Attualità
Tricase e l’affaire ‘zona Lama’
Via Pirandello. Avviati i lavori per la costruzione di uno stabile che accoglierà il nuovo Eurospin La cronistoria di una vicenda già fonte di polemiche e destinata a far discutere ancora

ESCLUSIVA
In via Pirandello da qualche giorno sono stati avviati i lavori per la costruzione di un nuovo stabile. Com’era facile prevedere si è alzato un gran polverone e non è solo quello causato dalle ruspe.
È un segreto di pulcinella: in quella zona sarebbe prevista la nuova sede dell’Eurospin che nulla centra con quelle già in città.
Così la Zona Lama, in origine immaginata, sognata, come il polmone verde della città, rischia di diventare tutt’altro. Secondo alcuni legittimamente, secondo altri meno. Ovvio, dipende dal punto di vista. Così la polemica, già deflagrata sul piano politico, promette di finire nelle aule di tribunale con Andrea Musio, amministratore della Redo s.r.l. e gestore degli Eurospin tricasini, che ha già dato mandato ai suoi legali per procedere con le carte bollate.La vicenda è assai intricata e dalle nostre colonne proveremo a fare chiarezza, ricordando tutte le tappe che hanno portato all’attuale situazione e ospitando i pareri delle parti in causa.
Partiamo da lontano e dal Piano di Fabbricazione di Tricase del 1977 che classifica quella porzione di città come “zona bianca”, caratterizzata dall’accumulo e dallo scorrimento delle acque piovane, stabilendo un vincolo di inedificabilità per 25 anni, con la prospettiva di adibirla a servizi, parcheggi e verde pubblico, attraverso un nuovo Piano generale.
Conti alla mano il vincolo è scaduto nel 2003 quando, in mancanza di un Piano Regolatore Generale, restato una chimera, il proprietario della zona, dopo tanti tira e molla, ottiene dal TAR la nomina di un Commissario ad acta che deve sostituire l’amministrazione comunale per indicare la destinazione da dare all’area.
Amministrazione e Regione Puglia giungono ad un punto di incontro ratificato da un Accordo di Programma che prevede i seguenti punti: l’area viene resa edificabile in analogia con i volumi stabiliti nelle lottizzazioni adiacenti; oltre ai parcheggi e all’allargamento di Via Pirandello, rimane a uso pubblico un’area centrale da adibire a parco, estesa per un terzo della superficie totale. Questo spazio, nelle previsioni, sarebbe stato collegato con la zona verde dell’Acait da un grande varco corrispondente all’area del palazzo, situato di fronte al Parco.
L’accordo viene ratificato dalla Regione Puglia e dal Consiglio Comunale nel 2007 evidenziando come il Parco sarebbe stato a carico del proprietario della zona.
Nonostante i solleciti della Regione quell’accordo non trova attuazione. Così nel 2009 il privato ritira la disponibilità e ottiene il permesso di costruire le palazzine in Via Pirandello, restringendo così l’accesso all’area dell’Acait.
Nel 2010, sempre su richiesta del privato, il TAR nomina un nuovo commissario con lo stesso scopo: definire in sostituzione dell’A.C. l’uso della zona Lama.
Nel 2013 il Commissario presenta alla Regione il suo piano che prevedeva un palazzo di 5 piani nella zona dell’attuale Parco.
Con la mediazione dell’amministrazione guidata da Antonio Coppola, rieletta nel 2012, e le prescrizioni della Regione, si giunge a un accordo (recepito dalla Giunta Regionale con la delibera n. 1112 del maggio 2015): un terzo della Zona Lama sarà adibito a Parco Cittadino, a est e a ovest dello stesso sono previste edificazioni con finalità residenziali, direzionali e commerciali. Gli indici volumetrici sono simili a quelli delle lottizzazioni vicine.
L’Amministrazione si impegna ad armonizzare questo progetto con le altre lottizzazioni già stabilite nella zona a sud del parco. In questa direzione va la ritipizzazione del comparto che prevede una strada che da via Vittorio Emanuele si inoltra verso l’entrata retrostante della Scuola Elementare per sfociare in Via Apulia. L’accordo viene recepito con due deliberazioni del Consiglio Comunale: la prima del 20 maggio 2017 (sindaco Coppola), la seconda del 19 luglio 2019 (sindaco Carlo Chiuri).
Le prescrizioni evidenziate dalla delibera regionale del 2015 stabiliscono che: «La superficie da assoggettare a riqualificazione venga rideterminata in una misura almeno pari al 50% della superficie catastale; la tipizzazione della superficie in questione sia rideterminata in zona C1 («destinazioni ammesse: residenziali, associazione sociali, culturali, religiose e politiche, commerciali e direzionali di quartiere, servizi ex art. 3 D.M. n. 1444/68»)».
Sempre secondo la delibera regionale «detta area dovrà essere oggetti di specifico Piano Urbanistico Esecutivo (mai realizzato, NdR)» per indicare «le aree di cessione gratuita da destinare a spazi pubblici». Quanto deciso a carattere regionale viene ratificato dal consiglio comunale nel febbraio 2017 con una delibera che sottolinea come in quella zona deve essere garantito: «Il corretto scorrimento e smaltimento delle acque meteoriche superficiali per non compromettere la consistenza del suolo; la limitazione dei movimenti di terra (sbancamenti, sterri, riporti) per non modificare l’attuale assetto geomorfologico d’insieme e conservare nel contempo l’assetto idrogeologico complessivo delle aree oggetto di intervento».
Antonio Coppola insieme al gruppo di opposizione già nel 2011 aveva prodotto delle “osservazioni avverso la variante al PdF in zona Lama proposta dal Commissario ad Acta della regione Luigi Maniglio, mettendo in risalto come l’area fosse «individuata come depressione altimetrica. Per tale sua caratteristica di area con evidenti problemi di tipo idrogeologico in essa è stata indicata possibile da redattori del PdF esclusivamente la destinazione a parco e parcheggio». Situazione perdurata fino agli anni ‘90 e al completamento dei lavoratori per la fognatura pluviale.
E siamo ai giorni nostri quando (6 agosto 2021) la Perrotta Group (committente Percon, direttore dei lavori ing. Fernando Dell’Abate) chiede al Comune un permesso a costruire per «una media struttura di vendita di tipo M2» (inferiore a 1500 mq), nella parte ovest che si affaccia su via V. Emanuele. Permesso a costruire concesso il 2 settembre (a firma del dirigente dell’Ufficio Tecnico, ing. Vito Ferramosca) e propedeutico al nulla osta del Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive). Richiesta alla Suap inviata il 22 gennaio 2021 a cui fa seguito il parere positivo dell’allora responsabile del servizio Cosimo D’Aversa (oggi in aspettativa non retribuita, al suo posto Antonio De Iaco) in data 26 gennaio. Parere positivo, però, «subordinato al possesso del titolo edilizio, al rispetto degli standard di parcheggi previsti per la specifica attività commerciale (rapporto di uno a uno tra superficie di vendita e superficie a parcheggio)».
Sul piano politico ha fatto molto rumore… il silenzio del sindaco Antonio De Donno che, al momento, preferisce non entrare nel dibattito e, come ci ha detto a denti stretti, attende la decisione definitiva del Suap in merito al Titolo Unico da concedere al nuovo insediamento commerciale.
Allo stesso modo abbiamo provato ad avere anche la posizione dell’amministrazione della Perrotta Group, senza, però, ottenere udienza.
Giuseppe Cerfeda
Leggi anche:
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Attualità
Social Gardening, Morciano di Leuca punta a generare lavoro
L’amministrazione comunale in prima linea per generare opportunità di lavoro per restare e salvaguardare il territorio: percorso di formazione professionale per formare 15 residenti in condizioni economicamente svantaggiate e dieci persone selezionate tramite apposita chiamata pubblica. Iscrizioni entro il 6 novembre

Restare, lavorare e, al contempo, rigenerare il territorio: il Comune di Morciano di Leuca è tra i primi a crederci, avviando “Social Gardening”, un percorso di formazione professionale che punta a formare 15 residenti in condizioni economicamente svantaggiate e dieci persone selezionate tramite apposita chiamata pubblica, che si chiuderà il prossimo 6 novembre.
Il programma didattico è curato dalla cooperativa agricola Casa delle Agriculture, che assieme all’omonima associazione da oltre un decennio ha avviato a Castiglione d’Otranto un processo di restanza basato su un nuovo approccio alla terra.
L’iniziativa rientra nel progetto “Morciano Social Community – Welfare leggero ed inclusione”, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione “Inclusione e Coesione”. Nasce per formare competenze professionali legate all’agroecologia, alla cura del paesaggio e alla filiera corta, promuovendo una visione integrata tra formazione, inclusione e rigenerazione territoriale.
«La nostra scelta di condividere una delle azioni della progettualità in corso con Casa delle Agriculture – spiegano dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Lorenzo Ricchiuti – nasce dalla volontà e dalla consapevolezza che il nostro obiettivo di avviare progetti di cura e rigenerazione del verde possa trovare nel loro operato e visione – non solo utopica – un punto di incontro costruttivo e funzionale. L’iniziativa abbraccia al contempo ambiente, verde e rigenerazione, con azioni che, mentre curano il contesto, possano dare una nuova opportunità a persone fragili, che potranno acquisire competenze e riscoprire abilità capaci di valorizzare potenzialità in atto».
Il percorso ha previsto una fase di co-progettazione con Casa delle Agriculture, per costruire insieme contenuti e metodi di apprendimento capaci di unire formazione e rigenerazione non solo del territorio di riferimento, ma anche delle persone che quotidianamente lo vivono. «Siamo onorati e grati per la fiducia riposta in noi – dichiarano da Casa delle Agriculture – perché oggi più che mai serve investire sulla terra come risorsa viva, che chiede competenze ed estrema cura e che può trasformarsi in opportunità lavorativa, rinsaldando vincoli di una comunità che vuole restare e investire nel futuro del proprio territorio».
IL PROGRAMMA
Attraverso tre moduli teorico-pratici dedicati alla rigenerazione ambientale, alla trasformazione e alla produzione agricola sostenibile, il programma mira a costruire nuove competenze professionali per generare opportunità di lavoro e al contempo coesione sociale. Il primo modulo, “Economie della rigenerazione e della cura del verde”, partirà a novembre 2025 e prevede 32 ore di formazione tra lezioni teoriche e attività pratiche guidate da docenti ed esperti del settore agroambientale e pedagogico con comprovata esperienza per una formazione di alto livello. Il cuore del percorso sarà a Morciano di Leuca, con approfondimenti su agroecologia, fitostoria, tecniche di potatura e innesto, rigenerazione delle aree olivetate, botanica, riforestazione e gestione sostenibile del paesaggio. Sono previste anche visite a Castiglione d’Otranto e Diso, dove Casa delle Agricultureconduce sperimentazioni su colture cerealicole, orticole e progetti di riforestazione. La parte pratica si svolgerà, invece, in aree pubbliche individuate dal Comune, trasformate in spazi di apprendimento e restituzione collettiva.
A maggio 2026, prenderà avvio il secondo modulo, “Economie della trasformazione”, di 40 ore, dedicato alla panificazione, conservazione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari locali; tra ottobre e dicembre 2026 si terrà il terzo e ultimo modulo, “Economie della produzione agricola sostenibile”, di 30 ore, incentrato su agricoltura biologica, permacultura e agricoltura sintropica, creazione di giardini commestibili.
COME ISCRIVERSI
Il corso è riservato a 15 cittadine e cittadini residenti nel Comune di Morciano di Leuca in condizioni economiche svantaggiate ed è completamente gratuito. Ai partecipanti che frequenteranno almeno l’80 per cento delle ore sarà riconosciuto un rimborso spese di 250 euro, comprensivo della copertura assicurativa. Il modulo può essere ritirato presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Morciano di Leuca (Per info, Ufficio Protocollo: 0833/743100; apertura lun-ven, h. 9-11).
Il programma è inoltre aperto a dieci persone esterne, selezionate attraverso una chiamata pubblica. Anche in questo caso, è completamente gratuito. Per proporsi, sarà necessario l’invio del curriculum vitae accompagnato da una lettera motivazionale all’indirizzo mail a casadellagriculture.
Nella selezione sarà data priorità a persone con meno di 35 anni residenti nel Sud Salento (per info: 328/5469804).
IL PRIMO MODULO: ECONOMIE DELLA RIGENERAZIONE E DELLA CURA DEL VERDE
Il corso di formazione prevede 10 ore di lezione teorica e 22 ore di lezione pratica su agroecologia e cura del paesaggio, fitostoria, studio degli ecosistemi naturali, tecniche di potatura, tecniche di innesto, tecniche di rigenerazione delle aree olivetate, principi di botanica, tecniche di ricircolo della materia organica, principi di riforestazione e rimboschimento. Le sperimentazioni pratiche avverranno principalmente nelle aree pubbliche del Comune di Morciano di Leuca per poter restituire alla comunità dei progetti esemplari di rigenerazione.
h. 9-11: Ecosistemi naturali e antropici. Fitostoria del territorio salentino. Principi di intervento sostenibile nelle aree naturali
11-13 Passeggiate e osservazione in campo, successione ecologica, riconoscimento botanico e consociazioni vegetali
h. 9-11: Visita al Mulino di Comunità e al Parco Comune dei Frutti Minori di Casa delle Agriculture.
h. 11- 13: Principi di riproduzione vegetale per seme, talea e propaggine. Laboratorio di riproduzione (Vivaio dell’Inclusione)
h. 9-11: Gestione del frutteto. La progettazione del frutteto, la propagazione, la difesa dalle malattie con metodi biologici, la scelta delle varietà e la gestione del terreno;
h. 11- 13: Tecniche di innesto, laboratorio
h. 9-11: Gestione dell’uliveto. Visita in un uliveto rigenerato. Fertilità del suolo. Tecniche di sovescio e ricircolo della materia organica. Il paesaggio multiplo e la creazione di ecosistemi complessi.
h. 11- 13: Tecniche di rigenerazione delle aree olivetate.
h. 9-11: Gestione delle aree boschive. Normative, monitoraggio, valutazione degli habitat, servizi ecosistemici e successioni ecologiche.
h. 11- 13: Tecniche di ripristino delle aree boschive.
h. 9-13 Tecniche di potatura dell’uliveto e di ricircolo della materia organica (biotriturazione, compostaggio e nesting)
Creazione di un’agroforesta in aree olivetate.
9-11: I mestieri della cura del verde. Inquadramento economico, normativo e commerciale e cooperative di servizi. Fondi primo insediamento.
11-13 Creazione di un’agroforesta in aree olivetate, piantumazione di specie perenni e conclusione dei lavori.
Attualità
Maria Elena Palese “con cuore aperto e piedi per terra” per le Regionali
A Casarano la presentazione della candidatura dell’avvocato, volto nuovo della politica da sempre impegnata nel sociale

Entusiasmo e forte presenza nella serata di giovedì 9 ottobre, a Palazzo Ieca in Casarano, per l’Inaugurazione del Comitato Elettorale di Maria Elena Palese, l’Avvocato salentino candidata al Consiglio Regionale della Puglia con Luigi Lobuono Presidente per le prossime elezioni del 23 e 24 novembre. Presenti numerosi cittadini, sostenitori e rappresentanti del territorio.

Alcuni passaggi della serata: “L’Avvocato volto nuovo della politica, da sempre impegnata nel sociale, nel volontariato e nelle Istituzioni scolastiche, ha presentato le sue idee, i suoi progetti per una politica buona, bella che sia in grado di guardare prima di tutto ai cittadini, ai loro bisogni, alle loro necessità; per una politica che sia in grado di impegnarsi, a differenza di quanto è stato fatto fino ad oggi, per i lavoratori, per le imprese, per l’ambiente, per la salute, per le infrastrutture. Una politica che ha a cuore la sua terra e sia capace di mettere al centro il territorio salentino e la sua innata bellezza per donargli la considerazione e la dignità che merita. Il tutto sintetizzato in un messaggio ben chiaro : “Una donna, un’idea, la sua terra”.”
“Dobbiamo andare a dare luce e ad illuminare il deserto politico ed istituzionale che una certa politica ha creato negli ultimi anni. Il mio impegno nasce dall’amore per il mio territorio, per dare voce a quelle che sono le nostre istanze, le nostre ansie, le nostre speranze.” ha dichiarato la candidata.
“Ho accettato la candidatura perché insieme a tutti voi ritengo che sia giusto iniziare ad avere un atteggiamento che non deve essere sempre silente. Ho accettato perché mi è stata data l’ opportunità di far parte di una lista che raccoglie insieme diverse sensibilità, suo punto di forza. Ringrazio il senatore Roberto Marti, Presidente della Settima Commissione Cultura del Senato, l’Onorevole Toti Di Mattina e il Consigliere Gianni de Blasi che hanno creduto fermamente nel mio apporto fattivo.”
L’inaugurazione di Palazzo Ieca è solo l’inizio di un percorso che nei prossimi giorni, con vari incontri e momenti di ascolto, toccherà vari Comuni della Provincia: i comitati saranno luoghi aperti al dialogo, al confronto e alla condivisone in cui gli elettori devono essere protagonisti.
La prossima settimana è la volta di Presicce – Acquarica.
Alla serata ha preso parte il Consigliere Regionale Gianni de Blasi che ha portato il suo saluto a tutti i presenti e ha presentato la candidatura di Maria Elena Palese, portandole il suo messaggio di forte supporto. Ha evidenziato le criticità di questi anni legate ad una visione politica fin troppo baricentrica e ha riconfermato la sua candidatura in questa nuova partita.
Sono intervenuti anche il già sindaco di Nociglia, Massimo Martella e l’Assessore di Alessano, Paolo Marasco con parole di stima e sostegno per entrambe i candidati.
La serata si è conclusa con il forte applauso e l’entusiasmo di tutti i presenti per la candidatura di Maria Elena Palese che “con cuore aperto e piedi per terra” ha dichiarato ufficialmente aperta la sua corsa verso il Consiglio Regionale.
Attualità
Di Cave e d’Argilla, InRete con Colacem a Cutrofiano
Gli alunni dell’Istituto comprensivo di Cutrofiano (sede di Sogliano) hanno visitato Cava Don Paolo, ammirando il paesaggio e l’avifauna, e hanno fatto tappa presso il Parco dei Fossili

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In occasione della Settimana del Pianeta Terra, l’Associazione di Promozione Sociale InRete (Informazione, Ricerca, Ecologia, Territorio, Educazione ambientale) in collaborazione con Colacem ha organizzato un tour tra le cave presenti sul territorio di Cutrofiano.
Gli alunni delle classi terze e quinte dell’Istituto comprensivo di Cutrofiano (sede di Sogliano) hanno visitato Cava Don Paolo, ammirando il paesaggio e l’avifauna presente e successivamente hanno fatto tappa presso il Parco dei Fossili per visionare gli strati di argilla, la malacofauna presente e toccare con mano il minerale estratto.
L’ex cava “Lustrelle” (inserita nelle Linee Guida: “progettazione, gestione e recupero delle aree estrattive” quale esempio di buone pratiche dell’Industria del Cemento edito da Federbeton e Lagambiente) è stata trasformata in un Parco dei Fossili a scopo scientifico e didattico, con percorsi per visitatori e il Museo Malacologico delle Argille ospitato in una masseria seicentesca.
Il museo espone una ricca collezione di fossili di molluschi rinvenuti nella zona ed è meta di migliaia di studenti e studiosi italiani e stranieri.
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