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Attualità

Meteo Salento, estate a pieni giri nei prossimi giorni

“Dopo una lieve ridimensionata delle temperature nella prima parte della settimana, da mercoledì il caldo tornerà progressivamente…

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Arriva l’anticiclone africano, il tempo sarà in prevalenza stabile e soleggiato su gran parte del territorio nazionale, sebbene non mancherà qualche isolato temporale di calore pomeridiano-serale su Alpi e Appennino.


Dopo una lieve ridimensionata delle temperature nella prima parte della settimana, da mercoledì il caldo tornerà progressivamente a intensificarsi su gran parte d’Italia”,  sentenziano da 3bmeteo,  “con un flusso di correnti dal Nord Africa che raggiungerà l’apice tra venerdì e il prossimo weekend. In questa fase si supereranno i 30°C praticamente ovunque, con punte di 36-38°C sulle aree interne del Centrosud e sulle Isole Maggiori”.


Fino a quando?

L’apice del caldo africano come detto si raggiungerà tra venerdì e il prossimo weekend, anche se sul finire di domenica si potrebbe assistere ad un primo indebolimento dell’alta pressione su Alpi e Nordovest con l’arrivo di qualche temporale. Successivamente, ovvero la prossima settimana”, concludono le previsioni di 3bmeteo, “le correnti potrebbero piegare almeno temporaneamente da Nordovest portando qualche temporale in più (anche forte) e un ridimensionamento quantomeno parziale del caldo a partire dal Centronord, sebbene il contesto climatico si manterrebbe comunque pienamente estivo“.


Appuntamenti

La Fontana Antica di Gallipoli Luogo del Cuore FAI

In attesa della proclamazione dei vincitori di domani freme la Città Bella che si aspetta una conferma anche nel nuovo censimento

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Nella mattina di domani giugno il FAI – Fondo Ambiente Italiano svelerà la classifica finale del XII censimento I Luoghi del Cuore, rivelando i nomi (e i numeri) di quelli che avranno raggiunto le prime posizioni, con l’assegnazione di 70mila, 60mila e 50mila euro ai primi 3 luoghi classificati, da destinare al recupero.

La proclamazione dei vincitori avverrà con una cerimonia in programma a Milano (che si potrà seguire in diretta streaming sul sito del FAI).

Sulla scia dell’entusiasmo della precedente edizione, che ha visto vincitrice la Chiesa di San Pietro dei Samari di Gallipoli, sita nel Parco naturale regionale Isola S. Andrea – Litorale Punta Pizzo, questo censimento, svoltosi da settembre 2024 ad aprile 2025, ha visto la partecipazione del Salento intero con la proposta di decine di diversi “Luoghi del Cuore”, di cui ben sette siti in comuni facenti parte della Delegazione FAI del Salento Jonico (Galatone, Gallipoli, Matino, Nardò, Neviano, Sannicola, Ugento).

Tra questi la Fontana antica di Gallipoli, al primo posto nella classifica nazionale al momento della chiusura del censimento.

Ora si attende solo l’aggiornamento con il risultato definitivo che terrà conto anche dei voti cartacei non ancora conteggiati.

In occasione dell’annuncio della classifica finale, la Delegazione FAI del Salento Jonico e il Comitato promotore della Fontana antica di Gallipoli hanno programmato a Gallipoli, sempre per domani, a partire dalle ore 10,30, la trasmissione della diretta streaming da Milano su maxischermo in piazza Aldo Moro, ai piedi della Fontana Antica di Gallipoli.

Alla cerimonia FAI a Milano sarà fisicamente presente, per il Comitato Fontana antica di Gallipoli, la presidente Stefania D’Amato.

All’appuntamento in piazza a Gallipoli, invece, saranno presenti rappresentanze istituzionali del territorio leccese e pugliese in generale, istituti scolastici, associazioni territoriali e rappresentanti dei diversi comitati spontanei dei “Luoghi del Cuore” dei comuni del Salento Jonico.

Previsti momenti artistici, coreografie e testimonianze di supporters.

Chi prenoterà la propria presenza tramite messaggio whatsapp al 3201434663 riceverà un cappellino arancione (colore istituzionale del FAI) da indossare per colorare la piazza.

LA FONTANA ANTICA DI GALLIPOLI

Per molti anni è stata considerata la più antica di Italia, con epoca di costruzione datata all’incirca al III secolo a.C., ma numerosi studi sembrano datarla presumibilmente in età rinascimentale. In origine posta in zona “Fontanelle”, presso quelle che erano una volta le terme gallipolitane, fu poi spostata fino all’attuale collocazione a ridosso dell’ingresso dell’isola del centro storico della citta.

La fontana, originariamente dotata di una sola facciata, nel 1765 fu arricchita ad opera del Comune dalla realizzazione di una seconda facciata. La facciata originale, che guarda a scirocco, è suddivisa in tre parti da quattro cariatidi che sorreggono l’architrave con un ricco decoro che riporta scene delle “Fatiche di Ercole”.

Nei bassorilievi, sotto l’architrave, sono scolpite scene che rappresentano le tre metamorfosi delle mitologiche Dirce, Salmace e Biblide che vennero trasformate in fonti perenni.

Su questo capolavoro d’arte sono, poi, ben visibili delle scritte latine.

Nella parte sottostante della fontana, infine, sono presenti tre vasche sorrette da altrettanti putti.

Contenevano l’acqua che sgorgava da fori praticati nelle statue e che convogliava nel vascone sottostante, che fungeva in passato da abbeveratoio per gli animali.

Da questo abbeveratoio, in un passato più recente, attorno agli anni Cinquanta, veniva prelevata l’acqua con il riempimento di alcune botticelle, poi cedute alle famiglie che, numerose, non avevano in casa l’acqua corrente.

Queste botticelle venivano deposte su un carretto trainato da un asino che più volte al giorno percorreva il ponte di pietra per raggiungere la città vecchia, meta della “vendita” dell’acqua.

Al di là comunque delle sue origini, la Fontana di Gallipoli rimane un’opera d’arte tutta da ammirare e, soprattutto, da proteggere.

Periodicamente vengono eseguiti lavori di restauro, ma sarebbe bene proteggerla definitivamente dalle intemperie e dall’usura del tempo, oltre che da atti di vandalismo, sempre possibili.

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Attualità

Pegaso d’Oro al colonnello Arcangelo Moro

La massima onorificenza toscana al colonnello originario di Tricase oggi al comando dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze

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Il Pegaso d’Oro, massima onorificenza della Regione Toscana il colonnello salentino Arcangelo Moro, a capo dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.

Un premio, si legge nella motivazione, “in segno di gratitudine e apprezzamento per l’impegno di ricerca e produzione prodigato in tutti questi anni e per io suoi risvolti in particolare nel campo della cura delle malattie rare”.

«Lo stabilimento, presente dal 1931 nel quartiere di Rifredi a Firenze, ha infatti assolto in più occasioni al compito di produrre e rendere disponibili farmaci orfani, carenti o non presenti sul mercato italiano, in collaborazione con l’agenzia italiana del farmaco», ricorda il presidente della Toscana, Eugenio Giani.

Ma ha fatto anche squadra con le Regione e con altre istituzioni in occasioni di emergenze e crisi sanitarie, per l’alluvione a Firenze nel 1966, il terremoto in Friuli e in Irpinia del 1976, in occasione dell’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl nel 1986 fino alla recente pandemia da Covid-19.

Un’istituzione dell’esercito e di tutti gli italiani», conclude Giani, «uno stabilimento dal profilo nazionale che fa sentire Firenze un po’ capitale e che vogliamo tenerci ben stretto».

Di sicuro l’impegno dell’esercito in campo farmaceutico proseguirà anche in futuro.

Grazie, infatti, al sostegno dell’Agenzia industrie difesa nei prossimi anni lo stabilimento, spiega il suo comandante, sarà protagonista di un ulteriore rilancio industriale, a servizio delle forze armate e della collettività per la tutela della salute pubblica e la gestione delle emergenze.

Lo stabilimento fiorentino coltiva anche e distribuisce cannabis ad uso terapeutico, usata nella terapia contro il dolore cronico in pazienti affetti da malattie neurodegenerative, metaboliche e tumorali ed è impegnato con partner privati e pubblici nella ricerca scientifica al riguardo.

Il colonnello Moro nel ricordare i 171 anni di attività dello stabilimento e quanti vi hanno lavorato con sacrificio e senso dello Stato, ha colto l’occasione per omaggiare la memoria dei dodici fiorentini che in quell’edificio furono fucilati dalla furia nazista.

Quale segno di gratitudine alle istituzioni toscane e ai suoi cittadini, la facciata monumentale dello stabilimento, in via Reginaldo Giuliani 201, sarà d’ora in poi illuminata dal crepuscolo all’alba con il tricolore: vessillo, come ha ricordato il comandante, dell’unità nazionale e della Repubblica.

Al termine della premiazione il colonnello Moro ha consegnato a Giani il manifesto originale, incorniciato, della liberazione di Firenze.

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Attualità

Il Gallo: sembra ieri ma sono passati 29 anni, 348 mesi, 808 numeri

Dopo aver tracciato la via per tanti che ci hanno imitato, quello che in questi 29 anni non è cambiato è il nostro impegno nel restare gratuiti, indipendenti e accessibili a tutti. 

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Ormai ho perso il conto: la metodica  periodicità che accompagna quindicinalmente le nostre “chiusure” (la consegna in stampa del numero), è divenuta sana abitudine, ciclo vitale, respiro cadenzato, che accompagna questo “nugolo di ragazzi”, così ci definimmo nel primo editoriale del 9 giugno 1996, quando decidemmo di sfidare le leggi dell’editoria provinciale e affidare al giudizio della gente il nostro lavoro.  

Eh sì, oggi sono 29 anni, 348 mesi, 808 volte che questo giornale arriva puntuale, ogni 15 giorni, nelle vostre case, nei bar, nelle edicole, nei negozi, negli studi medici e nei luoghi di incontro del nostro Salento. 

Quello che celebriamo oggi è un compleanno di passaggio, uno di quelli che porta alla cifra tonda, ai 30 anni, che festeggeremo con i botti nel 2026.

Un ricordo ed un grazie affettuoso a quanti, vicini e lontani, festeggeranno insieme a noi.

Oggi, con qualche ruga e consapevolezza in più insistiamo nel fare un giornalismo vicino alla gente, che ascolta, racconta, denuncia, ma sempre con onestà e passione.

Dopo aver tracciato la via per tanti che ci hanno imitato, quello che in questi 29 anni non è cambiato è il nostro impegno nel restare gratuiti, indipendenti e accessibili a tutti. 

Perché l’informazione, soprattutto quella locale, come grida il nostro Claim, deve essere un bene comune, cioè: “Gratis per tutti”.

Un grazie sincero va a voi tutti, lettori, inserzionisti, collaboratori, grafici, distributori, e a coloro che, anche solo per un numero, hanno dato il loro contributo. 

Questo compleanno è vostro quanto nostro.

E ora guardiamo avanti: al numero 30, a nuove sfide, a un mondo che cambia e che vogliamo cavalcare, raccontare dal basso, con verità e passione.

Il Direttore

Luigi Zito

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