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Attualità

Studenti in piazza in tutta la Puglia

Gli studenti e le studentesse pugliesi sono scesi nelle piazze di Bari, Taranto, Castellaneta, Laterza, Foggia, Vico del Gargano, Brindisi, Lecce, Minervino Murge e Andria per ribadire la “necessità di un investimento reale sul diritto allo studio per studenti medi e universitari”.

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Gli studenti e le studentesse pugliesi sono scesi nelle piazze di Bari, Taranto, Castellaneta, Laterza, Foggia, Vico del Gargano, Brindisi, Lecce, Minervino Murge e Andria per ribadire la “necessità di un investimento reale sul diritto allo studio per studenti medi e universitari”.


Secondo i manifestanti, “Le politiche di austerity, dalle quali non si è sottratto neanche il Governo delle larghe intese, stanno progressivamente portando allo sfacelo il mondo della formazione. Mentre il dibattito politico è focalizzato quasi esclusivamente su vicende personali e strategie politiciste, studenti, precari, ed in generale le fasce più deboli della popolazione, subiscono gli effetti di una politica sempre più staccata dalle reali necessità del Paese. Anche la Puglia ha subito l’attacco generalizzato al welfare, senza riuscire a porre ostacoli sufficienti. Se sul Diritto allo Studio universitario l’impegno della Regione è stato fin’ora valido (infatti lo scorso anno il 94% delle borse di studio sono state coperte) anche se non ancora confermato per il nuovo anno accademico, manca tuttavia un ragionamento ampio sul finanziamento di quanto dovrebbe essere garantito dalla Legge regionale sul Diritto allo Studio per gli studenti medi“.


Inoltre negli ultimi mesi a tutto ciò si è sommato il problema dei trasporti: pur vivendo da anni situazioni di disagio con mezzi sovraffollati, abbiamo dovuto subire anche l’aumento del costo dei biglietti del 7%.”


Il corteo che ha sfilato per le vie del centro di Bari si è concluso sotto il palazzo della Presidenza della Regione, dove una delegazione di studenti ha incontrato l’assessore al Diritto allo Studio, Alba Sasso.


Francesco Pagliarulo, coordinatore della Rete della Conoscenza Puglia, ha dichiarato: “Rispetto al Diritto allo studio universitario ed al finanziamento delle Borse di Studio la Giunta Regionale sbloccherà la prossima settimana 7,6 mln di euro, portando la copertura dal 27% al 45%. Aspettiamo ancora di sapere quale sarà esattamente l’impegno economico assunto a livello nazionale. Per quanto sia positivo l’attuale impegno della Regione sul tema, riteniamo che non sia abbastanza, e che si debba intraprendere la strada dello scorso anno, puntando ad una copertura che si attesti almeno sul 90%. E’ necessario dare un segno forte di discontinuità rispetto alle politiche del Governo nazionale, riconoscendo i diritti che gli studenti e le studentesse hanno, ma che puntualmente sono violati dalle politiche di austerity”.


Giovanni Schena, dell’esecutivo dell’Uds Puglia, ha invece detto: “L’incontro con la Regione ha avuto un esito parzialmente positivo: nonostante l’impegno della Regione Puglia rispetto il diritto allo studio per gli studenti medi, resta il fatto che il MIUR, nonostante i fondi del Decreto Carrozza, ancora non agisce in modo strutturale sul finanziamento per la Scuola, impedendo di fatto di garantire l’accesso gratuito ai saperi per gli studenti”.


Questi i numeri che hanno caratterizzato le manifestazioni in Puglia (stime UDS Puglia):


Foggia: 1500 manifestanti;


Vico del Gargano: 500 manifestanti;

Andria: 1200 manifestanti;


Minervino Murge: 500 manifestanti;


Bari: 6000 manifestanti;


Taranto: 3000 manifestanti;


Laterza: 800 manifestanti;


Brindisi: 1000 manifestanti;


Lecce: 2000 manifestanti;


Castellaneta: 200 manifestanti.


Attualità

Aggressioni a personale sanitario, riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica

Nell’ambito della riunione saranno oggetto di esame le iniziative già intraprese e sarà aggiornato l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale

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Prosegue incessantemente l’impegno corale di Prefettura, ASL, Forze dell’Ordine, Ordini professionali e Terzo Settore nella prevenzione e contrasto dell’odioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e parasanitario, spesso sommerso, che non solo compromette l’incolumità e la serenità di medici, infermieri e operatori, ma danneggia anche l’intera collettività, minando la fiducia nel sistema di cura e mettendo a rischio la qualità e la continuità dell’assistenza.

Numerose sono state le iniziative sinergiche avviate con l’obiettivo di mitigare il fenomeno, a cominciare dal potenziamento , da parte di ASL, delle misure strutturali e tecnologiche di difesa passiva presso i nosocomi e i punti di continuità assistenziale , tra cui il “sistema tagliacode” ed il ricorso alla vigilanza privata, fino ad arrivare all’attivazione in via sperimentale , su impulso del Prefetto Natalino Manno, della progettualità con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato per il contributo dei volontari al servizio di accoglienza, assistenza ed informazione in favore degli utenti e dei familiari degli stessi presso le sedi dei medici di continuità assistenziale.

Gli esiti delle citate iniziative saranno oggetto di esame nell’ambito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato per domani, mercoledì 3 settembre, alle ore 11,15, alla presenza del Direttore Generale Asl e del 118, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Presidenti degli Ordini professionali dei Medici e degli Infermieri, nonché dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

L’incontro rappresenterà altresì l’occasione per un aggiornamento circa l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale.

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Attualità

Rifiuti dall’auto, tolleranza zero

Per chi li getta dai veicoli in corsa. Plastic Free Onlus plaude alle nuove norme che prevedono multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, anche l’arresto. Consentito come prova l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private

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Plastic Free Onlus accoglie con favore il Decreto-Legge n. 116, entrato in vigore in agosto, che introduce un inasprimento senza precedenti delle sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli.

La nuova normativa non solo prevede multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, l’arresto, ma consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata.

«Si tratta di un passo avanti fondamentale nella lotta contro una delle pratiche più vergognose e dannose per il nostro ambiente e la nostra comunità»,  dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus, associazione dal 2019 nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e rifiuti abbandonati, «l’incremento delle sanzioni deve funzionare da deterrente reale: ci aspettiamo che i trasgressori non restino impuniti ma vengano perseguiti, così da lanciare un messaggio chiaro a tutti e porre fine a questo malcostume».

Il nuovo quadro normativo distingue tra diversi livelli di gravità: dalla sanzione amministrativa fino a oltre mille euro per i rifiuti minori, all’ammenda penale per i rifiuti non pericolosi, fino all’arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare pregio ambientale. Previste anche sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, per le violazioni più gravi, la confisca del veicolo, con particolare attenzione ai mezzi aziendali utilizzati per smaltimenti illeciti.

Plastic Free Onlus ricorda i risultati ottenuti in sei anni di attività: oltre 8.700 appuntamenti di raccolta organizzati, più di 4,6 milioni di chilogrammi di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente, una rete di oltre 1.100 referenti locali e la collaborazione con centinaia di comuni italiani, grazie al progetto “Comune Plastic Free”.

«Da sempre lavoriamo per far comprendere quanto un gesto apparentemente piccolo, come gettare un mozzicone o una bottiglietta dal finestrino, abbia conseguenze enormi sul piano ambientale, paesaggistico e sanitario», prosegue De Gaetano, «questa stretta normativa, unita all’uso intelligente delle tecnologie di videosorveglianza, è la dimostrazione che il cambiamento è possibile se si uniscono sensibilizzazione, impegno civico e strumenti legislativi efficaci».

Con queste nuove disposizioni, Plastic Free auspica un deciso cambio di rotta: più controlli, più responsabilità individuale e una netta riduzione di quei comportamenti incivili che da troppo tempo deturpano le città e la natura.

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Attualità

Lavoro, domanda e offerte

Trentesimo Report di Arpal Puglia: 631 posizioni aperte nel Leccese

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Il 30° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro in crescita per un totale di 184 offerte lavorative e 631 posizioni aperte.

In questo inizio di settembre, il settore con maggiori opportunità è sempre quello turistico con 132 lavoratori ricercati soprattutto lungo la costa ionica. Segue il comparto sanitario e servizi alla persona che propone 113 posti di lavoro.

Bene anche il settore delle costruzioni con 79 posti disponibili, il settore delle telecomunicazioni che presenta 60 opportunità, industria e settore metalmeccanico con 59 e il settore del commercio con 54.

Sale il settore riparazione veicoli e trasporti con 45 lavoratori ricercati,  seguito dal comparto amministrativo-informatico che registra 29 posizioni.

Seguono il settore tessile – abbigliamento – calzaturiero (TAC) con 25 posizioni aperte, il settore agroalimentare con 17 opportunità, il settore pedagogico e istruzione con 6 profili professionali ricercati.

Chiudono il settore delle pulizie e multiservizi, bellezza e benessere, e artigianato, rispettivamente con due, quattro e una posizione aperta.

A completare il panorama occupazionale c’è una posizione riservata agli iscritti alle categorie protette art.18 e quattro posizioni riservate a persone con disabilità, secondo la legge 68/99. Il report segnala, inoltre, cinque tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 30° REPORT ARPAL – AMBITO DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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