Attualità
Riparte la caccia al 13
Al via il nuovo “Totocalcio”: si vincerà anche con 11 partite e, a scalare, con 9, 7, 5 e 3 incontri
Il nuovo Totocalcio è pronto a rinascere. Il 9 gennaio ci sarà la prima schedina.
Le giocate aperte da oggi chiuderanno alle ore 12,15 del 9 gennaio 2022.
La nuova modalità, ricorda Agipronews, prevede la divisione dei match in palinsesto in due diversi pannelli: nel primo (composto da otto eventi) verranno inserite le partite più equilibrate, scelte tra quelle in programma tra il sabato pomeriggio e la domenica sera.
Nel secondo andranno invece le partite di cartello (questa settimana 12), o comunque di maggior interesse.
Dopo decenni di splendore, il Totocalcio aveva da tempo imboccato una decisa parabola discendente, fino a rasentare l’estinzione.
Nella relazione che accompagnava la legge di Bilancio, riporta Agipronews, si accennava al «trend negativo, nonostante diversi interventi correttivi», a causa «dell’aumento delle tipologie di gioco offerte, della bassa percentuale di payout in confronto ai nuovi giochi (solo il 50% delle somme giocate ritorna ai giocatori sotto forma di vincita), della sostanziale invarianza della formula di gioco, della fortissima concorrenza delle scommesse sportive, dove il giocatore ha la possibilità di scegliere direttamente il numero di eventi su cui puntare».
Nel 2017, si scriveva, «la raccolta è stata pari a 17,1 milioni di euro» e «il 2018 registrerà un’ulteriore riduzione pari a circa il 23%».
La prima Schedina 5 maggio 1946
Era il 5 maggio 1946 quando, per la prima volta nella storia, nacque la schedina Sisal (foto grande in alto), poi trasformatasi in Totocalcio (acronimo di “Totalizzatore calcistico”), nome che avrebbe assunto nel 1948 con il passaggio ai Monopoli di Stato. Il concorso, ricorda Agipronews, venne ideato da Massimo Della Pergola, Fabio Jegher e Geo Molo.
In principio le partite da pronosticare erano 12 – e veniva premiato chi indovinava almeno 11 risultati – per salire a 13 dalla stagione 1950-51 e a 14 dal 2003.
Il Totocalcio entrò ben presto nel costume popolare e il “tredici” (anche attraverso canzoni di successo e pellicole) divenne il veicolo per realizzare tutti i sogni e per cambiare in un lampo prospettive e tenore di vita. Il gioco conobbe il suo massimo splendore negli anni ’80 e ’90 con il montepremi più alto della storia che ammontava a 34.470.967.370 lire e che fu totalizzato in occasione del concorso numero 17 del 5 dicembre 1993 quando ai 1.472 “tredici” andarono poco meno di 12 milioni di lire ciascuno. Un mese prima, il 7 novembre, era stata realizzata quella che sarebbe rimasta nella storia come la vincita al Totocalcio più alta di sempre: nell’occasione, i 13 furono solo tre e a ognuno toccarono circa cinque miliardi
In una ricevitoria di Crema, fu giocato un sistema che pagò complessivamente 5.549.756.245 lire.
Le partite scelte per la prima Schedina del nuovo corso

La prima schedina del nuovo corso del Totocalcio
Obbligatori
Villarreal – Atletico Madrid
Torino – Fiorentina
Clermont – Reims
Empoli – Sassuolo
Genoa – Spezia
Roma – Juventus
Hertha B. – Colonia
Opzionali
Inter – Lazio
Udinese – Atalanta
Venezia – Milan
Napoli – Sampdoria
Hellas Verona – Salernitana
Siviglia – Getafe
Bochum 1848 – Wolfsburg
Lione – Paris Saint Germain
Rayo Vallecano – Betis
Deportivo Alaves – Athletic Bilbao
Osasuna – Cadice
Nantes – Monaco
Le modalità di gioco decise dall’Agenzia Dogane e Monopoli per il nuovo Totocalcio prevedono lo svolgimento su sei tipologie di pronostico: oltre al classico “13”, si vincerà anche con 11 partite e, a scalare, con 9, 7, 5 e 3 incontri. La combinazione tra gli eventi del primo e del secondo pannello dipenderà dal numero complessivo di pronostici scelti: per esempio, una schedina di tre eventi (la “Formula tre”) sarà composta dai primi due eventi obbligatori nel palinsesto del primo pannello e uno a scelta dal secondo.
La “Formula cinque” sarà invece centrata indovinando i risultati dei primi tre eventi obbligatori del primo pannello e due opzionali del secondo. Stesso meccanismo per azzeccare il 7 (quattro eventi obbligatori e tre opzionali), il 9 (sei e tre) e l’11 (sette e quattro).
Per la caccia al 13, invece, andranno pronosticati tutti gli otto incontri del pannello “equilibrato” e cinque a scelta da quello blasonato.
Ovvaimente, come sempre, raccomandiamo di giocare in modo responsabile.
Attualità
Santa Cesarea, 18 milioni di motivi per recuperare il Polo Termale Sportivo
Finanziamento destinato al recupero e al rilancio della più grande opera incompiuta del Salento, in stato di abbandono da quasi 25 anni
«Santa Cesarea è nelle mie radici e nel mio cuore: aiutarla a rinascere sarà il mio orgoglio più grande».
È con queste parole l’on. Andrea Caroppo, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, ha annunciato nella conferenza stampa tenuta assieme al sindaco di Santa Cesarea Terme Pasquale Bleve, l’arrivo di 18 milioni di euro destinati al recupero e al rilancio del Polo Termale Sportivo di Santa Cesarea Terme, la più grande opera incompiuta del Salento, in stato di abbandono da quasi 25 anni.
Il finanziamento, reso possibile grazie al progetto “Turismo delle Radici” promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, rientra nell’Accordo di Coesione sottoscritto nei giorni scorsi tra il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nell’ambito della programmazione nazionale 2021-2027 per la coesione territoriale.
Con questi fondi si realizzerà un intervento di recupero che consentirà di restituire vita e funzione pubblica al complesso termale e sportivo, da anni abbandonato, trasformandolo in un polo di benessere, accoglienza e sviluppo economico al servizio dell’intero Salento.
«Un risultato concreto», sottolinea Caroppo, «reso possibile grazie alla straordinaria sensibilità del Ministro Antonio Tajani, che ringrazio per aver voluto destinare risorse così importanti a un territorio che da troppo tempo attende di poter rinascere
«Il Polo Termale Sportivo», ha aggiunto Caroppo, «è il simbolo di un’occasione perduta che oggi torna a essere una grande opportunità per tutto il territorio. È la prova che, con visione e collaborazione tra istituzioni, anche le pagine incompiute possono diventare storie di rinascita».
Dello stesso avviso anche il sindaco di Santa Cesarea Terme, Pasquale Bleve, che ha espresso profonda soddisfazione per il risultato conseguito: «Quella di oggi è una giornata storica che consente alla nostra Santa Cesarea Terme di guardare al futuro con fiducia e rinnovato ottimismo. Non è un punto di arrivo, ma neppure un punto di partenza: rappresenta una tappa fondamentale di un percorso iniziato oltre dieci anni fa, che sta restituendo alla nostra città la possibilità di rinascere in tutti i sensi».
Il sindaco ha anche ricordato il lungo cammino che ha interessato il complesso del Nuovo Centro Termale e dell’area degli impianti sportivi P.I.M., evidenziando come si tratti di «un passato da superare che oggi diventa occasione di nuova ricchezza, di crescita turistica e di opportunità di lavoro per le nostre famiglie. È doveroso ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo: dai colleghi amministratori agli uffici comunali, fino a chi, come l’onorevole Andrea Caroppo, si è impegnato in prima persona per il futuro e il benessere del nostro territorio. Senza impegno, dedizione e gioco di squadra», ha concluso Bleve, «questi risultati non sarebbero possibili».
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Appuntamenti
Santa Cesarea: 18 milioni per il Polo Termale Sportivo
Finanziamento stanziato dal Ministero degli esteri nell’ambito de il “Turismo delle Radici”. Domattina la conferenza stampa di presentazione
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Una conferenza stampa per illustrare il finanziamento di 18 milioni di euro stanziato dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, rientrante nella strategia nazionale per promuovere il “Turismo delle Radici”.
Il finanziamento è destinato al recupero e alla riqualificazione del Polo Termale Sportivo di Santa Cesarea Terme.
Alla Conferenza, in programma domani, a partire dalle ore 10,30, presso la sala consiliare del Comune di Santa Cesarea Terme (via Roma, 159), interverranno il sindaco di Santa Cesarea Terme Pasquale Bleve e l’on. Andrea Caroppo.
Attualità
Natale di disagi in 20 uffici postali
Comunità senza sportelli e Atm, lavoratori sotto stress. Tra novembre e aprile si succederanno ben 14 chiusure nel Salento: ma le difficoltà saranno ben più diffuse. La Cgil chiede l’intervento del Prefetto. Ristrutturazioni in contemporanea per il progetto Polis, alle quali si sommano le chiusure per eventi criminosi. Cgil, Slc e Spi chiedono un tavolo prefettizio e fanno appello ai sindaci per pretendere l’apertura di uffici mobili.
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Si preannuncia un Natale… di passione per utenti e lavoratori degli uffici postali salentini.
Nel periodo festivo e in quello prenatalizio Poste Italiane chiuderà undici uffici postali, il cui carico di lavoro sarà riversato su sei sedi extra comunali (oltre che in due container ed in altri uffici nel medesimo Comune).
La nuova organizzazione riguarderà complessivamente 20 uffici postali.
I disagi si avvertiranno in 18 centri abitati.
Le chiusure sono disposte quasi tutte nell’ambito di “Polis”, progetto finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ha come obiettivi ammodernamento e digitalizzazione degli uffici postali nei piccoli centri abitati d’Italia.
In provincia di Lecce i disagi provocati da questi lavori di ristrutturazione vanno però a sommarsi a quelli prodotti dagli assalti ai postamat degli ultimi mesi, che hanno causato lunghi lavori di ristrutturazione e l’attivazione degli Atm solo nell’orario di apertura degli uffici.
Cgil, Slc e Spi chiedono la convocazione di un tavolo al Prefetto e fanno appello ai sindaci affinché pretendano l’apertura di uffici mobili nei comuni interessati dalle chiusure.
LE CHIUSURE
Nelle prossime settimane Poste Italiane, nel solco del completamento del progetto Polis, procederà, dunque, alla totale chiusura dei seguenti uffici postali (tra parentesi il periodo di chiusura e l’ufficio postale che prenderà in carico l’attività): Acquarica del Capo (dal 20 novembre al 7 aprile, con appoggio su Presicce), Castro (fino al 7 aprile, su Vignacastrisi), Galatina 1 (fino al 10 dicembre, su Galatina), Leverano (fino al 29 dicembre per evento criminoso, su container), Melendugno (dal 17 novembre al 7 gennaio, su Calimera), Sanarica (dal 26 novembre al 13 aprile, su Minervino), Spongano (dal 4 novembre al 15 dicembre, su Diso), Squinzano (dal 9 dicembre al 28 gennaio, su Campi Salentina), Surbo (fino all’11 dicembre, su un container nella stessa Surbo in piazza Aldo Moro), Trepuzzi (dal 24 novembre al 13 gennaio, su Novoli), Vernole (dal 25 novembre al 13 aprile, su Castrì di Lecce).
A queste chiusure, che attraversano il periodo natalizio o lo sfiorano, si aggiungono anche quelle di Tiggiano (fino al 17 novembre, su Alessano), Sogliano (fino al 26 novembre, su Cutrofiano).
DANNI A COMUNITÀ, ANZIANI E LAVORATORI
Le comunità servite dagli uffici chiusi (tranne dove è stato attivato l’ufficio mobile nel container) per utilizzare i servizi postali e per i prelievi dagli Atm dovranno spostarsi, perciò, in altri comuni.
Dal canto loro le comunità che ospiteranno il carico derivante dalle chiusure dovranno sicuramente fronteggiare rallentamenti ed attese finora sconosciute.
Come evidenziano i segretari generali Tommaso Moscara (Cgil Lecce), Monia Rosato (Slc Cgil Lecce) e Fernanda Cosi (Spi Cgil Lecce), «L’impatto sarà forte soprattutto sulla popolazione più anziana, a lungo sensibilizzata a rivolgersi agli sportelli per evitare scippi e furti, e che ora devono fare i conti con un’oggettiva difficoltà a spostarsi da un comune all’altro. Il tutto avviene nell’ambito dell’accordo Polis, firmato da Slp Cisl, ConfsalCom, UglCom e Failp Cisal, ma non sottoscritto da Slc Cgil e UilPost. Soprattutto avviene senza tenere in alcuna considerazione i disagi causati a cittadini e dipendenti, quando di norma Poste Italiane dovrebbe prevedere l’installazione di appositi container che suppliscono alla chiusura temporanea dell’ufficio».
«Siamo consapevoli che il completamento del progetto Polis serva a migliorare i servizi nelle piccole comunità», spiegano i segretari generali territoriali di Cgil, Slc e Spi. «esprimiamo, però, dissenso su una programmazione dei lavori calata piramidalmente dalla Direzione Lavori di Poste Italiane. Un modus operandi che viola la normativa e che non tiene il polso della situazione locale, soprattutto in un periodo di per sé critico come quello prenatalizio, in cui è facilmente prevedibile un vero e proprio assalto dei cittadini per le scadenze di fine anno, per gli invii dei pacchi postali o ancora per il pagamento delle mensilità e delle tredicesime ai pensionati. Il tutto aggravato dalle limitazioni sull’uso degli Atm per disposizioni di ordine pubblico. Chiediamo al prefetto l’apertura di un tavolo alla presenza delle organizzazioni sindacali e si fa appello ai sindaci di pretendere l’installazione di un ufficio mobile».
CONSEGUENZE SUL LAVORO
«Da non sottovalutare inoltre le ripercussioni sul benessere del personale, come sottolinea Monia Rosato: «La nuova organizzazione del lavoro crea una serie di conseguenze di carattere logistico e di trasporto. Questa situazione rende precaria la condizione lavorativa dei lavoratori postali interessati. Oltre a subire le crescenti pressioni commerciali dall’azienda, nelle prossime settimane saranno sottoposti anche ad un evidente e pesante carico di lavoro aggiuntivo, allo stress lavorativo costante, alla mobilità sul territorio e ad una flessibilità operativa dovuta alla mancanza di spazi»
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