Attualità
Massimo Nava: così nacque il Corriere della Sera. A Leuca al Circolo della Vela
La sua vicenda è anche il romanzo di un’avventura, emozionante e romantica, passionale e incredibile, come quelle dei moschettieri e dei garibaldini…

Massimo Nava presenta allo Yacht Club Leuca “Quella sera in Galleria. Come nacque il Corriere della Sera”
Domenica 9 luglio, alle ore 20, presso il Circolo della Vela di Santa Maria di Leuca, il giornalista Massimo Nava presenterà il suo ultimo libro “Quella sera in Galleria. Come nacque il Corriere della Sera” (Solferino, 2023), dedicato alla figura poco conosciuta di Eugenio Torelli Viollier (1842-1900), il primo a buttare nel cestino il giornalismo autoreferenziale ed elitario e a importare i modelli dei grandi giornali europei, basati sul primato della notizia e su inchieste e reportage accurati.
La sua vicenda è anche il romanzo di un’avventura, emozionante e romantica, passionale e incredibile, come quelle dei moschettieri e dei garibaldini.
Dopo i saluti introduttivi di Giovanni Arditi di Castelvetere (Presidente dello Yacht Club Leuca), Francesco Petracca (Sindaco di Castrignano del Capo) e Giulia Chiffi (Assessore alla Cultura di Castrignano del Capo), dialogherà con l’autore Mario Carparelli (Docente di Storia della filosofia moderna presso l’Università del Salento).
IL LIBRO
Era un giovane napoletano, timido e orfano di entrambi i genitori, che si sarebbe accontentato di un impiego pubblico ma divenne adulto con il gusto della sfida, la passione civile, l’amore per la patria, che servì da volontario con Garibaldi. Eugenio Torelli Viollier diventò giornalista sotto le ali affettuose di Alexandre Dumas, di cui fu segretario e traduttore, scoprendo Parigi e i salotti letterari e studiando segreti e regole delle grandi imprese editoriali.
Amava le lettere, il melodramma, il teatro. Scrisse poesie, romanzi, libretti d’opera che non ebbero il successo sperato.
Era anche un visionario che immaginò di fare con quattro precari colleghi e pochi soldi quello che sarebbe diventato il più grande quotidiano italiano.
La sua biografia è straordinaria nello svolgimento, dalla Napoli borbonica alla Milano della nuova classe dirigente unitaria, e nella sua attualità: perché è la storia di un successo costruito in giro per l’Europa e nella metropoli lombarda, dove i talenti del sud vengono a cercare fortuna e valorizzazione.
Alla guida del «Corriere», il direttore seppe esaltare i talenti che incontrava, chiamandoli a scrivere per il giornale.
Fra questi, Giovanni Verga, Luigi Capuana, Matilde Serao.
Seppe anche scoprire l’uomo adatto alla successione: Luigi Albertini, il direttore del nuovo secolo, il grande giornalista il cui nome si sarebbe legato per sempre alla storia del «Corriere».
Il successo del quotidiano, sbocciato nel giorno di Quaresima sotto le volte della Galleria di Milano, fu negli ultimi tempi segnato da contrasti interni alla redazione, maldicenze messe in giro dalla concorrenza e peripezie economiche.
E il suo protagonista finì per uscire di scena in punta di piedi, in solitudine e dimenticato.
Attualità
Uova di tartaruga sul lido, zona in sicurezza in attesa dell’arrivo dei piccoli
Mamma Caretta Caretta ha depositato le uova su un lido a Pescoluse; il locale WWF ha provveduto a recintare la zona in attesa della schiusa che dovrebbe avvenire tra fine agosto e inizio settembre

A Pescoluse, marina di Salve, sul Lido L’Arena bagnanti hanno assissitito allo spettacolo di una Caretta Caretta intenenta a depositare le sua uova sulla sabbia.
Lasciata tranquilla mamma tartaruga mentre faceva il suo e hanno avvertito il locale WWF che ha provveduto a mettere in sizurezza con un’apposita recinzione la zona in attesa dell’arrivo dei piccoli.
La schiusa dovrebbe avvenire entro 45 giorni da calcolare a partire dal 18 luglio data in cui la tartaruga ha depositato le uova.
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Attualità
Recuperati in mare pezzi di artiglieria del XVII e XVIII secolo
Quelli recuperati dai sommozzatori erano già stati oggetto di verifiche nelle scorse settimane e di un attento monitoraggio da parte dell’Ufficio Locale Marittimo di Ugento

Importante ritrovamento nello specchio d’acqua salentino in prossimità della marina ugentina.
La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce ha diretto le operazioni di documentazione e di recupero di alcuni pezzi di artiglieria risalenti ai secoli XVII-XVIII.
Le attività, regolamentate dall’ordinanza della Capitaneria di Porto di Gallipoli, sono state effettuate dalla società ASPS Archaeo Services grazie al supporto della Guardia di Finanza, Sezione operativa navale di Gallipoli, II Nucleo Sommozzatori di Taranto.
I reperti, individuati e prontamente segnalati e monitorati da un residente nelle immediate prossimità del luogo di ritrovamento, erano già stati oggetto di verifiche nelle scorse settimane e di un attento monitoraggio da parte dell’Ufficio Locale Marittimo di Ugento, tempestivamente informato del ritrovamento.
Il recupero, oltre a scongiurare il rischio di danneggiamenti e trafugamenti, ha consentito l’acquisizione di dati
che saranno oggetto di un prossimo approfondimento, e ancora una volta evidenzia gli ottimi risultati raggiunti
grazie alla sinergia tra Enti e alla doverosa ma non scontata collaborazione dei cittadini.
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Attualità
Parlami di Gaza, Melpignano ha scelto di esserci
Domani, mercoledì 30 luglio, dalle 21, al palazzo Marchesale di Melpignano, serata intensa e necessaria con unas mostra itinerante che dà voce al popolo palestinese, tra diaspora e resistenza e racconta la Palestina di ieri, oggi e domani

Approda nel Salento un evento che unisce arte, memoria e impegno civile.
Domani, mercoledì 30 luglio, dalle 21, al palazzo Marchesale di Melpignano, una serata intensa e necessaria: “Parlami di Gaza”, mostra itinerante che dà voce al popolo palestinese, tra diaspora e resistenza e racconta la Palestina di ieri, oggi e domani.
Un momento di testimonianza viva, per guardare oltre il silenzio e ascoltare la Palestina attraverso i racconti di chi ne porta ancora le ferite sulla pelle.
Le fotografie di Ahmad Jarboa, infermiere e fotografo sfollato dopo aver perso casa nei bombardamenti israeliani, offriranno uno sguardo potente sulla bellezza martoriata di Gaza.
La sua assenza fisica sarà colmata dalla forza delle immagini: scatti intimi, profondi, che attraversano dolore e speranza.
Darà voce all’anima spezzata di una terra Mervat Alramli, sceneggiatrice e scenografa nata nell’ospedale Al Shifa, oggi raso al suolo: interpreterà quattro testi scritti di suo pugno, tra cui “Tracce ed Aria”, dedicato alla memoria di un’infanzia rubata.
Le sue parole, cariche di nostalgia e dignità, saranno accompagnate dalla musica struggente di Mohammed Abusenjer, giovane musicista palestinese sopravvissuto all’ultimo genocidio e recentemente arrivato in Italia.
Con il suo oud, tra brani tradizionali e improvvisazioni, guiderà il pubblico in un viaggio sonoro attraverso la resistenza e la resilienza.
«Come giovani palestinesi di Gaza, in diaspora e non abbiamo deciso di continuare a farci portavoce di una ferita aperta da più di 77 anni. Attraverso l’arte e la musica, contribuiremo a smascherare il progetto di pulizia etnica in atto da parte dell’occupazione sionista. È ora di decolonizzare il pensiero occidentale, ricostruire Gaza e sostenere la sua popolazione», sostengono i tre artisti.
L’iniziativa, promossa da attivisti palestinesi in collaborazione con realtà italiane solidali, è anche occasione concreta per sostenere Gaza.
Durante l’evento sarà possibile acquistare le cartoline tratte dalle fotografie di Jarboa.
Melpignano sceglie così di esserci: dando spazio all’arte, alla verità, alla memoria.
«Perché», come sottolinea la sindaca di Melpignano Valentina Avantaggiato, «il genocidio non si combatte con l’indifferenza, ma con la scelta di ascoltare, raccontare e restare umani».
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