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Attualità

Rifiuti, Comuni morosi: vertice in Prefettura

Al fine di porre in essere ogni utile iniziativa volta ad evitare ulteriori criticità nella gestione dei rifiuti solidi urbani.

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Nella giornata odierna si è tenuto il vertice convocato dal Prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, con la presenza dell’assessore Regionale al ramo Lorenzo Nicastro, del Presidente della Provincia Antonio Gabellone, dei Commissari liquidatori dei tre ATO e dei Sindaci dei Comuni dell’ATO LE/1 e LE/2, al fine di porre in essere ogni utile iniziativa volta ad evitare ulteriori criticità nella gestione dei rifiuti solidi urbani.


La questione delle morosità”, ha sottolineato il Prefetto “non può tradursi in un ingiustificato rischio per l’igiene pubblica e in un danno al decoro, alla convivenza civile e all’immagine di un territorio vocato al turismo e deve essere risolta con l’impegno congiunto di quanti, Aziende, Comuni, Commissari, non hanno ancora concordato un piano di rientro”.



Ai lavori, che hanno consentito di fare il punto sulla problematica e prevenire, attraverso una soluzione metodologica condivisa, un nuovo blocco delle attività degli impianti, hanno partecipato anche molti Comuni virtuosi, i cui Sindaci hanno comunque assicurato il tempestivo pagamento dei debiti in scadenza, pur lamentando che i rispettivi cittadini subiscono ingiustamente le disfunzioni del servizio di raccolta e smaltimento.


Al termine i presenti hanno assunto l’impegno di definire puntualmente con appositi incontri tra Comuni, Commissari liquidatori degli ATO e aziende, ove necessario, la situazione debitoria concretizzatasi al 30 aprile u.s. e fissare uno specifico piano di rientro, anche attraverso le modalità di cessione del credito direttamente alle Aziende interessate dal complessivo ciclo dei rifiuti.


I Commissari liquidatori già da domani stabiliranno un calendario di incontri a gruppi di otto-dieci comuni con l’impegno a chiudere tale fase istruttoria con ogni consentita urgenza e comunque entro e non oltre 20 giorni. Decorso detto termine sarà effettuata presso questa Prefettura una verifica dello stato di attuazione dei citati punti.

Nei casi in cui non si possa pervenire ad un accordo, è stato stabilito su proposta del Presidente della Provincia, di istituire un Tavolo istituzionale.


Inoltre, per quanto concerne il periodo successivo al 30 aprile 2012, i Comuni si sono impegnati a garantire il regolare pagamento di quanto dovuto.


A loro volta, i gestori degli impianti di trattamento/smaltimento dei rifiuti garantiranno il regolare funzionamento delle strutture onde evitare ogni disagio ai cittadini.


Con riferimento ad alcune proposta progettuali relative ad impianti di compostaggio che sarebbero state presentate, l’Assessore Nicastro ha assicurato la totale disponibilità della Regione.


Attualità

Forno crematorio a Caprarica di Lecce? «Si valutino benefici e costi»

Il consigliere regionale Basile (FdI), a margine della Commissione Ambiente: «Non esiste un’emergenza tumulazioni, quindi, non vedo benefici a fronte dei “costi” ambientali»

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Continua a far discutere la possibile realizzazione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce.

Questa volta registriamo l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Dino Basile, a margine della riunione della Commissione Ambiente

«La scelta della cremazione è una scelta personale, a volte dettata anche da motivi economici», premette Basile, «quindi non si può essere a favore o contro la pratica funeraria, ma è evidente che la costruzione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce, una comunità di poco più di 2.200 persone, qualche riflessione su costi e benefici la impone».

Dino Basile (FdI)

«Oggi in Commissione Ambiente», racconta, «non è stato neppure possibile entrare nel merito del possibile inquinamento, perché l’ARPA ha sostenuto di non aver ancora visionato il progetto, ma ci siamo soffermati sugli aspetti legislativi esistenti, ma mai attuati».

Nel 2008, infatti, il Consiglio regionale approvò una legge in in materia di attività funeraria, cremazione e dispersione delle ceneri, che prevedeva l’adozione di un programma che definiva anche la localizzazione dei forni crematori, in assenza di questa, però, e nonostante siano passati 17 anni, la richiesta di costruire nuovi impianti è andata avanti in molti centri pugliesi, un po’ a macchia di leopardo.

«Difficile, nel caso di Caprarica», aggiunge il consigliere regionale, «limitarsi a sollecitare l’attuazione di una legge regionale, che pure è necessaria. In questo caso ci sarebbe da chiedersi: se i costi di dover sopportare nelle vicinanze del centro abitato i fumi (anche controllati) della cremazione siano giustificati a fronte di una situazione dove non vi è un’emergenza tumulazione, visto che mi risulta che vi siano loculi a sufficienza per ospitare nuovi decessi».

Insomma, peer dirla come Basile, sarebbero giustificati solo laddove vi è un’emergenza: «Faccio un esempio: io non sono favorevole (tout-court) ai dissalatori, perché andrebbe fatta una programmazione ma, di fronte a un’emergenza, per alleviare la sete degli agricoltori, sarei favorevole anche alla costruzione. In questo caso, però, chiediamocelo: vi è un’emergenza?».

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Seconda Giornata della Legalità a Marittima

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Riceviamo e pubblichiamo

🎗 2^ GIORNATA DELLA LEGALITÀ 🎗
📍 Presso il giardino della Bottega Equo-Solidale Marittima
📅 18 Luglio 2025
🕣 Ore 20:30

Ci ritroviamo insieme per ricordare la Strage di Via D’Amelio e per rinnovare il nostro impegno collettivo per la giustizia, la memoria e la legalità.

🌱 Interverranno: 🔹 Avv. Francesco Capezza – Responsabile presidio Libera di Casarano
🔹 Nadia Rizzello – Presidente Associazione Angelica Pirtoli

✨ Al termine della serata, condivideremo un piccolo rinfresco con prodotti provenienti dalle terre confiscate alla mafia – un gesto semplice, ma potente, che parla di riscatto e speranza.

Vi aspettiamo per fare memoria, costruire coscienza, e tessere insieme una comunità più libera.

📬 Info: esmarittima@libero.it
📞 338 7768095

Con il patrocinio della Pro Loco Acquaviva Marittima, del Comune di Diso e del Coordinamento Libera Lecce.

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Attualità

Terzo Settore, c’è la legge regionale

Ritenuta una delle più evolute d’Italia per principi e valori. Gli oltre 8.600 enti, 45mila operatori e 250mila volontari, hanno ottenuto il riconoscimento di attori primari nella programmazione e definizione di politiche, strategie e azioni

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Giornata storica quella di ieri per il Terzo Settore pugliese!

Con l’approvazione della Legge regionale, a detta di molti, una delle più evolute d’Italia per i principi e i valori che in essa sono inverati, il Terzo Settore, con i suoi oltre 8.600 enti, gli oltre 45mila operatori e 250mila volontari, ha ottenuto il riconoscimento di attore primario nella programmazione e definizione di politiche, strategie e azioni.

Si potranno, finalmente, superare approcci emergenziali e categorizzanti e restituire centralità alle persone, ai loro affetti, alle reti di riferimento, e soprattutto al diritto di progettare la vita di individui e comunità, secondo i propri tempi, desideri e condizioni.

Questa legge proietta il Terzo Settore dentro una più ampia dimensione del welfare.

Esso diventa principio attivo nel legare le relazioni tra cittadini, istituzioni, attori economici e territori in un’alleanza generativa, fondata sulla corresponsabilità e sull’amministrazione condivisa.

Il Forum del Terzo Settore Puglia esprime profonda soddisfazione per un traguardo che impegna i volontari a contribuire con ancora maggiore convinzione alla definizione delle linee guida sull’amministrazione condivisa, quale strumento fondamentale per rendere la legge pienamente attuativa e realmente trasformativa.

Perché, insomma, non resti solo una delle tante buone intenzioni o promessa non mantenuta.

Al Forum del Terzo Settore della Puglia aderiscono: ACLI, A.D.A., Adiconsum,  AGESCI, AICS, ANFFAS,  ANOLF, ANPAS, ANSPI, ANTEAS, ARCI, ASC, ASI, AUSER, AVO, CNCA, Comunità Emmanuel, Confcooperative Federsolidarietà, Consorzio Opus, CRI Croce Rossa Puglia, CSAIN, CSEN, CSI, ENDAS, Fidas, GRUPPI Vincenziano, Italia Nostra, Legacoop Sociali, Legambiente, MCL Movimento Cristiano Lavoratori, MODAVI, UISP, Uneba, UNPLI Pro Loco Puglia.

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