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Attualità

Portatori Sani di Sorrisi da Galatina

Angeli vestiti da clown. Presenti assiduamente nei diversi reparti degli ospedali salentini. Adotta una porta, Sos Clown, In bilico tra vero e follia, Felicetto: le tante iniziative dell’associazione

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Un gruppo di volontari clown con un fine comune: mettersi in gioco, donare tutti se stessi, con la convinzione che a far del bene si riceve sempre del bene. I portatori sani di sorrisi rappresentano l’emblema dell’allegria, quella pura! L’allegria che scaturisce dalla semplicità dei gesti e delle azioni, quell’allegria impagabile e spontanea, che trova riscontro ogni giorno nei milioni di sorrisi donati e ricambiati, negli occhi dei bambini e degli adulti pieni di gioia e riconoscenza.

I portatori sani di sorriso sono un gruppo composto da persone dal naso rosso che rappresenta il passaggio dall’essere una persona comune, con pregi e difetti, problemi, paure, preconcetti, ad un portatore sano di sorrisi, un clown che dall’alto della sua età guarda il mondo con gli occhi del bambino, sorprendendosi, cioè, di tutto ciò che lo circonda, pronto a mettersi in gioco, ad abbattere i muri e gli impedimenti che fanno parte della società al fine di instaurare un rapporto umano con gli altri.

I portatori sani di sorrisi sono presenti assiduamente nei diversi reparti degli ospedali salentini.

Il gruppo”, ci ha spiegato il presidente di Portatori sani di sorriso, Pierangelo Muci, “si impegna a mantenere assidua e costante la sua partecipazione alla vita attiva dell’ospedale. Tanti i consensi ricevuti dai medici, che con grande disponibilità hanno sempre appoggiato ed aiutato i clown nelle loro iniziative. Tanta anche la riconoscenza della gente che, sin dalla nascita, segue il gruppo grazie alla pagina Facebook. Ma la cosa più importante, che va oltre complimenti, oltre la gratitudine”, dice Muci, “è il senso di appagamento che invade gli animi dei clown dopo il loro volontariato in ospedale. Un semplice sorriso ed un particolare sguardo ricevuto sono in grado di riempire il cuore, di far dimenticare i problemi della vita quotidiana, offrendo un momento non solo di svago, ma anche e soprattutto di profonda riflessione morale”.






Questi alcuni dei progetti realizzati e che i clown Portatori sani di sorriso vivono ogni giorno.

Adotta una porta. Prima, varcando la porta del reparto pediatrico dell’ospedale, si veniva accolti da un’aria fredda e distaccata. Ora grazie al sostegno della gente ed a qualche piccola raccolta fondi, le porte del reparto pediatrico rappresentano l’accesso ad un mondo costruito su misura dei bambini. Ad ogni stanza è stato assegnato un personaggio dei cartoni animati, in modo tale che il piccolo paziente viva la sua permanenza in ospedale in Mayer in maniera giocosa.

Postalina. Una buca delle lettere gigante, ha le sembianze di una persona (braccia, gambe e tratti somatici) ed è collocata ad un angolo del reparto pediatrico. È dedicata ai piccoli pazienti che, con semplice atto di imbucare una letterina prestampata, sulla quale hanno la possibilità di scrivere problematiche, elogi, eventuali preoccupazioni e paure, instaurano un ponte di comunicazione con i dottori clown.

Sos clown – Servizio 118 del sorriso. In ogni camera della pediatria è stato posto un piccolo quadretto contenente i contatti telefonici dell’associazione. Ognuno può contattare i portatori sani di sorrisi richiedendo il loro immediato intervento, al fine di far superare al bambino il trauma dell’ospedalizzazione.

Clown in movimento. I portatori sani di sorrisi si tengono in contatto col paziente, seguendo sempre le sue volontà, andandolo a trovare nei vari ospedali o strutture in cui è costretto a stare per l’iter terapeutico.

Clown in corsia. I clown assicurano la loro presenza, con costanza e professionalità, nei diversi reparti dove operano.

Aiuta il cambiamento. L’obiettivo è quello di rendere gli ambienti ospedalieri più adatti ai piccoli degenti ricreando un mondo tutto loro. Grazie a questo progetto l’ospedalizzazione pediatrica sarà sempre meno traumatica.

In bilico tra vero e follia. I clown sono pronti a far visita ogni domenica mattina ai pazienti del reparto di psichiatria, per offrir loro un momento di svago, di dialogo, una via di fuga da quelle che sono le loro difficili giornate.

Villetta superabile. Lo spazio superabile è un luogo di integrazione non è inteso solo nell’accoglienza da parte della normalità al diverso; anche il diverso deve imparare ad accogliere la normalità. Il bimbo/adulto diversabile (quelli dell’associazione preferiscono il termine “superabile”, nel senso di “un bimbo adulto che cerca di superare i suoi limiti”) deve accettare il proprio deficit, averne consapevolezza e fare in modo che questi non influenzino negativamente il rapporto con l’altro che, a sua volta, si impegna a fare altrettanto: entrambi devono accettare i propri limiti. Lo slogan dell’associazione è: “La normalità accoglie la diversità e la diversità accoglie la normalità”, la sostanza della vera integrazione fine ultimo del progetto, unico nel suo genere. Ogni bambino ha diritto di giocare ogni bambino ha diritto di essere felice.

I clown e gli anziani. Presenti in diverse strutture diurne, dove gli anziani ospitati vengono coinvolti in giornate di svago e di racconti.

Felicetto. Una camper super agile per un progetto superabile. Un mezzo dotato di ogni confort per piccoli e lunghi spostamenti, attrezzato di ogni aiuto paramedico e facilmente utilizzabile da tutti. Provvisto di pedana per i disabili e barella trasporto allettati dagli interni studiati nei dettagli e nei colori. Questo camper per i portatori sani di sorriso è il mezzo per entrare ancora di più nelle famiglie per alleviare sofferenze disagi anche nelle diverse ospedalizzazioni.


Attualità

Santa Cesarea, 18 milioni di motivi per recuperare il Polo Termale Sportivo

Finanziamento destinato al recupero e al rilancio della più grande opera incompiuta del Salento, in stato di abbandono da quasi 25 anni

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«Santa Cesarea è nelle mie radici e nel mio cuore: aiutarla a rinascere sarà il mio orgoglio più grande».

È con queste parole l’on. Andrea Caroppo, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, ha annunciato nella conferenza stampa tenuta assieme al sindaco di Santa Cesarea Terme Pasquale Bleve, l’arrivo di 18 milioni di euro destinati al recupero e al rilancio del Polo Termale Sportivo di Santa Cesarea Terme, la più grande opera incompiuta del Salento, in stato di abbandono da quasi 25 anni.

Il finanziamento, reso possibile grazie al progetto “Turismo delle Radici” promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, rientra nell’Accordo di Coesione sottoscritto nei giorni scorsi tra il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nell’ambito della programmazione nazionale 2021-2027 per la coesione territoriale.

Con questi fondi si realizzerà un intervento di recupero che consentirà di restituire vita e funzione pubblica al complesso termale e sportivo, da anni abbandonato, trasformandolo in un polo di benessere, accoglienza e sviluppo economico al servizio dell’intero Salento.

«Un risultato concreto», sottolinea Caroppo, «reso possibile grazie alla straordinaria sensibilità del Ministro Antonio Tajani, che ringrazio per aver voluto destinare risorse così importanti a un territorio che da troppo tempo attende di poter rinascere

«Il Polo Termale Sportivo», ha aggiunto Caroppo, «è il simbolo di un’occasione perduta che oggi torna a essere una grande opportunità per tutto il territorio. È la prova che, con visione e collaborazione tra istituzioni, anche le pagine incompiute possono diventare storie di rinascita».

Dello stesso avviso anche il sindaco di Santa Cesarea Terme, Pasquale Bleve, che ha espresso profonda soddisfazione per il risultato conseguito: «Quella di oggi è una giornata storica che consente alla nostra Santa Cesarea Terme di guardare al futuro con fiducia e rinnovato ottimismo. Non è un punto di arrivo, ma neppure un punto di partenza: rappresenta una tappa fondamentale di un percorso iniziato oltre dieci anni fa, che sta restituendo alla nostra città la possibilità di rinascere in tutti i sensi».

Il sindaco ha anche ricordato il lungo cammino che ha interessato il complesso del Nuovo Centro Termale e dell’area degli impianti sportivi P.I.M., evidenziando come si tratti di «un passato da superare che oggi diventa occasione di nuova ricchezza, di crescita turistica e di opportunità di lavoro per le nostre famiglie. È doveroso ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo: dai colleghi amministratori agli uffici comunali, fino a chi, come l’onorevole Andrea Caroppo, si è impegnato in prima persona per il futuro e il benessere del nostro territorio. Senza impegno, dedizione e gioco di squadra», ha concluso Bleve, «questi risultati non sarebbero possibili».

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Santa Cesarea: 18 milioni per il Polo Termale Sportivo

Finanziamento stanziato dal Ministero degli esteri nell’ambito de il “Turismo delle Radici”. Domattina la conferenza stampa di presentazione

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Una conferenza stampa per illustrare il finanziamento di 18 milioni di euro stanziato dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, rientrante nella strategia nazionale per promuovere il “Turismo delle Radici”.

Il finanziamento è destinato al recupero e alla riqualificazione del Polo Termale Sportivo di Santa Cesarea Terme.
Alla Conferenza, in programma domani, a partire dalle ore 10,30, presso la sala consiliare del Comune di Santa Cesarea Terme (via Roma, 159), interverranno il sindaco di Santa Cesarea Terme Pasquale Bleve e l’on. Andrea Caroppo.

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Attualità

Natale di disagi in 20 uffici postali

Comunità senza sportelli e Atm, lavoratori sotto stress. Tra novembre e aprile si succederanno ben 14 chiusure nel Salento: ma le difficoltà saranno ben più diffuse. La Cgil chiede l’intervento del Prefetto. Ristrutturazioni in contemporanea per il progetto Polis, alle quali si sommano le chiusure per eventi criminosi. Cgil, Slc e Spi chiedono un tavolo prefettizio e fanno appello ai sindaci per pretendere l’apertura di uffici mobili. 

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Si preannuncia un Natale… di passione per utenti e lavoratori degli uffici postali salentini.

Nel periodo festivo e in quello prenatalizio Poste Italiane chiuderà undici uffici postali, il cui carico di lavoro sarà riversato su sei sedi extra comunali (oltre che in due container ed in altri uffici nel medesimo Comune).

La nuova organizzazione riguarderà complessivamente 20 uffici postali.

I disagi si avvertiranno in 18 centri abitati.

Le chiusure sono disposte quasi tutte nell’ambito di “Polis”, progetto finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ha come obiettivi ammodernamento e digitalizzazione degli uffici postali nei piccoli centri abitati d’Italia.

In provincia di Lecce i disagi provocati da questi lavori di ristrutturazione vanno però a sommarsi a quelli prodotti dagli assalti ai postamat degli ultimi mesi, che hanno causato lunghi lavori di ristrutturazione e l’attivazione degli Atm solo nell’orario di apertura degli uffici.

Cgil, Slc e Spi chiedono la convocazione di un tavolo al Prefetto e fanno appello ai sindaci affinché pretendano l’apertura di uffici mobili nei comuni interessati dalle chiusure.

 LE CHIUSURE

Nelle prossime settimane Poste Italiane, nel solco del completamento del progetto Polis, procederà, dunque, alla totale chiusura dei seguenti uffici postali (tra parentesi il periodo di chiusura e l’ufficio postale che prenderà in carico l’attività): Acquarica del Capo (dal 20 novembre al 7 aprile, con appoggio su Presicce), Castro (fino al 7 aprile, su Vignacastrisi), Galatina 1 (fino al 10 dicembre, su Galatina), Leverano (fino al 29 dicembre per evento criminoso, su container), Melendugno (dal 17 novembre al 7 gennaio, su Calimera), Sanarica (dal 26 novembre al 13 aprile, su Minervino), Spongano (dal 4 novembre al 15 dicembre, su Diso), Squinzano (dal 9 dicembre al 28 gennaio, su Campi Salentina), Surbo (fino all’11 dicembre, su un container nella stessa Surbo in piazza Aldo Moro), Trepuzzi (dal 24 novembre al 13 gennaio, su Novoli), Vernole (dal 25 novembre al 13 aprile, su Castrì di Lecce).

A queste chiusure, che attraversano il periodo natalizio o lo sfiorano, si aggiungono anche quelle di Tiggiano (fino al 17 novembre, su Alessano), Sogliano (fino al 26 novembre, su Cutrofiano).

DANNI A COMUNITÀ, ANZIANI E LAVORATORI

Le comunità servite dagli uffici chiusi (tranne dove è stato attivato l’ufficio mobile nel container) per utilizzare i servizi postali e per i prelievi dagli Atm dovranno spostarsi, perciò, in altri comuni.

Dal canto loro le comunità che ospiteranno il carico derivante dalle chiusure dovranno sicuramente fronteggiare rallentamenti ed attese finora sconosciute.

Come evidenziano i segretari generali Tommaso Moscara (Cgil Lecce), Monia Rosato (Slc Cgil Lecce) e Fernanda Cosi (Spi Cgil Lecce), «L’impatto sarà forte soprattutto sulla popolazione più anziana, a lungo sensibilizzata a rivolgersi agli sportelli per evitare scippi e furti, e che ora devono fare i conti con un’oggettiva difficoltà a spostarsi da un comune all’altro. Il tutto avviene nell’ambito dell’accordo Polis, firmato da Slp Cisl, ConfsalCom, UglCom e Failp Cisal, ma non sottoscritto da Slc Cgil e UilPost. Soprattutto avviene senza tenere in alcuna considerazione i disagi causati a cittadini e dipendenti, quando di norma Poste Italiane dovrebbe prevedere l’installazione di appositi container che suppliscono alla chiusura temporanea dell’ufficio».

«Siamo consapevoli che il completamento del progetto Polis serva a migliorare i servizi nelle piccole comunità», spiegano i segretari generali territoriali di Cgil, Slc e Spi. «esprimiamo, però, dissenso su una programmazione dei lavori calata piramidalmente dalla Direzione Lavori di Poste Italiane. Un modus operandi che viola la normativa e che non tiene il polso della situazione locale, soprattutto in un periodo di per sé critico come quello prenatalizio, in cui è facilmente prevedibile un vero e proprio assalto dei cittadini per le scadenze di fine anno, per gli invii dei pacchi postali o ancora per il pagamento delle mensilità e delle tredicesime ai pensionati. Il tutto aggravato dalle limitazioni sull’uso degli Atm per disposizioni di ordine pubblico. Chiediamo al prefetto l’apertura di un tavolo alla presenza delle organizzazioni sindacali e si fa appello ai sindaci di pretendere l’installazione di un ufficio mobile».

 CONSEGUENZE SUL LAVORO

«Da non sottovalutare inoltre le ripercussioni sul benessere del personale, come sottolinea Monia Rosato: «La nuova organizzazione del lavoro crea una serie di conseguenze di carattere logistico e di trasporto. Questa situazione rende precaria la condizione lavorativa dei lavoratori postali interessati. Oltre a subire le crescenti pressioni commerciali dall’azienda, nelle prossime settimane saranno sottoposti anche ad un evidente e pesante carico di lavoro aggiuntivo, allo stress lavorativo costante, alla mobilità sul territorio e ad una flessibilità operativa dovuta alla mancanza di spazi»

 

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