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Attualità

PRG a Galatone: viaggio… nel tempo

Il Comune di Galatone torna indietro di trent’anni. No, non si tratta di un immaginario ed epico viaggio con la macchina del tempo di wellsiana memoria, ma

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Il Comune di Galatone torna indietro di trent’anni. No, non si tratta di un immaginario ed epico viaggio con la macchina del tempo di wellsiana memoria, ma semplicemente di una sentenza del Tar che annulla il Piano Regolatore Generale, approvato dalla Giunta Regionale con delibera del 27 marzo 2007, e tutti gli atti connessi, facendo ritornare in auge il vecchio PRG redatto “in illo tempore” dall’architetto Sara Rossi. Ma andiamo con ordine. Nel 2004 un cittadino, proprietario di alcuni terreni a Galatone, presenta un piano di lottizzazione che, pur adottato nel 2006 con delibera del Consiglio Comunale, non viene mai definitivamente approvato. Il cittadino in questione deve invece prendere atto dell’approvazione definitiva del nuovo PRG del Comune di Galatone, che appone sugli interi dieci ettari di sua proprietà, un vincolo di salvaguardia stradale. E da qui parte il ricorso con il nostro cittadino che impugna gli atti di formazione e approvazione del PRG. Giusto per dare un’idea di cosa sia un PRG e come funziona, inizia il suo iter mediante l’adozione del Consiglio Comunale. In questa fase i rappresentanti del governo cittadino devono depositare e pubblicare il piano ai sensi della L. 1150/42, vale a dire che per 30 giorni il PRG deve poter essere visto da tutti mediante affissione all’Albo pretorio a anche tramite giornali a tiratura nazionale. Tutto questo tramite una fase preventiva di osservazioni, che possono essere fatte per altri 30 giorni, che nascono come contributo che singoli o associazioni possono dare per perfezionare il piano adottato. Tutte le osservazioni, dopo attenta valutazione da parte degli uffici preposti, vengono quindi sottoposte al Consiglio Comunale che, con deliberazione motivata, si pronuncerà sull’accoglimento o meno delle osservazioni presentate, entro 180 giorni dalla scadenza dei 60 di cui sopra; con lo stesso atto il Consiglio adotta definitivamente il PRG con le modifiche apportate a seguito dell’accoglimento di alcune osservazioni. Nei 30 giorni successivi alla delibera di adozione definitiva il PRG verrà trasmesso alla Giunta Regionale la quale si esprimerà sulla conformità del PRG alla normativa vigente. Il parere espresso dalla Giunta Regionale entro 180 giorni, qualora favorevole, consente al Consiglio Comunale di approvare il PRG nei successivi 60 giorni. In caso di rilievi in ordine alla conformità del PRG, il Comune può: a) approvare il PRG recependo totalmente i rilievi formulati dalla Giunta Regionale, b) respingere i rilievi e controdedurre con deliberazione motivata (entro 90 giorni). Detto atto verrà discusso dalla Giunta Regionale che nei 90 giorni successivi dovrà esprimere un parere definitivo, che consentirà l’approvazione definitiva del Piano. Dalla data di adozione della variante generale sino alla data di approvazione definitiva sono in vigore tutti e due gli strumenti urbanistici generali (quello vigente e quello adottato), pertanto per qualsiasi intervento (ad esclusione della manutenzione ordinaria), che comporti la trasformazione del territorio e/o del patrimonio edilizio, dovrà essere conforme alle previsioni di tutti e due gli strumenti urbanistici. Qualora le istanze presentate prevedano interventi in contrasto con lo strumento urbanistico generale adottato, il loro iter dovrà essere motivatamente “sospeso” fino alla data di approvazione del nuovo PRG. Detto questo, passiamo alla sentenza in questione, la n. 01951/2010 di registro. Quello che salta subito agli occhi, anche ai non adusi al linguaggio legale, è che: “Il Piano Regolatore Generale del Comune di Galatone è stato approvato in difetto di adeguamento alle previsioni del PUTT/paesaggio; l’esame istruttorio è stato compiuto da un Comitato Urbanistico Ristretto, il che configura una violazione della norma di cui all’art 16 bis legge regionale 56/80; pur ammettendo che detto esame istruttorio potesse essere svolto da un CUR ristretto, la composizione numerica di questo organo è illegittima, essendosi registrata la presenza di cinque membri in luogo dei setti contemplati dalla normativa regionale; sono stati violati i criteri di impostazione del piano, così come articolati nella delibera di intenti approvata il 16.7.1993 dal Consiglio Comunale di Galatone. Il Comune di Galatone non si è costituito in giudizio”. Questi, in sintesi, gli estremi del ricorso che destano più di qualche perplessità, specialmente gli ultimi due paragrafi. Per dovere di cronaca va detto che il Tar si è espresso solo sul mancato adeguamento al PUTT/P ed ha accettato il ricorso come “fondato”, facendo di fatto fare un bel viaggio nel tempo al Comune salentino. Con buona pace di quei cittadini che, loro malgrado, hanno avuto a che fare con il PRG fantasma.


Massimo Alligri

Attualità

Aggressioni a personale sanitario, riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica

Nell’ambito della riunione saranno oggetto di esame le iniziative già intraprese e sarà aggiornato l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale

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Prosegue incessantemente l’impegno corale di Prefettura, ASL, Forze dell’Ordine, Ordini professionali e Terzo Settore nella prevenzione e contrasto dell’odioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e parasanitario, spesso sommerso, che non solo compromette l’incolumità e la serenità di medici, infermieri e operatori, ma danneggia anche l’intera collettività, minando la fiducia nel sistema di cura e mettendo a rischio la qualità e la continuità dell’assistenza.

Numerose sono state le iniziative sinergiche avviate con l’obiettivo di mitigare il fenomeno, a cominciare dal potenziamento , da parte di ASL, delle misure strutturali e tecnologiche di difesa passiva presso i nosocomi e i punti di continuità assistenziale , tra cui il “sistema tagliacode” ed il ricorso alla vigilanza privata, fino ad arrivare all’attivazione in via sperimentale , su impulso del Prefetto Natalino Manno, della progettualità con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato per il contributo dei volontari al servizio di accoglienza, assistenza ed informazione in favore degli utenti e dei familiari degli stessi presso le sedi dei medici di continuità assistenziale.

Gli esiti delle citate iniziative saranno oggetto di esame nell’ambito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato per domani, mercoledì 3 settembre, alle ore 11,15, alla presenza del Direttore Generale Asl e del 118, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Presidenti degli Ordini professionali dei Medici e degli Infermieri, nonché dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

L’incontro rappresenterà altresì l’occasione per un aggiornamento circa l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale.

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Attualità

Rifiuti dall’auto, tolleranza zero

Per chi li getta dai veicoli in corsa. Plastic Free Onlus plaude alle nuove norme che prevedono multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, anche l’arresto. Consentito come prova l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private

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Plastic Free Onlus accoglie con favore il Decreto-Legge n. 116, entrato in vigore in agosto, che introduce un inasprimento senza precedenti delle sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli.

La nuova normativa non solo prevede multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, l’arresto, ma consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata.

«Si tratta di un passo avanti fondamentale nella lotta contro una delle pratiche più vergognose e dannose per il nostro ambiente e la nostra comunità»,  dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus, associazione dal 2019 nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e rifiuti abbandonati, «l’incremento delle sanzioni deve funzionare da deterrente reale: ci aspettiamo che i trasgressori non restino impuniti ma vengano perseguiti, così da lanciare un messaggio chiaro a tutti e porre fine a questo malcostume».

Il nuovo quadro normativo distingue tra diversi livelli di gravità: dalla sanzione amministrativa fino a oltre mille euro per i rifiuti minori, all’ammenda penale per i rifiuti non pericolosi, fino all’arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare pregio ambientale. Previste anche sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, per le violazioni più gravi, la confisca del veicolo, con particolare attenzione ai mezzi aziendali utilizzati per smaltimenti illeciti.

Plastic Free Onlus ricorda i risultati ottenuti in sei anni di attività: oltre 8.700 appuntamenti di raccolta organizzati, più di 4,6 milioni di chilogrammi di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente, una rete di oltre 1.100 referenti locali e la collaborazione con centinaia di comuni italiani, grazie al progetto “Comune Plastic Free”.

«Da sempre lavoriamo per far comprendere quanto un gesto apparentemente piccolo, come gettare un mozzicone o una bottiglietta dal finestrino, abbia conseguenze enormi sul piano ambientale, paesaggistico e sanitario», prosegue De Gaetano, «questa stretta normativa, unita all’uso intelligente delle tecnologie di videosorveglianza, è la dimostrazione che il cambiamento è possibile se si uniscono sensibilizzazione, impegno civico e strumenti legislativi efficaci».

Con queste nuove disposizioni, Plastic Free auspica un deciso cambio di rotta: più controlli, più responsabilità individuale e una netta riduzione di quei comportamenti incivili che da troppo tempo deturpano le città e la natura.

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Attualità

Lavoro, domanda e offerte

Trentesimo Report di Arpal Puglia: 631 posizioni aperte nel Leccese

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Il 30° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro in crescita per un totale di 184 offerte lavorative e 631 posizioni aperte.

In questo inizio di settembre, il settore con maggiori opportunità è sempre quello turistico con 132 lavoratori ricercati soprattutto lungo la costa ionica. Segue il comparto sanitario e servizi alla persona che propone 113 posti di lavoro.

Bene anche il settore delle costruzioni con 79 posti disponibili, il settore delle telecomunicazioni che presenta 60 opportunità, industria e settore metalmeccanico con 59 e il settore del commercio con 54.

Sale il settore riparazione veicoli e trasporti con 45 lavoratori ricercati,  seguito dal comparto amministrativo-informatico che registra 29 posizioni.

Seguono il settore tessile – abbigliamento – calzaturiero (TAC) con 25 posizioni aperte, il settore agroalimentare con 17 opportunità, il settore pedagogico e istruzione con 6 profili professionali ricercati.

Chiudono il settore delle pulizie e multiservizi, bellezza e benessere, e artigianato, rispettivamente con due, quattro e una posizione aperta.

A completare il panorama occupazionale c’è una posizione riservata agli iscritti alle categorie protette art.18 e quattro posizioni riservate a persone con disabilità, secondo la legge 68/99. Il report segnala, inoltre, cinque tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 30° REPORT ARPAL – AMBITO DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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