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Attualità

Vacanze in Salento, anche il Corriere attacca il “caro” Salento

Coma già anticipato dalla nostra inchiesta del numero 14, de il Gallo, del 15 luglio, non bastano 3.000 Euro ad una famiglia di 4 persone, per trascorrere una settimana in Salento…

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Anche dalle colonne del Corriere della Sera, parte l’attacco ai lidi di Puglia, ed in particolare del Salento.


Il quotidiano milanese stamane titola “Vacanze in Puglia, la spesa arriva a 500 euro al giorno. E così i turisti vanno via“.


Coma già anticipato dalla nostra inchiesta del numero 14, de il Gallo, del 15 luglio, non bastano 3.000 Euro ad una famiglia di 4 persone, per trascorrere una settimana in Salento.


Oggi il Corriere rincara la dose: «I prezzi per una vacanza in Puglia sono molto più alti  rispetto ad altre nazioni quali la Grecia, l’Albania, la Croazia, ecc. Una famiglia di quattro persone spende da un minimo giornaliero di 160 a un massimo di 500 euro. Troppo». A parlare è Giulia Procino, referente di Adoc Puglia (associazione difesa orientamento consumatori), che ha condotto un’indagine per comprendere il motivo dello scarso afflusso sulle spiagge pugliesi da parte degli stessi abitanti e di quelli delle regioni limitrofe.


E’ tempo di interrogarsi se, dopo i record ed il boom di presenze registrate negli anni passati, la Puglia, il Salento non stiano perdendo il suo appeal turistico.


Questa amara riflessione è bene che l’adottino gli operatori di ogni settore: dai balneari all’accoglienza, dai ristoratori ai commercianti, colpiti dall’innegabile flessione di questa prima tranche della stagione estiva.


I lidi, come rimarcato giorni fa dal presidente dei balneari Antonio Capocchione, segnalano una flessione per il mese di luglio del 20% di presenze che, piaccia o no, impattano su tutti gli altri comparti legati strettamente al turismo.


Altro titolone del Corriere: “A Gallipoli spese da 500 euro al giorno


Se qualcuno si deve caricare questa croce, quel qualcuno è l’aumento dei prezzi, che volgarmente tradotto significa il considerevole, e a volte sconsiderato e senza motivo, aumento di tariffe.

Alcune inchieste, organizzate da parte di associazioni dei consumatori, fanno rilevare che una famiglia media italiana ha molte difficoltà ad organizzare una vacanza in Puglia.


Per non parlare poi delle diverse zone turistiche salentine, dove i costi possono oscillare ed aumentare anche del 150%: «Dalle nostre rilevazioni risulta che nel Salento, a Gallipoli, – elenca Giulia Procino – una famiglia di quattro persone che intenda passare una mattina in spiaggia, mangiare al ristorante e dormire in un bed & breakfast una notte arriva a spendere in media 400/500euro. E per una sola giornata».


Adoc ha verificato che a Gallipoli un ombrellone e due lettini possono costare dai 35 ai 50 euro al giorno; una camera matrimoniale in un bed & breakfast dai 106 sino a 265 per le strutture più eleganti; per il ristorante dai 35 ai 150 (ovviamente dipende da quello che si ordina).


La risposta sorge spontanea: l’Adoc è convita che «lo scarso afflusso di turismo in Puglia ed il calo delle presenze sia dovuto agli aumenti dei prezzi dei servizi turistici, accompagnati dalle difficoltà economiche dovute al caro prezzi che ha svuotato le tasche delle famiglie pugliesi. Prima il Covid, poi la crisi energetica, con il conseguente aumento dei prezzi di prima necessità hanno portato molte famiglie pugliesi a rinunciare alle vacanze o comunque a scegliere mete più economiche anche a costo di uscire fuori regione o addirittura fuori nazione».


Questa spia, figlia di sconsiderate scelte di qualcuno, che al grido “arraffa il più possibile, prima possibile”, segnala un malessere, un’avaria nel motore e nell’organizzazione della stagione turistica che, secondo la nostra esperienza, il Salento (e i suoi attori, tutti) possono ancora spegnere.


Chi gestisce la politica, chi occupa posizioni di rilievo in questo settore, chi tratta in modo scriteriato il tema del turismo, è ancora in tempo per fermarsi a riflettere e porsi il dilemma: è meglio il tutto e subito (turismo povero), o la pianificazione aggregata, concordata, che porta ad una stagione futura, magari meno ricca ma sicura?


Luigi Zito


 


Attualità

Desertificazione bancaria, a rischio inclusione e economia locale 

Nella provincia di Lecce 15 paesi sono totalmente sprovvisti di servizio bancario e altri 13 con il solo ATM. Antonio Perrone (Segretario Territoriale CISL Lecce): «Basta proclami, le banche dimostrino nei fatti il loro ruolo sociale. Subito un tavolo di coordinamento in Prefettura»

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La desertificazione bancaria, ovvero la progressiva chiusura degli sportelli e la riduzione dei servizi bancari in vaste aree geografiche, è ormai una criticità nazionale che minaccia l’accesso ai servizi finanziari essenziali e l’inclusione sociale, con forti ripercussioni sull’economia locale.

A lanciare l’allarme è Antonio Perrone, Segretario Territoriale della CISL di Lecce, sulla base di dati recenti che evidenziano una situazione allarmante.

​I NUMERI DELLA CRISI

​I dati sono fin troppo chiari: ben 3.386 Comuni in Italia sono totalmente sprovvisti di uno sportello bancario. Tra i centri con più di 5mila abitanti, 96 non hanno sportelli.

La situazione è particolarmente grave in Puglia, che a marzo 2025 contava 76 centri senza sportelli.

Nella sola provincia di Lecce, si registrano 15 paesi totalmente sprovvisti di servizio bancario e altri 13 con il solo ATM.

​«Non comprendiamo i tanti proclami e i tanti annunci di molti istituti di credito che dichiarano di voler essere banche presenti fisicamente sui territori, quando poi di fatto li stanno abbandonando», dichiara Perrone, «il fenomeno, generato prevalentemente dai grandi player bancari, e solo in parte compensato dalle banche di credito cooperativo, provoca l’esclusione finanziaria e la limitazione dei servizi bancari per intere comunità, impoverendo l’economia locale».

​ALIBI PRETESTUOSI

​Le motivazioni addotte dagli Istituti di Credito – dalla digitalizzazione alla riduzione dei costi, dalle fusioni ai rischi di credito – spesso appaiono come alibi pretestuosi di fronte agli utili registrati negli ultimi anni (dati ABI), che dimostrano la grande proficuità dell’attività di intermediazione creditizia.

​Per contrastare efficacemente la desertificazione, la CISL Lecce propone un approccio integrato che vada oltre le semplici dichiarazioni di intenti.

​AZIONE IMMEDIATA PER IL SALENTO

La priorità per la provincia di Lecce è la costituzione di un tavolo di coordinamento, con la regia del Prefetto, che riunisca ​BCC, banche (locali e nazionali), corpi intermedi, sindaci dei Comuni sprovvisti di presidi bancari.

​«È nostro dovere», insiste il Segretario Territoriale della CISL di Lecce, «ricercare soluzioni condivise per garantire i servizi essenziali. Il tavolo avrà il compito di analizzare la situazione e avviare una sperimentazione concreta».

LE PROPOSTE

Le misure proposte dalla Cisl: ​presenza concordata («Chiedere alle banche di concordare tra loro l’insediamento di uno sportello in ciascun comune carente»); immobili comunali I sindaci metteranno a disposizione gli immobili di proprietà comunale e sottoscriveranno con la banca convenzioni per i servizi finanziari come tesoreria, c/c in convenzione, ecc.»); strategie di contrasto nazionali e territoriali Oltre all’intervento locale, sono necessarie politiche di ampio respiro come: incentivi fiscali per le banche che mantengono o aprono filiali in aree a rischio; sviluppo di reti flessibili come filiali mobili e pop-up banking; collaborazioni con enti locali per sviluppare l’economia e la domanda di servizi bancari; promozione dell’educazione finanziaria in collaborazione con i Comuni».

​ APPELLO ALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE

​«Le banche utilizzano i bilanci sociali per vantare il loro ruolo di supporto alle comunità. È giunto il momento di dimostrare tale impegno nei fatti. L’innovazione digitale e la moneta elettronica non possono prescindere dalla necessaria presenza fisica delle banche sui territori» conclude Antonio Perrone, «in questo contesto storico, le Banche hanno l’opportunità di dimostrare di essere un interlocutore credibile, promotore di progresso, civiltà e inclusione sociale».

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Attualità

Tricase, acque bianche: in arrivo un milione e mezzo di euro

Il fondo regionale servirà per la realizzazione di nuovi tronchi di fogna bianca nel rione di Caprarica utili per la mitigazione del rischio idrogeologico. Il sindaco Antonio De Donno: «Ricadute positive per tutta la città»

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Il Comune di Tricase è tra i beneficiari dei fondi regionali destinati agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e potenziamento della rete pluviale urbana.

Il sindaco Antonio De Donno

«Grazie al recupero di un finanziamento», fa sapere il sindaco Antonio De Donno, «Tricase riceverà 1,5 milioni di euro per la realizzazione di nuovi tronchi di fogna bianca nell’abitato del rione di Caprarica».

Per il primo cittadino si tratta di «un importante risultato per tutta la città perché i lavori avranno una ricaduta positiva sulla rete pluviale nel suo complesso, agendo positivamente su situazioni di criticità come quelle palesatesi, anche con conseguenze drastiche negli ultimi anni, in quartieri come i “Lavari».

Così come avvenne nell’ottobre del 2022 (foto in evidenza in alto).

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Attualità

UniSalento: la rettrice presenta la sua squadra

Domani Maria Antonietta Aiello ufficializzerà la squadra di governo per il mandato rettorale 2025-2031

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Tutto pronto per la presentazione della squadra di governo della rettrice Maria Antonietta Aiello per il mandato rettorale 2025-2031.

Si terrà domani, mercoledì 5 novembre, alle ore 11, nell’aula Y1 dell’edificio “Angelo Rizzo” di Ecotekne.

La presentazione sarà trasmessa anche in streaming si Youtube (clicca qui).

La professoressa Maria Antonietta Aiello è stata eletta 4 mesi fa al secondo turno e sarà rettrice per il sessennio 2025-2031.

Dopo il ritiro degli altri due candidati, ovvero il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Luigi Melica e il direttore della Scuola superiore ISUFI Salvatore Rizzello, i voti della comunità accademica si sono indirizzati in blocco, infatti, sul colei che era prorettrice vicaria e ordinaria di Tecnica delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione.

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