Cronaca
Operazione “Baia Verde”: i particolari
Sequestrati beni per 1 milione di euro: ecco l’elenco
Nella mattinata di oggi i Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale CC di Lecce, nel prosieguo delle attività connesse all’operazione “Baia Verde”, hanno dato esecuzione ad un Decreto di Sequestro Preventivo di beni mobili e immobili emesso dal gip del Tribunale di Lecce, dr. Giovanni Gallo, su richiesta della locale dda, Proc. Agg. Antonio De Donno, nei confronti di 3 soggetti affiliati al Clan “Padovano”, federato alla frangia salentina (area jonica) dell’organizzazione mafiosa “Sacra Corona Unita”.
Il Decreto di Sequestro Preventivo scaturisce da una mirata attività investigativa di natura patrimoniale, condotta nel triennio 2013-2015 dai Carabinieri del R.O.S., basata in via prioritaria sulle risultanze investigative dell’indagine convenzionalmente denominata “BAIA VERDE”, di cui costituisce la fase conclusiva e che aveva già consentito di accertare la sussistenza di un’organizzazione di tipo mafioso attiva nei settori delle estorsioni, intimidazioni e monopolio della security, nonché traffico e spaccio di stupefacenti. Nonchè di appurare l’operatività mafiosa di altri Clan e Gruppi della Sacra Corona Unita della Provincia di Lecce, fra i quali il gruppo mafioso “Parlangeli”, operante su parte della città di Lecce ed organicamente inserito nel Clan “Tornese” di Monteroni di Lecce, federato alla frangia leccese della Sacra Corona Unita, “storicamente“ alleato del Clan “Padovano”.
Sono state così eseguite 15 misure cautelari in carcere, per associazione di tipo mafioso ed altro.
Il positivo esito dell’attività investigativa di natura patrimoniale, che ha originato l’odierno Decreto di Sequestro Preventivo, ha fatto emergere la riconducibilità al clan di consistenti beni mobili e immobili intestati alle seguenti persone:
− CARDELLINI Gabriele, 31enne nato e residente a Gallipoli, già tratto in arresto in Baia Verde, per associazione mafiosa ed altro;
− CORCHIA Eugenio, 31enne nato e residente a Gallipoli, già indagato in Baia Verde per intestazione fittizia di beni;
− TOMASI Luca, 41enne nato a Lucca, residente a Carpignano Salentino, già tratto in arresto in Baia Verde, per associazione mafiosa ed altro.
Ecco anche, di seguito, i beni sottoposti a sequestro preventivo di cui non è possibile ritenere la legittima provenienza e del valore complessivo stimato in un milione di euro circa:
− Beni nella disponibilità di CARDELLINI Gabriele:
∙ 1 sala giochi, denominata “Games Room” – circolo culturale ricreativo – ubicata in Gallipoli Viale Europa n. 15/17;
∙ 1 appezzamento di terreno agricolo denominato “Nanni” ricadente in zona “V7 – vincolo di salvaguardia paesistica”;
∙ 1 appartamento sito in Gallipoli corso Italia n. 36, facente parte del compendio immobiliare “Residence Corso Italia”;
∙ 4 motocicli;
∙ 2 conti correnti bancari;
− Beni nella disponibilità di CORCHIA Eugenio:
∙ Impresa individuale denominata “Mare Nosciu di CORCHIA Eugenio”, con sede legale in Gallipoli Via Genova n. 3. Commercio di prodotti ittici, con sedi in Aradeo (LE) e Collepasso (LE);
∙ 1 autovettura;
∙ 2 conti correnti bancari;
− Beni nella disponibilità di TOMASI Luca:
∙ 1 impresa individuale denominata “T &. T Investigazioni di Luca TOMASI” con sede in Lecce via Manfredi n. 18;
∙ 1 società “T &. T Investigazioni e Gestione Crediti S.r.l.”, con sede in Lecce via Manfredi n. 18/20;
∙ 1 società “N & T Investigazioni di TOMASI Luca e … SAS, con sede legale in Lecce Via Manfredi n. 20;
∙ 2 autovetture;
∙ 2 conti correnti bancari.
Cronaca
Disvelata l’epigrafe dedicata a Vittorio Aymone
Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera…
È stata disvelata questa mattina, sabato 13 dicembre 2025, presso la dimora natale, sita in Largo Sant’Angelo, a Tricase, un’epigrafe dedicata all’avvocato Vittorio Aymone.
Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera, docente dell’Università del Salento e presidente dell’erigenda epigrafe; Antonio De Mauro, presidente dell’ordine degli avvocati di Lecce; l’avvocata Viola Messa, vicepresidente del consiglio distrettuale di disciplina; e il magistrato Vittorio Raeli, di Tricase, presidente della Corte dei Conti in Emilia-Romagna.
Presenti anche, oltre ad stuolo di avvocati amici e parenti, il sindaco di Matino, Giorgio Salvatore Toma e il senatore Rosario Giorgio Costa, sempre di Matino.
Nell’epigrafe dedicata al compianto avvocato, si legge: “Maestro nella scienza del Diritto espresse nell’oratoria forense. Nell’impegno politico ed in quello accademico l’immagine classica del vir bonus acque dicendi peritus dando lustro a Tricase, al Salento, all’Italia”.
Cronaca
Presicce-Acquarica: droga, spari e morte
Un uomo è deceduto per un malore dopo aver aggredito i poliziotti durante la perquisizione. Nella stessa operazione arrestati un uomo del posto e la sua compagna. I controlli erano stati innescati da segnalazioni in merito a recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra personaggi coinvolti nel traffico di droga
Gli agenti della Polizia di Stato hanno svolto un articolato servizio di controllo del territorio di Presicce-Acquarica, a seguito di informazioni che segnalavano recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra persone coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti.
L’attività, condotta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Taurisano con il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine e della Squadra Mobile della Questura di Lecce, ha permesso di effettuare una serie di perquisizioni domiciliari.
Nel corso dell’intervento, all’atto dell’accesso in una delle abitazioni oggetto di controllo, Stefano Urso (risultato poi residente a Salve), presente all’interno ha aggredito gli operatori di polizia.
Durante le concitate fasi, l’individuo ha improvvisamente accusato un malore, perdendo conoscenza.
Gli agenti hanno prestato i primi soccorsi in attesa dell’arrivo del personale sanitario.
Nonostante i tentativi di rianimazione, l’uomo è deceduto. L’Autorità Giudiziaria ha disposto gli accertamenti medico-legali per chiarire le cause del decesso.
Le attività di perquisizione hanno intanto consentito di rinvenire crack per un totale di 36 grammi e oltre 800 euro probabile provento di spaccio, strumenti di pesatura di precisione, e di accertare un allaccio abusivo alla rete elettrica.
All’esterno dell’abitazione è stato sequestrato anche un veicolo che presentava fori e segni d’arma da fuoco, elemento coerente con le segnalazioni iniziali relative alle sparatorie.
Al termine delle operazioni, due persone sono state arrestate in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato.
Si tratta di Antonio Viola e della sua compagna Alessia Potenza, entrambi del posto, condotti dagli agenti al carcere di Lecce.
Proseguono gli accertamenti investigativi per ricostruire il contesto di tutti gli accadimenti.
Cronaca
Poggiardo: «L’ultimo regalo»
Un manifesto a firma del Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste, apparso in città, conferma il malcontento generale per la proroga decisa a Bari
Sull’impianto di trattamenti dei rifiuti recentemente oggetto di una (ulteriore) proroga interviene il Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste.
Nelle ultime ore in città è apparso un manifesto sull’argomento (immagine in basso alla pagina)
«Non potevamo restare ancora silenti», aggiungono dal Coordinamento Civico, «dinanzi all’ultimo affronto subito dalla nostra comunità per mezzo dell’ultima delibera della giunta regionale con la quale – probabilmente confidando di passare inosservati essendo tutte le attenzioni dell’opinione pubblica rivolte alla tornata elettorale – presidente ed assessori regionali uscenti hanno ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 2026 le attività dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Poggiardo la cui chiusura era prevista per il 2 giugno 2025».
«Il fallimento della politica di gestione dei rifiuti, incapace dopo 15 anni di trovare soluzioni e alternative valide ed efficaci», proseguono, «non può ricadere sulla salute e sulle tasche dei nostri cittadini i quali, dopo aver subito quest’anno un aumento della tassazione, si apprestano a subire ulteriori rincari a causa dell’avvio del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti i cui costi paradossalmente risultano cresciuti rispetto a prima così come appurato in Consiglio comunale».
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