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Cronaca

Carceri, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria contro serie TV Sky “Il Re”

Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Uso improprio del logo istituzionale del Corpo di Polizia Penitenziaria”. Chiesti alla Ministra della Giustizia accertamenti e denuncia contro la Casa di produzione

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Polizia Penitenziaria sulle barricate contro i responsabili della Casa di produzione della serie TV “Il Re”, in onda su Sky, con il veterano de Il commissario Montalbano Luca Zingaretti nei panni di Bruno Testori, controverso direttore di un carcere di frontiera dove nessuna delle leggi dello Stato ha valore, perché il bene e il male dipendono unicamente dal suo giudizio.


Il prison drama Il Re che sta trasmettendo SKY TV, parte dalla descrizione di un carcere (di fantasia) che, per rimanere sempre in tema di citazioni cinematografiche, sembra l’ambientazione di 1994 Fuga da New York di John Carpenter o, peggio ancora, quella di Fuga di mezzanotte di Alan Parker”, spiega Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.


Il San Michele (questo il nome inventato dagli sceneggiatori) è un carcere buio e fatiscente, volutamente cupo e degradato, nel quale si muovono ed interagiscono personaggi border line tra il lecito e l’illecito, tra il buono e il cattivo e fra il bene e il male”, spiega.


Infatti, nel distopico penitenziario immaginato dal regista della serie TV, esiste un’inverosimile connivenza tra poliziotti e detenuti, con tanto di accordo tra direttore e “capo” dei reclusi finalizzato a cogestire i traffici intramurali. Nemmeno a dire, poi, che la violenza sembra essere di casa al San Michele. Inevitabile per lo spettatore che non conosce il carcere, percepire quello che vede come fosse il normale svolgere degli eventi nel sistema penitenziario italiano”.

Ma ciò che ha urtato i poliziotti penitenziari del SAPPE è un fatto ben preciso: nell’episodio n. 5, in onda dal 1 aprile, vi è un la rappresentazione di un palese ed evidente uso improprio del logo istituzionale del Bicentenario del Corpo di polizia penitenziaria.


Per questo, il SAPPE ha chiesto oggi alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia “chiarimenti circa le eventuali autorizzazioni concesse all’uso del logo istituzionale ufficiale del Bicentenario del Corpo di Polizia Penitenziaria e, qualora ciò non fosse avvenuto ovvero il logo fosse stato usato senza autorizzazione da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, si sollecitano provvedimenti da assumersi nei confronti dei responsabili della Casa di produzione della serie tv “Il Re” financo il ricorso all’Autorità giudiziaria ai sensi dell’articolo 497ter del Codice penale (“Possesso di segni distintivi contraffatti”). 


Alessano

Utilitaria si ribalta, feriti due giovani

Il sinistro intorno alle 16 del pomeriggio sulla strada che da Alessano conduce a Presicce – Acquarica. Mentre per il ragazzo sono state sufficenti le cure sul posto, per la ragzza è stato necessario il ricovero all’ospedale di Tricase, ma non corre pericolo di vita

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Sinistro stradale nel pomeriggio sulla strada che da Alessano conduce a Presicce – Acquarica.

Una Lancia Ypsilon 10, con a bordo un ragazzo e una ragazza, si è ribaltata lungo la Porvinciale 79 e gli occupanti sono rimasti feriti.

Per cause ancora in corso di accertamento, l’autista dell’utilitaria ne ha perso il controllo e l’auto si è ribaltata.

I primi soccorsi sono arrivati dagli automobilisti di passaggio che hanno anche chiamato il 112.

Così sul posto sono intervenute due ambulanze provenienti dal Punto di primo intervento del presidio territoriale di Gagliano del Capo e dall’ospedale “Ferrari” di Casarano.

Il ragazzo è stato medicato sul posto, mentre per la giovane donna, vittima di fratture e contusioni, sono stati necessari il trasferimento al pronto soccorso dell’ospedale “Cardinale Giovanni Panico” di Tricase e il successivo ricovero.

Secondo quanto si apprende, le sue condizioni non sarebbero gravi ma i medici non hanno sciolto la prognosi e continuerebbero a tenerla sotto osservazione.

Dopo quando avvenuto, erano circa le 16 di questo pomeriggio, la strada è rimasta chiusa la traffico per un’ora.

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Cronaca

Marchi contraffatti, sequestro e denunce

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Nel sud Salento due persone effettuavano un vero e proprio servizio di vendita a domicilio di capi riportanti marchi di noti brand di moda

Nell’ambito del dispositivo di contrasto ai traffici illeciti, i militari della Compagnia della Guardia di finanza di Otranto hanno svolto controlli mirati nei confronti di alcune persone di nazionalità estera dedite alla vendita di capi di abbigliamento contraffatti riportanti marchi di noti brand di moda.

Dalle indagini è risultato che due persone effettuavano un vero e proprio servizio di vendita a domicilio nell’area del sud Salento.

L’intervento ha consentito di sottoporre a sequestro, oltre alle due autovetture in uso agli indagati, 1.330 prodotti ritenuti contraffatti, tra cui giubbotti, felpe, zaini e altri capi di abbigliamento, riportanti noti marchi come Prada, Louis Vuitton, K-way e Balenciaga.

Se immessi in commercio, i capi di abbigliamento sottoposti a vincolo, avrebbero fruttato migliaia di euro di profitti illeciti, contribuendo ad alimentare l’industria del falso.

I due soggetti, di nazionalità rumena, sono stati denunciati alla competente autorità giudiziaria, per le ipotesi delittuose di contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e per il reato di ricettazione.

Le indagini proseguiranno con il fine di individuare e disarticolare la catena logistica, organizzativa e strutturale dell’intera filiera, contrastando una condotta illecita che alimenta i circuiti sommersi dell’evasione fiscale, del lavoro nero e della criminalità organizzata.

La contraffazione e il commercio di prodotti non genuini e insicuri danneggiano il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole.

 

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Attualità

Acido cianidrico nei Sapori Amaretti alle mandorle della Colussi

Sono stati rilevati valori troppo alti di acido cianidrico. Non possono essere esclusi seri rischi per la salute. Sconsigliato il consumo

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Colussi SpA Milano ha emesso un richiamo dei suoi Sapori Amaretti alle mandorle in confezioni da 175 g con date di scadenza 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

L’azienda afferma che negli amaretti sono stati riscontrati livelli elevati di acido cianidrico e non possono essere esclusi rischi per la salute.

Nello specifico si tratta di due lotti delle confezioni da 175 gr Lotto L355122 1 e L355237 1 con scadenza rispettivamente del 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

Le altre date di scadenza e gli altri prodotti del marchio “Sapori”, non sono interessati dal richiamo.

Gli amaretti interessati dal richiamo sono prodotti da Colussi S.p.A. con sede legale in via G. Spadolini n° 5, nella città metropolitana di Milano.

L’acido cianidrico (HCN) o cianuro di idrogeno, chiamato anche acido prussico, è una tossina naturale con elevata tossicità acuta, caratterizzata dall’inibizione della respirazione cellulare.

Ciò può causare un’intossicazione acuta con sintomi quali convulsioni, vomito e mancanza di respiro, che possono portare a paralisi respiratoria fatale.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto incriminato, di non consumare gli articoli interessati e di restituirli, non aperti o anche già aperti, al rispettivo punto vendita.

Il prezzo di acquisto verrà rimborsato, anche in assenza di scontrino.

Chi abbia assunto questa sostanza e successivamente manifesti sintomi gravi o persistenti dovrà consultare un medico.

Non è consigliabile, invece, un trattamento medico preventivo in assenza di sintomi.

 

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