Cronaca
Narcotraffico e riciclaggio, smantellata organizzazione criminale
Il sodalizio criminale aveva sviluppato non solo un’egemonia territoriale nel traffico degli stupefacenti ma anche un progressivo dominio sotto il profilo economico-finanziario attraverso l’acquisizione nel tempo di una serie di locali pubblici (pub e ristoranti) ed alcuni esercizi commerciali
Su delega della Procura della Repubblica di Lecce – Direzione Distrettuale Antimafia, il Nucleo P.E.F. (G.I.C.O.) della Guardia di Finanza, il Servizio Centrale Investigativo sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e la Polizia di Stato – Squadra Mobile di Lecce, hanno eseguito nello stesso capoluogo e in alcuni comuni limitrofi, un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce di quanto provento dei reati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
L’odierna operazione di servizio è la naturale prosecuzione di quella conclusasi il 20 novembre scorso nella quale erano state eseguite 35 ordinanze di custodia cautelare che vedevano tra i destinatari anche alcuni esponenti della criminalità organizzata locale, già condannati per aver fatto parte di un’organizzazione criminale di stampo mafioso, più nota come Sacra Corona Unita (clan Pepe – Briganti, Gruppo Penza), storicamente radicata nel capoluogo salentino, ma con ramificazioni in diversi centri della provincia.
Già in data 21 dicembre 2024, il Tribunale di Lecce – Sezione del Riesame confermava le misure custodiali in carcere e, a seguito di appello formulato dalla Procura della Repubblica, riconosceva la sussistenza del reato associativo di stampo mafioso.
Le indagini, nel loro complesso, avevano consentito di acquisire un solido impianto indiziario in ordine alla esistenza ed operatività di due associazioni, radicate nei comuni di Lecce e nel basso Salento, guidate rispettivamente da P.A.M. e G.S. la prima e da C.G e R.C. l’altra, tutti pregiudicati, dedite al traffico e commercio in forma strutturata ed organizzata di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti di diversa tipologia.
Il sodalizio criminale aveva sviluppato non solo un’egemonia territoriale nel traffico degli stupefacenti ma anche un progressivo dominio sotto il profilo economico-finanziario attraverso l’acquisizione nel tempo di una serie di locali pubblici (pub e ristoranti) ed alcuni esercizi commerciali nel territorio salentino, con la connivenza e fattiva collaborazione di un noto ex commercialista salentino e a tutt’oggi ristretto. Una pluralità di imprese, infatti, sotto forma di cooperative, risultavano formalmente affidate a soci e/o a soggetti prestanome ma in realtà erano asservite agli scopi del gruppo criminale per reinvestire il denaro di provenienza illecita (anche all’estero), e per garantire ai familiari degli associati assunzioni e retribuzioni, onde legittimare la provenienza (di facciata) dei guadagni. Ma in realtà nessuna attività lavorativa è stata riscontrata nel corso delle indagini.
In particolare, alle citate cooperative, giungevano per mano degli adepti somme di denaro contante di volta in volta versate sui rispettivi conti correnti societari (anche per diverse decine di migliaia di euro), da impiegarsi in un secondo momento per corrispondere gli stipendi (anche pari a 2.500 euro al mese) a mogli o parenti diretti dei soggetti detenuti ovvero da utilizzarsi per il sostentamento di quest’ultimi in carcere.
Somme di denaro contante venivano altresì elargite ad altre “imprese” compiacenti che, poi, provvedevano ad acquistare autovetture di lusso date in uso (di fatto) ai medesimi pregiudicati oppure ai familiari di questi.
Il professionista attinto dalla misura restrittiva provvedeva ad “amministrare” gli interessi economico-finanziari in prima persona, o attraverso teste di legno, offrendo la propria opera per trasferire all’estero ingenti somme di denaro con bonifici in partenza dalle solite società cooperative compiacenti, eludendo le normali procedure di controllo in materia antiriciclaggio.
All’esito delle attività di carattere economico – patrimoniale, con il provvedimento odierno vengono sottoposti a sequestro preventivo beni, denaro, società ed altre utilità di cui i soggetti indagati – molti dei quali tuttora ristretti –risultano avere la disponibilità, anche per interposta persona fisica o giuridica, che sono di valore sproporzionato al reddito dichiarato ai fini delle imposte sul reddito o alla propria attività economica.
Le attività odierne assestano un altro duro colpo alle organizzazioni criminali colpite dalle ordinanze del novembre scorso, privandole delle risorse finanziarie ed economiche acquisite illecitamente.
La strutturata attività di polizia economico-finanziaria condotta ha consentito di ricostruire il patrimonio di ciascun soggetto e di dimostrare la sproporzione rispetto alle fonti di reddito dichiarate.
Il contesto investigativo in questione si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Procura della Repubblica di Lecce in totale sinergia istituzionale tra Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Servizi Centrali di entrambe le forze di polizia, volte al contrasto della criminalità organizzata, anche sotto il profilo economico-finanziario, al fine di evitare i tentativi, sempre più frequenti e pericolosi, di inquinamento del tessuto sano imprenditoriale e dell’economia legale.
La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata in ottemperanza alle disposizioni del Decreto Legislativo n. 188/2021.
Cronaca
Tragica viglia di Natale per un ottantenne
Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne, non ha riportato ferite gravi…
Tragica vigilia di Natale a Leverano. Uno scontro tra due auto a causato il decesso di un uomo del posto di 80 anni.
Le auto coinvolte sono Mercedes e una Opel Corsa, sulla quale viaggiava un uomo di 80 anni.
Una volta arrivati i mezzi di soccorso del 118 e i Vigili del Fuoco, hanno tentato invano di rianimare l’uomo ma hanno dovuto constatarne il decesso.
Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne di Leverano, non ha riportato ferite gravi, anche se è rimasto scioccato da quanto accaduto.
I Carabinieri del luogo sono intervenuti per accertare le cause e capire la dinamica dell’impatto.
Cronaca
La GdF dona duecento capi contraffatti alla Caritas idruntina
Accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza…
I finanzieri i Lecce hanno donato, alla sede magliese della Caritas diocesana Idruntina, oltre 200 capi di abbigliamento e accessori, facenti parte di un sequestro di merce contraffatta ad opera dei militari della Compagnia di Maglie, in occasione dei servizi posti in essere durante le recenti tradizionali fiere di paese.
La competente Autorità Giudiziaria, valutata positiva l’iniziativa avanzata dalla Guardia di Finanza, e accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza ai cittadini più bisognosi della comunità.
Al termine delle operazioni di consegna, avvenute presso la sede della Compagnia Guardia di Finanza di Maglie, il Presidente ha espresso parole di vivo apprezzamento e sincera gratitudine verso le Fiamme Gialle per l’importante iniziativa solidale.
L’attività si inserisce in un più ampio clima di solidarietà, esprimendo la forte vocazione sociale delle istituzioni e la volontà di essere vicini, con gesti concreti, ai cittadini più disagiati, anche attraverso il compimento di iniziative che rafforzano la coesione mediante la condivisione dei propri valori fondanti.
Cronaca
Caccia illegale nel parco, segnalazione ai carabinieri forestali
Presenti centinaia di bossoli. A rischio uno scrigno di biodiversità…
“Un tappeto di cartucce da caccia nel cuore del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”. Centinaia di bossoli. Una vergogna inaccettabile, non solo per l’inquinamento provocato ma perché è assolutamente vietato praticare la caccia all’interno di un parco o di un’area protetta”.
È la denuncia che arriva dal Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento, che ha mostrato sui social, tramite un video e delle fotografie, la massiccia presenza di bossoli all’interno del parco protetto, che lascia immaginare l’attività di caccia illegale all’interno dell’area. Non un luogo qualsiasi il litorale di Ugento, un vero e proprio scrigno di biodiversità.
“Il litorale di Ugento costituisce un complesso ecologico di grande interesse faunistico, in particolare come punto di transito e sosta sulle rotte migratorie, sia per quanto riguarda lo svernamento sia per la nidificazione degli uccelli acquatici – prosegue il commento del Coordinamento – pensiamo all’airone bianco maggiore, l’airone rosso, il germano reale, il martin pescatore, il cigno reale, e di notevole importanza conservazionistica la presenza della moretta tabaccata, specie inserita nella lista rossa delle specie in pericolo di estinzione.
Sono solo alcune delle specie presenti, che rendono questo luogo uno scrigno di biodiversità che dovrebbe essere inviolabile. Così, evidentemente, non è. Qui sono presenti uccelli protetti assolutamente non cacciabili e la notevole presenza, all’interno del parco, di cartucce di fucili da caccia evidenzia una condotta assolutamente illegale.
Ricordiamo, inoltre, che la presenza di bacini e aree umide espone a una forte contaminazione da piombo, sostanza altamente tossica, sia le acque e sia la fauna presente, con rischi di carattere ambientale e sanitario. Facciamo un appello alle istituzioni, al presidente del Parco – conclude il Coordinamento nella sua nota – e faremo una segnalazione ai Carabinieri Forestali, affinché aumentino i controlli all’interno di quest’area”.
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