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Attualità

Raccolta del vetro a rischio in tutto il centrosud

Il Consorzio Recupero Vetro al Ministro Galletti: “Intervenga o si va incontro a crisi ambientale e sanitaria”

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Sta per entrare in crisi la raccolta differenziata del vetro in 788 Comuni del Centrosud per un totale di 10,3 milioni di abitanti coinvolti. Per evitare questo rischio, CoReVe chiama in causa il Ministro Galletti dopo che l’allarme lanciato la scorsa settimana non ha portato ad alcun intervento.


“Tutto è nelle mani del Ministro Galletti, del Presidente Zingaretti e del Presidente Pompeo”, ha dichiarato Franco Grisan, dresidente del CoReVe, Consorzio Recupero Vetro, circa l’allarme sullo stop alla raccolta differenziata del vetro al Centro-Sud già lanciato la scorsa settimana, e resosi ormai ancora più grave. “Abbiamo inviato ufficialmente una nuova richiesta d’intervento al Ministro dell’Ambiente e ai Presidenti della Regione Lazio e della Provincia di Frosinone affinché affrontino la situazione, se del caso anche esercitando i poteri di urgenza  previsti dal Testo Unico Ambientale, per superare l’impasse del Settore Ambiente della Provincia di Frosinone, in quanto sussiste il rischio concreto che dalla prossima settimana e per tutto il mese di dicembre l’impianto della Società Vetreco, con sede in provincia di Frosinone, non possa più ricevere i rifiuti di imballaggi in vetro da recuperare ed avviare a riciclo. A seguito di verifiche fatte abbiamo constatato che nel Centro-Sud non esistono impianti in grado di assorbire le tonnellate che l’impianto Vetreco non tratterebbe in caso di blocco”.


La situazione si è creata per la concomitanza di tre fattori. Per un aumento straordinario dei consumi durante il periodo estivo, dovuto ad una stagione particolarmente calda e ad un afflusso turistico che in molte regioni del Sud ha registrato incrementi del 25% rispetto allo scorso anno. Per un incremento notevole delle quantità di vetro conferite dai cittadini del Centrosud, rispetto agli anni precedenti: ad ottobre a Roma la raccolta del vetro è cresciuta del 10.1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a Napoli del 13,4%, nell’intero Lazio del 12,3%, in Basilicata + 46,1%, in Calabria + 22,9%, in Campania +10%, in Puglia del 12,3%. “Per il mancato tempestivo riconoscimento da parte del Settore Ambiente della Provincia di Frosinone di una semplice variazione del regime di esercizio dell’impianto Vetreco ampiamente nei limiti del quantitativo già autorizzato”.


A distanza di più di un mese dal primo segnale di allerta dato alle istituzioni e a dieci giorni dal primo allarme pubblico lanciato da CoReVe “nulla è stato fatto da chi era stato chiamato in causa dal Consorzio”. Ora la situazione si è dunque fatta critica, ai limiti della crisi sanitaria e ambientale. “Ricordiamo che il Settore Ambiente, a suo tempo, aveva autorizzato la Vetreco a trattare 400.000 tonnellate all’anno di rifiuti da imballaggi in vetro all’anno, riconoscendo una capacità di lavorazione di 217.500 tonnellate all’anno. Una semplice variazione della capacità di lavorazione nell’ambito delle quantità già autorizzate risolverebbe questa situazione di emergenza”, continua Grisan. Lo stabilimento, utilizzando gli stessi impianti e macchinari e implementando i turni di lavoro, cioè soltanto aumentando l’occupazione, è in grado da subito di raggiungere le 300.000 tonnellate all’anno e così far fronte all’inaspettata e importante crescita della raccolta. Può una mera questione burocratica creare una situazione di effettiva emergenza ambientale e sanitaria nelle città di Roma, Napoli, in altri dieci capoluoghi di Provincia e in innumerevoli Comuni? Ci troviamo di fronte all’ennesimo esempio di impasse dovuto alla gestione delle carte, che rischia però di bloccare il sistema in metà Paese. Non dimentichiamo che questo stabilimento tratta il 70% di quanto raccolto nella Regione Lazio, circa il 50% di quanto raccolto in Campania, Calabria, Basilicata, nonché un terzo di quanto raccolto in Puglia ed in Abruzzo. Chi si prenderà la responsabilità di mettere a rischio tutto questo? Noi abbiamo fatto quanto in nostro potere”, ha concluso Grisan, “ora sta a chi siede più in alto di noi fare il passo decisivo”.

Coreve – Consorzio Recupero Vetro


Coreve è il consorzio senza fini di lucro che ha per scopo il raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti sul territorio nazionale. È stato istituito dai principali gruppi vetrari italiani il 23 ottobre 1997 in ottemperanza al Decreto Legislativo 22/97 per gestire il ritiro dei rifiuti in vetro provenienti dalla raccolta differenziata, per predisporre le linee guida per le attività di prevenzione e per garantire l’avvio al riciclo del vetro raccolto. Un’organizzazione moderna i cui obiettivi sono la costante ricerca di nuove soluzioni che possano migliorare e ottimizzare la catena di montaggio del rottame di vetro.


Attualità

PNNR, cabina di regia presso la Prefettura a Lecce: avanti tutta!

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà…

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Nuova riunione della Cabina di Coordinamento. Le buone prassi in campo per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR.

Si è tenuta  ieri, presso la Prefettura di Lecce, una nuova riunione della Cabina di coordinamento per il PNRR, con l’obiettivo di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi previsti dalle progettualità del PNRR. 

L’incontro, presieduto dal Viceprefetto Vicario, Maria Antonietta Olivieri, ha visto la partecipazione della Struttura di Missione per il PNRR costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Ragioneria Generale dello Stato e della Ragioneria Territoriale di Lecce, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, del Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche, della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune di Lecce, delle Unioni dei Comuni e di ANCI Puglia, nonché dei referenti dei Comuni di Campi Salentina, Castrì di Lecce, Cavallino, Corigliano d’Otranto, Gagliano del Capo, Melissano, Muro Leccese, Patù, San Cassiano, Specchia, Squinzano e di Tricase. 

I lavori della Cabina di Coordinamento si sono incentrati sull’esame dello stato di avanzamento delle progettualità interessate e sulla implementazione dei dati su ReGiS, necessaria al raggiungimento dei target previsti dall’Unione Europea, sulla base delle risultanze dei precedenti Tavoli tematici tenutesi in Prefettura con le Amministrazioni centrali titolari dei finanziamenti, i soggetti attuatori e le diverse strutture di coordinamento, avvalendosi, altresì, del supporto del Presidio PNRR della Ragioneria Territoriale dello Stato di Lecce. 

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà, nelle prossime settimane, il monitoraggio legato alla valorizzazione di ReGiS. 

Al termine dei lavori, è stata unanimemente condivisa l’esigenza di continuare la positiva attività di collaborazione tra le Amministrazioni interessate, sia centrali che periferiche, al fine di superare le ulteriori criticità e pervenire, entro i termini, alla definizione delle progettualità programmate. 

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Attualità

Quando l’amore per lo sport fa cento

La cifra tonda di Franco Margarito nelle maratone: un atlante mondiale di sfide lungo 24 anni

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di Lorenzo Zito

Cento maratone alle spalle. Una vita di corsa da sportivo non professionista, senza vedere ancora il traguardo. Franco Margarito, 63 anni, già felicemente nonno, di professione geometra e direttore tecnico specializzato in opere pubbliche, di Ruffano, conta la vita in chilometri. La mattina li macina in auto, per lavoro. La sera nei suoi scarpini, che quotidianamente allaccia per “avvicinarsi” alla sua prossima maratona, ai prossimi 42km (e rotti) da correre in qualche angolo del globo, vicino o lontano da casa.

Oggi non appende la casacca al chiodo, ma stappa una bottiglia per festeggiare la cifra tonda. Sportivo da sempre, Franco ha iniziato da ragazzino. Dalla corsa campestre ed il calcio è passato alla corsa su pista, col gruppo sportivo Fiamma Maglie. Poi, l’amore e la corsa lo hanno reso (anche) cittadino tavianese d’adozione: la moglie, Angela Rita Bruno, originaria di Taviano e già assessora del Comune di Ruffano, è anche la ragione per cui lui, 24 anni fa, ha conosciuto l’Atletica Taviano 97. “È diventata la mia seconda famiglia”. Oggi lui ne è una colonna portante.

Con loro, lo scorso 16 novembre, in terra amica, alla 6ª edizione della Maratona della Grecia Salentina, ha segnato il suo traguardo speciale: la sua centesima.

I primi 42km e 195 metri sono stati i più famosi al mondo, quelli della Maratona di New York: era il 6 novembre 2005. Da allora, il mondo si è aperto attraverso lo sport, in un susseguirsi di luoghi, strade e emozioni: Parigi, Milano, Lisbona, Valencia, Barcellona, Roma. E poi Amsterdam, Bruxelles, Firenze, Oslo, Stoccolma, Venezia.

L’elenco è un vero atlante personale. Per citarne solo alcune: Tirana, Budapest, la Collemarathon nelle Marche, il Lago di Garda, Sabaudia. In Puglia il Gargano, Sannicandro, Putignano, Barletta. E ancora le ultra: la 100 km del Passatore, la Pistoia–Abetone, il Gran Sasso, la 50 km del Vesuvio, Rapone, e le 6/8 ore di Lavello, fino al Parco Nord di Milano e alla 6 ore di Roma.

Una geografia fatta di fatica, amicizia e passi lunghi, che trova nella Maratona della Grecia Salentina un simbolo: “È bellissima. Attraversa 9 Comuni. Speriamo che la passione (di chi la pratica e di chi la organizza, come Cristian Bergamo) la preservi a lungo perché, oggi, è un piccolo patrimonio culturale sportivo nostrano”.

Accanto a lui, lungo il percorso, non sono mancati compagni di viaggio: gli amici runner Eliseo Stefano e Marco Marino, e naturalmente l’Atletica Taviano97, con il presidente Sergio Perchia “che da 24 lunghi anni mi vede associato”, ci racconta.

4 ore, 21 minuti e 38 secondi il tempo per chiudere la centesima. Non serve far calcoli per capire che per un maratoneta lo sport non è un optional o un passatempo. È parte integrante della propria vita.

Chi può spiegare meglio, allora, ad un bambino cosa significhi praticare sport? “Fare sport è vita. È al contempo sacrificio e libertà. E, pur essendo la corsa una pratica individuale, è grande opportunità di confronto”.

A casa, nel frattempo, c’è una stanza invasa da cimeli, gadget e medaglie: ogni oggetto racconta un frammento di questa sua storia. Non sono in ordine. “Adesso è ancora il momento di collezionarli. Per catalogarli ci sarà spazio, più avanti”. In agenda c’è già la prossima: la prima edizione della Due Mari a Taranto. Nel cuore le parole di Eugenio Montale: “Amo l’atletica perché è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”.

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Uno contro uno e uno contro zero

Rifiuti elettrici ed elettronici. Quando ne acquistiamo un nuovo elettrodomestico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio; i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono ritirare senza obbligo di acquisto i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli…

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Non tutti lo sanno ma quando acquistiamo un nuovo apparecchio elettronico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio.

E, se il negozio è grande e gli apparecchi sono piccoli, questo obbligo vige anche fuori dal momento di acquisto: i rivenditori diventano raccoglitori, e sono tenuti ad avviare il corretto smaltimento dei dispositivi.

La gestione del fine vita dei prodotti tecnologici è semplice, ma, a quanto pare, in pochi lo sanno.

E anche questo rende difficile al nostro Paese raggiungere il target europeo di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici: rispetto all’obiettivo del 65%, infatti, siamo circa al 30% e l’Italia, per chi non lo sapesse è sotto procedura di infrazione.

Come ha riportato il Corriere della Sera, il 91% dei consumatori italiani ha comprato almeno un elettrodomestico nell’ultimo anno, con una media di 5 prodotti ciascuno, e di questi più della metà sono piccoli apparecchi, elettronica da consumo come cavi o adattatori per prese elettriche e prodotti da computer.

Vale quindi la pena ricordare che i negozi di elettronica sono obbligati a ritirare gratuitamente gli elettrodomestici usati secondo la normativa “uno contro uno”, cioè al momento dell’acquisto di un apparecchio nuovo equivalente.

Inoltre, i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono offrire anche il ritiro “uno contro zero” per i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici (con dimensioni inferiori a 25 cm come (come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli), senza obbligo di acquisto.

 

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