Attualità
Operazione Perseo: tutti i particolari
Sgominata associazione a delinquere dedita al traffico di stupefacenti tra Salice Salentino, Guagnano, Veglie, Carmiano, Novoli e Porto Cesareo
Nel quadro del contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti è stata effettuata una complessa indagine su uno dei versanti più “a rischio” – l’area di confine con il basso Brindisino – onde disarticolare attività criminali che stavano evidenziando una pericolosa capacità di infiltrazione in quella zona.
Epicentro, l’abitato di Salice Salentino, mentre teatro delle operazioni illecite erano anche paesi limitrofi tra cui Guagnano, Veglie, Carmiano, Novoli e Porto Cesareo.
Tutto ha avuto origine il 20 maggio 2011 con l’arresto di Tiziana Leone, casalinga salicese incensurata, colta in possesso di cocaina per un peso complessivo di gr. 248 più ulteriori gr. 6 (suddiviso in 11 dosi) e la somma di € 785.
La donna, in sede di interrogatorio, si definì mera custode di quello stupefacente, il cui proprietario indicò in Giovambattista Nobile, giovane, ma già noto malavitoso di Salice Salentino.
A partire dall’ottobre 2011, perciò, il NORM – Aliquota Operativa ha avviato l’investigazione, conclusasi nel luglio 2012 (per quanto riguarda l’attività “sul campo”) e nell’aprile 2013 per la successiva fase di accertamenti e riscontri conclusivi.
A dirigere le indagini, la dott.ssa Paola Guglielmi, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce.
Intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, accertamenti documentali, perquisizioni, denunce e arresti in flagranza hanno permesso di fare luce su un gruppo articolato e ben organizzato, incentrato su elementi salicesi che agivano in base a ben precise direttive impartite gerarchicamente.
L’esercizio del “core business” (lo spaccio di cocaina) si affiancava, in subordine, a quello di marijuana e hashish, oltre a una serie di fenomeni collaterali quali le estorsioni commesse ai danni di “clienti” debitori per l’acquisto di droga.
Il gruppo si rivolgeva a un mercato di insospettata ampiezza, in cui il cliente-tipo spaziava dal disoccupato, o dal soggetto originario di ambienti degradati, al normale lavoratore benestante o al professionista insospettabile, in un giro vorticoso di contatti di spaccio che potevano arrivare anche alle molte decine al giorno.
In taluni casi, le richieste di vendita si facevano talmente insistenti da renderne indispensabile lo “smistamento” a esponenti “secondari” della rete di spaccio.
L’attività si era talmente ramificata da permeare in profondità il tessuto sociale di quelle località, in primis Salice Salentino, con pesanti ripercussioni sul piano economico e della pubblica sicurezza.
Le indagini sono sfociate, infine, nel deferimento di 17 persone (14 di Salice Salentino, oltre a tre rispettivamente di Guagnano, Novoli e Veglie) con richiesta di emissione di ordinanze cautelari per responsabilità – a vario titolo attribuita – in ordine ai reati di Associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione (artt. 73 e 74 del DPR 309/90 e art. 629 c.p.).
La dott.ssa Antonia MARTALÒ, G.I.P. del Tribunale di Lecce, con Ordinanza nr. 6372/13 G.I.P. del 10.10.2013, ha accolto la richiesta in ordine all’Associazione per delinquere nei confronti di 12 persone.
Per 11 è stata disposta la custodia cautelare in carcere. E sono:
- Antonio Capoccello nato a Campi Salentina il 13.06.1981, residente a Salice Salentino, celibe, nullafacente, censurato;
- Dario De Pascalis nato a Campi Salentina il 28.01.1988, residente a Salice Salentino, celibe, operaio, censurato;
- Gianluigi Guerrieri nato a San Pietro Vernotico il 19.06.1993, residente a Guagnano, di fatto attualmente domiciliato in Germania, celibe, operaio, censurato;
- Francesco Leuzzi nato a Galatina il 03.10.1988, residente a Salice Salentino, celibe, operaio, censurato;
- Tonio Mangiulli nato a Campi Salentina il 16.02.1977, residente a Salice Salentino, di fatto attualmente domiciliato in Spagna, celibe, operaio, censurato;
- Andrea Marcellino nato a Campi Salentina il 29.04.1983, residente a Salice Salentino, convivente, autotrasportatore, censurato;
- Antonio Mogavero nato a Campi Salentina l’11.12.1984, residente a Salice Salentino, celibe, nullafacente, censurato;
- Giovanbattista Nobile nato a Lecce il 30.09.1985, residente a Salice Salentino, celibe, nullafacente, censurato;
- Raffaele Schiavone nato a Campi Salentina il 10.09.1991, residente a Salice, celibe, nullafacente, censurato;
- Armando Simone nato a Salice Salentino il 04.11.1971, ivi residente, coniugato, commerciante, censurato;
- Gabriele Timo nato a San Pietro Vernotico il 25.09.1989, residente a Salice Salentino, di fatto domiciliato in Germania, celibe, cameriere, censurato.
Per Maura Tonia Daniela Spedicato nata a Campi Salentina il 27.02.1982, residente a Novoli, la restrizione agli arresti domiciliari.
Nell’ambito del citato provvedimento, Nobile, Mangiulli e Schiavone sono stati altresì ritenuti responsabili di due episodi di estorsione, in concorso..
Denuncia a piede libero, sempre per Associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, nei confronti di D.F.A., 31 anni, M.C., 31 anni, M.S., classe 26 anni, P.D., classe 21 anni, tutti di Salice Salentino, e di T.V., classe 1991, di Veglie. Costoro sono stati ritenuti aver avuto un ruolo più marginale nell’ambito dell’Associazione.
I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Campi Salentina, coadiuvati dai colleghi del Reparto Operativo di Lecce, delle Compagnie Carabinieri di Lecce, Maglie, Gallipoli e Casarano, delle Stazioni dipendenti dalla Compagnia di Campi Salentina, con l’ausilio di una unità cinofila della Compagnia Carabinieri di Modugno (BA), due unità cinofile della Guardia di Finanza di Lecce, con i relativi conduttori, e una pattuglia del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce della Guardia di Finanza, supportati dall’alto da un elicottero e quattro militari del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari, hanno eseguito la suddetta ordinanza nei confronti dei nove domiciliati in Italia. Come già riportato, tre di loro risultano attualmente emigrati all’estero, in Spagna e in Germania. Sul loro conto verrà chiesta alla competente A.G. l’emissione dei Mandati d’arresto europei.
In totale hanno partecipato alle attività 68 carabinieri, 4 finanzieri, 3 cani anti-droga. I mezzi impiegati sono stati 31 a terra e un elicottero in volo.
Al vertice del sodalizio criminoso è risultato essere, appunto, Giovambattista Nobile, capo indiscusso e temuto anche dai suoi stessi più stretti collaboratori: era lui a curare i contatti con ambienti malavitosi esterni, specie per l’approvvigionamento della droga da far spacciare.
Ancora, era Nobile a sovrintendere al buon funzionamento del sodalizio, ed era sempre lui a incarnare una sorta di “giudice di ultimo grado” interpellato perché intervenisse, con minacce anche pesanti, nei confronti di collaboratori infedeli o di debitori insolventi.
La pericolosità di Nobile emerge anche da un altro evento che lo ha visto protagonista.
Egli, infatti, che è stato arrestato in flagranza di reato il 15 maggio 2012 per porto illegale di una pistola cal. 7,65 completa di 12 proiettili; la successiva perquisizione domiciliare permise di rinvenire nella sua abitazione altri 100 proiettili dello stesso calibro.
L’attività di captazione aveva consentito di scoprire che, nelle ore precedenti, il soggetto aveva avuto un violento litigio con il proprio padre: estremamente probabile, perciò, è che Nobile stesse cercando proprio il suo genitore per una resa dei conti, e che il fatto che sia stato intercettato dai Carabinieri abbia evitato un’aggressione a mano armata con esiti imprevedibili.
Anello di congiunzione tra il “capo” e la rete di spaccio al minuto, Mangiulli era incaricato di gestire l’attività altrui – sia per la “cura” della clientela che per la riscossione dei proventi – ma conduceva egli stesso attività di spaccio insieme alla propria fidanzata Maura Tonia Daniela Spedicato, a sua volta attiva come autista e “segretaria” nei confronti di taluni acquirenti.
La vendita avveniva spesso con il metodo “porta a porta”: alla telefonata di richiesta del cliente seguiva l’arrivo a domicilio del Mangiulli (o dei suoi eventuali sostituti), di solito entro pochi minuti.
Ciò, con un duplice risultato: rafforzare la fidelizzazione degli acquirenti e moltiplicare in maniera esponenziale i punti di spaccio, complicando di pari passo qualsiasi eventuale pedinamento o osservazione da parte delle Forze dell’Ordine.
Luogo di smistamento pubblico, invece, era sovente il Bar Suite Cafè di Salice Salentino, il cui gestore Armando Simone, si metteva a disposizione degli spacciatori come intermediario per gli acquisti, fino addirittura a prestarsi a raccogliere il danaro o a cedere la sostanza stupefacente. Sul conto dell’impresa che gestisce il Bar partirà immediatamente una richiesta di sospensione dell’attività, al Questore di Lecce, ex art. 100 del T.U.L.P.S.
Principale custode dello stupefacente è risultato essere Antonio Mogavero, non a caso tratto in arresto dal N.O.R.M. il 24 marzo 2012: egli disponeva di un locale in cui conservava e confezionava la droga e nel quale, dopo una perquisizione, sono stati rinvenuti ben 240 gr. di cocaina e 120 gr. di marijuana, oltre a materiale per il confezionamento delle dosi di droga.
E ancora un anno dopo (il 03.04.2013), una perquisizione eseguita sempre dal N.O.R.M. ha consentito di rinvenire due pistole (rispettivamente cal. 6,35 e cal. 7,65) oltre a munizionamento in corpose quantità (110 proiettili cal. 6,35, oltre a 123 cal. 7,65). Per tale motivo Mogavero fu arrestato nuovamente e passò dagli arresti domiciliari al carcere.
Tutto era sotterrato in un giardino di pertinenza dello stabile di Mogavero.
Ulteriore “anello” era costituito da personaggi quali Andrea Marcellino e Dario De Pascalis.
Quest’ultimo è arrivato a svolgere i compiti che erano tipici di Mangiulli, sostituendo quest’ultimo e agendo perciò a stretto contatto il capo, Nobile.
Anche De Pascalis è finito in manette d per detenzione di 6 gr. di cocaina, 47 gr. di hashish e 4 gr. marijuana.
Lo ha prontamente sostituito Raffaele Schiavone, altro soggetto noto alle Forze dell’Ordine (è stato arrestato dalla Stazione CC Leverano mentre tentava di fuggire da un supermercato locale che aveva appena rapinato).
Schiavone, peraltro, aveva messo in piedi anche un’autonoma attività di spaccio, parallela a quella del gruppo di Nobile e all’insaputa di quest’ultimo, attivandosi con Gabriele Timo e Daniele Prato per lo smercio di marijuana e hashish. Anche quest’ultimo è stato arrestato in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di 90 gr. di hashish.
Altri personaggi, come Vito Tondo, hanno invece recitato un ruolo più marginale, più che altro rendendosi protagonisti di singoli episodi di spaccio. Anch’egli, però, è stato arrestato il 20 dicembre 2011, per detenzione ai fini di spaccio di 11 gr. di cocaina e 5 gr. marijuana.
I meccanismi di sostituzione hanno reso l’immagine di un’organizzazione dal funzionamento rodato, quasi “automatico”.
Il vincolo sodale è stato ulteriormente evidenziato dall’aiuto che – in primis – NOBILE Giovambattista Nobile e Tonio Mangiulli garantivano ai propri complici, specie ai più stretti: in loro favore veniva assicurato il pagamento delle spese legali dovute a arresti e denunce patiti dai Carabinieri, oltre al sostegno morale per l’eventuale stato di detenzione.
In più di una occasione sono state captate conversazioni tra loro e alcuni soggetti sottoposti appunto agli arresti domiciliari, peraltro vietate e perciò oggetto di ulteriore deferimento all’A.G..
Come detto, non sono mancati episodi di estorsione ai danni di acquirenti di stupefacente che finivano per accumulare rapidamente grossi debiti e subire, pertanto, minacce o costrizioni di vario genere.
Praticato, per esempio, era il “sequestro preventivo” di un bene, a garanzia di una rapida soddisfazione del credito.
In un caso, per esempio, esponenti del gruppo malavitoso hanno costretto il debitore di turno ad affidargli il proprio bancomat; in un’altra occasione, invece, a essere “sequestrata” è stata l’auto di un altro cliente, riconsegnata solo a pagamento effettuato.
L’indagine, che ha comportato migliaia di ore di intercettazione e di attività cui hanno concorso anche altri comandi dell’Arma dipendenti dalla Compagnia di Campi Salentina (soprattutto la Stazione di Salice), è stata battezzata “Perseo”, a sottolineare l’intenzione di incidere in maniera netta sul fenomeno criminale perseguito.
Attualità
Tricase: “I lavori in via F.lli Allatini un bel pasticciaccio”
L’intervento dei consiglieri di minoranza Carità, Ciardo e Baglivo
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I consiglieri comunali di minoranza del Comune di Tricase Giovanni Carità, Armando Ciardo, Antonio Luigi Baglivo intervengono con una nota sulla situazione riguardanti i lavori in corso in via Fratelli Allatini.

Capita spesso, soprattutto quando si ricopre il ruolo di Consiglieri Comunali di opposizione, di uscire di casa e scoprire l’apertura di nuovi cantieri pubblici. Raramente capita di essere chiamati alla condivisione di un’idea, di un progetto, di una visione della città. Ovviamente, non è questo il caso dei lavori in via Fratelli Allatini e, a dire il vero, di tanti altri casi, come accaduto di recente per il cantiere di via Lecce.
Preso atto dell’inizio dei lavori in via Fratelli Allatini, per quello che compete al nostro ruolo, abbiamo immediatamente protocollato una interrogazione consiliare in data 21/11/2025 (prot. N. 00023283). L’interrogazione è stata calendarizzata per il Consiglio Comunale del 26/11/2025 e in quella sede discussa. La discussione è agli atti, pubblica e visibile sul canale istituzionale del Comune di Tricase.
Nel corso del dibattito abbiamo evidenziato le nostre perplessità, facendo spesso riferimento al rispetto del PEBA (Pieno di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), esposto le potenziali criticità e chiesto certezze sulla futura viabilità. Il Sindaco, che ricopre anche il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici, ha risposto illustrando il progetto e dando garanzie sul rispetto del PEBA e sulla realizzazione dell’opera in funzione soprattutto del rispetto dei pedoni.
Questo è quanto avvenuto, nulla di più ma neanche nulla di meno. L’opposizione, che pare essere il problema di Tricase, ha svolto il suo ruolo, per quello che le compete.
Passiamo ora alle valutazione politiche, che poi sono quelle più importanti. L’opera in corso in via Fratelli Allatini parte da lontano, come da lontano vengono le tante criticità di questa nostra città. Come sempre manca una visione realistica e concreta di ciò che serve, ma anche di ciò che non serve e che paradossalmente peggiora la qualità della vita di tutti noi.
La strada in questione è una delle arterie viarie più importanti di Tricase. E’ situata nel mezzo di un quartiere fatto di uno stretto reticolato di strade parallele e perpendicolari alla stessa. Stradine frutto di una politica disastrosa e che tuttavia fungono anche come parcheggio per i residenti. Persone che li vi abitano e che continueranno ad abitarci. Un quartiere con un’alta densità demografica sul quale insistono anche diverse attività commerciali.
Preso atto di questo e anche delle difficoltà che l’area sopporta, a nostro parere, sarebbe stato necessario, e forse ancora lo è, soffermarsi sul da farsi con la giusta cautela, senza cedere alla cieca e disastrosa politica del fare tanto per fare.
In conseguenze di queste nostre pubbliche riflessioni e delle ulteriori criticità emerse, in particolare in via Massa e via Micetti, invitiamo il Sindaco, la Giunta e i colleghi di maggioranza ad una riflessione seria, urgente e pubblicasull’intero intervento.
Attualità
Con le donne, per le donne a Salve: Salento in Rosa
Da oggi la mostra organizzata dall’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù che sarà intitolato a Renata Fonte. Venerdì 5 convegno con la rettrice di UniSalento Maria Antonietta Aiello, il Commissario della Polizia di Taurisano Federica Mele, l’imprenditrice Tina De Francesco e Viviana Matrangola (figlia di Renata Fonte)
Il convegno “Salento in rosa: Donne di Coraggio” è l’iniziativa che l’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù organizza nell’ambito della staffetta promossa dalla rete de Il Veliero parlante “Donne coraggio”, nata per celebrare storie di donne visionarie e rivoluzionarie.
Nella Scuola Secondaria di via Rosenberg, oggi si inaugura una mostra (aperta al pubblico fino al 5 dicembre) che presenterà storie, esempi di passione civile e di sfida ai pregiudizi: un’occasione per mettere al centro le donne non solo nella giornata del 25 novembre.
Al termine della mostra, alle ore 10 di venerdì 5 dicembre, quattro figure femminili che si sono distinte nel panorama socio-culturale ed istituzionale si confronteranno e si racconteranno.
Tenacia, talento e impegno nella loro cassetta degli attrezzi, a testimoniare un duro lavoro e anche un bagaglio di esperienze da trasmettere alle nuove generazioni.
Interverranno Maria Antonietta Aiello, (Rettrice dell’Università del Salento), Federica Mele (nuovo Commissario capo di Polizia a Taurisano), l’imprenditrice Tina De Francesco (dell’azienda DFV) e Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte.
A quest’ultima, prima donna vittima di mafia, assassinata più di 40 anni fa per aver difeso quel meraviglioso lembo di costa che grazie a lei oggi è il Parco Regionale di Porto Selvaggio, sarà denominato l’Istituto comprensivo Salve, Morciano Patù.
La conferma arriva dal dirigente scolastico Gianni Sergi: «Intitoleremo la scuola ad una donna salentina che ha pagato col sangue l’amore per la propria terra. La nostra scuola continuerà nel solco del suo esempio a educare al rispetto delle persone, dell’ambiente e della legalità».
Per le nuove generazioni che si affacciano in un mondo sempre più complesso, il convegno, la mostra, il confronto con donne che ce l’hanno fatta possono rappresentare un modello, un faro puntato sui diritti necessari e non negoziabili, che la scuola vuol tenere sempre acceso.
Come sottolinea il Dirigente, «oggi la scuola non può e non deve rimanere neutrale di fronte a queste tematiche. Il nostro Istituto è impegnato quotidianamente non solo nell’istruzione ma anche nell’educazione dei suoi allievi alla cittadinanza attiva, al rispetto e al riconoscimento del valore inestimabile del contributo femminile in ogni ambito della società. Il coraggio di cui parliamo è la forza quotidiana di resistere, di studiare, di lavorare e di credere nei propri sogni».
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Attualità
Aldo, Giovanni e Giacomo hanno un messaggio per Tricase
Un simpatico video destinato a Tricase da parte del mitico trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo.
Il messaggio, indirizzato ai tricasini in vista del film Attitudini, in uscita al cinema, è stato recapitato al sindaco De Donno dalla regista della pellicola, Sophie Chiarello, passaporto francese, corsanese d’origine.
Ecco il video in cui il trio ironizza sul nome di Tricase e confida di essere…”culo e camicia” col primo cittadino.
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