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Attualità

Carità sui lavori in Zona Lama a Tricase: “Troppo silenzio!”

Dal gruppo “Tricase che fare?”: «Gli amministratori, a maggior ragione il sindaco, hanno il dovere politico, istituzionale e morale, di parlare, di rispondere all’elettorato e alla cittadinanza»

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ESCLUSIVA


Il primo a sollevare la questione dei lavori per il nuovo supermercato in Zona Lama a Tricase, portandola anche in sede istituzionale, in piena estate, quando la canicola ci faceva ancora sbuffare, è stato il capogruppo di “Tricase, che fare?” Giovanni Carità. «La politica può essere subita o agita», premette il consigliere di opposizione, «l’attuale maggioranza che siede a Palazzo Gallone sta dimostrando con i fatti di subirla, tanto che su questa vicenda, come su altre, ha preferito scomparire dalla scena. La colpa più grande di De Donno, a mio parere», affonda Carità, «è stata proprio questa: attendere gli eventi senza minimante cercare di anticiparli. Questo atteggiamento, figlio di una politica anni ’80, non paga più, si ritorce contro. Oggi c’è bisogno di dinamicità, di coraggio, di intraprendenza, di trasparenza politica… Purtroppo questo a Tricase manca e mancherà ancora».


Giovanni Carità


Come mai secondo lei? «Se per vincere le elezioni si continua ad imbarcare tutto e tutti, poi è impossibile generare cambiamenti profondi e concreti».


In merito ai lavori di «costruzione di un capannone “industriale” in via Pirandello, in zona “ex parco”. Oramai possiamo chiamarlo per quello che è: un giardino pubblico tra due muraglie di cemento. Molti si chiedono come mai stia accadendo tutto questo. Giusta osservazione! Noi del gruppo consiliare “Tricase, che fare?” ne stiamo parlando da tempo, ne abbiamo parlato in questa settimana e ne parleremo ancora».


Quello che invece lamentate è il silenzio di sindaco e maggioranza a fronte anche di vostre interrogazioni consiliari…


«Ognuno di noi, in quanto amministratori comunali (a maggior ragione il sindaco), ha il dovere di parlare, di esprimere la propria posizione, di rispondere al nostro elettorato e soprattutto alla cittadinanza: dovere politico, dovere istituzionale, dovere morale. Invece niente di tutto questo! Nel silenzio tombale, quasi fosse un ordine di scuderia, nessuno dell’attuale maggioranza a Palazzo Gallone ha proferito parola, solo silenzio. A noi, invece, il silenzio non piace! Siamo allergici al “non detto”, al “taciuto”, al “celato”. Noi siamo per la trasparenza!».

Giovanni Carità si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «Proprio per questo nostro essere coerentemente e cocciutamente onesti e trasparenti, non solo abbiamo parlato e parleremo ma, cosa più importante, abbiamo anche agito, scritto. Abbiamo, in sintesi, svolto il ruolo per cui i cittadini ci hanno votato. Dalla nostra dignitosissima postazione di opposizione («definiti più volte “tribuni della plebe”, “gufi” e di recente “rappresentanti dei poveri cristi”»), abbiamo sempre espresso nelle Commissioni comunali e in Consiglio comunale non solo la nostra contrarietà ma anche, e soprattutto, le nostre perplessità su tutto l’iter che ha portato negli anni a trasformare una “zona bianca” in un vero e proprio quartiere commerciale, nel cuore della città e per di più in un’area urbanisticamente “compromessa”».


Oltre alla richiesta di spiegazione in assise avete anche intrapreso altre vie?


«I nostri due ultimi atti amministrativi scritti e protocollati sono datati 31 agosto e 10 settembre 2021. Sono indirizzati al Segretario generale del Comune di Tricase, all’Assessore all’Urbanistica, all’Assessore alle Attività produttive, al Comandante della Polizia Locale e al Responsabile SUAP. Nello specifico abbiamo chiesto di verificare, a tutela dell’Ente comunale, la legittimità di tutto l’iter e se siano state effettivamente rispettate tutte le indicazioni e prescrizioni riportate nella Deliberazione di Consiglio Comunale N.3 del 01/02/2017. Al momento non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Una cosa però ora è chiara: non possono più dire di non sapere! Al netto di tutto questo, vogliamo evidenziare ancora una volta, come ampiamente fatto durante il consiglio comunale del 5 agosto», rimarca il capogruppo di “Tricase, che fare?”, «il totale silenzio del sindaco che, ricoprendo anche la delega di assessore all’Urbanistica, ha il dovere istituzionale di spiegare alla cittadinanza quanto sta accadendo».


«Come sempre restiamo disponibili a discutere e approfondire in ogni luogo questa vicenda che, per il silenzio amministrativo che la contraddistingue», conclude amaro Giovanni Carità, «sta assumendo contorni a dir poco inquietanti».


G.C.


Leggi anche l’intervista sul tema all’imprenditore Andrea Musio: “Lavori senza autorizzazione!”


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Il 25 Aprile ed il 1° maggio, musei aperti. Gratis il giorno della liberazione

Per il secondo anno consecutivo, il 25 aprile fa il paio con la prima domenica del mese: nella giornata dedicata all’anniversario della liberazione d’Italia

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Cosa fare di bello in Puglia il 25 aprile e 1° maggio 2024? L’offerta culturale si dirama in tante direzioni.

Dal capoluogo pugliese alla provincia di Bari, proseguendo per i luoghi d’arte della BAT, Brindisi, Foggia e Lecce: Musei, Castelli e Parchi archeologici afferenti alla Direzione regionale Musei Puglia saranno regolarmente aperti secondo i consueti orari, in segno di condivisione della volontà del Ministero di rendere sempre più fruibile il prezioso patrimonio culturale dei Musei nelle giornate in cui i visitatori hanno maggior tempo libero.

Per il secondo anno consecutivo, il 25 aprile fa il paio con la prima domenica del mese: nella giornata dedicata all’anniversario della liberazione d’Italia, infatti, una delle date simbolo della storia nazionale, l’ingresso nei luoghi della cultura sarà gratuito.

Il 1° maggio, invece, in occasione della Festa dei Lavoratori, le “meraviglie della Puglia” saranno visitabili al consueto costo del biglietto di ingresso.

«L’affluenza registrata a Pasqua e Pasquetta– spiega il delegato alla Direzione regionale Musei Puglia, arch. Francesco Longobardi fa presagire, con nostro immenso piacere, grandi numeri anche per le prossime aperture festive. Ringrazio tutto il personale, che, come sempre, rende possibile visitare i nostri luoghi della cultura anche nei giorni festivi».

Per maggiori informazioni, si invita a consultare i link dedicati https://cultura.gov.it/evento/25-aprile-2024 e https://cultura.gov.it/evento/1-maggio-2024

 

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Ruffano, Demetra porta in tavola l’Agenda 2030

Nella Giornata Mondiale della Terra si è concluso il progetto di educazione alimentare ed ambientale del Comune di Ruffano rivolto a sette scuole del territorio

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Con l’evento “Portiamo in tavola l’Agenda 2030”, ieri mattina a Ruffano si è concluso il progetto di educazione alimentare ed ambientale del Comune di Ruffano Demetra, rivolto a sette scuole del territorio.

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, presso La Fazenda, masseria didattica partner di progetto, i ragazzi e le ragazze della scuola media dell’Istituto Comprensivo Statale di Ruffano hanno dato vita ad una splendida esibizione musicale e ad un flashmob sul tema. Per poi ascoltare le parole dello chef e gastronomo Oreste Contini, a presentazione delle prelibatezze della nostra terra da lui sapientemente preparate per loro.

IL PROGETTO DEMETRA

Demetra, finanziato dal Comune di Ruffano e realizzato con il contributo della Regione Puglia Dipartimento Agricoltura Sviluppo Rurale e Ambientale, è un progetto fortemente voluto dall’assessora con delega alla Pubblica Istruzione Angela Rita Bruno e dall’assessore con delega all’Ambiente Franco De Vitis.

Dopo essere arrivato primo in graduatoria tra i progetti sull’educazione alimentare ed ambientale finanziati dalla Regione Puglia, ha coinvolto negli scorsi mesi studenti e studentesse  con incontri con autori, dialoghi, laboratori artistici e di scrittura creativa, attività di videomaking finalizzate a promuovere il consumo di prodotti agroalimentari della Regione Puglia, per tutelare la salute delle persone e contribuire alla salvaguardia della Terra.

Il mondo intero è impegnato a mitigare i catastrofici effetti dei cambiamenti climatici.

L’Agenda 2030 segna 17 fondamentali obiettivi per garantire all’umanità cibo, libertà e diritti e chiama ognuno di noi a fare la propria parte. Anche a tavola!

Un recente studio del WWF ha dimostrato che grazie a un’alimentazione sana e più sostenibile, oltre a star meglio fisicamente, potremmo ridurre fino al 70% le emissioni di gas serra e l’uso del suolo, e fino al 50% il consumo di acqua.

Entro il 2050, con diete più concentrate sui prodotti locali e frutta e verdura di stagione e soprattutto riducendo sensibilmente il consumo di prodotto di origine animale, potremmo liberare diversi milioni di chilometri quadrati di terra e ridurre le emissioni globali di CO2 fino a 8 miliardi di tonnellate all’anno.

La nostra bellissima Regione Puglia offre a tutti i suoi cittadini e alle sue cittadine tantissimi prodotti di grande qualità che possono consentirci di portare a tavola l’Agenda 2030 e permettere ai produttori locali di portare avanti il loro prezioso lavoro di tutela e valorizzazione del paesaggio e del territorio.

Il messaggio finale del progetto Demetra, anche tramite la diffusione di un video e di una filastrocca per bambini, è esattamente questo: accordiamo la nostra preferenza al cibo sano di Puglia, per la salute delle persone e la salvaguardia del Pianeta”, ha commentato l’assessora con delega alla Pubblica Istruzione del Comune di Ruffano Angela Rita Bruno.

Si è unito all’appello anche l’assessore con delega all’Ambiente Franco De Vitis, ricordando che: “Le nostre scelte alimentari possono influenzare l’ambiente. L’industria alimentare è infatti uno dei maggiori contributori al cambiamento climatico, all’inquinamento e alla deforestazione. Per questo motivo è fondamentale adottare un’alimentazione più sostenibile, che sia più amica del pianeta e che tuteli la salute del nostro ecosistema”.

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Miastenia Gravis: a Racale per un appello alla donazione del plasma

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“Senza sufficienti dosi di plasmaderivati non potrei mangiare da sola, comunicare, ridere”.
Parole di Antonia Occhilupo, psichiatra e segretaria dell’Associazione leccese che riunisce persone affette da Miastenia e i loro familiari, pronunciate giovedì scorso, 18 aprile, a Racale, presso la Biblioteca Comunale, nel corso di un incontro organizzato dalla Fidas Leccese attraverso le attività del progetto “Piazza del dono”, finanziato da Puglia Capitale 3.0.

“Il 2022 è stato un anno difficile per la raccolta di plasma” ha proseguito Antonia Occhilupo. “Si è registrato un calo del 2,3% rispetto all’anno precedente, situazione che ha allontanato ulteriormente l’Italia dall’obiettivo dell’autosufficienza. Nel 2023 c’è stata una risalita, il 4,3% in più del 2022, ma ancora ben lontana da coprire il fabbisogno dei pazienti. Per quanto riguarda i farmaci plasmaderivati, l’autosufficienza della nostra nazione sarebbe raggiunta se raccogliessimo almeno 18 kg di plasma per mille abitanti. La media italiana, purtroppo, è 14 kg. Per soddisfare il fabbisogno di medicinali plasmaderivati come l’albumina e le immunoglobuline, infatti, il nostro Paese è costretto a rivolgersi sempre di più al mercato estero, con costi altissimi per il Servizio Sanitario Nazionale”.

In Puglia, le donazioni di plasma sono sufficienti a coprire i bisogni di appena sei malati bisognosi di plasma su dieci: tra gli altri, pazienti affetti da anemie e da malattie croniche del sangue, con gravi emorragie, per gli interventi chirurgici e per i trapianti.
Tale situazione impone scelte spesso dolorose ed espone il sistema a ingiustizie e discriminazioni, che aprono squarci enormi nella delicata trama dei diritti.

A farne le spese, non di rado, sono i malati più anziani, le persone sole, quelle più vulnerabili socialmente, i cui bisogni soccombono rispetto ad altre categorie privilegiate o ritenute maggiormente bisognose di aiuto.
Fidas Lecce e Associazione Miastenia Gravis Aps rilanciano dunque l’appello alla donazione di plasma, rivolgendosi in particolare ai più giovani, per assicurare alla rete del dono un necessario ricambio generazionale che oggi, purtroppo, manifesta qualche criticità.

Per diffondere ulteriormente il messaggio, inoltre, nei prossimi mesi le due associazioni divulgheranno attraverso i loro canali social le storie dei malati e delle loro famiglie del territorio, affidando il compito di narrarle proprio ai giovani volontari della Fidas Leccese e a tutti e tutte coloro che vorranno aderire a questa iniziativa che intreccia scrittura e solidarietà.

Chi volesse ascoltare la voce di un malato e della propria famiglia e scrivere un piccolo articolo o racconto su di loro, potrà contattare l’associazione all’indirizzo mail amgravis@gmail.com.

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