Cronaca
Controlli sulle spiagge: sequestrati 10mila articoli abusivi
In otto strutture metalliche abusive vendevano gonfiabili, giocattoli, capi d’abbigliamento e ombrelloni, pronti per essere commercializzati senza alcuna autorizzazione…

I Carabinieri della Stazione di Porto Cesareo, con il supporto dei militari dell’11° Reggimento “Puglia” e in stretta collaborazione con la Capitaneria di Porto, hanno condotto una mirata attività di controllo lungo il litorale in località Punta Prosciutto.
L’operazione ha portato al sequestro, a carico di ignoti, di otto strutture metalliche adibite alla vendita abusiva di articoli da spiaggia, al cui interno erano stoccati circa 10.000 prodotti tra gonfiabili, giocattoli, capi d’abbigliamento e ombrelloni, pronti per essere commercializzati senza alcuna autorizzazione.
Il valore stimato della merce sequestrata ammonta a circa 30.000 euro, inoltre sono in corso le indagini per l’identificazione dei responsabili. Le autorità competenti sono state immediatamente informate per gli ulteriori adempimenti di legge.
Le strutture, posizionate in violazione delle normative sul commercio e sull’ambiente, rappresentavano una grave forma di occupazione abusiva del suolo demaniale marittimo, sottraendo alla collettività circa 200 metri quadrati di spiaggia libera, che sono stati prontamente restituiti alla pubblica fruizione grazie all’intervento congiunto delle forze operanti.
L’azione sinergica tra i Carabinieri e la Capitaneria di Porto si è rivelata fondamentale per garantire legalità, decoro e sicurezza lungo la costa, offrendo una risposta concreta all’esigenza di tutela del territorio e dei diritti dei cittadini e dei turisti.
L’operazione si pone in linea con le indicazioni recentemente ribadite dal Prefetto di Lecce nel corso dell’incontro istituzionale per la presentazione del “Manuale d’uso del buon bagnante”, un vademecum volto a promuovere comportamenti responsabili in ambito balneare e a contrastare fenomeni diffusi come l’abusivismo commerciale e l’occupazione illecita delle spiagge.
Cronaca
Infermiere non barelliere: «Assistenza a rischio e demansionamento cronico»
Denuncia del personale infermieristico della U.O. Malattie Infettive del Presidio Ospedaliero di Galatina e l’intervento della Fp CISL Lecce – Comparto Sanità

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La Fp CISL Lecce – Comparto Sanità rende pubblica la vibrante denuncia del personale infermieristico della U.O. Malattie Infettive del Presidio Ospedaliero di Galatina, sezione degenze, in merito a gravi e persistenti criticità organizzative che mettono a rischio la sicurezza dell’assistenza erogata ai pazienti e comportano un sistematico demansionamento della professione infermieristica.
La sigla sindacale sottolinea come la gestione dei trasferimenti interni ed esterni dei pazienti sia da anni completamente disfunzionale, ricadendo interamente sulle spalle degli infermieri di reparto.
«INFERMIERI COSTRETTI A SVOLGERE MANSIONI IMPROPRIE»
Gli infermieri, con una dichiarazione congiunta acquisita integralmente dal sindacato, denunciano di essere sistematicamente costretti a spingere e trasportare barelle con pazienti non autosufficienti, spesso da soli e senza il supporto di figure dedicate (OSS, ausiliari, barellieri), anche per esami diagnostici extra-ospedalieri.
«Questa prassi», afferma Antonio Piccinno, Segretario della Fp CISL Lecce – Comparto Sanità, «comporta un sovraccarico fisico e rischio di infortuni per il personale e rappresenta un chiaro demansionamento professionale, distorcendo il ruolo dell’Infermiere che, per D.M. 739/1994, è responsabile dell’assistenza infermieristica di natura tecnica, relazionale ed educativa, non del trasporto barelle».
«RISCHIO CLINICO E DANNI ALL’ASSISTENZA»
La conseguenza più grave di questa organizzazione, che il sindacato definisce «di ordinaria criticità», è l’inevitabile rischio clinico per i pazienti ricoverati.
«Mentre l’Infermiere è impegnato a spingere barelle per trasferimenti o esami, viene sottratto tempo prezioso e presenza fisica all’assistenza diretta dei pazienti rimasti in reparto, spesso in condizioni precarie o monitorizzati», spiega ancora il segretario provinciale della Fp CISL.
In caso di turno unico o con esiguo personale, infatti, lasciare il reparto per l’accompagnamento programmato mette a repentaglio la sicurezza di tutti gli altri degenti, configurando una potenziale responsabilità professionale impropria sull’Infermiere.
Il sindacato evidenzia come questa situazione comprometta il raggiungimento e la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e violi l’obbligo del datore di lavoro, sancito dal D.Lgs. 81/2008 e dal Codice Deontologico FNOPI, di garantire la sicurezza e un’organizzazione che non comprometta l’assistenza.
LE RICHIESTE «INDEROGABILI» ALLA DIREZIONE SANITARIA
La Fp CISL Lecce – Comparto Sanità, condividendo integralmente la “Dichiarazione di tutela professionale” degli infermieri, chiede un intervento urgente e risolutivo alla direzione sanitaria e al coordinamento infermieristico.
Si esige:
«L’immediata assegnazione di figure di supporto dedicate (OSS, barelliere, ausiliari) per tutti i trasporti intra ed extra-ospedalieri»;
«Il rigoroso rispetto delle competenze professionali dell’Infermiere, eliminando ogni forma di demansionamento»;
«La garanzia che i trasferimenti per esami extra-ospedalieri siano effettuati con personale dedicato al trasporto, non sottraendolo all’assistenza ordinaria di reparto, salvo i casi di accompagnamento di pazienti critici gestiti, comunque, con personale aggiuntivo».
Il sindacato sottolinea che, in assenza di adeguate procedure organizzative, gli infermieri si riservano la legittima facoltà di rifiutare l’accompagnamento a trasferimenti e/o esami extra-ospedalieri programmati, qualora ciò metta a rischio la sicurezza dei pazienti rimasti.
«È dovere dell’Azienda», conclude Antonio Piccinno, «ottimizzare le attività in funzione del personale assegnato. Non possiamo tollerare che la carenza di personale di supporto si scarichi sul personale infermieristico, compromettendo la qualità e la sicurezza delle cure a Galatina. Chiediamo risposte immediate per tutelare la salute dei cittadini e la dignità professionale dei lavoratori».
Cronaca
Hashish, cocaina e marijuana, nei guai 24enne e 42enne
Poche ore dopo, nella notte tra giovedì e venerdì, un secondo intervento si è svolto a…

Ieri mattina a Pisignano, frazione di Vernole i carabinieri di Lecce, con il supporto dell’unità cinofila del Nucleo di Modugno, hanno trovato in casa di un 41enne del post, già noto, circa 90 grammi di cocaina suddivisi in dosi, oltre 430 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e 11.000 euro in contanti.
L’uomo è stato arrestato e condotto nel carcere di Borgo San Nicola, come disposto dal PM di turno della Procura di Lecce.
Hashish, cocaina e marijuana;
Otranto.
Intorno alle 4 del mattino, i Carabinieri di Maglie hanno fermato un giovane di 24 anni a bordo di un monopattino elettrico. Addosso aveva una dose di cocaina e 480 euro in contanti.
La successiva perquisizione della stanza di un B&B, dallo stesso utilizzata, ha permesso di rinvenire circa 35 grammi di hashish, 10 grammi di marijuana e due bilancini elettronici.
Dopo le formalità di rito, il giovane, poiché incensurato, è stato rimesso in libertà.
Cronaca
Foto scattate per un fotoromanzo nel cimitero “senza consenso”, e scatta la denuncia
I protagonisti del servizio, sono volti noti come Antonio Zequila e Matilde Brandi, immortalati in scene realizzate, appunto, nel cimitero senza, secondo il legale, alcuna autorizzazione in un giorno di chiusura…

“La canzone del sole nascente”, un fotoromanzo uscito sulle pagine del settimanale “Grand Hotel”, con scatti “rubati” nel cimitero di Ugento finisce in tribunale.
Il legale del Comune chiede conto alla società editrice di Milano degli scatti che ritrarrebbero anche la tomba di una giovane concittadina scomparsa prematuramente.
I protagonisti del servizio, sono volti noti come Antonio Zequila e Matilde Brandi, immortalati in scene realizzate, appunto, nel cimitero senza, secondo il legale, alcuna autorizzazione in un giorno di chiusura.
Tutto è iniziato grazie alla segnalazione della cooperativa che gestiva i servizi cimiteriali che ha acceso la miccia tra il Comune, guidato dal sindaco Salvatore Chiga, e la casa editrice milanese “Edizioni Del Duca Srl”, responsabile della produzione, alla quale sono state richieste chiarimenti e scuse ufficiali.
Alcune foto, realizzate tra i viali del cimitero di Ugento nel 2023, ritraggono la tomba di una ragazza morta prematuramente.
L’avvocato al quale è stato conferito l’incarico è Sergio De Giorgi, chiamato a tutelare i propri diritti e quelli della famiglia della ragazza.
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