Cronaca
Ordina la “droga dello stupro” dall’Olanda: arrestato alla consegna
Spedizione con sorpresa per 31enne di Galatone dopo segnalazione della polizia di frontiera

Nella serata di ieri giovedì 1 luglio, gli agenti in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di Lecce hanno tratto in arresto S.D., 31enne di Galatone.
L’uomo è stato colto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di GHB/GBL, sostanza stupefacente liquida, solitamente denominata “droga dello stupro”.
Il giorno prima, il 30 di giugno, l’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea presso lo scalo aeroportuale di Fiumicino aveva comunicato ai colleghi della Squadra Mobile di Lecce una segnalazione delle autorità olandesi: il passaggio, in quello scalo, di un plico sospetto contenente della sostanza stupefacente. Il pacco era diretto all’indirizzo del 31enne finito poi in arresto.
La segnalazione riguardava un non meglio specificato quantitativo di sostanza stupefacente del tipo “GBL” – sostanza liquida inodore, incolore ed insipida, cosiddetta “droga dello stupro”- che, transitata da Roma con un vettore, era diretta all’Hub distributivo di Bari per la successiva consegna a Lecce, prevista per la mattinata dell’1 luglio.
Il plico, del peso di 7,650 chilogrammi, era sbarcato allo scalo aereo di Ciampino in data 30 giugno, provenendo proprio dai Paesi Bassi con spedizione del 29 giugno ad opera dello “Shop and Clean B. V.”.
Gli Agenti della Squadra Mobile, dopo avere acquisito informazioni sul soggetto destinatario della spedizione, tra l’altro già conosciuto alle Forze di Polizia, e dopo avere preso accordi con il pubblico ministero della locale Procura della Repubblica, hanno effettuato la consegna controllata del pacco, al fine di verificare la responsabilità dell’uomo in ordine a quanto segnalato.
La consegna è avvenuta intorno alle 11:30 di giovedì, direttamente nelle mani dell’uomo e, alla sua presenza, gli agenti han proceduto all’apertura del plico. È lì che è stata accertata la presenza di ben 6 flaconi in plastica di colore bianco pieni di liquido, ognuno della capacità di un litro, con etichetta in carta riportante la scritta “Procleaner” ed un bollino riportante la scritta “Premium Quality”.
Il liquido in questione, da successivo accertamento chimico e strumentale effettuato in laboratorio, risultava essere la sostanza GHB, ricompresa nella IV tabella delle sostanze stupefacenti adottata dal Ministero della Salute. Una sostanza solitamente somministrata ad inconsapevoli vittime, versata in delle bibite, per inibirle e manipolarle per fini sessuali.
Gli Agenti han proceduto al sequestro della sostanza stupefacente nonché della somma di € 865 rinvenuta nel portafogli dell’uomo, ritenuta provento dell’attività illecita di spaccio.
Per quanto sopra l’uomo è stato tratto in arresto ed associato presso la locale Casa Circondariale “Borgo San Nicola” a disposizione dell’autorità giudiziaria.


Caprarica di Lecce
Paolo Greco, sindaco di Caprarica, si presenta alle prossime regionali
Mi chiedete di portare avanti l’esperienza dell’amministrazione locale, la sua schiettezza, la forza dei fatti realizzati, la volontà di progredire e la disponibilità al lavoro. Con il cuore troppo…

Casarano
Razzismo, Scuola non resti a guardare
Dopo quanto avvenuto a Casarano, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rinnova l’appello alle istituzioni scolastiche affinché si rafforzino i percorsi di educazione ai diritti umani, alla cittadinanza attiva e alla pace, in coerenza con le Linee guida del Ministero dell’Istruzione e del Merito per l’insegnamento trasversale dell’educazione civica

Kalidou, 17nne di origini senegalesi, vittima di ripetuti atti di discriminazione e aggressione verbale (con frasi del tipo “nero di m…” o “ti facciamo diventare bianco”).
L’esecrabile episodio di cronaca, avvenuto a Casarano dovrebbe farci riflettere, tutti, su qual è la società che stiamo costruendo e su come stiamo educando i nostri figli
Breve riepilogo: quattro studenti, tre 17enni e un 16enne, sono indagati dalla Procura dei minori per minacce aggravate e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica.
Tutto ciò sarebbe avvenuto all’interno e all’esterno di un liceo scientifico.
La vittima, ora, ha cambiato Istituto, ma questo, ovviamente, non ha fermato le indagini scaturite dalla sua denuncia.
I responsabili sono stati individuati e l’udienza preliminare è stata fissata per gennaio.
Il giovane senegalese era arrivato in Salento nel 2019 con madre e sorella.
In seguito alla morte della madre, il ragazzo è stato affidato a una comunità.
Su quanto avvenuto è intervenuto anche il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) che, per bocca del presidente Romano Pesavento, esprime profonda solidarietà alla giovane vittima.
L’episodio, di inaudita gravità, interroga l’intero sistema educativo nazionale sul senso profondo della sua missione formativa e sul dovere, sancito dalla Costituzione, di garantire pari dignità e tutela a ogni persona.
La scuola italiana, come sancito dagli articoli 2, 3 e 34 della Costituzione, è chiamata a promuovere lo sviluppo integrale della persona, a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza, e a educare alla convivenza civile. Ogni episodio di razzismo rappresenta una violazione non solo della legge, ma dello spirito più autentico della nostra Repubblica democratica.
«La storia di Kalidou», sottolinea Pesavento, «giovane che ha scelto la via della legalità e della denuncia, testimonia la forza dei valori universali dei diritti umani, sanciti dalla Dichiarazione Universale del 1948 e dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Egli incarna la fiducia nella scuola come luogo di riscatto, speranza e rinascita».
Il CNDDU rinnova l’appello alle istituzioni scolastiche affinché si rafforzino i percorsi di educazione ai diritti umani, alla cittadinanza attiva e alla pace, in coerenza con le Linee guida del Ministero dell’Istruzione e del Merito per l’insegnamento trasversale dell’educazione civica (L. 92/2019): «È indispensabile investire nella formazione dei docenti e nella costruzione di ambienti scolastici sicuri, accoglienti e culturalmente competenti. Ogni scuola deve farsi comunità educante, capace di reagire tempestivamente a qualsiasi forma di discriminazione, attivando protocolli di prevenzione e supporto psicologico, in stretta collaborazione con famiglie, servizi sociali e autorità competenti».
Solo così sarà possibile tradurre in azione concreta l’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.”
Il Coordinamento ribadisce che «l’educazione ai diritti umani non è un compito accessorio, ma un imperativo morale e civile. Ogni docente, ogni dirigente, ogni istituzione ha il dovere di vigilare, prevenire e testimoniare, affinché la scuola resti luogo di accoglienza, giustizia e libertà».
Kalidou non è solo una vittima, ma un simbolo di resilienza e di fiducia nella civiltà del diritto.
La sua vicenda ci impone di rinnovare il patto educativo fondato sul rispetto, sulla solidarietà e sull’umanità condivisa.
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Casarano
Minacce e insulti razzisti in un Liceo di Casarano. Tre minori indagati
Tutto verte su alcuni insulti razzisti all’indirizzo di un compagno di scuola 17enne di origini senegalesi, Kalidou…

Indagati dalla Procura dei minori di Lecce quattro studenti, tre 17enni e un 16enne.
I reati sarebbero di minacce aggravate e istigazione a delinquere per motivi razzismo.
Tutto verte su alcuni insulti razzisti all’indirizzo di un compagno di scuola 17enne di origini senegalesi, Kalidou, con frasi del tipo “nero di m…” o “ti facciamo diventare bianco”.
L’episodio che si sarebbe ripetuto a scuola e fuori dal plesso scolastico, sarebbe avvenuto in un liceo scientifico di Casarano.
A causa di questi episodi il giovane senegalese ha quindi cambiato scuola, ma a poco è servito, secondo le verifiche affidate ai Carabinieri su incarico della procuratrice, Simona Filoni, e della sostituta Paola Guglielmi.
I presunti responsabili sono stati individuati e denunciati, l’udienza preliminare si terrà il prossimo gennaio. Il giovane Kalidou era arrivato in Salento insieme alla madre alla sorella nel 2019.
In seguito alla morte della madre, il ragazzo è stato affidato a una comunità, ora vive a Lecce.
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