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Attualità

Leverano: tentano di rubare auto, ma la reazione del proprietario li fa arrestare

Il menu lo avevano immaginato probabilmente diverso, non foss’altro che per le premesse: trasferta fuori sede (dove potessero agire a volto scoperto), su auto rubata

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Il menu lo avevano immaginato probabilmente diverso, non foss’altro che per le premesse: trasferta fuori sede (dove potessero agire a volto scoperto), su auto rubata (dunque difficilmente individuabile da indagini) e alla caccia di altri veicoli da rubare. Andrea Lezzi e Alessandro Ciminna, rispettivamente di 36 e 26 anni, con qualche precedente alle spalle, si erano così mossi di buon mattino, ieri, destinazione Leverano. Si erano messi a bordo di una Toyota “Yaris” di colore grigio, rubata a metà maggio nella zona di Corigliano d’Otranto, giungendo a Leverano con lo scopo di reperire qualche “preda”. Preda rappresentata da una Ford Mondeo SW blu, appena parcheggiata nei pressi di una tabaccheria: in pochi attimi, uno dei due, il Ciminna, si è trovato a bordo, pronto a partire. Ma qui la sorpresa: il proprietario, tornato lì dopo pochi minuti, ha immediatamente intuito la situazione e ha cercato di bloccare il malvivente, afferrandolo per un braccio e aggrappandosi allo sportello del lato-guida della Mondeo. E soprattutto guardandolo in volto. Il malvivente, evidentemente sorpreso, a quel punto ha tentato il tutto per tutto, avviando ugualmente l’auto nonostante il derubato continuasse a restarvi aggrappato e, quindi, trascinandolo per una ventina di metri, sino a quando la presa è venuta meno ed il malcapitato è rovinato sulla carreggiata, per fortuna evitando di essere investito altri mezzi in arrivo. Nel frattempo il complice ha provato ad allontanarsi sulla Yaris, ma ha incrociato due pattuglie dei Carabinieri che, notata l’andatura eccessiva di quella Toyota, hanno intimato l’“alt”, a cui però il conducente ha risposto tentando la fuga. Immediata la reazione dei Carabinieri che si sono posti all’inseguimento del mezzo, durato una decina di minuti in velocità e in pieno centro abitato. Vistosi alle strette, Lezzi ha anche abbandonato l’auto e cercato di fuggire a piedi, venendo infine bloccato dai militari. A suo carico, in quei primi momenti, le accuse di resistenza a Pubblico Ufficiale (per aver violato l’alt fuggendo) e ricettazione (per essere in possesso di un’auto rubata). Nella concitazione del momento, gli operatori ancora ignoravano però la rapina della Mondeo avvenuta poco prima. E soprattutto ignoravano che una persona avesse notato scendere da una “Yaris” come la sua il giovane che poi era andato a sottrarre l’auto, e che avesse dato l’allarme al “112” riferendo tutto quanto aveva visto. Ciò ha fatto configurare per Lezzi anche l’accusa di concorso in rapina, in quanto “autista” del rapinatore, e ha fatto scattare le ricerche di quest’ultimo, sotto la direzione del Sostituto Procuratore dott.ssa  Donatina Buffelli, P.M. di turno presso la Prucura della Repubblica di Lecce. I Carabinieri del NORM – Aliquota Operativa e Radiomobile di Campi, oltre che della Stazione di Leverano, hanno passato per ore al setaccio documenti, controlli sul territorio, immagini di telecamere, testimonianze, descrizioni del ladro d’auto, oltre a pattugliare la zona nella speranza di sorprenderlo lì. E le indagini, nel giro di poche ore, si sono rivolte verso l’hinterland di Lecce, puntando sulla cerchia di conoscenti del giovane arrestato: e tra questi, Alessandro Ciminna pareva rispondere alla descrizione fatta agli inquirenti dal derubato. Sono bastati altri accertamenti perché nei suoi confronti scattasse l’accusa di rapina e, dunque, si aprissero le porte del casa circondariale di Lecce – Borgo S. Nicola.

Attualità

Aggressioni a personale sanitario, riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica

Nell’ambito della riunione saranno oggetto di esame le iniziative già intraprese e sarà aggiornato l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale

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Prosegue incessantemente l’impegno corale di Prefettura, ASL, Forze dell’Ordine, Ordini professionali e Terzo Settore nella prevenzione e contrasto dell’odioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e parasanitario, spesso sommerso, che non solo compromette l’incolumità e la serenità di medici, infermieri e operatori, ma danneggia anche l’intera collettività, minando la fiducia nel sistema di cura e mettendo a rischio la qualità e la continuità dell’assistenza.

Numerose sono state le iniziative sinergiche avviate con l’obiettivo di mitigare il fenomeno, a cominciare dal potenziamento , da parte di ASL, delle misure strutturali e tecnologiche di difesa passiva presso i nosocomi e i punti di continuità assistenziale , tra cui il “sistema tagliacode” ed il ricorso alla vigilanza privata, fino ad arrivare all’attivazione in via sperimentale , su impulso del Prefetto Natalino Manno, della progettualità con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato per il contributo dei volontari al servizio di accoglienza, assistenza ed informazione in favore degli utenti e dei familiari degli stessi presso le sedi dei medici di continuità assistenziale.

Gli esiti delle citate iniziative saranno oggetto di esame nell’ambito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato per domani, mercoledì 3 settembre, alle ore 11,15, alla presenza del Direttore Generale Asl e del 118, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Presidenti degli Ordini professionali dei Medici e degli Infermieri, nonché dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

L’incontro rappresenterà altresì l’occasione per un aggiornamento circa l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale.

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Attualità

Rifiuti dall’auto, tolleranza zero

Per chi li getta dai veicoli in corsa. Plastic Free Onlus plaude alle nuove norme che prevedono multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, anche l’arresto. Consentito come prova l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private

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Plastic Free Onlus accoglie con favore il Decreto-Legge n. 116, entrato in vigore in agosto, che introduce un inasprimento senza precedenti delle sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli.

La nuova normativa non solo prevede multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, l’arresto, ma consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata.

«Si tratta di un passo avanti fondamentale nella lotta contro una delle pratiche più vergognose e dannose per il nostro ambiente e la nostra comunità»,  dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus, associazione dal 2019 nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e rifiuti abbandonati, «l’incremento delle sanzioni deve funzionare da deterrente reale: ci aspettiamo che i trasgressori non restino impuniti ma vengano perseguiti, così da lanciare un messaggio chiaro a tutti e porre fine a questo malcostume».

Il nuovo quadro normativo distingue tra diversi livelli di gravità: dalla sanzione amministrativa fino a oltre mille euro per i rifiuti minori, all’ammenda penale per i rifiuti non pericolosi, fino all’arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare pregio ambientale. Previste anche sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, per le violazioni più gravi, la confisca del veicolo, con particolare attenzione ai mezzi aziendali utilizzati per smaltimenti illeciti.

Plastic Free Onlus ricorda i risultati ottenuti in sei anni di attività: oltre 8.700 appuntamenti di raccolta organizzati, più di 4,6 milioni di chilogrammi di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente, una rete di oltre 1.100 referenti locali e la collaborazione con centinaia di comuni italiani, grazie al progetto “Comune Plastic Free”.

«Da sempre lavoriamo per far comprendere quanto un gesto apparentemente piccolo, come gettare un mozzicone o una bottiglietta dal finestrino, abbia conseguenze enormi sul piano ambientale, paesaggistico e sanitario», prosegue De Gaetano, «questa stretta normativa, unita all’uso intelligente delle tecnologie di videosorveglianza, è la dimostrazione che il cambiamento è possibile se si uniscono sensibilizzazione, impegno civico e strumenti legislativi efficaci».

Con queste nuove disposizioni, Plastic Free auspica un deciso cambio di rotta: più controlli, più responsabilità individuale e una netta riduzione di quei comportamenti incivili che da troppo tempo deturpano le città e la natura.

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Attualità

Lavoro, domanda e offerte

Trentesimo Report di Arpal Puglia: 631 posizioni aperte nel Leccese

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Il 30° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro in crescita per un totale di 184 offerte lavorative e 631 posizioni aperte.

In questo inizio di settembre, il settore con maggiori opportunità è sempre quello turistico con 132 lavoratori ricercati soprattutto lungo la costa ionica. Segue il comparto sanitario e servizi alla persona che propone 113 posti di lavoro.

Bene anche il settore delle costruzioni con 79 posti disponibili, il settore delle telecomunicazioni che presenta 60 opportunità, industria e settore metalmeccanico con 59 e il settore del commercio con 54.

Sale il settore riparazione veicoli e trasporti con 45 lavoratori ricercati,  seguito dal comparto amministrativo-informatico che registra 29 posizioni.

Seguono il settore tessile – abbigliamento – calzaturiero (TAC) con 25 posizioni aperte, il settore agroalimentare con 17 opportunità, il settore pedagogico e istruzione con 6 profili professionali ricercati.

Chiudono il settore delle pulizie e multiservizi, bellezza e benessere, e artigianato, rispettivamente con due, quattro e una posizione aperta.

A completare il panorama occupazionale c’è una posizione riservata agli iscritti alle categorie protette art.18 e quattro posizioni riservate a persone con disabilità, secondo la legge 68/99. Il report segnala, inoltre, cinque tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 30° REPORT ARPAL – AMBITO DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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