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Attualità

Specchia: l’assessore va via e sbatte la porta

Le dimissioni di Gianluca Rizzo: “I condizionamenti che si subiscono dal primo giorno e che la sindaca non è riuscita a debellare, hanno frenato ogni azione positiva per il bene del paese”

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Gianluca Rizzo ha rimesso l’incarico di assessore ai lavori pubblici di Specchia.


La decisione è stata formalizzata alla sindaca Alessandra Martinucci e all’ufficio protocollo del comune il 21 aprile scorso.


Rizzo era stato eletto poco meno di un anno fa nella lista “Fare” che, per la prima volta nella storia di Specchia, ha consentito ad una donna di indossare la fascia tricolore.


L’assessore dimissionario se ne è andato sbattendo la porta: “Tale decisione”, spiega, “è dovuta al fatto che, purtroppo i condizionamenti che si subiscono dal primo giorno e che la sindaca non è riuscita a debellare, hanno frenato ogni azione positiva per il bene del paese; inoltre abbiamo subito quotidianamente messaggi di indubbia qualificazione da persone che non possiamo nominare e che lei non è riuscita a domare”.


Gianluca Rizzo, che qualcuno ricorderà anche come Belloveramente ha annunciato che resterà nelle vesti di consigliere comunale “per poter dare ai miei cittadini tutto ciò che gli era stato tolto da oltre vent’anni di cattiva gestione”.

Avevo cominciato, se pur a rilento”, rivendica l’ex assessore, “con l’estensione delle linee guide del gas, ad avviare progetti per il rifacimento delle strade, alcune già asfaltate altre già deliberate. Ho anche fatto richiesta all’AQP di completare i tronchi mancanti. Con un finanziamento di 50 mila euro ho provveduto a fare illuminare alcune zone “dimenticate”. Insieme al vice sindaco abbiamo promosso interventi di manutenzione presso le case popolari oltre all’interessamento presso gli uffici regionali per l’ottenimento di 155mila euro (tetto scuole materne) in grande collaborazione con l’ufficio tecnico”.


Rizzo ricorda anche un aneddoto: “Per l’inesperienza amministrativa fu inviato un pacco contenete un bando per le piste ciclabili di un milione ottocentomila euro in maniera errata che solo grazie all’impegno dell’arch. Antonio Baglivo il problema fu risolto”.


E ancora: “Grazie all’impegno dell’ing. Simona Bramato siamo riusciti a recuperare la somma di 650mila euro circa per la raccolta di acque bianche. Ho portato a termine con gli atti il progetto di piazza Moro e il rifacimento del campo sportivo”.


Attualità

Uova di tartaruga sul lido, zona in sicurezza in attesa dell’arrivo dei piccoli

Mamma Caretta Caretta ha depositato le uova su un lido a Pescoluse; il locale WWF ha provveduto a recintare la zona in attesa della schiusa che dovrebbe avvenire tra fine agosto e inizio settembre

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A Pescoluse, marina di Salve, sul Lido L’Arena bagnanti hanno assissitito allo spettacolo di una Caretta Caretta intenenta a depositare le sua uova sulla sabbia.

Lasciata tranquilla mamma tartaruga mentre faceva il suo e hanno avvertito il locale WWF che ha provveduto a mettere in sizurezza con un’apposita recinzione la zona in attesa dell’arrivo dei piccoli.

La schiusa dovrebbe avvenire entro 45 giorni da calcolare a partire dal 18 luglio data in cui la tartaruga ha depositato le uova.

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Attualità

Recuperati in mare pezzi di artiglieria del XVII e XVIII secolo

Quelli recuperati dai sommozzatori erano già stati oggetto di verifiche nelle scorse settimane e di un attento monitoraggio da parte dell’Ufficio Locale Marittimo di Ugento

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Importante ritrovamento nello specchio d’acqua salentino in prossimità della marina ugentina.

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce ha diretto le operazioni di documentazione e di recupero di alcuni pezzi di artiglieria risalenti ai secoli XVII-XVIII.

Le attività, regolamentate dall’ordinanza della Capitaneria di Porto di Gallipoli, sono state effettuate dalla società ASPS Archaeo Services grazie al supporto della Guardia di Finanza, Sezione operativa navale di Gallipoli, II Nucleo Sommozzatori di Taranto.

I reperti, individuati e prontamente segnalati e monitorati da un residente nelle immediate prossimità del luogo di ritrovamento, erano già stati oggetto di verifiche nelle scorse settimane e di un attento monitoraggio da parte dell’Ufficio Locale Marittimo di Ugento, tempestivamente informato del ritrovamento.

Il recupero, oltre a scongiurare il rischio di danneggiamenti e trafugamenti, ha consentito l’acquisizione di dati

che saranno oggetto di un prossimo approfondimento, e ancora una volta evidenzia gli ottimi risultati raggiunti

grazie alla sinergia tra Enti e alla doverosa ma non scontata collaborazione dei cittadini.

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Attualità

Parlami di Gaza, Melpignano ha scelto di esserci

Domani, mercoledì 30 luglio, dalle 21, al palazzo Marchesale di Melpignano, serata intensa e necessaria con unas mostra itinerante che dà voce al popolo palestinese, tra diaspora e resistenza e racconta la Palestina di ieri, oggi e domani

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Approda nel Salento un evento che unisce arte, memoria e impegno civile.

Domani, mercoledì 30 luglio, dalle 21, al palazzo Marchesale di Melpignano, una serata intensa e necessaria: “Parlami di Gaza”, mostra itinerante che dà voce al popolo palestinese, tra diaspora e resistenza e racconta la Palestina di ieri, oggi e domani.

Un momento di testimonianza viva, per guardare oltre il silenzio e ascoltare la Palestina attraverso i racconti di chi ne porta ancora le ferite sulla pelle.

Le fotografie di Ahmad Jarboa, infermiere e fotografo sfollato dopo aver perso casa nei bombardamenti israeliani, offriranno uno sguardo potente sulla bellezza martoriata di Gaza.

La sua assenza fisica sarà colmata dalla forza delle immagini: scatti intimi, profondi, che attraversano dolore e speranza.

Darà voce all’anima spezzata di una terra Mervat Alramli, sceneggiatrice e scenografa nata nell’ospedale Al Shifa, oggi raso al suolo: interpreterà quattro testi scritti di suo pugno, tra cui “Tracce ed Aria”, dedicato alla memoria di un’infanzia rubata.

Le sue parole, cariche di nostalgia e dignità, saranno accompagnate dalla musica struggente di Mohammed Abusenjer, giovane musicista palestinese sopravvissuto all’ultimo genocidio e recentemente arrivato in Italia.

Con il suo oud, tra brani tradizionali e improvvisazioni, guiderà il pubblico in un viaggio sonoro attraverso la resistenza e la resilienza.

«Come giovani palestinesi di Gaza, in diaspora e non abbiamo deciso di continuare a farci portavoce di una ferita aperta da più di 77 anni. Attraverso l’arte e la musica, contribuiremo a smascherare il progetto di pulizia etnica in atto da parte dell’occupazione sionista. È ora di decolonizzare il pensiero occidentale, ricostruire Gaza e sostenere la sua popolazione», sostengono i tre artisti.

L’iniziativa, promossa da attivisti palestinesi in collaborazione con realtà italiane solidali, è anche occasione concreta per sostenere Gaza.

Durante l’evento sarà possibile acquistare le cartoline tratte dalle fotografie di Jarboa.

Melpignano sceglie così di esserci: dando spazio all’arte, alla verità, alla memoria.

«Perché», come sottolinea la sindaca di Melpignano Valentina Avantaggiato, «il genocidio non si combatte con l’indifferenza, ma con la scelta di ascoltare, raccontare e restare umani».

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