l’osservatorio del mercato del lavoro; collabora alla programmazione dell’offerta formativa rispetto alle dinamiche del mercato del lavoro e dei fabbisogni professionali.
Rapporto_Fabbisogni_Occupazione_Puglia 
Attualità
Quando un gesto d’amore trasforma il dolore in speranza
Dall’Associazione “Figli in Paradiso – Ali tra cielo e terra” una donazione al Santa Caterina Novella di Galatina
Quando il dolore della perdita diventa motore di solidarietà e amore per il prossimo, nascono gesti che cambiano la vita di molti.
È quanto accaduto ieri all’Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, dove la Onlus “Figli in Paradiso – Ali tra cielo e terra” ha donato nuove poltrone per la sala d’attesa del Blocco Operatorio e realizzato la decorazione artistica e umanizzante delle quattro porte all’interno dello stesso reparto.
Non si tratta di semplici arredi, è un abbraccio silenzioso a chi vive l’angoscia dell’attesa, a chi cerca conforto nei corridoi di un ospedale.
Le opere pittoriche rendono più umano un ambiente spesso vissuto con paura e apprensione, trasformandolo in uno spazio che accoglie e rassicura.
Il dottor Diego Friolo, Direttore dell’U.O. di Anestesia e Blocco Operatorio, ha accolto con commozione la donazione: «Tale atto esprime l’attenzione che tale associazione volge alla rete ospedaliera dell’ASL di Lecce e rappresenta un contributo volto al miglioramento dell’accoglienza verso l’utenza che afferisce giornalmente presso il nostro ospedale. Ringraziamo, pertanto, l’associazione tutta, la presidente Virginia Campanile, il marito Nini e i loro collaboratori che hanno voluto con questo gesto ricordare il figlio Daniele».
Virginia Campanile, presidente dell’Associazione, ha espresso con parole toccanti il senso profondo di questo dono: «Ogni volta che doniamo qualcosa, sentiamo che nostro figlio Daniele continua a vivere attraverso questi gesti d’amore. Vogliamo che chi entra in ospedale, soprattutto nei momenti più difficili, possa trovare un ambiente che accoglie, che consola, che parla al cuore oltre che al corpo. Le decorazioni artistiche che abbiamo realizzato non sono solo colori sulle porte: sono finestre di speranza, sono abbracci silenziosi per chi soffre. Insieme a mio marito Nini e a tutti i volontari della nostra associazione, continueremo a trasformare il dolore in solidarietà, perché crediamo che l’amore sia più forte della morte. Ringraziamo di cuore la direzione sanitaria e tutto il personale dell’Ospedale Santa Caterina Novella per averci permesso di essere parte di questa grande famiglia che ogni giorno si prende cura di chi ha più bisogno»
IL SEME DELLA SPERANZA
“Figli in Paradiso – Ali tra cielo e terra” è nata dalla volontà di genitori che hanno trasformato il proprio lutto in una missione d’amore.
Da anni opera instancabilmente in Italia e nel mondo, realizzando progetti di solidarietà che toccano i bisogni più profondi delle comunità: dalla salute all’istruzione, dall’accoglienza al sostegno spirituale.
Le iniziative solidali dell’associazione attraversano confini e bisogni, toccando le vite di migliaia di persone.
In Etiopia, grazie al gruppo di Andrano, sono stati costruiti tre pozzi che hanno portato acqua e vita a intere comunità.
In Albania, tre borse di studio universitarie e contributi per materiale didattico hanno permesso a giovani studenti di coltivare i propri sogni.
Il gruppo di Palmi ha donato mobili per una casa-famiglia, mentre a Chiaravalle e Soveria Minelli sono stati realizzati due giardini alberati, spazi verdi dedicati alla memoria e alla riflessione.
La bellezza dei luoghi sacri è stata custodita attraverso il restauro e la realizzazione di altari nelle chiese di Uggiano, Gallipoli e Niscemi.
Nei cimiteri di Nardò, Corsano, Melendugno, Casarano e Melissano sono state collocate cinque statue di angeli, simboli di consolazione per chi visita i propri cari.
E ancora, l’installazione di defibrillatori salvavita a Corsano, Martano e Nardò mentre in Kosovo e a Corsano sono state donate attrezzature per parchi gioco, restituendo ai bambini il diritto di giocare e sorridere.
Una croce esterna è stata donata alla Chiesa dell’Immacolata di Martano, mentre il sostegno continuativo a famiglie bisognose e alla Caritas prosegue attraverso i gruppi di Martano, Messina, Gallipoli e Catania.
L’associazione ha inoltre contribuito al progetto “Bambini Invisibili” per l’assistenza all’orfanotrofio di Kapisa in Afghanistan e ha donato pedane per ragazzi con disabilità motorie nel convento di Bitetto, oltre a sostenere il centro disabili di Casarano.
Grazie ai fondi del 5×1000, l’associazione ha potuto donare al reparto di Pediatria dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce bilance per bambini diabetici, sedie a rotelle, un carrello corsia, un ecografo e un’incubatrice trasportabile per il centro UTIN, in collaborazione con i Lions Messapia.
Nel 2023 sono stati consegnati un tunnel per fototerapia neonatale e un ecografo dedicato all’ematologia pediatrica dello stesso ospedale.
Ma l’impegno dell’associazione non si ferma alla solidarietà materiale.
CAMMINO SPIRITUALE E CULTURALE
Parallelamente prosegue un cammino spirituale e culturale che sostiene i genitori nell’elaborazione del lutto e alimenta la speranza nelle comunità.
Ogni mese si tengono celebrazioni eucaristiche e momenti di catechesi e condivisione, spazi preziosi in cui il dolore trova ascolto e la fede diventa sostegno.
A Corsano, per sei edizioni consecutive, l’evento “Accendi una luce” ha illuminato le notti di tante famiglie, offrendo un percorso dedicato all’elaborazione del dolore attraverso testimonianze, riflessioni e momenti di preghiera collettiva.
La musica, linguaggio universale dell’anima, trova spazio nei concerti musicali e corali organizzati nelle chiese dal gruppo di Vernole, mentre la cultura si fa strumento di memoria e crescita attraverso i concorsi letterari e le borse di studio per studenti delle scuole di primo e secondo grado, promossi dalla presidente Virginia Campanile in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Lecce.
L’associazione, infine, ha dato vita a pubblicazioni e testimonianze dedicate ai genitori che affrontano la perdita di un figlio, con la partecipazione di Padre Arnaldo Pangrazzi e dei gruppi A.M.A., che offrono parole di conforto e accompagnamento in un viaggio che nessuno dovrebbe mai dover intraprendere, ma che tanti percorrono insieme.
INVITO ALLA SOLIDARIETÀ
L’associazione invita chiunque voglia sostenere le sue iniziative a devolvere il proprio 5×1000 o a partecipare alle attività dei gruppi locali presenti in tutta Italia.
Perché ogni gesto, anche il più piccolo, può trasformarsi in un’ala che solleva chi è caduto.
Per informazioni e donazioni: Associazione Onlus “Figli in Paradiso – Ali tra cielo e terra” https://figliinparadiso.it
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Attualità
Incendi, mai più un’estate così
Nell’estate 2025 il numero degli incendi in provincia è più che raddoppiato rispetto alla stagione precedente, con 5.819 incendi concentrati nel periodo giugno-settembre. Il Prefetto: «Pensiamoci ora»
Il fenomeno degli incendi boschivi, di vegetazione e di interfaccia, anche nella passata stagione estiva, si è una piaga pervasiva e devastante che distrugge ettari di preziosa macchia mediterranea e aree agricole e mette a repentaglio la vita delle persone, minacciando le infrastrutture e infliggendo colpi durissimi all’economia locale e, in particolare, al settore turistico e agricolo.
La lotta contro gli incendi non è più solo una questione di emergenza, ma una priorità strategica per la salvaguardia di un territorio unico e fragile.
Solo nell’estate 2025, infatti, il numero degli incendi è più che raddoppiato rispetto alla stagione precedente, con 5.819 incendi concentrati nel periodo giugno-settembre, sulla base dei dati comunicati dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, che ha sottolineato come, nella gran parte dei casi, gli incendi si siano sviluppati da terreni incolti, per poi propagarsi nei pressi di aree boscate, di macchia mediterranea e di abitazioni.
Il Prefetto Natalino Manno ha quindi convocato con urgenza diversi incontri di debriefing alla presenza di tutte le componenti del sistema regionale di protezione civile e, segnatamente, dei rappresentanti del competente Dipartimento di Protezione Civile della Regione Puglia, del Commissario Straordinario NUE, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco e della Capitaneria di Porto, nonché dei Comuni capofila degli Ambiti di Raccolta Ottimale, di A.R.I.F., del Coordinamento Provinciale del Volontariato di Protezione Civile e dell’Ente Parco Otranto-Santa Maria di Leuca.
OBBLIGO DI PULIZIA
Nel corso dei vari incontri, è stata unanimemente condivisa l’esigenza di lavorare sinergicamente sin d’ora per preparare al meglio la stagione estiva 2026, puntando l’accento sul tema della prevenzione e della sensibilizzazione dei privati proprietari di terreni.
In particolare, è stata predisposta una lettera a firma congiunta del Prefetto e del sindaco, indirizzata per opportuna conoscenza anche alla Procura della Repubblica, per ciascuno dei 96 Comuni della provincia, attualmente in fase di notifica a tutti i privati proprietari di terreni nei vari territori comunali affinché siano rispettate le norme vigenti, che stabiliscono l’obbligo di pulizia e sfalcio delle aree e di realizzazione delle fasce di rispetto entro il termine improrogabile del 31 maggio di ogni anno pena, in caso di inadempimento, l’intervento sostitutivo in danno dell’Ente locale, con rivalsa nei confronti dei privati inadempienti.
È stato inoltre ricordato ai proprietari di terreni la responsabilità scaturente dall’acclarato inadempimento, anche parziale, che comporta sanzioni di carattere sia amministrativo nei casi di incendio boschivo a seguito di attraversamento di terreni senza o con insufficienti fasce perimetrali ripulite, con conseguente comunicazione alla Procura della Repubblica per i profili di competenza.
AEREI ULTRALEGGERI
Parallelamente, è stata interessata la Regione Puglia per valutare la riattivazione di una convenzione con l’Aeroclub “Vega Ulm” di Lecce, per il concorso, a titolo volontaristico, di aerei ultraleggeri privati per il sorvolo delle aree del territorio provinciale maggiormente interessate dal rischio di incendi.
È inoltre proseguita l’azione di sensibilizzazione dei sindaci per l’aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco (adempimento cui hanno già provveduto 90 Comuni su 96 per l’anno 2024) e per l’aggiornamento dei piani urbanistici comunali (adempimento cui hanno provveduto 13 Comuni), diffondendo con i cittadini la conoscenza delle norme che prevedono vincoli di inedificabilità particolarmente lunghi (anche decennali) sui terreni interessati da incendi.
Nello specifico, la normativa vigente dispone: «Nei comuni sprovvisti di piano regolatore è vietata per dieci anni ogni edificazione su area boscata percorsa dal fuoco. È inoltre vietata per dieci anni, sui predetti soprassuoli, la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive, fatti salvi i casi in cui detta realizzazione sia stata prevista in data precedente l’incendio dagli strumenti urbanistici vigenti a tale data. Sono vietate per cinque anni, sui predetti soprassuoli, le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche, salvo specifica autorizzazione concessa dalla direzione generale competente in materia del Ministero dell’ambiente, per le aree naturali protette statali, o dalla regione competente, negli altri casi, per documentate situazioni di dissesto idrogeologico e nelle situazioni in cui sia urgente un intervento per la tutela di particolari valori ambientali e paesaggistici. Sono altresì vietati per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia ed è, altresì, vietata, per tre anni, la raccolta dei prodotti del sottobosco».
Avranno inoltre luogo ulteriori incontri per potenziare i punti di approvvigionamento idrico nei vari comuni, a disposizione dei Vigili del Fuoco per le emergenze.
È inoltre in corso di aggiornamento il Protocollo operativo varato in estate per rendere più fluida e omogenea l’attività di intervento coordinato in presenza di incendi.
Il Prefetto Natalino Manno ha rivolto a tutti gli attori in campo un ringraziamento per l’impegno nel comune obiettivo di tutelare l’incolumità pubblica e le bellezze del territorio, evidenziando come «La lotta agli incendi boschivi è una battaglia che nessuna Istituzione può vincere da sola. Per questo, è fondamentale la massima sinergia tra tutte le forze in campo (Protezione Civile, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco ed Enti Locali) e, soprattutto, è cruciale il senso di responsabilità di ogni cittadino. Il rispetto delle regole e la segnalazione tempestiva sono il primo e più efficace baluardo per tutelare il nostro prezioso patrimonio ambientale e garantire la sicurezza della comunità salentina».
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Attualità
Otranto: quasi due milioni per il centro storico
Nel decreto firmato dal Ministro Giuli anche il finanziamento per il progetto di narrazione dell’eccidio dei Martiri del 1480
Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha firmato il decreto per la programmazione delle risorse finanziarie destinate ai “Grandi Progetti Beni culturali” per l’annualità 2025.
«Nel caso di Otranto», dichiara il sindaco Francesco Bruni, «sono stati stanziati un milione e ottocentomila euro, riconnettendo agli interventi di riqualificazione del sistema degli spazi pubblici del centro storico di Otranto (Palazzo Melorio, Torre Duchesca/Camminamento di ronda), già
finanziati con precedente decreto del Ministero».
Un progetto di narrazione relativo ai fatti storici dell’eccidio dei Santi Martiri di Otranto avvenuti nel 1480.
Detto progetto rientrerà in un più ampio Accordo di Valorizzazione, in corso di definizione, tra Direzione Regionale Musei del MIC e il Comune ai fini dell’inserimento di quest’ultimo ente all’interno del Sistema Museale Nazionale.
Sempre secondo il sindaco Bruni, «quest’ulteriore finanziamento è la testimonianza piena della attenzione del governo Meloni e del Ministro della Cultura verso la città di Otranto, ritenuta un luogo di rilevanza nazionale».
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